Il Siviglia vince l’Europa League 2013-2014. L’ultimo atto dello Juventus Stadium contro il Benfica premia gli andalusi ai calci di rigore, con il risultato finale di 4-2. La partita è stata vibrante nei 90 minuti regolamentari e più stanca nei due tempi supplementari, ai rigori ha prevalso il Siviglia che ha realizzato quattro tiri su quattro, mentre i portoghesi ne hanno sbagliati due. Il premio UEFA di man of the match è andato al capitano del Siviglia, il croato Ivan Rakitic; menzione d’onore per il portiere Beto che ha neutralizzato due penalty, quello di Oscar Cardozo e quello di Rodrigo. Per gli andalusi si tratta della terza vittoria nella Coppa UEFA/Europa League: raggiunti Inter, Juventus e Liverpool in cima all’albo d’oro. Per il Benfica prosegue la maledizione di Bela Guttmann, allenatore ungherese naturalizzato austriaco che nel 1962 lasciò il club per diverbi con la dirigenza, annunciando: “Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarà due volte campione d’Europa ed il Benfica senza di me non vincerà mai una Coppa dei Campioni“. Ottava finale persa di fila per le Aquile lusitane.
La finale di Europa League Siviglia-Benfica diretta dall’arbitro Brych è finita: il risultato finale è 4-2 per il Siviglia dopo i calci di rigore. Il Benfica ha iniziato la serie di tiri dal dischetto: il brasiliano Lima ha aperto le danze spiazzando il portiere Beto (ex compagno al Braga) con un destro rasoterra; primo rigorista per il Siviglia è stato il colombiano Carlos Bacca: gran destro sotto la traversa e gol. Del secondo rigore portoghese si è incaricato il paraguaiano Oscar Cardozo: sinistro basso parato da Beto con un gran tuffo! Per il Siviglia si è presentato sul dischetto il camerunese Stephane Mbia: destro sicuro e Oblak spiazzato. Terzo rigore per il Benfica: dal dischetto lo spagnolo Rodrigo che incrocia il sinistro, ma Beto intuisce e para ancora! Per il Siviglia grossa occasione, il terzino Coke al tiro: destro potente, Oblak intuisce ma non ci arriva e gol! Quarto rigore per il Benfica, già potenzialmente decisivo, ci va il capitano Luisao: destro di piatto semplice semplice ma terribilmente efficace. Quarto rigore per il Siviglia, il match point: tira Gameiro che la sbatte dentro di destro. Vince il Siviglia, che conquista la coppa per la terza volta come Inter, Juventus e Liverpool; ottava finale consecutiva persa dal Benfica, la maledizione di Bela Guttmann continua.
Dopo due minuti di recupero l’arbitro tedesco Felix Brych fischia la fine del secondo tempo supplementare: Siviglia-Benfica ancora 0-0 in diretta allo Juventus Stadium. La quarantatreesima edizione della Coppa, la quinta denominata Europa League, si deciderà ai calci di rigore. Nel secondo extra time non ci sono state occasioni rilevanti, le due squadre sono comprensibilmente molto stanche e più di un giocatore ha concluso accasciato a terra per i crampi; ora i 22 in campo dovranno stringere i denti per l’ultimo sforzo, sia fisico che mentale: la lotteria dei calci di rigore.
La partita Siviglia-Benfica, diretta dal tedesco Brych, prosegue con il secondo tempo supplementare. Ultimi 15 minuti di gioco e poi se nessuno avrà segnato si andrà ai calci di rigore. Nel primo extra time grande occasione per il Siviglia: volata e fuga di Carlos Bacca in contropiede, il colombiano corre sino all’area del Benfica e dal lato destro prova un difficile tiro di collo esterno, che muore a lato davvero di poco. Poi Unai Emery ha inserito un altro attaccante ovvero Kevin Gameiro, al posto di Marko Marin che era subentrato nella ripresa: per il tedesco infortunio al polpaccio sinistro.
I tempi regolamentari sono terminati. Benfica 0 Siviglia 0 e la partita, diretta dall’arbitro Brych, va ai tempi supplementari per la decima volta nella storia della Coppa UEFA/Europa League. L’ultima occasione capita sul sinistro di Ezequiel Garay, con la palla che gli arriva da una mischia generatasi in area di rigore: la conclusione volante è però alta, e allora ci saranno 30 minuti in più da giocare allo Juventus Stadium per evitare la lotteria dei calci di rigore.
Gran bella partita in diretta allo Juventus Stadium. Nel secondo tempo il Benfica ha preso in mano le redini del gioco e raccolto occasioni clamorose per passare in vantaggio. Al 49′ in particolare Lima è stato lanciato in area, ha controllato un pò troppo verso l’esterno ma ha poi scaricato un bel diagonale di sinistro: salvataggio di Pareja a pochi centimetri dalla linea di porta e col portiere Beto battuto; sugli sviluppi altro pallone in area per Rodrigo, che calcia di prima intenzione ma viene a sua volta murato alla disperata. La partita ora è divertente, tanti ribaltamenti di fronte e occasioni in contropiede anche per il Siviglia, pur restando il Benfica la squadra più pericolosa.
Che bella partita Siviglia-Benfica! Diretta dall’arbitro Felix Brych che ha il suo bel daffare nel cercare di calmare gli animi (già due gialli). Perso un protagonista: toccato duro un paio di volte, Miralem Sulejmani è stato sostituito al minuto 24 da Jorge Jesus, che ha inserito André Almeida. Intanto gli andalusi non sono rimasti a guardare e con Carlos Bacca sono andati vicino al gol (conclusione respinta da terra), ma hanno anche rischiato grosso quando Nico Gaitan è volato in campo aperto ma ha ritardato un attimo di troppo a servire il compagno, che è stato chiuso in calcio d’angolo.
Primi minuti della finale di Europa League diretta dal tedesco Felix Brych. Partita non spettacolare ma concitata, già due ammonizioni tra le fila andaluse: entratacce di Federico Fazio prima e Alberto Moreno poi, sempre su Sulejmani che a destra crea qualche problema in dribbling. Lo stesso Sulejmani è uscito momentaneamente dal campo dopo l’intervento di Moreno, che in scivolata lo ha fatto cadere male su una spalla. Al 14′ occasione per Garay: punizione dalla fascia destra, palla che spiove sul secondo palo dove l’argentino la colpisce al volo, impegnando nella parata bassa il portiere del Siviglia Beto. Grande tifo sugli spalti dello Juventus Stadium.
Primi minuti della finale di Europa League diretta dal tedesco Felix Brych. Partita non spettacolare ma concitata, già due ammonizioni tra le fila andaluse: entratacce di Federico Fazio prima e Alberto Moreno poi, sempre su Sulejmani che a destra crea qualche problema in dribbling. Lo stesso Sulejmani è uscito momentaneamente dal campo dopo l’intervento di Moreno, che in scivolata lo ha fatto cadere male su una spalla. Al 14′ occasione per Garay: punizione dalla fascia destra, palla che spiove sul secondo palo dove l’argentino la colpisce al volo, impegnando nella parata bassa il portiere del Siviglia Beto. Grande tifo sugli spalti dello Juventus Stadium.
Unai Emery e Jorge Jesus hanno comunicato le formazioni ufficiali di Siviglia-Benfica, partita diretta dall’arbitro tedesco Felix Brych. E’ la finale di Europa League 2013-2014, si gioca allo Juventus Stadium di Torino. Ecco allora le scelte dei due allenatori per questa sfida che può valere una stagione. 13 Beto; 23 Coke, 21 Pareja, 2 Fazio, 14 Alberto Moreno; 6 Carriço, 22 Mbia; 19 Reyes, 11 Rakitic, 20 Vitolo; 9 Bacca. A disposizione: 1 Javi Varas, 3 Fernando Navarro, 5 Figueiras, 7 Marin, 12 Iborra, 15 Trochowski, 18 Gameiro. Allenatore: Unai Emery 41 Oblak; 14 Maxi Pereira, 24 Garay, 4 Luisao, 16 Siqueira; 20 Gaitan, 6 Ruben Amorim, 30 Andre Gomes, 8 Sulejmani; 11 Lima, 19 Rodrigo. A disposizione: 1 Artur, 3 Vitoria, 33 Jardel, 34 André Almeida, 10 Djuricic, 90 Ivan Cavaleiro, 7 Oscar Cardozo. Allenatore: Jorge Jesus
Quale sarà la chiave tattica di Siviglia-Benfica? Diretta dall’arbitro Felix Brych, la finale di Europa League mette a confronto ancora una volta due scuole calcio che sono molto simili per principio ed espressione sul campo. Intanto, entrambe giocano con difesa a 4 e centrocampo di qualità nel quale spicca un giocatore che sa dettare i tempi di gioco e all’occorrenza buttarsi in zona gol. Da una parte Rakitic, dall’altra Nico Gaitan: si incroceranno poche volte perchè occupano zolle del campo diverse, nè è prevista una marcatura a uomo su uno dei due. Il Benfica medita di passare al 4-4-2 visti gli squalificati, ma i principi sono sempre quelli: possesso palla, ripartenze al fulmicotone, allargare il campo con le escursioni a turno di Rodrigo e Lima e la capacità dello stesso Gaitan di prendersi la fascia laterale. Anche il Siviglia ama controllare la palla, alla spagnola; per poi innescare quel Carlos Bacca che sta facendo le fortune della squadra di Unai Emery. Anche il Benfica però ha davanti due attaccanti agili e che vedono molto bene la porta: si cercherà di andare da loro. L’arma in più delle Super Aquile a ben guardare può essere il gioco aereo: Luisao e Garay (che ha segnato contro la Juventus) possono rendere un pericolo qualunque palla inattiva venga giocata all’interno dell’area di rigore del Siviglia.
Tra Siviglia e Benfica c’è una sola doppia sfida diretta nella storia. E’ accaduto nel settembre del 1957, primo turno di Coppa dei Campioni: gli andalusi si imposero per 3-1 in casa con rete di Pahuet, pareggio immediato di Palmeiro e poi gol di Iborra e Pepillo. Al ritorno in Portogallo riuscì a tenere lo 0-0 e passò il turno, poi raggiunse i quarti di finale ma prese 10 gol in due partite dai futuri campioni del Real Madrid (0-8 e 2-2). Il Benfica non ha una tradizione favorevole contro le spagnole: in 22 confronti ha vinto appena 5 volte, perdendo in 10 occasioni e pareggiando in 7. Ma attenzione: due volte ha affrontato formazioni iberiche in finale, due volte ha vinto. E’ successo per due anni consecutivi, che sono quelli dei trionfi di Bela Guttmann .Nel 1961, a Berna, le Super Aquile sconfissero 3-2 il Barcellona in una partita bellissima, mentre l’anno successivo ad Amsterdam fu superato per 5-3 il grande Real Madrid, che si portò in vantaggio 2-0 e poi 3-2 con una tripletta di Puskas ma fu ripreso e superato da Coluna e staccato da un rigore di Eusebio. Grande protagonista in entrambe le partite fu l’attaccante José Aguas, che aveva già superato i 30 anni: segnò entrambe le reti di apertura per il Benfica nelle due finali. In 13 anni con la maglia rossa realizzò 269 reti in 269 partite di campionato (di cui fu capocannoniere per cinque volte) vincendo cinque titoli nazionali, sette Coppe del Portogallo e per l’appunto le due Coppe dei Campioni, della quale fu capocannoniere nel 1960-1961. Anche il figlio fu una colonna del Benfica, per sette stagioni in due periodi diversi, e lo avremmo visto anche in Italia in una fugace apparizione con la Reggiana: Rui Aguas, considerato uno dei migliori numeri 10 nella storia recente del Portogallo.
Unai Emery e Jorge Jesus non si sono mai incrociati direttamente in precedenza: hanno 17 anni di distanza e finora hanno sempre allenato in patria, se si esclude una breve esperienza di Emery in Russia (con lo Spartak Mosca, durata solo qualche mese). Entrambi però sanno come si fa in Europa: Unia Emery per quattro stagioni ha guidato il Valencia e nel 2012, nonostante cessioni illustri, l’ha condotto alla semifinale di Europa League dove è poi stato eliminato dall’Atletico Madrid futuro campione. In Champions League però ha conosciuto un’eliminazione al primo turno che gli ha portato non poche critiche e gli è probabilmente costato, a distanza, il mancato prolungamento del contratto. Jorge Jesus, al Benfica dal 2008, ha condotto i lusitani alla semifinale di Europa League nel 2011 (eliminato dal Braga, sua ex squadra), ai quarti di finale di Champions League l’anno seguente (fuori contro il Chelsea) e ancora alla finale di Europa League nel 2013, quando è stato sconfitto sempre dai Blues in un’annata maledetta, nella quale all’ultimo secondo è riuscito a perdere tutto (anche il campionato e la Coppa di Portogallo).
La finale di Europa League Benfica-Siviglia sarà diretta dall’arbitro tedesco Felix Brych; un’occhiata diretta ai pronostici Snai per questa partita ci dice come i lusitani siano favoriti, forse non una sorpresa visto il blasone e quanto dimostrato negli ultimi anni. E’ di 2,20 la quota per il segno 2 (formalmente è il Siviglia a giocare in casa), mentre per la vittoria degli andalusi siamo a 3,20 e per il pareggio (che porterebbe ai calci di rigore dopo i tempi supplementari) a 3,40. Inutile andare a guardare i precedenti: ce ne sono appena due, e risalgono a quasi 60 anni fa. Molto meglio studiare l’andamento delle ultime partite per effettuare le vostre scommesse: per esempio, il Siviglia tra quarti di finale e semifinali ha segnato 8 gol. Dunque si può puntare sul segno Over, anche perchè la quota è più alta (2,10 contro 1,65 dell’Under) trattandosi di una finale che porterà con sè tanta tensione. Tuttavia la quota Goal (1,75) paga meno della NoGoal (1,95); qui si punta sul fatto che entrambe segnino almeno un gol. Attenzione alle rimonte andaluse: vero, solitamente le ha messe in pratica tra andata e ritorno, qui però è gara secca. Dovesse chiudere in svantaggio il primo tempo per poi vincere, vi farebbe guadagnare 30 volte la posta in palio. E attenzione al minuto in cui verrà segnato il primo gol: entrambe hanno manifestato una tendenza ad andare a rete nei primi istanti delle varie partite, quindi potreste puntare sul fatto che la partita si sblocchi entro il quarto d’ora, un’eventualità da 3,15 che paga molto meno del gol dell’eventuale 1-0 nei quindici minuti finali (10). Il risultato esatto è da sempre ostico: l’ultima vittoria del Benfica in Europa League è un 2-1 (eventualità da 9), quello del Siviglia un 2-0 (14). Entrambe però giocavano in casa, e qui siamo invece in campo neutro.
La diretta Siviglia-Benfica si gioca questa sera alle ore 20,45 allo Juventus Stadium di Torino: diretta dall’arbitro tedesco Felix Brych, è la finale di Europa League 2013-2014. Gara secca, come accade dalla stagione 1997-1998: tempi supplementari in caso di parità dopo i novanta minuti, eventuali calci di rigore. L’Europa League, con nuovo nome e nuova formula (prima era la Coppa UEFA) esiste dal 2009: ha inglobato anche la Coppa delle Coppe, che era la competizione riservata alle vincitrici delle coppe nazionali. Da allora è stato un dominio della penisola iberica, che si è portata a casa tre delle quattro edizioni e ha mandato in finale ben sei squadre. Di queste due che si sfidano stasera, soltanto il Siviglia compare nell’albo d’oro: ha vinto la UEFA per due stagioni consecutive (2006 e 2007, quando ha portato a casa anche la Supercoppa Europea) e se dovesse trionfare per la terza volta balzerebbe in testa, insieme ad altre tre squadre, come la società con il maggior numero di vittorie. Il Benfica finora ha giocato e perso due finali: una lo scorso anno, ad un passo dai tempi supplementari, l’altra nel 1983 quando ancora si giocava con il doppio confronto anche nell’ultimo atto. Torino ospita per la prima volta una finale europea in gara secca, e per la prima volta si gioca la finale di questa competizione in Italia (l’ultima in assoluto è la finale di Champions League 2008-2009). Ci sono appena due scontri diretti tra Siviglia e Benfica in gare ufficiali: risalgono addirittura alla stagione 1957-1958, turno preliminare della Coppa dei Campioni. In Andalusia vittoria spagnola per 3-1 (reti di Pahuet, Iborra e Pepillo con momentaneo pareggio lusitano di Palmeiro), 0-0 a Lisbona che qualificò dunque la formazione spagnola. Da allora le due squadre non si sono più affrontate; il Siviglia contro le portoghesi ha nu bilancio di 8 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte, mentre il Benfica contro formazioni iberiche ha 5 vittorie, 7 pareggi e ben 10 sconfitte, ma quando le ha affrontate in una finale (è successo in due occasioni) ha sempre vinto. Il grande ex è José Antonio Reyes: andaluso di nascita, è cresciuto nel Siviglia con cui ha fatto il suo esordio tra i professionisti giocando cinque stagioni tra il 1999 e il 2004 e tornandovi poi nel 2012, non prima di aver girato un paio di squadre in Spagna, essere stato in Premier League e aver toccato, in prestito, l’estadio Da Luz per militare nel Benfica, con cui ha realizzato 4 gol nel campionato 2008-2009. Il Siviglia non è più lo squadrone che agli ordini di Juande Ramos vinceva due volte in fila la Coppa UEFA e metteva paura alle grandi di Spagna. La crisi si è fatta sentire anche in Andalusia e ha portato via progressivamente tutti i grandi protagonisti di quella squadra: Dani Alves e Adriano, Kanoute e Luis Fabiano, quindi Diego Capel e Jesus Navas passando per il portiere e capitano Palop. La società è ripartita dai giovani, sperando di pescare una nuova infornata di talenti: sono arrivati Carlos Bacca e Marko Marin, è tornato Reyes, si è scommesso su Vitolo e sull’esplosione di Gameiro che era chiuso dal super attacco del PSG. La formula ha funzionato, anche grazie a Unai Emery: l’esperienza con un Valencia ridimensionato nel budget gli è servita, dopo essere stato in Russia con lo Spartak Mosca è rientrato in patria e in questa stagione ha condotto gli andalusi al quinto posto in campionato, con qualificazione alla prossima Europa League. La squadra ha mostrato in questa coppa di non mollare mai: virtualmente eliminata contro Betis e Valencia, ha sempre rialzato la testa e ottenuto delle qualificazioni incredibili, ribaltando in due occasioni su quattro, nella fase a eliminazione diretta, un risultato sfavorevole. La rete di Mbia nei minuti di recupero del Mestalla può essere il segno del destino che il Siviglia cercava; attenzione, perchè di fronte c’è una squadra come il Benfica che ha un conto da regolare con la fortuna e la cabala. Della maledizione di Bela Guttmann abbiamo detto tutto: l’anatema che il tecnico dei grandi trionfi degli anni Sessanta scagliò contro la squadra ha retto fino a oggi, perchè il Benfica da allora ha giocato sette finali europee e le ha perse tutte, compresa l’ultima contro il Chelsea. Addirittura, nel 2013 Jorge Jesus è riuscito a perdere campionato, Europa League e coppa nazionale all’ultima partita: un’impresa difficilmente ripetibile (ci era “riuscito” il Bayer Leverkusen nel 2002). Quest’anno però c’è la concreta possibilità di vincere tutto: la SuperLiga è già in cantiere, la Coppa di Lega anche, la finale di Coppa di Portogallo la giocherà il 18 maggio contro il Rio Ave. La società è riuscita negli anni a costruire una rosa di grande qualità, nella quale spiccano individualità come Nico Gaitan, Rodrigo, Cardozo e Lima; e Jorge Jesus a modellare un gruppo che gioca a memoria e con qualità. Il tecnico avrà però il suo bel daffare nel mettere in campo un undici che non faccia sentire il peso delle assenze dei tre squalificati: Lazar Markovic, Salvio ed Enzo Perez salteranno la finale di Torino. Andiamo incontro a una bella partita: calcio iberico è sinonimo di palleggio e qualità, ma anche di ripartenze veloci ed efficaci. Il Benfica è favorito, ma in finale non sempre i favoriti hanno la meglio: il peso di dover vincere per forza potrebbe costare caro alle Super Aquile, che da qualche mese però hanno anche il grande Eusebio che veglia da lassù. Non ci resta allora che metterci comodi, dare la parola al campo e stare a vedere chi sarà a sollevare il trofeo al cielo di Torino: Siviglia-Benfica, finale di Europa League 2013-2014, sta per cominciare…
Il tabellino
Dopo i calci di rigore
Sequenza rigori: Lima (B) gol, Bacca (S) gol, Cardozo (B) parato, Mbia (S) gol, Rodrigo (B) parato, Coke (S) gol, Luisao (B) gol, Gameiro (S) gol
Siviglia (4-2-3-1): Beto; Coke, Preja, Fazio, Moreno; D.Carriço, Mbia; Vitolo (110’Figueiras), Rakitic, Reyes (78’Marin, 104’Gameiro); Bacca (Varas, F.Navarro, Iborra, Trochowski). All.U.Emery.
Benfica (4-3-3): Oblak; M.Pereira, Garay, Luisao, Siqueira (99’Cardozo); R.Amorim, A.Gomes, Gaitan (119’Cavaleiro); Sulejmani (25’A.Almeida), Lima, Rodrigo (Artur, Vitoria, Jardel, Djuricic). All.J.Jesus.
Arbitro: Felix Brych (Germania)
Ammoniti: 11’Fazio (S), 13’Moreno (S), 30’Siqueira (B), 98’Coke (S), 100’A.Almeida (B) per gioco scorretto