Si è conclusa la quattordicesima tappa del Giro d’Italia 2014, da Agliè a Oropa in territorio piemontese. Forse non è stata entusiasmante nel suo svolgersi ma sicuramente nel finale, in cui Enrico Battaglin (team Bardiani Valvole) ha superato nello sprint conclusivo Dario Cataldo (SKY) e il colombiano Jarlinson Pantano (Continental). Scosse nella classifica generale, per quanto non risolutive: Rigoberto Uran (Omega-Pharma Quich Step) mantiene la maglia rosa davanti all’australiano Cadel Evans (BMC), che in questa tappa ha rosicchiato 5 secondi. Chi ha guadagnato tanto terreno è stato Nairo Quintana (Movistar) che è risalito di 25 secondi rispetto al connazionale capoclassifica ed è in sesta posizione. Encomiabile la prestazione di Domenico Pozzovivo (AG2R), che nel finale della tappa ha provato ad attaccare Uran per ridurre il distacco, che resta di 2 minuti e 11 secondi (quarto posto generale). Resta terzo il polacco Rafal Maika della Tinkoff-Saxo così come quinto l’olandese Wilco Kelderman (Belkin). Settimo Fabio Aru (Astana).
Forcing a due Pantano-Cataldo: grande lotta per la vittoria di tappa, Dario Cataldo (team SKY) sembra più brillante ma Jarlinson Pantano (Continental Colombia) non molla. Dietro l’olandese Kenderman rientra su Quintana e Pozzovivo. Ultimi metri: rientra anche Enrico Battaglin (Bardiani Valvole), l’arrivo di Oropa è un gioco a tre: Cataldo, Pantano e Battaglin. Si entra nel tratto in pavé e c’è l’ultimo forcing per Dario Cataldo: rimonta ed aggancio di Pantano, a 50 metri i due sono affiancati, alla fine sbuca Enrico Battaglin che vince la tappa al fotofinish! Secondo Cataldo, terzo Pantano.
In zona maglia rosa Quintana prova a staccarsi ma Uran regge. In testa alla corsa la pedalata di Albert Timmer si fa più pesante. A 3,7 chilometri parte lo scatto di Domenico Pozzovivo che prova ad andarsene, risponde Nairo Quintana ma Rigoberto Uran lo lascia andare. Momento importante del Giro d’Italia 2014: Pozzovivo e Quintana provano ad assestare un bel colpo alla classifica generale. In testa alla corsa tiene se pur con fatica Albert Timmer, per il momento nè Pantano nè Cataldo riescono nell’operazione aggancio. Ma la notizia è che la Maglia Rosa Uran sta vacillando ancora di più. Poco dopo Cataldo passa al comando superando un Timmer in visibile difficoltà. Pantano all’inseguimento di Cataldo.
Alle spalle dell’olandese Albert Timmer allungo da parte di Dario Cataldo, che si è portato con sè alcuni corridori tra cui Ivan Santaromita ed Emanuele Sella, mentre Boasson Hagen ha esaurito il suo compito. Timmer mantiene comunque un’andatura molto buona. Si entra nel tratto più duro dell’ultima salita. Nel gruppo della maglia rosa è Julian Arredondo a fare il ritmo con Nairo Quintana in scia, mentre Danilo Hondo si è defilato. Il trio Pantano-Cataldo-Cattaneo all’inseguimento di Timmer, alle cui spalle sta rientrando anche Ivan Santaromita. Il colombiano Pantano scatta guadagnando metri su Cattaneo e Nicolas Roche. Timmer ha un vantaggio di 40 secondi sui più immediati inseguitori, gruppo della Maglia Rosa a quattro minuti e mezzo. Forcing di Dario Cataldo che stacca Pantano e punta Timmer.
In salita verso il traguardo di Oropa. Il gruppo si ricompaia all’inseguimento di Albert Timmer e Manuel Quinziato. Quest’ultimo è stato però costretto a fermarsi per cambiare la bicicletta, dopo un tamponamento con una moto troupe, finendo per essere ripreso dal gruppetto inseguitori. Edvald Boasson Hagen (Team SKY) è particolarmente rapido nella sua andatura per sospingere in avanti il compagno Dario Cataldo. Si passa nel famoso punto in cui cascò la catena di Marco Pantani nel Giro del 1998. Julian Arredondo allo stesso modo detta il ritmo per guidare il leader del team Trek Factory Robert Kiserlowski. Timmer si stacca da solo al comando.
Ultime 30 chilometri della quattordicesima tappa del Giro d’Italia 2014, di cui gli 11 in costante e sensibile salita. Nicolas Roche è stato ripreso dagli altri ciclisti della fuga. Caduta per il campione nazionale colombiano Rubiano Chavez, subito soccorso dalla macchina sanitaria: si è rialzato senza apparenti conseguenze. Nel frattempo la maglia rosa Rigoberto Uran sta controllando la discesa in testa al gruppo. Gli inseguitori Pierre Rolland e Ryder Heysedal hanno raggiunto Danilo Hondo e Marco Frapporti, staccatisi dalla testa della corsa. A venti chilometri dalla fine Albert Timmer (Giant Scimano) e Manuel Quinziato (BMC) guidano la corsa, ed entrano a Biella davanti a tutti. Alle loro spalle il gruppetto di circa 18 elementi, con anche Ivan Santaromita incluso. A seguire i primi inseguitori guidati da Rolland ed Hejsedal. Nel frattempo momenti di preoccupazione per l’incidente tra una moto della RAI che segue la tappa e un addetto alla segnalazione con giubbetto giallo che si trovava al centro della strada. I due motociclisti si sono rialzati senza particolari conseguenze, mentre il volontario della protezione civile è stato rianimato con successo e trasportato in elicottero all’ospedale di Torino.
Il belga Tim Wellens del team Lotto-Belisol insegue Nicolas Roche e passa per secondo al GPM di Belmonte, quando mancano 41 chilometri al traguardo. Terzo Monsalve. Anche Cadel Evans sta avanzando nelle prime posizioni del gruppo. Il gruppetto inseguitori con Pierre Roland e Ryder Hejsedal passa al GPM con 4 minuti e 25 secondi di ritardo, mentre il gruppetto di Pirazzi Zardini e Rabottini segue a oltre cinque minuti da Roche. Comincia la discesa verso Biella, prima dell’ultima salita della tappa che porterà al Santuario di Oropa.
Anche l’austriaco Riccardo Zoidl della Trek Factory cerca lo scatto nella scia di Rolland e Thurau, alle calcagna dei corridori in fuga. Poco dopo Hejsedal e Izaguirre raggiungono Rolland mentre Matteo Rabottini della Yellow Fluo ha prima raggiunto il primo gruppo degli inseguitori, ma è poi stato ripreso dal secondo con tra gli altri Edoardo Zardini e Stefano Pirazzi della Bardiani-Valvole. L’irlandese Nicolas Roche del team Tinkoff-Saxo è in testa ai 21 battistrada, con un vantaggio di un centinaio di metri; il gruppo ha sensibilmente recuperato ed ora dista quattro minuti e mezzo.
Prima si ricompone la fuga con 21 uomini, molto ben assortita e quantitativamente importante. Primi chilometri verso la prossima salita di Belmonte, lunga diciotto chilometri e trecento metri, con punte massime di pendenza al 13%. Ci sarà in questo tratto la possibilità di fare velocità. Poi a 49 chilometri e mezzo dalla fine della tappa scatta dal gruppo il francese Pierre Rolland del team Europcar, dodicesimo in classifica generale: attacco coraggioso alla maglia rosa aiutato dal gregario Bjorn Thurau. Sul gruppo di testa rientra anche Marco Frapporti, l’andatura dei battistrada resta moderata. Poco dopo il canadese Ryder Hesjedal della Garmin-Sharp prova ad imitare Rolland aiutato da un compagno.
Ultimo tratto dell’Alpe Noveis, la “piccola Svizzera del biellese” come viene chiamata per le sue caratteristiche paesaggistiche. A fare l’andatura l’olandese Albert Timmer della squadra Giant Scimano, non propriamente uno scalatore a significare la regolarità nella corsa del gruppo in fuga. I corridori affrontano uniti gli ultimi chilometri verso la discesa dall’Alpe. Passa in testa al gruppo Thomas De Gendt dell’Omega-Pharma Quick Step. Il tedesco Danilo Hondo della Trek Factory raggiunge i battistrada. Al chilometro numero 96, dopo un tratto di salita più leggero, il vantaggio dal gruppo scende sotto gli 8 minuti. Al passaggio in cima all’Alpe Noveis il primo corridore è Bart Wellens, belga della Telenet-Fidea che risale al secondo posto nella classifica della maglia azzurra, comandata dal colombiano Julian Arredondo della Trek Factory; dietro a Wellens passano Monsalve, Longo Borghini e Boasson Hagen. I fuggitivi attraversno Coggiola e si preparano alla salita di Belmonte. Il gruppo ha accorciato il ritardo a poco meno di sette minuti e mezzo.
Salita dell’Alpe Noveis: punta massima della pendenza è del 16%. I ciclisti in fuga proseguono staccati di circa 9 minuti dal gruppo, che comincia a sua volta la salita senza perdere terreno. Al settantaquattresimo chilometro il bielorusso Konstancin Siutsou del team Sky (31 anni) si ritira: gli è fatale la caduta precedente che non gli permette di continuare a scalare. Successivamente Marco Frapporti si stacca dal gruppo di testa in cui resta lo scalatore dell’Androni, Emanuele Sella. Poco dopo Frapporti si riporta tra i battistrada: l’andatura regolare dei battistrada gli consenti di rientrare. Il vantaggio nei confronti del gruppo è di 8 minuti e qualche secondo.
Il gruppo comincia ad accelerare e guadagna circa un minuto sui fuggitivi. Si arriva circa a metà della tappa, i battistrada oltrepassano il torrente Sessera e comincia la salita dell’Alpe Noveis (9 chilometri). Gli italiani Emanuele Sella (vicentino classe 1981 del team Androni Giocattoli) e Marco Frapporti (bresciano nato nel 1985, stessa squadra) fanno parte del gruppo in fuga, che comprende 21 corridori.
A 78 chilometri dall’inizio della quattordicesima tappa il vantaggio dei corridori di testa è salito a 10 minuti. I ciclisti si preparano all’ascesa all’Alpe Noveis. A 59 chilometri caduta che ha coinvolto molti corridori, tra cui anche la maglia rosa Rigoberto Uran che ha comunque proseguito senza problemi.
Otto tappe alla fine del Giro d’Italia 2014, oggi (sabato 24 maggio) si corre la quattordicesima da Agliè ad Oropa in territorio Piemontese. Secondo Mario Traversoni, ex ciclista e compagno di Marco Pantani nel 1997 e nel 1998, la tappa odierna potrebbe portare ad una scrematura dei favoriti, e cominciare a delineare alcuni candidati su tutti. Secondo Traversoni il percorso della tappa, lungo 164 chilometri, non dovrebbe riservare fatiche straordinarie ai corridori, ma proprio per questo la tappa potrebbe riservare segnali importanti per la classifica generale, attualmente comandata dal colombiano Rigoberto Uran del team Omega Pharma-Quick Step (secondo Cadel Evans della Bmc a 37 secondi di ditacco). Clicca qui per leggere l’intervista integrale a Mario Traversoni, in esclusiva per ilsussidiario.net.
Il Giro d’Italia 2014 propone oggi, sabato 24 maggio, la quattordicesima tappa, che sarà una delle più importanti di questa Corsa Rosa: si corre infatti la Agliè-Oropa di 164 km, primo arrivo in salita alpino di questa edizione numero 97 del Giro e una delle frazioni che maggiormente lasceranno il segno sulla classifica generale di questa corsa. Inoltre si tratta anche di un omaggio a Marco Pantani, nel decimo anniversario della morte del Pirata: nel 1999 il Pirata mise a segno proprio sulla salita che porta al Santuario che sovrasta Biella una delle imprese più belle della sua carriera. Frenato da un problema tecnico alla sua bicicletta a inizio salita, Pantani finì in fondo al gruppo ma poi rimontò e scavalcò tutti i rivali andando a vincere tagliando da solo il traguardo. Ricordi indimenticabili, ma l’altimetria della tappa odierna ci garantisce che anche oggi vivremo grandi emozioni. Andiamo dunque ad esaminare nel dettaglio il percorso di questa frazione: la partenza è in programma da Agliè, in provincia di Torino, alle ore 12.30. Subito la strada comincia a salire: dopo 30,5 km di corsa ci sarà il Gran Premio della Montagna di terza categoria di La Serra, che costituirà una sorta di antipasto delle grandi salite che verranno dopo. Si entra in provincia di Biella, e al km 62,5 ecco il traguardo volante di Cossato, seguito al km 74,8 dal rifornimento posto in località Roasio, in un brevissimo passaggio dalla provincia di Vercelli per poi tornare definitivamente in quella di Biella. Dopo 85 km, superato il paese di Crevacuore, si entra davvero nel vivo. Si affronta infatti la salita verso l’Alpe Noveis, circa 9 km con punte di pendenza massima fino al 16%. I primi tre chilometri e l’ultimo sono piuttosto facili, ma i 5 km della parte centrale sono tra i più difficili in assoluto dell’intero Giro: naturalmente è un Gpm di prima categoria (km 95 della tappa). Potrebbe essere il terreno ideale per un attacco da lontano, anche se magari non da parte dei primissimi della classifica. Attenzione alla discesa, anch’essa piuttosto impegnativa, e poi si torna subito a salire verso Bielmonte, un’ascesa molto lunga – ben 18 km – anche se non particolarmente impegnativa, che costituirà infatti “solo” un Gpm di seconda categoria, la cui sommità sarà posta al km 122,4. Poi ecco una discesa molto lunga, che porterà la corsa a Biella (km 152,3), dove naturalmente si comincerà a salire verso il Santuario. Sono 11,8 km di salita, con pendenza media del 6% e punte fino ad un massimo del 13%: dolce nella prima parte, decisamente più impegnativa a metà (dove appunto si tocca la pendenza massima) e irregolare nella parte finale, dove comunque si dovrà affrontare un altro tratto molto duro, all’11%, per giungere all’arrivo, presumibilmente fra le 17.00 e le 17.30. Inizia oggi la fase decisiva di questo Giro: da qui in poi, le montagne saranno il giudice supremo.
Pos | Nome | Naz | Team | Tempo | Dist | Abb |
---|---|---|---|---|---|---|
1 | BATTAGLIN Enrico | ITA | BAR | 4:34:41 | 0:00 | 12″ |
2 | CATALDO Dario | ITA | SKY | 4:34:41 | 0:00 | 6″ |
3 | PANTANO GOMEZ Jarlinson | COL | COL | 4:34:48 | 0:07 | 4″ |
4 | POLANC Jan | SLO | LAM | 4:34:58 | 0:17 | |
5 | ROCHE Nicholas | IRL | TCS | 4:35:03 | 0:22 | |
6 | TIMMER Albert | NED | GIA | 4:35:07 | 0:26 | |
7 | SELLA Emanuele | ITA | AND | 4:35:09 | 0:28 | |
8 | CATTANEO Mattia | ITA | LAM | 4:35:14 | 0:33 | |
9 | WELLENS Tim | BEL | LTB | 4:35:20 | 0:39 | |
10 | SANTAROMITA Ivan | ITA | OGE | 4:35:35 | 0:54 |
Pos | Nome | Naz | Team | Tempo | Dist |
---|---|---|---|---|---|
1 | URAN URAN Rigoberto | COL | OPQ | 57:52:51 | 0:00 |
2 | EVANS Cadel | AUS | BMC | 57:53:23 | 0:32 |
3 | MAJKA Rafal | POL | TCS | 57:54:26 | 1:35 |
4 | POZZOVIVO Domenico | ITA | ALM | 57:55:02 | 2:11 |
5 | KELDERMAN Wilco | NED | BEL | 57:55:24 | 2:33 |
6 | QUINTANA Nairo | COL | MOV | 57:55:55 | 3:04 |
7 | ARU Fabio | ITA | AST | 57:56:07 | 3:16 |
8 | POELS Wouter | NED | OPQ | 57:56:52 | 4:01 |
9 | ROLLAND Pierre | FRA | EUC | 57:57:58 | 5:07 |
10 | KISERLOVSKI Robert | CRO | TFR | 57:58:04 | 5:13 |