Quattro maxi schermi (uno anche in campo), migliaia di tifosi, Carvajal che si ossigena la barba, Modric che si taglia i capelli, Iker Casillas che presenta al pubblico il figlio Martin del quale aveva pubblicato la foto con tanto di medaglia in bocca (“il suo secondo titolo” la didascalia; il primo, quello della Coppa del Re): la festa del Real Madrid per la Decima, ovvero la Champions League che porta il conto del club in doppia cifra, è stata leggendaria. L’hanno definita così i giornali, ma anche i calciatori. Il Santiago Bernabeu strapieno e gente assiepata all’esterno, i tuffi nella fontana di Cibeles; il popolo merengue si è goduto la grande notte di celebrazioni, resa ancora più dolce dal fatto che l’avversaria in finale era l’Atletico Madrid, che la partita era praticamente persa prima del colpo di testa di Sergio Ramos in pieno recupero e che il Barcellona – perchè si dà sempre uno sguardo a quello che succede in Catalogna – è uscito dalla stagione a mani vuote. Grande protagonista della festa è stato Carlo Ancelotti, che ha eguagliato il grande Bob Paisley per numero di Champions League vinte da allenatore: il tecnico emiliano si è cimentato con i canti ed è risultato uno delle anime della nottata, insieme ovviamente al sempre scatenato Sergio Ramos e a dire il vero a tutti gli altri. C’è stato anche tempo per un simpatico siparietto, andato in scena ancora nel ventre dell’estadio Da Luz di Lisbona: Ancelotti stava affrontando la conferenza stampa post partita quando un gruppo di suoi giocatori ha fatto irruzione in sala. Marcelo, Sergio Ramos, Pepe, Isco, Morata, Khedira e Modric lo hanno interrotto a suon di canti e abbracci. Carletto ha partecipato, prima che tornasse la calma e si potesse procedere. Anche questo è un modo per festeggiare una Champions League attesa per dodici lunghissimi anni. Ovviamente, Florentino Perez e Casillas hanno già dato appuntamento alla numero undici, perchè mica ti vorrai fermare a questa…