È ancora la maglia rosa di leader della classifica generale del Giro d’Italia 2014 dopo la splendida vittoria di Fabio Aru sul traguardo della quindicesima tappa Valdengo-Plan di Montecampione. Uran ha provato a seguire il giovane sardo dell’Astana dopo l’attacco a 3 km circa dall’arrivo, ma Aru oggi era semplicemente troppo forte per qualsiasi avversario, e così anche Uran ha dovuto alzare bandiera bianca. Uno sforzo supplementare che il capitano della Omega Pharma-Quick Step ha pagato nel finale, quando è stato superato dal connazionale e grande rivale Nairo Quintana, ma tutto sommato è stata una buona domenica anche per Uran, che allunga il margine di vantaggio sui più immediati inseguitori Cadel Evans (ora a 1’03”) e Rafal Majka, staccato di 1’50”. Guadagnano terreno invece Aru e Quintana, adesso rispettivamente quarto e quinto: per Fabio ben tre posizioni guadagnate in classifica, che sono il punto esclamativo su un giorno da leggenda, che resterà per sempre indimenticabile per il talento sardo. Perde invece due posizioni Domenico Pozzovivo, oggi in ombra dopo la grande fatica di ieri, mentre l’ottima prestazione di Pierre Rolland consente al ciclista francese di passare dal nono all’ottavo posto della graduatoria. Domani sarà il meritato terzo giorno di riposo per la carovana del Giro, ma poi inizierà una settimana durissima: martedì subito nuove grandi emozioni nella Ponte di Legno-Val Martello, soli 139 km ma con le leggendarie salite del Gavia e dello Stelvio prima dell’ascesa finale verso Val Martello. Tutto è ancora possibile… (Mauro Mantegazza)
Ha vinto la quindicesima tappa del Giro d’Italia 2014. Grandissime emozioni nella Valdengo-Plan di Montecampione, che consacra il grandissimo talento dello scalatore sardo della Astana. Uno splendido attacco a circa 3 km dall’arrivo ha fatto la differenza: Aru ha acceso l’entusiasmo sulle stesse strade dove nel 1998 Marco Pantani compì un’impresa leggendaria. I paragoni sono ovviamente ancora prematuri, ma l’azione di Aru ha davvero ricordato quelle del Pirata, e il suo urlo di gioia sul traguardo entrerà tra le immagini più belle di questo Giro. Prima vittoria da professionista per Fabio, e non poteva esserci occasione più bella di un grande arrivo in salita della Corsa Rosa. L’attacco di Aru ha fatto esplodere la tappa: ha provato a resistergli Rigoberto Uran, ma il sardo era troppo forte per la maglia rosa, che ha ceduto e alla fine è arrivato anche alle spalle di Nairo Quintana, che si è gestito molto meglio e ha tagliato il traguardo al terzo posto dell’ordine d’arrivo. Secondo infatti si è piazzato un altro colombiano, Fabio Duarte, con un ritardo di 21” da Aru e appena davanti alla coppia formata da Quintana e dal francese Pierre Rolland. Giornata difficile invece per Cadel Evans, che nel finale ha ceduto anche nei confronti di Uran, e per un Domenico Pozzovivo decisamente meno brillante rispetto a ieri: questo Giro si fa sempre più incerto e combattuto. Intanto però le due tappe dedicate a Pantani hanno esaltato i giovani talenti azzurri: il ciclismo italiano ha grande futuro, e in salita il nome di questo futuro è Fabio Aru.
Vince la Valdengo-Plan di Montecampione, quindicesima tappa del Giro d’Italia 2014. La consacrazione del giovane scalatore sardo della Astana arriva nella tappa dedicata a Marco Pantani: una gioia immensa, in occasione della prima vittoria da professionista della grande speranza per il futuro del ciclismo italiano nelle grandi corse a tappa. Una vittoria in grande stile, staccando in modo netto tutti gli altri big della classifica generale: oltre 20” inflitti a Nairo Quintana, terzo alle spalle del connazionale Fabio Duarte, circa 50” (abbuoni compresi) alla maglia rosa Rigoberto Uran, ancora di più a Cadel Evans e Rafal Majka. Un’impresa che non potremo dimenticare: a Montecampione è nata una stella, e Aru passa pure al quarto posto della classifica generale guadagnando ben tre posizioni.
Scatenato Fabio Aru. Il giovane talento sardo dell’Astana è al comando da solo quando mancano 2 km all’arrivo di Plan di Montecampione nella quindicesima tappa del Giro d’Italia 2014. Un’azione eccezionale da parte dello scalatore, grande promessa del ciclismo italiano. Ha provato a resistergli Rigoberto Uran, ma all’ennesimo affondo di Aru anche la maglia rosa ha ceduto, e ora il suo primo inseguitore è Nairo Quintana, che ha scavalcato il connazionale e grande rivale e ora insegue l’azzurro insieme a Pierre Rolland.
Alla Valdengo-Plan di Montecampione la salita finale ci sta regalando finora il grande attacco di Philip Deignan, l’irlandese del Team Sky che ha ben 20″ di vantaggio sul gruppo maglia rosa, dove i big sono ancora tutti insieme. Il lavoro è quasi tutto sulle spalle di Michael Rogers, davvero straordinario in appoggio a Rafal Majka, capitano della Tinkoff-Saxo e maglia bianca di miglior giovane. Ora però stiamo per entrare negli ultimi 5 km: passato il tratto più facile, le pendenze tornano a farsi impegnative e Rigoberto Uran sembra molto più in forma rispetto a ieri. Ha già pagato, tra gli altri, Ivan Basso, mentre Pierre Rolland è molto aggressivo. Siamo pronti ai fuochi d’artificio del finale…
Alla Valdengo-Plan di Montecampione siamo entrati nel vivo della salita finale: la diretta della quindicesima tappa del Giro d’Italia 2014 ci sta regalando per ora soprattutto il grande attacco di Julian Arredondo. La maglia azzurra onora nel migliore dei modi il primato nella classifica dei Gpm con questo attacco cominciato fin dai primissimi metri di questa lunga e difficile ascesa. Il colombiano della Trek punta così a conquistare la tappa. Della fuga resiste nelle prime posizioni il solo portoghese André Cardoso della Garmin-Sharp, ma anche per lui il destino è ormai segnato, e d’altronde anche Arredondo è nel mirino dei big. Bravo Edoardo Zardini, anche lui uscito allo scoperto nella prima parte della salita: la Bardiani-Csf è ancora protagonista. Dietro si segnala qualche schermaglia tra i big: Gianluca Brambilla lavora per la maglia rosa Rigoberto Uran, mentre si segnala anche un Samuel Sanchez molto attivo al servizio di Cadel Evans in casa Bmc e Michael Rogers per un sempre convincente Rafal Majka, il polacco che indossa la maglia bianca di miglior giovane. Gli uomini più attesi sono però quelli che ieri ad Oropa sono andati più forte, e che d’altronde devono recuperare terreno in classifica, cioè Domenico Pozzovivo e Nairo Quintana. Toccherà a loro infiammare la salita dedicata a Marco Pantani: ce la faranno? La parola alla strada…
Alla Valdengo-Plan di Montecampione siamo ormai ai piedi della salita finale: la diretta della quindicesima tappa del Giro d’Italia 2014 sta dunque entrando nel vivo. I fuggitivi infatti sono ormai arrivati a Pian Camuno, la località in provincia di Brescia dove ha inizio l’ascesa verso questa località montana già sede di alcuni celebri arrivi di passate edizioni della Corsa Rosa. La fuga però di fatto è stata annullata: infatti agli attaccanti sono rimasti meno di due minuti di vantaggio sul gruppo, non ci sono speranze per loro di resistere al superiore ritmo che certamente i big della classifica generale sapranno imprimere alla corsa dandosi grande battaglia salendo verso Plan di Montecampione. Rigoberto Uran e tutti i suoi rivali si daranno quindi battaglia anche per il successo di tappa, e il primo scatto è stato subito di Julian Arredondo, detentore della maglia azzurra.
In diretta dalla Valdengo-Plan di Montecampione, impegnativa quindicesima tappa del Giro d’Italia 2014, segnaliamo innanzitutto i piazzamenti al traguardo volante di Bergamo, attraversato naturalmente per primi dai dodici fuggitivi: primo posto per Daniele Ratto della Cannondale davanti ad Enrico Barbin della Bardiani-Csf e a Damiano Cunego. Suggestivo in questa giornata è proprio l’attacco di Damiano Cunego. Il veronese della Lampre-Merida è il migliore in classifica generale fra i dodici fuggitivi, essendo diciannovesimo con un ritardo di 10’32” dalla maglia rosa di Rigoberto Uran ed è sulla carta l’uomo che potrebbe reggere meglio al ritorno dei big sulla salita di Montecampione: insomma, se la fuga avrà successo, il principale favorito per la tappa sarà proprio Cunego. Non solo: il giovanissimo veronese vinse il Giro del 2004, cioè l’anno in cui morì tragicamente Marco Pantani, a cui questa tappa e la salita finale sono dedicate in onore dell’impresa del Pirata a Montecampione nel 1982. Il successo di Cunego riaccese l’entusiasmo dei tifosi italiani dopo soli tre mesi dalla morte di Pantani, e ora il veronese prova ad illuminare il suo Giro – finora anonimo – proprio sulle rampe della salita di Montecampione. Il gruppo però sta cominciando a recuperare: a 50 km dall’arrivo, lungo le sponde del lago d’Iseo, il vantaggio dei fuggitivi è di circa 6’30”.
La Valdengo-Plan di Montecampione, attesissima quindicesima tappa del Giro d’Italia 2014, continua a proporre la fuga di dodici attaccanti. Siamo sempre nella lunga fase pianeggiante che precede la salita finale, e in diretta siamo a ridosso del traguardo volante di Bergamo. Ricordiamo allora la composizione esatta della fuga: Damiano Cunego (Lampre-Merida) è l’uomo di spicco, e oltre a lui ci sono altri quattro italiani. Si tratta del veterano Luca Paolini (Katusha), di Fabio Felline (Trek), di Daniele Ratto (Cannondale) e di Enrico Barbin della Bardiani-Csf, la squadra che ha vinto le ultime due tappe. Sette sono gli stranieri, ed è certamente significativa la presenza in fuga del francese Maxime Bouet, compagno di squadra di Domenico Pozzovivo alla Ag2R-La Mondiale. Ecco poi il venezuelano Jackson Rodriguez della Androni, già secondo venerdì, il colombiano Rodolfo Torres (Colombia), l’altro franceseJohan Le Bon (Fdj.fr), il tedesco Simon Geschke (Giant-Shimano), già secondo a Savona, l’australiano Adam Hansen (Lotto-Belisol), che l’anno scorso vinse a Pescara, e il portoghese Andrè Cardoso della Garmin-Sharp. Il vantaggio si aggira sempre attorno ai sette minuti nei confronti del gruppo, ma è ancora prematuro dire se qualcuno di questi coraggiosi attaccanti potrà arrivare al traguardo davanti ai big della classifica generale, che si daranno grande battaglia sulle rampe verso Montecampione.
La Valdengo-Plan di Montecampione, attesissima quindicesima tappa del Giro d’Italia 2014, continua a proporre la fuga di dodici attaccanti: in diretta dalla corsa le ultime notizie sono che Damiano Cunego e soci hanno un vantaggio di circa 5’20” quando siamo nei pressi di Saronno, poco meno di 80 km già percorsi. Oggi però tutte le attese sono per la salita finale, quella di Montecampione. Si tratta della ‘Montagna Pantani‘: ogni anno viene scelto un Gpm che viene dedicato alla memoria del Pirata, e nel decennale della morte la scelta è particolarmente significativa, perché proprio su questa salita bresciana nel Pantani vinse la tappa al termine di un indimenticabile duello con Pavel Tonkov e in questo modo sigillò il trionfo in quella edizione della Corsa Rosa. Anche oggi la tappa terminerà nello stesso luogo e avrà importanti effetti sulla classifica generale, ma con alcune importanti differenze. Nel 1998 prima della salita finale si affrontava anche il Passo Crocedomini, mentre oggi l’altimetria presenta questa unica ascesa; inoltre 16 anni fa era l’ultima tappa alpina, mentre quest’anno ci attende ancora una terza settimana ricchissima di emozioni. Insomma, stavolta Montecampione non sarà decisiva: tuttavia, i brividi non mancheranno…
La Valdengo-Plan di Montecampione, attesissima quindicesima tappa del Giro d’Italia 2014, è partita da pochissimi minuti. In diretta dalla corsa arrivano le notizie sulla fuga da lontano, che è composta da dodici attaccanti. Spicca naturalmente la presenza in questo gruppetto di fuggitivi di Damiano Cunego (Lampre-Merida), e oltre a lui ci sono altri quattro italiani. Si tratta del veterano Luca Paolini (Katusha), di Fabio Felline (Trek), di Daniele Ratto (Cannondale) e di Enrico Barbin della Bardiani-Csf, la squadra che ha vinto le ultime due tappe. Sette sono gli stranieri, ed è certamente significativa la presenza in fuga del francese Maxime Bouet, compagno di squadra di Domenico Pozzovivo alla Ag2R-La Mondiale. Ecco poi il venezuelano Jackson Rodriguez della Androni, già secondo venerdì, il colombiano Rodolfo Torres (Colombia), l’altro francese Johan Le Bon (Fdj.fr), il tedesco Simon Geschke (Giant-Shimano), già secondo a Savona, l’australiano Adam Hansen (Lotto-Belisol), che l’anno scorso vinse a Pescara, e il portoghese Andrè Cardoso della Garmin-Sharp. Per loro un vantaggio di circa quattro minuti quando sono stati percorsi 50 km interamente pianeggianti.
La Valdengo-Plan di Montecampione, attesissima quindicesima tappa del Giro d’Italia 2014, è partita da pochissimi minuti. In attesa di vivere in diretta tutte le emozioni di questa frazione, che si concentreranno nell’ascesa finale cara a Marco Pantani, andiamo a rivivere ancora quanto è successo ieri, stavolta dal punto di vista degli uomini che lottano per la classifica generale. Il grande protagonista è stato Domenico Pozzovivo, il più convinto attaccante contro la maglia rosa di Rigoberto Uran: attacco che ha avuto successo, ma che poteva rendere ancora di più. Il lucano della Ag2R alla fine della tappa ha criticato Nairo Quintana, che insieme a lui ha attaccato Uran ma stando quasi sempre a ruota: “Se questo qui è campione… Mi è stato a ruota per 4 chilometri dicendo che non ne aveva più. Poi vede il traguardo e mi fa la volata in faccia…. Potevamo guadagnare sulla maglia rosa e invece siamo rimasti a guardarci in faccia. Ho dato un bel segnale, ma bisogna raccogliere altrimenti è tutto inutile. Comunque io ci riprovo già domani, statene certi”. Quintana di fatto gli ha dato ragione: “Sì, sono stato sempre a ruota, ma mi sono mancate le energie. Purtroppo non ho avuto altra scelta”. Scampato pericolo per il leader: “Quando Pozzovivo è partito ho preferito non rispondere e affidarmi alla squadra. Meglio salire con il mio passo facendo una buona andatura, ma non posso dire di essermi sentito in crisi. Ci sono ancora tante montagne, io resto tranquillo”, ha dichiarato Uran dopo il traguardo di Oropa. Oggi si attendono nuove scintille…
In attesa di vivere in diretta la Valdengo-Plan di Montecampione, nuovo arrivo in salita nella quindicesima tappa del Giro d’Italia 2014, andiamo a rivivere ancora le emozioni della frazione di ieri con le parole dei tre protagonisti che si sono giocati il successo di tappa sul traguardo di Oropa. Cominciamo naturalmente dal vincitore Enrico Battaglin, autore di una straordinaria rimonta nelle ultime centinaia di metri: “Mi ero tenuto un po’ di energie per il finale, davanti sono un po’ calati negli ultimi chilometri e io ne ho approfittato. Allo sprint li ho saltati perché erano piantati e io con un rapporto più duro ho fatto la differenza. Ho vinto una gran tappa, una vera frazione alpina”. Il colombiano Jarlinson Pantano, terzo, è in lacrime: “Pensavo di vincere”, è il suo rimpianto. Fino a pochi metri dall’arrivo il grande favorito era invece Dario Cataldo, che comunque non ha particolari rimproveri da farsi: “Ci ho provato in tutti modi, alla fine il nostro ritmo è calato anche perché Pantano collaborava poco. I miei piani per la classifica sono saltati, continuerò ad andare a caccia di una tappa”.
Il Giro d’Italia 2014 propone oggi, domenica 25 maggio, la Valdengo-Plan di Montecampione di 225 km. Si tratta della quindicesima tappa, che sarà un nuovo arrivo in salita, secondo consecutivo in questo grande weekend di ciclismo con l’edizione numero 97 della Corsa Rosa: anche oggi la classifica generale potrebbe subire importanti scossoni. Come già la tappa di ieri, anche quella di oggi è un omaggio a Marco Pantani, nel decimo anniversario della sua morte: nel 1998 proprio sulla salita verso Montecampione il Pirata staccò con un epico attacco il grande rivale Pavel Tonkov, ipotecando la conquista di quel Giro che poi fu seguito dal Tour nell’anno in cui Pantani fece quella che è ancora oggi l’ultima doppietta nello stesso anno nelle due corse più importanti del mondo. Tornando all’attualità, la tappa di oggi è certamente particolare: l’altimetria infatti ci racconta di una frazione il cui percorso sarà praticamente del tutto pianeggiante fino all’imbocco della salita finale. Sostanzialmente sarà una lunghissima “volata” di oltre 200 km per raggiungere l’unica asperità di giornata, sulla quale si deciderà tutto. Si attraverseranno due regioni (Piemonte e Lombardia) e ben otto province (Biella, Vercelli, Novara, Varese, Milano, Monza, Bergamo e Brescia) in questa tappa fra le più lunghe del Giro. La partenza dunque è in programma da Valdengo alle ore 11.15, e per gran parte della tappa si resterà in Pianura Padana, attraversando numerose città di grande importanza, da Busto Arsizio a Saronno e Monza, per poi giungere a Vimercate dove è in programma il rifornimento al km 115,1 della tappa. Superata l’Adda, si punterà verso Bergamo, dove al km 144,7 è in programma il traguardo volante di giornata. A quel punto si prenderà la strada che porta verso le valli e il lago d’Iseo, costeggiando il quale si entrerà in provincia di Brescia. Fin qui, comunque, ancora nulla da segnalare: se la tappa finisse a Pian Camuno dopo 205 km, sarebbe la classica tappa di trasferimento attraverso la Pianura Padana, dedicata ai velocisti in attesa dei tapponi alpini. Invece, già questa sarà una tappa di montagna: infatti, dopo Pian Camuno si inizierà a salire verso la stazione sciistica di Montecampione. La salita è lunga e impegnativa, dal momento che sono ben 19 km di ascesa che lasciano ben poco respiro: solo dopo circa 12 km c’è un breve tratto in cui la salita spiana (pendenza del 3%), altrimenti è tutta impegnativa, con pendenza media del 7,6% e punte di pendenza massima fino al 12%. Inoltre, il tratto più impegnativo sono proprio gli ultimi 5 km, dove evidentemente la stanchezza si fa sentire di più e dove la pendenza non scende mai sotto l’8%. Gli ultimi 3 km hanno una pendenza media di 8,7%: chi avrà ancora energie potrà davvero fare la differenza. L’arrivo al traguardo di Montecampione è previsto tra le ore 16.50 e le 17.30: che lo spettacolo abbia inizio…
1. Fabio ARU (Ita, Astana) in 5h33’05”
2. Fabio DUARTE (Col, Colombia) a 21”
3. Nairo QUINTANA (Col, Movistar) a 22”
4. Pierre ROLLAND (Fra, Europcar) s.t.
5. Rigoberto URAN (Col, Omega Pharma-Quick Step) a 42”
6. Rafal MAJKA (Pol, Tinkoff-Saxo) a 57”
7. Franco PELLIZOTTI (Ita, Androni-Venezuela) a 1’08”
8. Dani MORENO (Spa, Katusha) s.t.
9. Ryder HESJEDAL (Can, Garmin-Sharp) a 1’13”
10. Cadel EVANS (Aus, Bmc) s.t.
1. Rigoberto URAN (Col, Omega Pharma-Quick Step) in 63h26’39”
2. Cadel EVANS (Aus, Bmc) a 1’03”
3. Rafal MAJKA (Pol, Tinkoff-Saxo) a 1’50”
4. Fabio ARU (Ita, Astana) a 2’24”
5. Nairo QUINTANA (Col, Movistar) a 2’40”
6. Domenico POZZOVIVO (Ita, Ag2R-La Mondiale) a 2’42”
7. Wilco KELDERMAN (Ola, Belkin) a 3’04”
8. Pierre ROLLAND (Fra, Europcar) a 4’47”
9. Robert KISERLOVSKI (Cro, Trek) a 5’44”
10. Wouter POELS (Bel, Omega Pharma-Quick Step) a 6’32”