E’ arrivata la sentenza del giudice sportivo Gianpaolo Tosel: tre giornate a Giorgio Chiellini per la gomitata rifilata a Miralem Pjanic nel corso di Roma-Juventus. Al difensore juventino alla fine è stata applicata la prova tv: sconterà la squalifica tra questo e il prossimo campionato. La vera notizia però non è questa: il precedente di Mattia Destro in Cagliari-Roma ha segnato un punto di non ritorno e almeno la giustizia sportiva, per quel che conta, è stata coerente. La cosa che più ci incuriosiva era vedere come il Ct Prandelli avrebbe gestito l’ultima follia del “giorgione” nazionale. Da ricordare che, in occasione dell’amichevole di lusso contro la Spagna, Daniele De Rossi non fu convocato dal commissario tecnico per aver ricevuto la stessa squalifica dopo un pugno a Icardi in Roma-Inter. Cesare Prandelli in quell’occasione, a domanda esplicita di un giornalista che gli chiedeva se avrebbe applicato lo stesso metro di giudizio anche vicino al Mondiale, disse che non ce ne sarebbe stato bisogno “sicuro che nessuno si sarebbe più comportato male”. Ma il “suo” Chiellini l’ha fatta fuori dal vaso. E si è pure impegnato. Con dichiarazioni pre-partita non proprio concilianti “andiamo a Roma in gita…” e con una condotta di gara un tantino nervosa ed eccessivamente energica. Ma nonostante questo, e il pugno che gli costa la squalifica per tre giornate, il nostro Ct ritiene che il fallo non richieda alcuna sanzione: “Ho visto e rivisto l’azione di Chiellini: per me non è un gesto violento – ha dichiarato Prandelli”. Peccato che il naso di Pjanic fosse sanguinante ma per Prandelli un po’ di sangue non basta: Pjanic avrebbe forse dovuto fratturarsi il setto nasale. E, quindi, il difensore della Juventus è assolto e verrà convocato tra i primi 30 per il Brasile. Anche questa se vogliamo non è una notizia. Qual è quell’allenatore che, a un mese dal Mondiale, esclude uno dei suoi difensori più forti? Nessuna persona normale lo farebbe, certo, e infatti non lo fa neppure quel “monsignor” Prandelli che ci ha imbesuiti per quattro anni coi suoi codici etici, con le sue prediche scalfariane, col rispetto delle regole a ogni costo e che, giustamente, non ha convocato Destro per l’ultimo stage della nazionale (ah, già: non contava nulla!) ecc ecc. E allora basta, caro Prandelli, si levi la maschera del moralistone bresciano, un po’ boy scout, un po’ di sinistra, e la smetta di farci la paternale ogni due per tre. Proprio lei oggi, e la ringraziamo per questo, ci ha dimostrato che i suoi codici etici son buoni solo per la ricreazione, ma poi quando si fa sul serio non valgono a nulla.
O, peggio, nel miglior modo pretesco e italiota, si cambiano le regole alla bisogna, facendo finta che tanto abbiamo a che fare con un popolo di imbecilli. E, infatti, lei ci insegna che bisogna saper distinguere tra pugno “buono” e pugno violento. Ma mi faccia il piacere, Prandelli, se lo vado a raccontare ai miei figli mi ridono in faccia e magari mi tirano pure un pugno (buono) al primo “no” che ricevono. E, allora, diciamo piuttosto che il Re è nudo, che i suoi codici etici sono un’idiozia, e proviamo a chiuderla così: lei è il Ct e decide a prescindere da quello che succede nel campionato italiano. Il rapporto con i giocatori ce l’ha lei e solo lei decide quando e come richiamarli all’ordine, magari con uno sberlotto (non violento). Ma basta lezioni di morale e di coerenza, la prego, da oggi pensi solo ad allenare e a vincere ‘sto benedetto Mondiale. Auguri.