Rischia di essere finito a Montecassino il Giro d’Italia 2014 dello sfortunatissimo Joaquin Rodriguez. Di certo è finito per quanto riguarda le possibilità di vittoria nella classifica finale, visto che lo spagnolo ha subito oltre sette minuti di ritardo dalla maglia rosa Michael Matthews (vincitore anche della tappa) e soprattutto da Cadel Evans, sempre più il migliore tra i big. Preoccupano però anche le conseguenze fisiche della caduta, che potrebbero costringerlo addirittura al ritiro: una giornata davvero pessima per la Katusha, che di certo dovrà far fronte anche al sicuro ritiro di Giampaolo Caruso, che ha riportato gravi conseguenze nella caduta che ha infiammato il finale, causando la spaccatura del gruppo poco prima della salita finale. Evans invece ha guadagnato 53″ su Rigoberto Uran e Nairo Quintana (49 di distacco più quattro di abbuono per il terzo posto), ancora di più su Michele Scarponi, che sul traguardo ha ceduto circa 1’45” ad Evans. (Mauro Mantegazza)  – 



Più che il Giro d’Italia, sembra il Tour Down Under. I grandi protagonisti della sesta tappa Sassano-Montecassino e quindi anche della classifica sono stati infatti gli australiani Michael Matthews e Cadel Evans. Se il capitano della Bmc guadagna molti secondi sui grandi rivali, la copertina va però al suo connazionale che sta onorando al meglio la maglia rosa. Molti pensavano che oggi sarebbe finita la favola di Matthews, invece l’uomo della Orica-GreenEdge trionfa davanti all’abbazia di San Benedetto (che abbia chiesto una speciale intercessione?). I chilometri finali sono stati caotici e di certo Matthews ed Evans hanno anche avuto un pizzico di fortuna nell’evitare tutti i problemi, ma comunque sono stati autori di un gran finale, soprattutto da parte di MM, che nessuno poteva aspettarsi su questi livelli in salita. Molto bravo anche Matteo Rabottini, mentre a Ivan Santaromita è mancato l’ultimo chilometro. Senza storia la volata finale: Evans ha tirato più che ha potuto per guadagnare il massimo numero di secondi possibili, poi Matthews è uscito dalla sua scia e l’ha battuto senza eccessive difficoltà. In fondo doveva essere “solo” un velocista…



Ha vinto la sesta tappa del Giro d’Italia 2014, Sassano-Montecassino. Esito decisamente a sorpresa: quasi tutti pensavano che oggi l’australiano avrebbe perso la maglia rosa, invece ottiene un clamoroso successo che naturalmente rafforza anche il suo primato. Negli ultimi chilometri, a causa delle cadute, sono rimasti davanti solo sei uomini, tra cui le coppie della Orica-GreenEdge (Matthews e Santaromita) e della Bmc (Morabito al servizio di Evans), oltre a Rabottini e al belga Wellens. All’ultimo chilometro scatta Evans, mettendo fuori causa Santaromita e lo stremato Morabito. Si arriva così con una volata a quattro, che vede imporsi proprio Matthews davanti a Tim Wellens e Cadel Evans, con Matteo Rabottini quarto.



Le cadute di cui vi abbiamo parlato hanno spezzato il gruppo, e ora la salita verso Montecassino potrebbe causare distacchi più pesanti del previsto: davanti sono rimasti solo pochi uomini, tra i quali la maglia rosa Michael Matthews e Cadel Evans. Sono rimasti invece indietro tanti altri big, tra cui soprattutto Nairo Quintana e Joaquin Rodriguez, che è stato pure coinvolto in una delle cadute. La Bmc quindi tira davanti, la Movistar invece lavora per ricucire. Può succedere di tutto!

Mancano ormai solo 11 km all’arrivo della Sassano-Montecassino, sesta tappa del Giro d’Italia 2014. Ciò significa che siamo ormai giunti ai piedi della salita verso la celebre abbazia benedettina dove si concluderà la tappa odierna, con un atteso arrivo in salita. Intanto sono stati ripresi i quattro fuggitivi che hanno caratterizzato la giornata: gruppo compatto e complimenti ai coraggiosi. Purtroppo è arrivata anche la pioggia, e con essa due cadute. In una di essa sembrano esserci conseguenze piuttosto serie per Giampaolo Caruso. Il finale si annuncia movimentato…

Gradualmente scende il vantaggio della fuga che finora ha caratterizzato l’intera Sassano-Montecassino, che con i suoi 257 km è la tappa più lunga del Giro d’Italia 2014. Da segnalare che Andrea Fedi è passato per primo sotto lo striscione del traguardo volante di Maddaloni, ma quando mancano ancora 50 km all’arrivo il vantaggio è sceso sotto i quattro minuti. Praticamente impossibile per i fuggitivi, anche considerando le tantissime energie che hanno dovuto spendere fin dai primi chilometri di corsa. Potevano esserci discrete possibilità almeno per Edoardo Zardini, vincitore di una tappa con arrivo in salita al Giro del Trentino, ma il palcoscenico della salita verso Montecassino sembra ormai essere riservato soltanto ai big. Meteo: finora il cielo ha graziato i corridori oggi, ma adesso si avvicinano nuvoloni neri carichi di pioggia, che fanno pensare male per l’ultima parte della corsa.

Il gruppo è appena passato davanti alla Reggia di Caserta, uno dei luoghi più suggestivi che caratterizzano le tante località attraversate nella Sassano-Montecassino, che con i suoi 257 km è la tappa più lunga del Giro d’Italia 2014. Non ci sono particolari novità da segnalare: continua la fuga dei quattro coraggiosi attaccanti della prima ora, che in questo momento hanno circa cinque minuti e mezzo di vantaggio sul gruppo, che però – sia pure lentamente – guadagna costantemente terreno nei loro confronti. Quando mancano circa 70 km all’arrivo, la situazione sembra favorevole a chi insegue: difficile che siano i quattro fuggitivi a giocarsi il successo di tappa sull’arrivo in salita di Montecassino.

Situazione sempre stabile nella sesta tappa Sassano-Montecassino del Giro d’Italia 2014. La fuga continua e il gruppo controlla la situazione a distanza, senza affannarsi per recuperare in fretta ma pure evitando che il margine si dilati troppo. Intanto c’è da segnalare che il colombiano Rodolfo Torres è passato per primo sotto lo striscione del Gpm di quarta categoria di Cava de’ Tirreni, ottenendo una piccola soddisfazione concreta per la fatica che lui e gli altri tre attaccanti, gli italiani Marco BandieraEdoardo Zardini e Andrea Fedi, stanno facendo in questa lunghissima frazione della Corsa Rosa.

La sesta tappa Sassano-Montecassino del Giro d’Italia 2014 continua ad essere caratterizzata dalla fuga di quattro coraggiosi attaccanti della prima ora (Marco BandieraEdoardo ZardiniRodolfo Torres e Andrea Fedi), ma il vantaggio che avevano accumulato – anche oltre 14 minuti – iniziava ad assumere proporzioni troppo significative per continuare ad avere via libera da parte del gruppo, che nell’ultima ora ha cominciato a lavorare con impegno per non concedere troppo margine agli ‘avventurieri’ di giornata. Un recente aggiornamento da parte di Radio Corsa ci ha infatti informato che il vantaggio è ormai di poco superiore agli 8 minuti. A prima impressione può sembrare ancora un margine enorme, ma se si considera che al traguardo mancano ancora circa 150 km si può capire che le possibilità di successo degli attaccanti sono davvero scarse.

Niente di nuovo da segnalare sulla sesta tappa Sassano-Montecassino del Giro d’Italia 2014. Il gruppo lascia fare e la fuga dei quattro attaccanti (Marco Bandiera, Edoardo Zardini, Rodolfo Torres e Andrea Fedi) ha un vantaggio che in questo momento supera addirittura i 14 minuti. Il gruppo è tirato soltanto dalla Orica-GreenEdge, cioè la squadra della maglia rosa Michael Matthews, ma di certo nemmeno la squadra australiana sta sprecando molte energie in questa prima parte della gara. Da segnalare infine che è già stato affrontato il tratto inserito in extremis dagli organizzatori, i 10 km aggiuntivi che portano il chilometraggio odierno a un totale di 257 km.

Quando ormai è partita da circa un’ora la sesta tappa Sassano-Montecassino, c’è da segnalare la fuga da lontano (anzi lontanissimo, oggi i chilometri sono 257) di quattro coraggiosi attaccanti. Tre sono italiani, e la curiosità è che tutti i fuggitivi arrivano dalle quattro formazioni Professional invitate al Giro d’Italia 2014: si tratta del numero 26 Marco Bandiera (Androni Giocattoli-Venezuela), del numero 39 Edoardo Zardini (Bardiani-Csf), del numero 72 Rodolfo Torres (Colombia) e del numero 136 Andrea Fedi (Neri Sottoli-Alè), non nuovo ad attacchi da lontano in questo Giro. Il gruppo lascia fare: il vantaggio è già di oltre otto minuti, come tutto sommato normale vista la lunghezza della tappa. Il tempo per rimontare c’è, la tappa entrerà nel vivo più avanti. Intanto, complimenti ai coraggiosi…

Del Giro d’Italia 2014 già pronta alla partenza. La Sassano-Montecassino di 257 km è la frazione più lunga di questa edizione della Corsa Rosa, per cui il via è alle ore 10.45. Una giornata di sicuro lunga e faticosa per i protagonisti, che pensano già all’arrivo in salita per raggiungere la celebre abbazia. Uno dei grandi favoriti per il successo sarà di nuovo Diego Ulissi. Andiamo dunque a rileggere cosa ha dichiarato l’atleta della Lampre-Merida dopo la vittoria di ieri: “Quest’anno le Classiche non sono andate come volevo, sono arrivato al Giro con l’obiettivo di vincere una tappa ed esserci riuscito alla prima occasione mi toglie un po’ di pressione. Perché l’appetito vien mangiando e sicuramente ora non mi voglio fermare qui”. Il corridore toscano ha dimostrato di avere una condizione super. “A causa di una caduta davanti a me, quando non mancava molto al traguardo sono rimasto piuttosto indietro, ma ho recuperato bene e ho fatto un bel finale. Avevo delle gambe super e sulla salita finale si è visto. Non è mai facile affrontare una corsa in bici quando tutti ti indicano come favorito di giornata. Ma ce l’ho fatta, ho fatto un bel numero e ora me la voglio proprio godere”. Il bis sarà già oggi? La risposta alla strada…

Il Giro d’Italia 2014 è pronto a vivere oggi una giornata lunghissima: infatti la sesta tappa è la più lunga in assoluto, anche grazie a una modifica che si è resa necessaria sul percorso, portandolo da 247 a 257 km. Doveva essere la seconda frazione più lunga, invece a questo punto la Sassano-Montecassino sarà la più lunga in assoluto. Questo ha pure comportato un ulteriore anticipo del ritrovo di partenza, iniziato alle ore 9.10, mentre il via sarà dato alle ore 10.45, un quarto d’ora prima della tabella di marcia originale. Una giornata davvero lunghissima, che si concluderà con un arrivo in salita: insomma, tappa da non perdere oggi alla Corsa Rosa…

Il Giro d’Italia 2014 propone oggi la sesta tappa, la Sassano-Montecassino di 247 km. Un appuntamento importante, secondo arrivo in salita consecutivo di questa edizione numero 97 della Corsa Rosa. La carovana inizia a risalire la penisola: si parte dalla provincia di Salerno e si attraversano anche quelle di Napoli e Caserta per arrivare nel Lazio, in provincia di Frosinone. Montecassino è celebre per la sua abbazia, il primo monastero fondato da San Benedetto: da qui dunque nacque l’ordine benedettino, che ha avuto un ruolo molto importante nella rinascita dell’Italia e dell’intera Europa dopo le invasioni barbariche. Il santo scelse una collina sovrastante Cassino per fondare il monastero, e sarà proprio questa l’asperità che oggi i corridori dovranno affrontare per giungere sul traguardo. Questa tappa celebra i settanta anni dal bombardamento di Montecassino, una delle pagine più tragiche della Seconda Guerra Mondiale in Italia. Insomma, la frazione odierna offre tanti spunti anche per valorizzare la storia e l’arte d’Italia, ma passando ad un’analisi più strettamente sportiva, è chiaro che il percorso di questa tappa molto lunga (la seconda più lunga del Giro 2014) sarà caratterizzata soprattutto dall’ascesa finale, come indica pure l’altimetria. Andiamo però per ordine: la partenza è in programma da Sassano alle ore 11.00, e la prima parte sarà piuttosto movimentata, specie con uno strappo che porterà la corsa a Scorzo (km 43,4) e poi con il pur facilissimo Gran Premio della Montagna di quarta categoria posto a Cava de’ Tirreni (km 102,8). Una prima parte nervosa dunque, anche se non particolarmente impegnativa: di certo andrà via la classica fuga da lontano. Dopo Cava, per oltre 100 km sarà praticamente tutta pianura: da segnalare soltanto il rifornimento, previsto a Palma Campania al km 127,9 di gara, e poi il traguardo volante che sarà invece posto a Maddaloni (km 158,4). Come già ampiamente detto, però, il punto decisivo sarà l’ascesa finale, che inizierà dopo l’attraversamento di Cassino (km 238,5). Per la precisione, saranno 8,6 km di salita, con pendenza media del e punte fino al 10% nel primo tratto. Insomma, una salita vera anche se non difficilissima, che costituirà anche un Gpm di seconda categoria: arrivo previsto tra le 16.50 e le 17.30. Sicuramente dovranno darsi battaglia anche gli uomini che puntano ad arrivare a Trieste in maglia rosa, e dunque cambierà qualcosa in classifica generale, anche se non ci saranno distacchi enormi. Una tappa aperta dunque a tante soluzioni: se tra i fuggitivi da lontano ci fossero atleti in grado di reggere su salite non molto difficili, potremmo anche avere un vincitore a sorpresa, altrimenti se la giocheranno i corridori di prima fascia, cioè chi punta al podio finale, gli scalatori ma anche i cacciatori di tappe con buona attitudine alle salite. Le emozioni non mancheranno…

1. Michael MATTHEWS (Aus, Orica-GreenEdge) in 6h37’01”

2. Tim WELLENS (Bel, Lotto-Belisol) s.t.

3. Cadel EVANS (Aus, Bmc) s.t.

4. Matteo RABOTTINI (Ita, Neri Sottoli) s.t.

5. Ivan SANTAROMITA (Ita, Orica-GreenEdge) a 13″

6. Steve MORABITO (Svi, Bmc) a 23″

7. Wilco KELDERMAN (Ola, Belkin) a 49″

8. Mauro FINETTO (Ita, Neri Sottoli) s.t.

9. Diego ULISSI (Ita, Lampre-Merida) s.t.

10. Fabio Andres DUARTE (Col, Colombia) s.t.

1. Michael MATTHEWS (Aus, Orica-GreenEdge)

2. Cadel EVANS (Aus, Bmc) a 21”

3. Rigoberto URAN (Col, Omega Pharma-Quick Step) a 1’18”

4. Steve MORABITO (Svi, Bmc) a 1’25”

5. Matteo RABOTTINI (Ita, Neri Sottoli-Yellow Fluo) s.t.

6. Ivan SANTAROMITA (Ita, Orica-GreenEdge) a 1’47”

7. Fabio ARU (Ita, Astana) a 1’51”

8. Tim WELLENS (Bel, Lotto-Belisol) a 1’52”

9. Ivan BASSO (Ita, Cannondale) a 2’06”

10. Nairo QUINTANA (Col, Movistar) a 2’08”