Il paradiso o l’inferno: tutto in 90 minuti. L’Atletico Madrid si gioca al Camp Nou una Liga che manca dal 1996. I blaugrana sono costretti a vincere se vogliono cogliere una vittoria quanto mai insperata. La finalissima non è partita nel migliore dei modi per Simeone e tutti i tifosi dell’Atletico, visto che dopo 20 minuti sia Diego Costa che Arda Turan, gioielli dell’undici madrileno, hanno lasciato il campo per infortunio. Il primo ad abbandonare il rettangolo di gioco è stato Diego Costa che al 14° minuto, al rientro e non al meglio, pare aver subito una contrattura. L’attaccante è scoppiato in lacrime in panchina, coprendosi il volto con una felpa. Poco dopo lo ha raggiunto con lo stesso stato d’animo, il turco, uscito al 19° per una botta ricevuta in uno scontro di gioco.
L’Atletico Madrid di Diego Simeone è campione di Spagna. Il titolo arriva al cardiopalma, dopo il pareggio per 1-1 sul campo del Barcellona, scontro diretto decisivo che il calendario aveva piazzato proprio all’ultima giornata. Due risultati su tre erano a favore dei Colchoneros, che però nel giro di circa 20 minuti nel primo tempo hanno perso per infortunio prima Diego Costa e poi Arda Turan, adesso entrambi in dubbio per la finale di Champions League. A completare il primo tempo da incubo per gli ospiti, ecco il gol di Alexis Sanchez che porta avanti i blaugrana, in quel momento campioni di Spagna. Nel secondo tempo però l’Atletico si trasforma, ritrova aggressività e ottiene il pareggio con il gol di testa di Diego Godin. Nei minuti finali c’è l’ovvio assedio del Barcellona alla porta avversaria, ma Courtois resiste e così i Colchoneros conquistano la decima Liga della loro storia, al termine di un campionato straordinario.
Al 4′ minuto del secondo tempo il risultato è di Barcellona 1 Atletico Madrid 1 grazie al gol segnato da Godin di testa da calcio d’angolo. I calci da fermo sono in effetti uno dei punti di forza della squadra allenata da Diego Simeone, che ha iniziato all’attacco il secondo tempo mettendo in grossa difficoltà i padroni di casa fino a gelare il Camp Nou. Adesso il titolo torna nelle mani dell’Atletico…
Al 4′ minuto del secondo tempo il risultato è di Barcellona 1 Atletico Madrid 1 grazie al gol segnato da Godin di testa da calcio d’angolo. I calci da fermo sono in effetti uno dei punti di forza della squadra allenata da Diego Simeone, che ha iniziato all’attacco il secondo tempo mettendo in grossa difficoltà i padroni di casa fino a gelare il Camp Nou. Adesso il titolo torna nelle mani dell’Atletico…
Al 33′ minuto il risultato si sblocca, Barcellona 1 Atletico Madrid 0 grazie al gol segnato da Alexis Sanchez. Un vero e proprio missile da parte del giocatore cileno, che dalla destra dell’attacco blaugrana lascia partire un missile in diagonale che si infila alle spalle dell’incolpevole Courtois. In questo momento sarebbe proprio il Barcellona a vincere la Liga, sarà dura per l’Atletico che ha già dovuto sostituire Diego Costa e Arda Turan…
Risultato ancora fermo sullo 0-0, ma tra Barcellona e Atletico Madrid è partita viva, anzi, vivissima. Il Barca sta facendo la maggior pressione possibile, anche sul portatore di palla dei Colchoneros. Gioco veloce e maschio, tanto che a Pique arriva subito o quasi il giallo per un intervento a grana grossa su Koke. Il primo tentativo di conclusione a rete degno di nota è di Adriano che prova un tiro velleitario che Courtois neutralizza con qualche difficoltà. L’Atletico Madrid è quadrato e contiene bene il Barcellona senza farsi schiacciare, ma le ondate blaugrana si fanno sempre più insistenti…
Fra pochi minuti comincerà Barcellona-Atletico Madrid, partita che sarà diretta dall’arbitro Mateu Lahoz e soprattutto partita che deciderà le sorti dell’intera Liga spagnola. L’ultima giornata del campionato mette infatti di fronte la seconda e la prima della classifica: se il Barcellona vince, il titolo andrà ai catalani allenati dal ‘Tata’ Martino, altrimenti a ridere sarà Diego Simeone, che può fare affidamento anche su un pareggio e finora è imbattuto in questa stagione contro i blaugrana, in ben cinque partite giocate. Ecco dunque le formazioni ufficiali delle due squadre che si accingono a scendere in campo allo stadio Camp Nou. Pinto; Dani Alves, Mascherano, Piqué, Adriano; Fabregas, Busquets, Iniesta; Sanchez, Messi, Pedro. All. Martino. Courtois; Juanfran, Miranda, Godin, Filipe Luis; Koke, Gabi, Tiago, Arda Turan; Diego Costa, David Villa. All. Simeone. Arbitro: Mateu Lahoz.
In diretta dalle ore 18.00 dal Camp Nou, di scena la sfida Barcellona-Atletico Madrid. Una gara decisamente interessante dal punto di vista tattico che vedrà i blaugrana obbligati ad attaccare per primi essendo in difetto in classificaca. Tata Martino cercherà naturalmente la profondità con il trio Pedro, Messi, Sanchez, che avrà l’obbligo di superare le barricate dei Colchoneros e nel contempo cercare di allargare gli spazi per gli inserimenti di Xavi, Busquets e Iniesta. Nel contempo la banda di Simeone proverà a fare male ai catalani con le ripartenze, spinta in particolare dal grande ex del match, David Villa, e dal centravanti spagnolo Diego Costa. I due sfrutteranno i varchi, gli inserimenti e i lanci dei quattro centrocampisti biancorossi decisamente tecnici, a cominciare dal duo Gabi-Tiago, il cervello della squadra di Madrid.
La sfida Barcellona-Atletico Madrid sarà diretta dall’arbitro Mateu Lahoz. Una gara che decreterà il vincitore finale del campionato, visto che i Colchoneros sono primi a quota 89, ma in caso di successo i blaugrana appaierebbero la squadra di Simeone in vetta, e nel contempo, avendo un vantaggio negli scontri diretti si laureerebbero i campioni spagnoli del 2013-2014. Secondo l’agenzia di scommesse Snai, i padroni di casa catalani sono i favoriti nel big match di oggi, con l’1 dato a 1,80, mentre il successo dei madrileni è dato a 4,25. Il pareggio, invece, è quotato 3,70 volte la posta in gioco. Se siete incerti e volete puntare sulla doppia chance (due segni in contemporanea), l’1X è la quota più consigliata, 1,19, seguita dall’12 dato a 1,24. Infine, se volete scommettere sul risultato esatto del match, l’1 a 0 blaugrana è dato a 6,50, seguito dal 2 a 0 e dal 2 a 1 a 8,00 la posta.
Si gioca oggi pomeriggio alle ore 18 la diretta Barcellona-Atletico Madrid, partita che vale direttamente e senza mezzi termini il titolo della Liga spagnola 2013-2014. La situazione: Barcellona 86 punti, Atletico Madrid 89. Con un pareggio o una vittoria i Colchoneros sono campioni, ma in Spagna vale la regola degli scontri diretti in caso di arrivo a pari punti e, poichè all’andata è finita 0-0, il Barcellona vincendo impatterebbe a quota 89 e festeggerebbe il settimo titolo in dieci anni. Arbitra Antonio Mateu Lahoz, e i blaugrana gongolano: il trentasettenne fischietto della comunità valenciana aveva già diretto il Clasico di ritorno, quando i blaugrana si erano incredibilmente rimessi in corsa vincendo 4-3 al Santiago Bernabeu. Tuttavia se si guarda ai precedenti stagionali è l’Atletico Madrid ad avere tutta la fiducia dalla sua parte: in cinque incroci non ha mai perso, cogliendo quattro pareggi e una vittoria. La Supercoppa di Spagna fu preda del Barcellona grazie a un 1-1 esterno e a uno 0-0 ottenuto al Camp Nou, in campionato come detto 0-0 al Vicente Calderon mentre nei quarti di finale di Champions League fu 1-1 a Barcellona e 1-0 a favore dell’Atletico a Madrid, con qualificazione da parte dei Colchoneros. Rispetto a questo, però, il Barcellona può dire di aver vinto tre campionati consecutivi all’ultima giornata, due dei quali in maniera pazzesca. Era il Dream Team di Johan Crujff: stagione 1991-1992, sorpasso al Real Madrid che perdeva sul campo del Tenerife (3-2, dopo essere stato in vantaggio 2-0); stagione 1993-1994 in maniera ancora più incredibile. I blaugrana battevano il Valencia 5-2, mentre il Deportivo La Coruna era impegnato contro il Valencia. Parità di punti, all’epoca contava la differenza reti e il Barcellona era davanti. Al novantesimo minuto Miroslav Djukic sbagliava un calcio di rigore, consegnando il titolo a Crujff e alla sua squadra. Certo: sono passati vent’anni da allora e nessun giocatore di quei tempi fa più parte della squadra. Però, nei cromosomi blaugrana c’è in qualche modo questa fatalità e questa capacità di sovvertire le situazioni più incredibile. Tra gli ex non si può non citare David Villa, tre stagioni a Barcellona con vittoria della Liga (due volte), della Champions League, della Supercoppa Europea e del Mondiale per Club, passato la scorsa estate all’Atletico Madrid a prezzo di saldo; ma c’è anche Bernd Schuster, che ha giocato nelle tre grandi di Spagna; e Radomir Antic, vale a dire l’allenatore della doppietta campionato-Coppa del Re con i Colchoneros nel 1996, poi chiamato a Barcellona nel gennaio 2003 portando i blaugrana dal quindicesimo al sesto posto nella Liga e fino ai quarti di finale di Champions League. Doveva essere una stagione negativa per il Barcellona, che invece è riuscito incredibilmente a rimettersi in piedi quando più contava. Gerardo Martino ha ricevuto tante critiche al suo primo anno al Camp Nou, che sarà anche l’ultimo visto l’accordo già raggiunto con Luis Enrique; la verità è che ha comunque portato un gruppo arrivato a fine ciclo a giocarsi la Liga all’ultima giornata e ai quarti di Champions League. Cambiando il gioco per certi aspetti ha comunque dato un’identità a una squadra che ha saputo segnare 99 gol in campionato (subendone 32); gli addi di Victor Valdes (che ha scritto una commovente lettera di commiato), Puyol e Xavi hanno chiaramente portato qualche problema in termini di motivazioni, e in più non era affatto facile raccogliere l’eredità di Pep Guardiola e del compianto Tito Vilanova; arrivano da qui certe cadute che hanno impedito al Barça di mettere le mani sulla Liga, in particolare sono state sanguinose le sconfitte sui campi di Real Sociedad (partita mai giocata) e Granada, e il pareggio interno contro il Getafe. Gli infortuni di Leo Messi e Neymar (il brasiliano è in forte dubbio per oggi) hanno fatto il resto, ma anche così la Pulce ha saputo realizzare 41 gol in 45 partite (28 nella Liga), e stiamo parlando di una delle stagioni peggiori dell’argentino. L’Atletico Madrid ha realizzato una stagione pazzesca: finale di Champions League inaspettata, leadership in campionato per tutta la stagione. Le nove vittorie consecutive dopo aver pareggiato il derby di ritorno sembravano aver chiuso ogni discorso, e invece la benzina è finita sul più bello: sconfitta in casa del Levante e pareggio al Vicente Calderon contro il Malaga. Questione di rosa corta: gli undici titolari sono fantastici, due o tre riserve possono fare la differenza ma certamente Diego Simeone non ha a disposizione un gruppo ampio come quello delle due rivali con cui ha duellato per tutto l’anno. Diego Costa ha fatto la differenza (36 gol in 49 partite stagionali), ma ultimamente ha avuto qualche problema fisico e l’attacco dell’Atletico ha mostrato crepe e difficoltà, considerando che David Villa non segna da molto. Ecco allora dove sta il punto a sfavore dei Colchoneros: giocare la partita della vita ad una settimana da un’altra partita della vita, non avendo troppe alternative da spendere, può far sì che grinta e agonismo non siano al 100% come invece l’Atletico ha bisogno che sia per essere totalmente efficace nel suo gioco. Resta che i biancorossi hanno due risultati su tre a disposizione, che nelle partite giocate contro il Barcellona non solo non hanno mai perso ma sono parsi anche superiori nei novanta minuti e che sono la tipica squadra “in missione”. Il Barcellona però ha fattore campo, inerzia ed entusiasmo ritrovati e, almeno sulla carta, più solisti che possono fare la differenza. E allora, come finirà? Chi vincerà la Liga 2013-2014? Non resta che mettersi comodi e scoprirlo: la diretta di Barcellona-Atletico Madrid sta per cominciare…