Il Real Madrid ha vinto la cinquantanovesima edizione della Champions League, la famosa decima della sua storia. Nella finale del Da Luz di Lisbona le Merengues allenate da Carlo Ancelotti, alla terza volta da allenatore, hanno battuto i cugini dell’Atletico per 4-1. Nel primo tempo i Colchoneros erano passati in vantaggio con un gol di Diego Godin, aiutato dall’errore di Iker Casillas che era uscito male. Nella ripresa il Real ha provato a spingere costantemente ma non ha raccolto occasioni limpide: in pieno recupero ci ha pensato Sergio Ramos che è volato più alto di tutti e ha colpito di testa in rete rinviando il verdetto ai supplementari. Nei due extra time sono andati in gol Gareth Bale, Marcelo e Cristiano Ronaldo su calcio di rigore. Per il Real Madrid è il secondo trofeo stagionale dopo la Coppa del Re conquistata a spese del Barcellona.



Il primo tempo tra Real Madrid e Atletico si è concluso con il risultato di 0 a 1 a favore dell’Atletico, grazie al gol di Godin al 35′. In avvio di partita il match tra le due squadre di Madrid è stata molto bloccata. Il Real cercava di costruire le occasioni attraverso il possesso di palla, ma gli uomini di Simeone si chiudevano benissimo in fase difensiva, pressando alto e non lasciando alcuni spazi agli uomini di Ancelotti. Così nella prima metà della prima frazione di gioco non si è assistito ad alcun tentativo pericoloso da parte di entrambe le squadre. Il primo a scaldare il match è stato Ronaldo con una punizione dai 25 metri che Courtois ha bloccato facilmente senza problemi. Subito dopo, su un errore gravissimo di Tiago a centrocampo, il Real ha avuto la sua maggiore opportunità con Bale che, entrato in area, ha cercato di piazzare il pallone nell’angolino, ma davanti al portiere ha sbagliato clamorosamente mandando il pallone a lato. Al 35′ poi è arrivato il gol dell’Atletico, grazie allo stacco di Godin, che su una palla rilanciata in mezzo dopo un corner, ha anticipato Casillas in uscita disgraziata e l’Atletico è così andato in vantaggio. Subito dopo il vantaggio il Real non è riuscito a reagire, anzi l’Atletico ha avuto l’occasione per raddoppiare sempre sugli sviluppi di un corner: su cross di Koke, Adrian Lopez è staccato sul primo palo mandando alto il pallone sopra la traversa. Il primo tempo tra Real e Atletico si è concluso con il vantaggio degli uomini di Simeone.



Il secondo tempo tra Raal Madrid e Atletico si è concluso con il risultato di 1 a 1. Le squadre nel secondo tempo sono rientrate in campo con gli stessi giocatori che avevano terminato il primo tempo. In avvio di ripresa la prima occasione è capitata sui piedi di Ronaldo che su punizione ha impegnato Courtois che ha deviato bene in corner. Subito dopo, il Real ha continuato a cercare di trovare il pareggio in tutti i modi e ci ha provato con Isco che dal limite ha cercato il tiro, ma ha mandato il pallone a lato. Nel secondo tempo il Real ha poi continuato a giocare, schiacciando sempre l’Atletico nella metà campo avversaria. Ancora Bale ha avuto una nuova occasione, con Bale che entrato in area ha calciato di punta direttamente fuori. Nel finale, poi, il Real Madrid ha trovato il pareggio al 92′: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Ramos di testa ha anticipato Tiago mettendo il pallone in rete all’angolino e allungando la partita ai tempi supplementari.



Nei tempi supplementari, l’Atletico Madrid non è più riuscito a correre così come faceva nei tempi regolamentari e ha subito anche psicologicamente il gol nei minuti di recupero del secondo tempo. Il Real Madrid dopo un primo tempo spento e senza emozioni ha trovato il gol vittoria con Bale: Di Maria ha sfondato in fascia sulla sinistra ed è entrato in area, ha tirato, ma Courtois è stato bravo a respingere; sulla respinta Bale ha poi siglato di testa il gol del vantaggio. Dopo il raddoppio il Real ha poi dilagato: al 118′ Marcelo ha trovato il gol su un destro in diagonale dal limite dell’area e poi Ronaldo ha chiuso i conti dal dischetto, regalando la decima Champions League al Real Madrid. (Matteo Lambicchi)

Al 120′ minuto di gioco Real Madrid-Atletico Madrid 4-1 in diretta allo Estadio Da Luz. Sgambetto di Gabi ai danni di Cristiano Ronaldo nell’area dell’Atletico: l’arbitro Kuipers concede il calcio di rigore. Dal dischetto va il portoghese che spiazza Courtois d’interno destro. Poco dopo Varane fa arrabbiare tutti i giocatori dell’Atletico, probabilmente con un’espressione di scherno: Simeone entra in campo per dirlgiene quattro e viene espulso. Pochi secindi dopo fischio finale: il Real Madrid vince la sua decima coppa dei campioni! 

Al 118′ minuto di gioco Real Madrid-Atletico Madrid 3-1, in diretta al Da Luz. Gol realizzato da Marcelo, che avanza nella stanchezza generale fino al limite dell’area avversaria, tira in porta di sinistro e batte Courtois, che riesce solo a deviare il rasoterra. Lacrime  di gioia per Marcelo.

Al 110′ minuto di gioco Real Madrid-Atletico Madrid 2-1 in diretta allo stadio Da Luz di Lisbona, gol di Gareth Bale. Grandissima azione di Angel Di Maria che si fa spazio sulla sinistra, entra in area evitando due uomini con un rapido gioco destro-sinistro e calcia in porta: Courtois respinge con una gran parata, la palla si impenna e Bale di testa la mette in fondo al sacco. Subito dopo viene sommerso da tutti i suoi compagni.

Real Madrid-Atletico Madrid resta inchiodata sul punteggio di 1-1 in diretta allo stadio Da Luz di Lisbona. Nel primo tempo supplementare il Real ha provato a mantenere l’iniziativa attaccando di più ma i giocatori sono stanchi, anche quelli dell’Atletico che stringono i denti ma riescono solo a difendersi. Ora manca solo il secondo tempo supplementare: altri 15 minuti di gioco e se nessuna delle due squadre riuscirà a segnare la Champions League si deciderà ai calci di rigore. Entrambe hanno esaurito le tre sostituzioni.

Al 93′ minuto di gioco Real Madrid-Atletico Madrid torna in parità in diretta allo Estadio Da Luz di Lisbona. Il punto dell’1-1 è stato messo a segno da Sergio Ramos, che vola in cielo sul cross proveniente dalla fascia destra: incornata perentoria e palla imprendibile per Courtios. Questo gol porta la finale di Champions League ai tempi supplementari.

Real Madrid-Atletico Madrid 0-1 in diretta allo stadio Da Luz. Ancelotti le prova tutte: dopo il doppio cambio con l’inserimento di Marcelo e Isco al posto di Coentrao e Khedira, mette dentro anche Alvaro Morata al posto di Karim Benzema. I Colchoneros stanno respingendo un pallone dopo l’altro, le Merengues attaccano a testa bassa ma per il momento non passano. Come nel primo tempo anche nel secondo Gareth Bale ha avuto un’ottima occasione molto simile alla precedente: volata dalla fascia ed incursione in area, ma anche questa volta il tiro è sbilenco ed anzi addirittura “zappato” col sinistro.

Al 35′ minuto di gioco Atletico Madrid-Real Madrid 0-1 in diretta al Da Luz di Lisbona. Gol realizzato da Diego Godin: sugli sviluppi di un calcio d’angolo il difensore uruguaiano colpisce di testa da fuori area, Casillas è uscito male e viene scavalcato dalla traiettoria, che rimbalza beffardamente in rete prima che portiere del Real la ributti in campo, quando però è troppo tardi. Gollonzo dell’Atletico.

Real Madrid-Atletico Madrid 0-0 in diretta allo Estadio Da Luz di Lisbona. Scintille al 26′ quando Di Maria parte palla al piede sulla sinistra e si accentra saltando due avversari: Raul Garcia deve stenderlo britalmente sulla trequarti e viene ammonito, arriva Sergio Ramos che si lamenta dell’entrata eccessiva e viene ammonito a sua volta, dopo vari battibecchi. Al 32′ la prima vera occasione per il Real Madrid: palla persa sangiunosa di Tiago nella sua metacampo, Gareth Bale parte in progressione ed entra in area centralmente ma il suo sinistro esce sballato e l’Atletico può tirare un grosso sospiro di sollievo.

Real Madrid-Atletico Madrid è ancora sullo 0-0 in diretta allo Estadio Da Luz di Lisbona. C’è però una prima grossa novità: all’ottavo minuto prima sostituzione per i Colchoneros, fuori Diego Costa che non ce la fa a proseguire per gli infortuni precedenti, dentro Adrian Lopez. Il top scorer dell’Atletico Madrid deve così abbandonare prematuramente la finale di Champions League, ora toccherà ad Adrian Lopez dare una mano a David Villa contro la difesa del Real.

Le formazioni ufficiali della finale di Champions League Real Madrid-Atletico Madrid, che sarà diretta dall’olandese Kuipers. Nel Real gioca il giovane francese Varane al centro della difesa perché Pepe non è riuscito a recuperare al cento per cento. Titolare il reintegrato Sami Khedira a centrocampo. Nell’Atletico Diego Costa è titolare ma Arda Turan non va nemmeno in panchina per il problema all’anca rimediato nell’ultima giornata della Liga. Real Madrid (4-3-3): 1 Casillas; 15 Carvajal, 4 S.Ramos, 2 Varane, 5 Coentrao; 19 Modric, 6 Khedira, 22 Di Maria; 11 Bale, 9 Benzema, 7 C.Ronaldo In panchina: 25 D.Lopez, 3 Pepe, 17 Arbeloa, 12 Marcelo, 24 Illarramendi, 23 Isco, 20 Morata Allenatore: Carlo Ancelotti Atletico Madrid (4-4-2): 13 Courtois; 20 Juanfran, 23 Miranda, 2 Godin, 3 F.Luis; 8 R.Garcia, 14 Gabi, 5 Tiago, 6 Koke; 9 Villa, 19 D.Costa In panchina: 1 Aranzubia, 12 Alderweireld, 4 M.Suarez, 24 J.Sosa, 7 A.Lopez, 26 Diego, Cebolla Allenatore: Diego Simeone Arbitro: Bjorn Kuipers (Olanda)

Carlo Ancelotti e Diego Simeone si sono affrontati quattro volte in stagione: due vittorie per il Real Madrid, una per l’Atletico, un pareggio. Ma gli incroci tra di loro non sono certo finiti qui: tanti risalgono alla Serie A, i primi quando entrambi erano calciatori. Ancelotti, a fine carriera, affrontò un Cholo che, ventenne o poco più, era arrivato al Pisa: entrambe le partite furono vinte dal Milan per 1-0, al termine di quella stagione (1990-1991) i toscani retrocedettero con il terzultimo posto e i due dovettero aspettare a lungo prima di incrociarsi di nuovo. Accadde nel 1997-1998, con l’emiliano sulla panchina del Parma e Simeone al primo di due anni con l’Inter: anche in questo caso doppio 1-0, ma con una vittoria per parte. Nel 1999 Carletto era alla Juventus e Simeone alla Lazio: il primo anno godette l’argentino, a Roma fu 0-0 e al ritorno proprio lui, con un colpo di testa su cross di Nedved, diede la vittoria esterna ai biancocelesti riducendo il distacco in classifica e permettendo, all’ultima giornata, il clamoroso sorpasso e lo scudetto per una Lazio che aspettava da 26 anni. L’anno seguente le due squadre inseguirono vanamente la Roma campione d’Italia, ma ancora una volta il Cholo si tolse una bella soddisfazione vincendo 4-1 con la sua Lazio all’Olimpico, dopo che all’andata era finita 1-1. Gli ultimi incroci sono con Ancelotti sulla panchina del Milan: nel 2001-2002 solo al ritorno, perchè Carletto non era ancora subentrato: 1-1 a Roma. Nel 2002-2003 doppio pareggio: 1-1 all’Olimpico, 2-2 a San Siro. Da lì in avanti nessun’altra sfida tra i due protagonisti, fino a quest’anno. Da questi precedenti si evince comunque un dato: a parte i precedenti contro il Pisa, Ancelotti ha sempre conosciuto delusioni contro Simeone. Prima di quest’anno, appunto.

Chi meglio di uno spagnolo per presentare direttamente Real Madrid-Atletico Madrid? IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Luis Suarez Miramontes, per tutti Luisito (clicca qui per l’intervista completa). Nato a La Coruna nel maggio del 1935, è cresciuto nel Deportivo per muovere in Galizia i primi passi nella Liga. A 19 anni era già nel Barcellona, vincendo tutto e facendosi  notare come uno dei più grandi centrocampisti al mondo, tanto che nel 1960 vinceva il Pallone d’Oro. Helenio Herrera, il Mago, lo aveva allenato in blaugrana; trasferitosi all’Inter, un anno dopo lo rivolle con sè. Furono tutti contenti: i due interessati, il Barcellona che con i soldi della sua cessione aggiunse un anello al Camp Nou e l’Inter, che con lui in campo vinse tre scudetti e due Coppe dei Campioni (oltre alle conseguenti Intercontinentali). A Milano segnò meno, ma solo perchè Herrera ci vide lungo e lo trasformò in un regista, intuizione vincente. Dopo nove stagioni in nerazzurro Suarez passò alla Sampdoria, ma non giocava più per i titoli quanto per le salvezze (ottenute, tre consecutive); appese le scarpe al chiodo a 38 anni, si diede alla carriera di allenatore: guidò la sua Inter in tre diversi momenti, ma da tecnico nelle sue varie esperienze non fu troppo fortunato. Vinse un solo titolo: l’Europeo Under 21 del 1986, strappato all’Italia ai calci di rigore. Vanta anche 14 gol in 32 presenze in Nazionale.

Che tipo di partita sarà Real Madrid-Atletico Madrid? La finale di Champions League, diretta dall’arbitro olandese Bjorn Kuipers, si presta poco a chiavi tattiche a prescindere: come tutte le finali, e come tutti i derby, è partita che sfugge ad ogni logica. Le due squadre si sono affrontate quattro volte nel corso della stagione: due volte ha vinto nettamente il Real Madrid, una ha prevalso l’Atletico (al Bernabeu) una è finita 2-2 ma con i Colchoneros che avrebbero meritato qualcosa di più. Attenzione: tecnicamente il Real potrebbe soffrire meno l’Atletico di quanto non abbia fatto il Barcellona, che infatti non ha mai battuto i rojiblancos del Cholo Simeone. Il motivo è uno: Carlo Ancelotti gioca molto sulle ripartenze, passaggi in verticale e tutti di prima ma cercando subito spazi e profondità piuttosto che la circolazione spasmodica del pallone in orizzontale per muovere la difesa. Da questo punto di vista si potrebbe parlare di ripartenze, e in effetti è così anche se poi i blancos non aspettano del tutto l’avversario. Cosa che però fa l’Atletico, che ama sistemarsi con le tre linee compatte ed ermetiche sulla trequarti e sporcare le linee di passaggio degli avversari senza però esporsi troppo, lasciando i quattro difensori chiusi al limite dell’area senza sortite in anticipo, cosa lasciata invece a centrocampisti e attaccanti. Se però di fronte c’è una squadra che non fa possesso e giro palla diventa più dura: a quel punto viene meno questa tattica e i Colchoneros sono più spinti a dover gestire il controllo della partita praticando un calcio non troppo nelle corde di Simeone. E dunque, a venirne fuori potrebbe essere una sfida all’attesa dello spazio giusto per fare male.

Va in scena questa sera Real Madrid-Atletico Madrid, la finale di Champions League diretta dall’arbitro olandese Bjorn Kuipers. Uno sguardo ai pronostici Snai ufficiali ci fa sapere come le merengues siano considerate favorite: per giocarvi la loro vittoria dovete selezionare il segno 1, perchè formalmente è la squadra di Carlo Ancelotti a giocare in casa. L’Atletico comunque ha una quota vittoria non altissima, perchè in un ultimo atto europeo può succedere di tutto e in un derby ancora di più. Naturalmente il pareggio si intende per tempi regolamentari e supllementari; si andasse ai calci di rigore, quello che succederà nella lotteria del dischetto non conterà più per le scommesse che avrete fatto a inizio partita. Le quote Goal e NoGoal sono identiche, segno del grande equilibrio che regnerà all’estadio Da Luz questa sera. La somma gol finale però non vede di buon occhio uno 0-0 e si punta almeno su un gol. A proposito: per il risultato esatto potete tenere in considerazione quanto accaduto nei quattro precedenti stagionali. Li ricordiamo: in campionato 1-0 Atletico e 2-2, in Coppa del Re 3-0 e 2-0 per le merengues. Vittoria Real Madrid: 1,90 Pareggio: 3,50 Vittoria Atletico Madrid: 4,00 Under: 1,75 Over: 1,95 Goal: 1,85 NoGoal: 1,85 Somma gol finale 0: 9,00 Somma gol finale 1: 4,70 Somma gol finale 2: 3,50 Somma gol finale 3: 4,00 Somma gol finale 4: 5,20 Soma gol finale >4: 6,75

E’ arrivato il gran giorno: Real Madrid-Atletico Madrid, finale della Champions League 2013-2014 diretta dall’arbitro olandese Bjorn Kuipers, si gioca questa sera alle ore 20,45 allo stadio Da Luz di Lisbona. Per la seconda volta la capitale del Portogallo ospita l’ultimo atto di Coppa dei Campioni/Champions League, ma si tratta dell’esordio per questo impianto: nel 1967 infatti si giocò allo Stadio Nazionale di Jamor, che esiste ancora e viene utilizzato per le finali di Coppa del Portogallo ma, penalizzato dall’assenza di copertura e dai posti a sedere limitati, è stato via via soppiantato dal Da Luz dove appunto va in scena la partita di oggi. Che è il quinto derby nazionale nella storia: naturalmente fino a un certo anno è stato molto difficile assistere a una finale tra squadre dello stesso Paese in quanto a qualificarsi era solo la vincitrice del campionato (che eventualmente avrebbe incrociato la detentrice del trofeo). Dunque i derby si sono giocati nel 2000 (Real Madrid-Valencia), 2003 (Milan-Juventus), 2008 (Manchester United-Chelsea) e 2013 (Bayern Monaco-Borussia Dortmund). Questa è però la prima volta in assoluto in cui si affrontano squadre della stessa città; che non sono al primo incrocio ufficiale in Europa, visto che già a cavallo tra aprile e maggio del 1959 Real e Atletico si erano affrontate nella semifinale di Coppa dei Campioni, uno dei casi di cui parlavamo prima e cioè con il Real Madrid che aveva vinto tutte le edizioni precedenti (tre, e ne avrebbe vinte altre due consecutivamente) e i Colchoneros che erano campioni di Spagna. All’andata finì 2-1 per i blancos con le reti di Rial e Puskas (su rigore) che ribaltarono il gol di Chuzo; al ritorno 1-0 Atletico grazie a Collar, il regolamento prevedeva all’epoca la ripetizione della gara e così si giocò in campo neutro a Saragozza, dove di Stefano e Puskas fissarono il 2-1 finale (ancora Collar per i biancorossi). Quest’anno invece i precedenti sono stati quattro: in campionato ad avere la meglio è stato l’Atletico che ha espugnato il Santiago Bernabeu (1-0) e al Vicente Calderon ha imposto il 2-2, mentre nella semifinale di Copa del Rey ha dominato il Real Madrid con un 3-0 interno e un 2-0 esterno. Tra i doppi ex della sfida il più famoso è certamente l’attaccante messicano Hugo Sanchez, quattro anni all’Atletico e poi trasferitosi alle merengues con cui ha vinto cinque volte la Liga e una la Coppa UEFA, diventando Scarpa d’Oro nel 1990 (38 gol realizzati). Sempre in quel periodo ha indossato entrambe le maglie Bernd Schuster, centrocampista tedesco che con il Real Madrid ha giocato due stagioni vincendo Coppa nazionale e Supercoppa (due volte) e poi è passato all’Atletico dove ha messo insieme tre anni per poi tornare dopo una parentesi sempre triennale in patria (due Coppe del Re in bacheca). In seguito è stato allenatore dei blancos, vincendo il titolo nel 2008 ma non venendo confermato. E’ doppio ex anche il leggendario portiere degli anni Venti e Trenta Ricardo Zamora, che nel Real (quando si chiamava ancora semplicemente Madrid CF) ha giocato sei anni con la conquista di due campionati e due Coppe di Spagna, mentre nell’Atletico ha vissuto la sua prima esperienza di allenatore vincendo due volte la Liga. La prima stagione di Carlo Ancelotti sulla panchina del Real Madrid non è stata poi tanto negativa; ma rischia di trasformarsi in un semi-fallimento se perderà la finale di Champions League. Le Merengues infatti si sono fatte sfuggire da sotto il naso la Liga, che avevano quasi in mano; i due pareggi consecutivi contro Valencia e Valladolid hanno impedito alla squadra di mettere ulteriore pressione all’Atletico, e la sconfitta di Vigo è arrivata quando i giochi erano già fatti. Nel palmarès della stagione c’è per il momento soltanto la Copa del Rey, conquistata battendo in finale il Barcellona; vittoria di prestigio senza dubbio, ma se dovesse rimanere isolata in molti storcerebbero il naso, perchè questo dovrebbe essere l’anno della Decima. Il Real Madrid non arrivava in finale di Champions League dal 2002: a Glasgow battè 2-1 il Bayer Leverkusen e si prendeva il terzo titolo in cinque stagioni. Da allora però sono arrivate un’eliminazione in semifinale, una ai quarti, sei uscite consecutive agli ottavi e poi tre semifinali consecutive con tanto di addio ai sogni di gloria. Ancelotti ha quindi fatto meglio dei suoi predecessori, ma forse in pochi lo ricorderanno se dovesse perdere. Il bilancio stagionale non è dalla sua parte: negli scontri diretti della Liga, contro Atletico e Barcellona, non ha mai vinto, collezionando un pareggio e tre sconfitte. Si è però rifatto in coppa: tre vittorie, facendo capire che quando è dentro o fuori raramente sbaglia. Per la finale non avrà lo squalificato Xabi Alonso e deve convivere con gli acciacchi di Cristiano Ronaldo (ci sarà, anche se stringerà i denti) e Angel Di Maria. L’Atletico arriva all’appuntamento sulle ali dell’entusiasmo: Diego Simeone ha riportato la Liga al Vicente Calderon dopo 18 anni, un titolo strameritato per quella che è stata la stagione dei Colchoneros. Che vantano una vittoria e tre pareggi negli scontri diretti, e che nella partita decisiva del Camp Nou hanno costretto il Barcellona al pareggio per 1-1. Nervi d’acciaio, un’organizzazione difensiva spaventosa e tanto cuore; queste le ricette del Cholo, per un Atletico che comunque non si può considerare una totale sorpresa visto che negli ultimi anni aveva già messo in bacheca due volte l’Europa League (2010 e 2012) con conseguente doppia vittoria della Supercoppa Europea. Una sola volta i Colchoneros sono arrivati alla finale di Coppa dei Campioni: esattamente 40 anni fa giocarono all’Heysel di Bruxelles contro il Bayern Monaco, fecero 1-1 subendo il pareggio beffa a un minuto dal termine dei supplementari da parte di Schwarzenbeck (Luis Aragones aveva segnato cinque minuti prima), due giorni dopo si giocò la ripetizione e fu un pesantissimo 0-4 (doppiette di Hoeness e Gerd Muller). Caso stava per volere che ci fosse la stessa finale, ma poi ci ha pensato il Real Madrid. Simeone conta gli uomini, più che altro la vittoria della Liga rischia di essere pagata a carissimo prezzo perchè Diego Costa, già non in perfette condizioni, si è accasciato prima del quarto d’ora ed è stato sostituito in lacrime, qualche minuto più tardi stessa sorte per Arda Turan che però ha subito un colpo all’anca. Il bollettino medico dice che il turco ce la farà, il brasiliano dal passaporto spagnolo fino all’ultimo ci proverà ma le possibilità di vederlo in campo sono scarse. Eppure, il Cholo ha dimostrato che non si vince solo con gli uomini, ma anche con gruppo e idee. Vada come vada, sarà uno spettacolo: sugli spalti senz’altro, nell’atmosfera è garantito, forse e probabilmente anche in campo perchè, pur se storicamente i derby non sono partite troppo aperte, queste due squadre hanno dimostrato nel loro ultimo incrocio di non temere nulla e di giocarsela a viso aperto. Non resta allora che stare a vedere chi vincerà, e quindi solleverà al cielo di Lisbona la cinquantanovesima Champions League: la diretta di Real Madrid-Atletico Madrid sta per cominciare…

Il tabellino

Marcatori: 35’Godin (A), 93’S.Ramos (R), 110’Bale (R), 118’Marcelo (R), 120’rig. C.Ronaldo (R)

Real Madrid (4-3-3): Casillas; Carvajal, S.Rmoas, Varane, Coentrao (59’Marcelo); Modric, Khedira (59’Isco), Di Maria; Bale, Benzema (79’Morata) (D.Lopez, Pepe, Arbeloa, Illarramendi). All.Ancelotti.

Atletico Madrid (4-4-2): Courtois; Juanfran, Godin, Miranda, F.Luis (83’Alderweireld); R.Garcia (66’J.Sosa), Gabi, Tiago, Koke; Villa, D.Costa (8’A.Lopez) (Aranzubia, M.Suarez, C.Rodriguez, Diego). All.Simeone.

Arbitro: Bjorn Kuipers (Olanda)

Ammoniti: 27’R.Garcia (A), 27’S.Ramos (R), 45’Khedira (R), 53’Miranda (A), 72’Villa (A), 74’Juanfran (A), 86’Koke (A), 100’Gabi (A)

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