Il Giro d’Italia è anche storia. Andiamo dunque a vedere cosa successe in alcuni 12 maggio che sono passati alla storia, anche se quest’anno non potrà succedere nulla di altrettanto importante visto che è il primo giorno di riposo di questa edizione della Corsa Rosa. La Gazzetta dello Sport ci ricorda per prima l’ormai lontanissima edizione del , sedicesima della storia, che cominciò proprio il 12 maggio con la tappa Milano-Trento. Al via si presentano 298 corridori, record assoluto di partecipanti nella storia del Giro d’Italia. Il vincitore sarà uno dei più grandi ciclisti di tutti i tempi, Alfredo Binda, che trionfò per la terza volta dopo i successi del 1925 e 1927, vincendo ben 6 tappe su 12 e accumulando uno straordinario vantaggio di 18’13” sul secondo classificato, Giuseppe Pancera. Pochi anni dopo, nel , si correva nella data di oggi la quinta tappa, che merita di essere ricordata perché da Viareggio a Marina di Massa si disputò la prima cronosquadre nella storia ‘rosa’. Sui 60 km di un tracciato molto lungo per gli standard di oggi, si impose la Legnano di Gino Bartali con la media di 43,902 km orari. Il campione toscano indossa la maglia rosa, che poi riprenderà definitivamente dopo la cronoscalata Rieti-Terminillo per poi arrivare a Milano in testa alla classifica: fu il secondo Giro vinto dal grande campione toscano. In tempi decisamente più recenti, il 12 maggio si lega purtroppo a due episodi spiacevoli nella storia del Giro. Nel c’era in programma il cronoprologo di Brescia, ma un corteo di manifestanti in lotta per il rinnovo del contratto nazionale dei metallurgici blocca Piazza della Loggia, sede di partenza e arrivo del primo atto della edizione numero 66. Lo sciopero ha la meglio e l’organizzazione decide di annullare la tappa. Decisamente peggio andò nel . Ancora una volta prima giornata di gara, divisa in un breve cronoprologo a Palermo e poi una frazione in linea dal capoluogo siciliano a Sciacca. A 10 km dall’arrivo di questa seconda semitappa, ecco quella che appare una banale caduta di gruppo, come tante ce ne sono specie nelle prime giornate. Tutti si rialzano, compreso il brianzolo Emilio Ravasio della Atala-Ofmega, che taglia regolarmente il traguardo. In albergo però il 24enne corridore si sente male mentre sta facendo la doccia e perde i sensi. Trasportato all’Ospedale di Palermo, entra in coma profondo. Morirà il 28 maggio.
I tre giorni in Irlanda del Giro d’Italia 2014 sono stati un grande successo, eppure avrebbero potuto finire in tragedia: ieri la polizia irlandese avrebbe trovato un’autobomba con 22 kg di esplosivo a base di fertilizzanti vicino a un albergo di Dublino, il lussuoso Finnstown Country House. Lo riferisce l’edizione odierna del quotidiano Irish Independent. L’obiettivo poteva essere proprio la Corsa Rosa: il ritrovamento è avvenuto infatti poche ore prima del passaggio dei corridori nella capitale irlandese, sede d’arrivo della terza tappa che è stata vinta in volata da Marcel Kittel. Il Giro infatti ha attirato l’attenzione del mondo sull’Irlanda, lanciando un messaggio di pace con il suo percorso da Belfast (capoluogo dell’Ulster britannico) alla capitale dell’Eire, e alla partenza della tappa di ieri da Armagh erano presenti insieme l’arcivescovo cattolico, cardinal Sean Brady, e quello anglicano, Richard Clarke. Tutto questo però sarebbe passato in secondo piano davanti a una catastrofe che avrebbe potuto essere di immani proporzioni. Una fonte del quotidiano irlandese ha infatti rivelato: “Se fosse esplosa, avrebbe causato una carneficina, una devastazione totale”. L’ordigno, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato trasportato nei giorni scorsi da Belfast a Dublino ed era momentaneamente parcheggiato vicino a questo albergo prima di essere posizionato sul luogo dell’obiettivo. I primi indizi portano alla Real Ira, il timer sarebbe lo stesso utilizzato di solito per le loro bombe. La polizia avrebbe infatti già arrestato un uomo di Dublino che ha avuto legami con Alan Rya, il defunto leader della Real Irish Republican Army, organizzazione paramilitare nata nel 1997 in seguito alla scissione di alcuni elementi estremi dall’Ira, in dissenso dagli accordi di pace sottoscritti dall’organizzazione con il governo britannico.
La maglia rosa resterà sulle spalle di Michael Matthews anche nella prima tappa italiana del Giro d’Italia 2014, la cui carovana è appena sbarcata a Bari proveniente da Dublino. Il corridore australiano della Orica-GreenEdge (che ha vinto la cronosquadre di apertura) ha infatti conservato il primo posto nella classifica generale. Queste le sue dichiarazioni al termine della terza tappa, riportate dalla Gazzetta dello Sport: “Sono stato coinvolto in una caduta con altri otto e mi sono scorticato sulla sinistra. Questo mi ha messo fuori dai giochi dalla volata ma ho mantenuto la maglia rosa e questo era l’obiettivo principale”. Così si spiega l’anonimo sedicesimo posto nella volata di Dublino, ma in effetti l’obiettivo principale per lui e la squadra è stato raggiunto. Poi Matthews ha parlato così della tappa: “Il tempo è stato migliore di ieri (sabato, ndR) nella prima parte. La pioggia andava e veniva ma era molto meglio che sabato. E’ stato bello indossare la maglia rosa per gran parte della tappa ma poi avevo un po’ di freddo a causa della pioggia e purtroppo ho dovuto indossare la mantellina. L’Irlanda è veramente un bel posto. Con un po’ meno pioggia sarebbe stato meglio, ma la folla e l’atmosfera che c’è qui è molto piacevole”.
Nel primo giorno di riposo del Giro d’Italia 2014, in cui la carovana rientra in Italia (e per la precisione a Bari) dopo i primi tre giorni vissuti in Irlanda, andiamo a rileggere le parole del grande protagonista del weekend, Marcel Kittel. Due volate, altrettante vittorie per lo sprinter della Giant-Shimano, che dopo il poker al Tour 2013 si dimostra il velocista di riferimento anche di questa edizione della Corsa Rosa. Il tedesco ha rivissuto così le fasi decisive della tappa di Dublino: “A un chilometro dall’arrivo ho pensato che sarebbe stato un miracolo se fossi riuscito a tenermi al riparo dal vento. Ero molto indietro. Ma mi sono detto: ‘Adesso non dovevo mollare, devo seguire Bouhanni’. Lui ha recuperato e quando ho visto la linea del traguardo ho pensato che dovevo sfruttare l’occasione. Sono superfelice che sia stato abbastanza”, riporta la Gazzetta dello Sport. Una volata in effetti non semplice, tanto che Kittel per recuperare dallo sforzo si è sdraiato per terra per quasi un minuto. Il tedesco della Giant è anche arrivato al secondo giorno di maglia rossa, quella assegnata al leader della classifica a punti: “Penso di essermici abituato. E’ una grande motivazione per i prossimi giorni”. Con il nuovo punteggio, che premia di più le tappe per i velocisti, Kittel è nettamente il favorito, sempre che arrivi fino a Trieste… Questo obiettivo lo convincerà a rimanere sino alla fine?
Oggi la carovana del Giro d’Italia sbarca a Bari proveniente dall’Irlanda, dove sono state disputate le prime tre tappe dell’edizione 2014. Giorno di riposo per quanto riguarda la corsa, ma non mancano le fatiche per i corridori e tutte le persone che seguono il Giro. Infatti la sveglia a Dublino è suonata alle ore 6 (minuto più, minuto meno), perché in mattinata sono decollati i due voli con destinazione Puglia, che atterreranno poco dopo mezzogiorno con tutti i corridori e il personale al seguito, mentre già a mezzanotte era partito un volo cargo con biciclette e materiale. Dunque adesso l’appuntamento è a Bari, dove i corridori pranzeranno subito, per poi nel pomeriggio fare allenamenti e massaggi, naturalmente a seconda dei programmi delle varie squadre. Domani si riparte con la Giovinazzo-Bari, tappa ancora destinata ai velocisti: ci sarà il tris di Marcel Kittel?
Oggi turno di riposo per il Giro d’Italia 2014. La terza tappa da Armagh a Dublino è stata vinta dal tedesco Marcel Kittel del team Giant-Shimano, che ha battuto in volata il britannico Ben Swift del team Sky e l’azzurro Elia Viviani (Cannondale Pro Cycling). La maglia rosa è rimasta sulle spalle dell’australiano Michael Matthews dell’Orina Green EDGE. Nella classifica della maglia azzurra comanda ancora il belga Maarten Tjallingi del team Belkin (12 punti), seguito da Andrea Fedi a quota 3. Per la quarta tappa, in programma domani (mercoledì 14 maggio) la corsa si sposterà in Italia: la tratta prevista è pugliese, da Giovinazzo (provincia di Bari) a Bari per un totale di 112 chilometri. La corsa partirà vicino al mare e vicino al mare terminerà, sviluppandosi però più nell’entroterra: tra le località attraversate anche la città di Bitonto dove l’altimetria raggiungerà il suo picco: 114 metri. L’arrivo è organizzato in Corso Vittorio Emanuele a Bari. Il sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma, ha dichiarato: “La quarta tappa ha una valenza e importanza particolari, perché è la prima tappa che si svolge in Italia, infatti dopo le prime tre all’estero, tra Irlanda del Nord e Irlanda, il Giro torna nel nostro Paese e parte da Giovinazzo. Una scelta che ha anche una grande valenza simbolica, perché il Giro riparte da Sud, dalla Puglia, da Giovinazzo. E non solo. L’intera tappa si svolge in territorio barese, partendo da Giovinazzo, toccando Molfetta e Bitonto, arrivando a Bari dove effettuerà otto giri di un circuito cittadino lungo 9,6 km. (…) E’ fondamentale non farsi sfuggire questa occasione per promuovere il nostro territorio, la nostra capacità di accoglienza, le bellezze naturali e architettoniche, i nostri prodotti“. La mascotte della tappa, scelta dai bambini locali, si chiamerà Pasolina: un’oliva con maglietta rosa pronta a montare in sella.