Tredicesima tappa del Giro d’Italia 2014: Marco Canola (Bardiani-Csf) si è imposto in questa frazione che ha portato la Corsa Rosa da Fossano a Rivarolo Canavese, una tappa di 158 chilometri che doveva finire col gruppo compatto e una nuova vittoria di Nacer Bouhanni, che in effetti ha vinto lo sprint del gruppo. Invece ha vinto Marco Canola, davanti a Jackson Rodriguez e Angelo Tulik, i due corridori che hanno condiviso con lui una lunghissima fuga fino al traguardo. Undici secondi di vantaggio hanno permesso a Canola di portare a casa questo successo, che si è aggiunto in questo Giro alle due vittorie di Ulissi per il nostro ciclismo. Domani ci sarà la prima vera tappa di alta montagna del Giro: a quindici anni dal successo di Marco Pantani sullo stesso arrivo, per ricordare Il Pirata, ecco la Agliè-Oropa. Per parlare della tappa di oggi e presentare quella di domani abbiamo sentito l’ex corridore Mario Traversoni, compagno di squadra proprio di Pantani nel 1997 e 1998. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Meritato questo successo di Canola? Direi proprio di sì, ha fatto veramente una grande gara.
Terza vittoria italiana, una buona cosa per il nostro ciclismo…
Una fuga d’altri tempi, veramente da ammirare questi attaccanti… Sì, una fuga da ammirare proprio perché questi corridori sono partiti all’inizio della tappa e hanno proseguito fino all’arrivo non mollando mai, pensando che potevano arrivare all’arrivo.
Il merito di Canola è quindi quello di averci creduto fino in fondo? Sì, aver resistito è segno di quella determinazione che è la qualità più importante nel ciclismo. Dopo le due vittorie di Ulissi è arrivata quella di Canola. Fa piacere perché sono tutti e due giovani protagonisti del ciclismo italiano.
Brave anche le squadre dei tre fuggitivi? Sì, hanno saputo rompere i cambi nella parte finale del circuito, impedendo alle altre squadre di prenderli.
Dove ha sbagliato il gruppo? In effetti le squadre dei velocisti non hanno avuto la forza di riprendere i tre fuggitivi in questo circuito finale. Potremmo dire pure che hanno fatto i calcoli male nella parte precedente di questa tappa.
In ogni caso Bouhanni ha vinto ancora una volta la volata degli inseguitori… E’ bravo, niente da dire, ma è anche aiutato dalla mancanza di velocisti come Cavendish e Kittel. Nizzolo e Viviani non sono comunque sprinter di secondo piano e stanno a poco a poco mettendosi in evidenza.
La tappa di domani Agliè-Oropa quanto potrebbe dire sull’esito di questo Giro?



Domani potremo avere una prima scrematura dei favoriti di questo Giro, per cominciare a vedere i possibili vincitori della corsa rosa. Non sarà proprio una tappa durissima, ma comunque potrebbe essere in grado di dire qualcosa di veramente importante.
E’ la tappa dove Pantani vinse nel 1999… Da ex compagno di squadra del Pirata ci può ricordare quel successo? Marco fece veramente una grande impresa, gli era caduta la catena nella prima parte della salita e finì in fondo al gruppo. Nonostante questo, andò a prendere Jalabert e vinse ad Oropa.
Poi ci sarà anche la tappa di Montecampione, che fu teatro di una vittoria di Pantani nel 1998… Una cosa giusta ricordare a dieci anni dalla morte di Marco questo grande campione del ciclismo. Tanta tristezza ancora per il fatto che non ci sia più… (Franco Vittadini)

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