Alle ore 20,45 di domani sera lo stadio Ennio Tardini ospita Parma-Livorno, partita valida per la 38^ giornata del campionato di Serie A 2013-2014. Per i ducali si tratta della possibilità di mettere le mani (anzi: rimettere) sul sesto posto che vale la qualificazione ai preliminari di Europa League: deve vincere e sperare che non lo faccia il Torino che è impegnato a Firenze. Gli altri campi non interessano, ai gialloblu interessa solo quello che accade al Franchi. Il Livorno saluta domani la Serie A, dopo una sola stagione: paga una rosa giovane e inesperta e un crollo totale dopo che con Mimmo Di Carlo si era avuta una leggera risalita. Arbitra il signor De Marco.
Una vittoria per l’Europa: Roberto Donadoni chiederà questo ai suoi giocatori, a prescindere da quello che accadrà a Firenze. Eventualmente ci si penserà poi: l’importante è innanzitutto vincere questa partita per non avere rimpianti. Il Parma è stato a lungo padrone del sesto posto; attraverso una striscia di 17 partite senza sconfitte si era anche accaparrato il quinto, ma poi calendario e inevitabile flessione hanno fatto il resto e così adesso i tre punti potrebbero non bastare. Sarebbe un grosso rammarico, ma la stagione è stata comunque positiva e certifica il buon lavoro fatto dal presidente Ghirardi e dal direttore sportivo Pietro Leonardi in questi anni. Per domani sera sono sempre indisponibili Jherson Vergara e Nicola Pozzi, ma soprattutto sono fuori dai giochi Felipe e Lucarelli che dunque obbligano Donadoni a fare i salti mortali in difesa, cioè spostare Gobbi al centro insieme a Paletta, con Molinaro sulla corsia mancina. A centrocampo Acquah e Parolo proteggono il fianco di Marchionni adibito all’impostazione, Biabiany e Cassano probabilmente giocheranno sugli esterni con Amauri in mezzo, ma c’è anche la soluzione Schelotto (con FantAntonio che farebbe il finto centravanti).
La retrocessione del Livorno arriva ad un solo anno dalla promozione: Davide Nicola non è riuscito a invertire la tendenza negativa che si era creata già nel girone d’andata, e la squadra non ha retto la lotta per la salvezza. Problema di esperienza e problema di una difesa troppo fragile: il Livorno ha subito più di 70 gol e non si può pensare di rimanere in Serie A se non si è allo stesso tempo supportati da un attacco che offra garanzie (gli esempi di Verona e Sassuolo sono lampanti). Davanti il solo Paulinho ha fatto il suo: nè Emeghara nè Belfodil, arrivato a gennaio, hanno dato quanto ci si aspettava, mentre Siligardi non ha ripetuto la splendida stagione che aveva costruito in Serie B pagando il salto di categoria. Ora si proverà a mettere in piedi una squadra che sappia tornare immediatamente al piano di sopra; nel frattempo ci si congeda dalla stagione senza gli squalificati Borja, Castellini e Benassi e gli infortunati Luci, Mbaye ed Emeghara. Campo per Piccini che agirà sulla fascia destra con Biagianti e Greco in mezzo e Duncan a sinistra, davanti confermati Siligardi e Paulinho, nel secondo tempo potrebbe esserci spazio per qualche novità e per far giocare chi ha visto meno il campo.
83 Mirante; 2 Cassani, 29 Paletta, 18 Gobbi, 3 Molinaro; 30 Acquah, 32 Marchionni, 16 Parolo; 7 Biabiany, 11 Amauri, 99 Cassano. Allenatore: Donadoni
A disposizione: 91 Bajza, 1 Pavarini, 35 Rossini, 26 J. Mauri, 8 Galloppa, 20 Obi, 5 Gargano, 24 Munari, 23 Schelotto, 20 Palladino
Squalificati: Felipe, Lucarelli
Indisponibili: Vergara, Pozzi
22 Anania; 17 Ceccherini, 33 Valentini, 23 Emerson, 11 Mesbah; 2 Piccini, 27 Biagianti, 19 L. Greco, 41 Duncan; 26 Siilgardi, 9 Paulinho. Allenatore: Nicola
A disposizione: 1 Bardi, 37 Aldegani, 85 Coda, 77 L. Rinaudo, 3 Gemiti, 14 Mosquera, 18 Bruzzi, 21 Belfodil
Squalificati: Castellini, Benassi, Borja
Indisponibili: Mbaye, Luci
Arbitro: De Marco