Shock al Roland Garros, clamoroso a Parigi, terra rossa dei miracoli, quello che volete. E’ il 28 maggio 2014: Serena Williams è fuori dal torneo. Al secondo turno. Si era svegliata stamattina pensando e sognando un derby contro la sorella Venus, che in uno Slam non capita dalla finale di Wimbledon 2009. Poi è successo che la sorella maggiore ha perso in tre set contro la teenager (classe ’94) Anna Schmiedlova, giocando gli ultimi punti del suo torneo proprio quando Serena faceva il suo ingresso sul Suzanne Lenglen. Per affrontare Garbine Muguruza Blanco, una ventenne spagnola di madre venezuelana (lei stessa è nata a Caracas) che in carriera vanta sei titoli Challenger e la vittoria nel torneo WTA di Hobart, centrata a gennaio di quest’anno. Una rapida ascesa nelle prime 40 giocatrici al mondo interrotta da un problema alla caviglia che l’aveva costretta a un’operazione e sei mesi di stop. Si è presentata al Roland Garros senza troppe pretese; già nel primo turno aveva avuto qualche problema a liberarsi di Grace Min, e avendo guardato il tabellone sapeva bene che l’incrocio con la numero 1 del mondo, campionessa in carica e titolare di 17 Slam, non le dava possibilità. E invece, il mondo del tennis regala questo e altro. E’ finita , davanti a un pubblico scioccato ma che, come spesso accade, ha iniziato a fare il tifo per la sfavorita; la Williams è fuori al primo turno, e questa notizia è forse ancor più clamorosa di quando, due anni fa, era stata Virginie Razzano a fermare il cammino dell’americana, all’esordio nel torneo. La Muguruza è stata perfetta: le gambe le sono tremate solo quando si è trattato di chiudere, e ci mancherebbe altro. Ma ha tenuto, e ha vinto idealmente il suo incontro quando Serena, sotto 4-1 nel secondo set, è salita 40-0 avendo a disposizione tre palle break per riaprire tutto. E’ stato l’ultimo sussulto: palle break annullate, 5-1 e due game più tardi la spagnola celebrava quella che è la vittoria più fantastica di una carriera che può diventare eccellente. Il potenziale c’è: 



Lo ha già messo in mostra, quest’anno ha giocato anche la finale di Florianapolis. La differenza la farà la costanza, perchè il circuito WTA è una variabile impazzita che porta agli allori e trascina nella polvere molto rapidamente. Sloane Stephens, per dire, quando sconfisse la Williams agli Australian Open di un anno fa sembrava destinata alla Top Ten nel giro di qualche mese; la sta ancora inseguendo, ma soprattutto non ha più centrato quei livelli. Quello che interessa al Roland Garros 2014 è che la numero 1 e super favorita è fuori: una grande opportunità per tutte, certo a cominciare dalla stessa Muguruza che, dovesse battere la Schmiedlova – già eliminata agli Australian Open, dove poi aveva fatto fuori Caroline Wozniacki – si troverebbe agli ottavi con una testa di serie che, dovesse esserci ancora, non sarà troppo avvezza al rosso (Sabine Lisicki). Esulta Maria Sharapova, potenziale avversaria di Serena nei quarti; esultano tutte le altre, festeggiano un po’ meno gli organizzatori del torneo e il pubblico, perchè quando esce un big lo spettacolo ne risente sempre. Alla conferenza stampa rimandiamo invece eventuali discorsi su problemi fisici di Serena; lei li ha sempre minimizzati anche quando erano evidenti, così – nel caso – farà ancora. 



(Claudio Franceschini)

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