Ha concesso il bis. Il velocista francese della Fdj.fr ha vinto in volata la settima tappa del Giro d’Italia 2014, 211 km da Frosinone a Foligno. Una frazione combattuta, con una fuga che è stata ripresa solo a meno di 3 km dall’arrivo, giusto in tempo per lasciare spazio allo spettacolo delle ruote veloci del gruppo. La più veloce è quella di Bouhanni, e il suo primo rivale è Giacomo Nizzolo: proprio come a Bari, anche in Umbria la gloria è per il francese appassionato di pugilato e la delusione per l’italiano della Trek, che oggi si è dovuto arrendere sul filo di lana per pochi centimetri. Tutto si è deciso solamente al colpo di reni, che ha premiato ancora una volta Bouhanni, che si prende pure la maglia rossa di leader della classifica a punti. Terzo posto per lo sloveno Luka Mezgec, che comunque tiene altissimo l’onore della Giant-Shimano anche dopo il ritiro del leader Marcel Kittel, che in Irlanda aveva vinto le prime due volate di questa Corsa Rosa. Ancora una volta, poi, dobbiamo parlare di Michael Matthews: la maglia rosa conferma di essere (anche) un velocista, e si piazza al quarto posto. Ennesima dimostrazione delle sue qualità, specie perché l’australiano ieri – rispetto agli altri sprinter che sono arrivati nel classico “gruppetto” dei ritardatari – ha indiscutibilmente speso molte energie, fisiche e nervose. La classifica generale oggi non è cambiata, anche se Matthews ha sfiorato gli abbuoni che gli avrebbero addirittura consentito di allungare il margine di vantaggio. Domani però è in programma la durissima Foligno-Montecopiolo, con il Cippo di Carpegna in onore di Marco Pantani: il sogno rosa di Matthews dovrebbe stavolta arrivare davvero ai titoli di coda, ma il suo Giro è già straordinario. In chiusura, è doveroso ricordare ancora una volta i cinque coraggiosi fuggitivi che hanno animato tutta la tappa: l’italiano Nicola Boem della Bardiani-Csf, il tedesco Bjorn Thurau della Europcar, i colombiani Winner Anacona della Lampre-Merida e Robinson Chalapud della Colombia e l’australiano Nathan Haas della Garmin-Sharp. (Mauro Mantegazza)
Il francese Nacer Bouhanni ha vinto la settima tappa Frosinone-Foligno del Giro d’Italia 2014, che si è risolta con uno sprint di gruppo a ranghi compatti: ancora una volta il velocista della Fdj.fr si è dimostrato il più forte in gruppo. Beffa per Giacomo Nizzolo, battuto per pochi centimetri al colpo di reni: l’ordine d’arrivo è dunque esattamente lo stesso della tappa di Bari, quando con il ritiro di Kittel sono cambiate le gerarchie degli sprinter. Complimenti ancora una volta ai cinque coraggiosi fuggitivi, ripresi solo a 3 km dall’arrivo dopo avere animato praticamente tutta la tappa con il loro attacco. Il gruppo però è stato spietato nel suo inseguimento, e così il finale è stato tutto delle squadre dei velocisti. Esito deciso per pochi centimetri tra Bouhanni e Nizzolo, poi al terzo posto lo sloveno Luka Mezgec e quarto si è classificato Michael Matthews, che naturalmente difende la maglia rosa di leader della classifica generale.
Meno di otto chilometri all’arrivo della settima tappa del Giro d’Italia 2014 Frosinone–Foligno e la fuga è ancora viva. Il vantaggio degli attaccanti è però sceso sotto il minuto, non sarà facile per questi coraggiosi fuggitivi arrivare per primi sul traguardo. Di certo saranno grandi emozioni, perché comunque nulla è scontato: magari almeno uno di loro ce la farà, oppure sarà volata, e il grande spettacolo degli sprinter. Staremo a vedere, parola alla strada…
La settima tappa del Giro d’Italia 2014 Frosinone–Foligno prosegue verso il traguardo con la fuga sempre attiva. I cinque attaccanti hanno appena superato il Gpm di Valico della Somma, secondo e ultimo di questa giornata che poi proseguirà verso l’arrivo con 40 km sostanzialmente pianeggianti: primo è passato l’australiano Haas, poi il colombiano Chalapud e il tedesco Thurau. Adesso arrivano i chilometri decisivi per il destino di questi fuggitivi: il gruppo tirerà a tutta per andare a riprenderli, e non sarà facile per loro resistere. Le possibilità di successo non sono molte, anche se il margine è ancora abbastanza ampio (oltre quattro minuti), per cui non è da escludere che almeno qualcuno dei fuggitivi possa davvero farcela.
La settima tappa del Giro d’Italia 2014 Frosinone–Foligno prosegue secondo il copione classico: fuga sempre in avanscoperta, il gruppo dietro lascia fare ma senza concedere troppo spazio. La corsa ha appena superato il traguardo volante di Rieti (124 km): primo posto per il colombiano Chalapud, che precede Boem ed Haas. Il ritardo del gruppo sotto lo striscione del T.V. è di cinque minuti, dunque in calo. Quando mancano ancora oltre 80 km al traguardo, le possibilità di successo degli attaccanti sono praticamente nulle.
La settima tappa del Giro d’Italia 2014, da Frosinone a Foligno, ci sta proponendo la classica fuga da lontano, che in questo momento gode di circa sette minuti di vantaggio sul gruppo, che comunque controlla che questo margine non assuma proporzioni troppo ampie. Da segnalare un errore nelle prime comunicazioni circa la composizione di questo gruppetto di fuggitivi: oltre all’italiano Nicola Boem della Bardiani-Csf, al tedesco Bjorn Thurau della Europcar, ai colombiani Winner Anacona della Lampre-Merida e Robinson Chalapud della Colombia, il quinto componente è l’australiano Nathan Haas della Garmin-Sharp. Quasi nulle però per loro le possibilità di arrivare con successo al traguardo di Foligno.
Siamo ormai in strada con la settima tappa del Giro d’Italia 2014, da Frosinone a Foligno. Da segnalare innanzitutto che, oltre ai ritirati di ieri e all’ovvia rinuncia di Joaquin Rodriguez, non ha preso il via questa mattina nemmeno Brett Lancaster, australiano della Orica-GreenEdge, mentre dopo pochi chilometri si è ritirato il francese Maxime Mederel della Europcar. Fin qui gli ultimi strascichi della drammatica giornata di ieri: la corsa però va avanti, e c’è già da segnalare una fuga composta da cinque corridori. Si tratta dell’italiano Nicola Boem della Bardiani-Csf, del tedesco Bjorn Thurau della Europcar, dei colombiani Winner Anacona della Lampre-Merida e Robinson Chalapud della Colombia e dello spagnolo José Herrada della Movistar. Già superato il Gpm del Valico di Arcinazzo, la fuga dovrebbe ormai essere quella giusta.
Sempre più vicina (ore 11.50) la partenza della settima tappa Frosinone-Foligno del Giro d’Italia 2014. L’uomo copertina continua ad essere l’australiano Michael Matthews, che ieri ha vinto a Montecassino rafforzando la maglia rosa che invece molti pensavano dovesse perdere. Ecco dunque le parole del corridore della Orica-GreenEdge, rivelazione assoluta della prima settimana: “Come facevo a deludere i miei compagni? Hanno fatto un lavoro maiuscolo. Quando è successo il patatrac ero davanti a Luke Durbridge, senza di lui non sarei qui a festeggiare una vittoria in rosa. Domani (oggi, ndR) dovrei riuscire a conservare la maglia rosa. Un’altra tappa da vincere, magari allo sprint? Vediamo come rispondono le gambe dopo la tappa di oggi (ieri, ndR)…”. Matthews bravo ma anche fortunato ad essersi ritrovato davanti nel caos del finale, quando le cadute hanno mietuto tante vittime. C’è poi chi non è caduto, ma ha comunque perso terreno perché non è riuscito a rimanere nel primo gruppo. Ad esempio Domenico Pozzovivo: “Visto il numero di corridori che sono finiti a terra va già bene così, anche se sono stato rallentato. In tanti hanno preso un rischio eccessivo, siamo entrati fortissimo su quella rotonda e con l’asfalto bagnato è successo il guaio. La mia scelta tattica di stare indietro ha pagato”, ha detto il lucano della Ag2R. Molti contestano la scelta della Bmc di Cadel Evans di tirare per approfittare della situazione favorevole. Mancanza di fair play? Daniel Oss, uno dei due italiani della squadra, ricostruisce così quanto è accaduto: “Dopo la caduta abbiamo solo pensato a tirare per Cadel. L’abbiamo evitata perché eravamo davanti, ma non c’è stato nessun attacco dopo che i nostri colleghi erano caduti”.
La mattina dopo ci si lecca le ferite. Oggi al Giro d’Italia 2014 è in programma la settima tappa Frosinone-Foligno, ma l’attenzione è ancora tutta rivolta a quanto è successo ieri verso Montecassino. Ormai è certo che questa mattina non ripartirà Joaquin Rodriguez, giunto ieri al traguardo con un ritardo di 7’43”. Il capitano della Katusha, e alla vigilia uno dei due grandi favoriti del Giro, ha riportato la frattura di tre coste dell’emitorace sinistro e del primo dito della mano sinistra. Impossibile continuare così. Per la formazione russa è stata una vera e propria ecatombe: Angel Vicioso ha una frattura scomposta pluriframmentaria del femore destro: a 37 anni, per lui potrebbe essere la fine della carriera. Per fortuna Giampaolo Caruso, che dalle immagini tv sembrava quello in condizioni più gravi ha riportato “soltanto” una forte contusione al femore sinistro ed escoriazioni multiple: si è ritirato, ma le conseguenze fisiche sono meno gravi del previsto. Il bollettino medico è completato dai ritiri di Janez Brajkovic dell’Astana (gomito sinistro) e Davide Villella della Cannondale (microfrattura alla spalla sinistra), altre due squadre che hanno pagato un prezzo altissimo: nella formazione di Ivan Basso sono finiti a terra in otto su nove, mentre Michele Scarponi ha subito un distacco di 1’37” dai primi. Frattura scongiurata per Stefano Pirazzi della Bardiani-Csf, che ha un forte dolore al gomito sinistro. Stamattina bisognerà verificare se tutti quelli che ieri sono comunque arrivati al traguardo riusciranno a ripartire o se aumenterà il numero dei ritirati. Tra le altre vittime illustri, da segnalare che Nicolas Roche, capitano della Tinkoff-Saxo, ha riportato diverse ferite e soprattutto ha perso la bellezza di 15’08”, uscendo completamente dai giochi, che la prima maglia rosa di questo Giro Svein Tuft è stato ferito ad entrambe le gambe e che hanno riportato conseguenze – sia pure non gravi – anche Nairo Quintana, Rigoberto Uran e Damiano Cunego.
Il Giro d’Italia 2014 propone oggi, venerdì 16 maggio, la settima tappa, la Frosinone-Foligno di 211 km. Un appuntamento interessante, su un percorso movimentato che dovrebbe regalare emozioni a chiusura della prima settimana di gara di questa edizione numero 97 della Corsa Rosa. La carovana continua a risalire la penisola: oggi si parte dal Lazio, attraversando naturalmente la provincia di Frosinone e poi anche quelle di Roma e Rieti per poi passare nell’Umbria, prima in provincia di Terni e infine in quella di Perugia, dove si arriverà appunto a Foligno, una delle più note città della regione. Terza tappa consecutiva oltre i 200 km, la fatica comincerà a farsi sentire anche perché dopo due arrivi in salita anche l’altimetria della frazione di oggi si annuncia molto interessante, almeno per quanto riguarda le fughe e possibili attacchi da lontano. In teoria non è nemmeno da escludere del tutto una volata, visto che la parte finale del percorso sarà pianeggiante, ma serviranno velocisti resistenti e squadre in grado di tenere unita una corsa che non sarà per niente semplice gestire visto che il tracciato sarà ricco di difficoltà. Come al solito, però, andiamo adesso ad analizzare nel dettaglio quale sarà il “menu” del giorno: la partenza è in programma da Frosinone alle ore 11.50, e quasi subito la strada comincerà a salire verso il Valico di Arcinazzo (km 28,6), salita piuttosto lunga anche se pedalabile, valida come Gran Premio della Montagna di terza categoria. Di sicuro ci saranno subito attacchi. La discesa porterà la corsa a Subiaco, poi inizierà un lungo tratto vallonato, con alternarsi di pianura, falsopiani e alcuni strappi. Da segnalare in particolare il rifornimento, che avrà luogo in località Posticciola (km 101,4), e poi il passaggio a Rieti, dove al km 123,9 della tappa sarà posto il traguardo volante odierno. Dopo il passaggio nel capoluogo, inizierà un tratto di strada decisamente complicato, con saliscendi continui fino al Valico della Somma, Gpm di quarta categoria la cui sommità sarà posta al km 171,5 della tappa e perfetto trampolino di lancio per gli ultimi attacchi, quelli magari decisivi. La discesa terminerà a poco più di 20 km dall’arrivo: da lì in poi sarà tutta pianura, ma basterà alle squadre dei velocisti per chiudere tutti i buchi che si saranno aperti in precedenza? Nel finale da segnalare alcune canalizzazioni spartitraffico a cui i corridori dovranno prestare grande attenzione prima di giocarsi tutto in vista del traguardo, che dovrebbe essere raggiunto fra le ore 16.55 e le 17.35. Quale esito ci regalerà questa tappa? Una cosa è certa: fare un pronostico sarà difficilissimo.
1. Nacer BOUHANNI (Fra, Fdj.fr)
2. Giacomo NIZZOLO (Ita, Trek) s.t.
3. Luka MEZGEC (Slo, Giant-Shimano) s.t.
4. Michael MATTHEWS (Aus, Orica-GreenEdge) s.t.
5. Roberto FERRARI (Ita, Lampre-Merida) a 13″
6. Tyler FARRAR (Usa, Garmin-Sharp) a 23″
7. Enrico BATTAGLIN (Ita, Bardinai-Csf) a 49″
8. Boy VAN POPPEL (Ola, Trek) s.t.
9. Ivan ROVNY (Rus, Tinkoff-Saxo) s.t.
10. Elia VIVIANI (Ita, Cannondale) s.t.
1. Michael MATTHEWS (Aus, Orica-GreenEdge)
2. Cadel EVANS (Aus, Bmc) a 21”
3. Rigoberto URAN (Col, Omega Pharma-Quick Step) a 1’18”
4. Rafal MAJKA (Pol, Tinkoff-Saxo) a 1’25”
5. Steve MORABITO (Svi, Bmc) s.t.
6. Matteo RABOTTINI (Ita, Neri Sottoli-Yellow Fluo) s.t.
7. Ivan SANTAROMITA (Ita, Orica-GreenEdge) a 1’47”
8. Fabio ARU (Ita, Astana) a 1’51”
9. Tim WELLENS (Bel, Lotto-Belisol) a 1’52”
10. Ivan BASSO (Ita, Cannondale) a 2’06”