È uno dei calciatori che hanno fatto la storia del Parma. Il bomber argentino ha giocato quattro stagioni con la maglia gialloblu, realizzando 80 reti e contribuendo a vincere Coppa Italia, Coppa UEFA e Supercoppa Italiana; tornato per due stagioni, ha chiuso la carriera al Tardini portando in dote altri 14 gol. Anche lui ovviamente è rimasto molto scosso dalla vicenda della licenza UEFA negata ai ducali, e dall’addio del presidente Tommaso Ghirardi che nel suo ritorno a Parma ha conosciuto personalmente. A dire la verità Crespo è stato informato da Parmalive.com, che lo ha contattato per un commento. “Non sapevo nulla: torno adesso dall’Argentina, non conosco bene tutta la storia e dunque non mi voglio sbilanciare nel merito”. Ha però parlato della decisione del presidente: “Mi sorprende e mi fa stare male, molto male. Aspetto, come tutti: spero che non sia così”. Ghirardi è però sembrato inflessibile nelle sue dichiarazioni; in questo momento ipotizzare un dietrofront rispetto alla sua scelta di abbandonare il mondo del calcio è molto difficile, vedremo se ci saranno eventualmente cambiamenti di idee nei prossimi giorni, magari a mente più fredda.



Ha lasciato il Parma e il mondo del calcio. La notizia l’ha data lui stesso, come abbiamo già detto: nel corso della conferenza stampa convocata per fare chiarezza sull’esclusione del club ducale dall’Europa League, il presidente ha fatto sapere di aver rassegnato le sue dimissioni. “Faccio un grosso in bocca al lupo a Pietro Leonardi, che da oggi ha in carico la gestione della società”. Ghirardi ha spiegato la vicenda relativa alla licenza UEFA: con molta calma, ma con evidente frustrazione, ha tracciato tutti i passi che hanno portato alla decisione di escludere il Parma dalla coppa europea. “Il 30 aprile alle ore 14 siamo stati contattati dalla Covisoc che ci ha chiesto dei chiarimenti. Il termine massimo era la mezzanotte: quindi 6-7 ore prima, in un giorno prefestivo, ci hanno comunicato delle irregolarità”. Ghirardi ha poi comunicato di aver telefonato personalmente, lunedi, per chiedere chiarimenti; gli è stato risposto che le irregolarità riguardavano “il mancato pagamento Irpef di alcuni incentivi all’esodo, cioè una cfira sulla quale giocatore e società si possono accordare e per la quale si può andare a giocare in un’altra squadra. Si trattava di contratti regolarmente firmati e controfirmati, lo facciamo da sette anni e altre società lo fanno; nessuno ci ha mai detto niente, questi anticipi – che io chiamo prestiti – sono stati fatti a novembre, perciò la Covisoc avrebbe dovuto comunicarci a febbraio il mancato pagamento. E invece, fino al 30 aprile non ho saputo nulla”. Il presidente ha poi continuato sostenendo la sua fiducia nelle istituzioni: “Da buon italiano mi sono rivolto a loro, mi è stato consigliato come fare e l’esito è stato quello di essere bocciato in primo e secondo grado. Non c’è niente di male nel dirlo: è esattamente la verità, credo che nessuno la possa negare”. E poi l’attacco frontale: “E’ da stupidi pensare che da parte mia ci sia stata furbizia: ho risparmiato 300 mila euro dopo averne spesi 13 milioni, perchè avrei dovuto? La sanzione è arrivata per un errore dello 0,60% rispetto all’ammontare del pagamento delle cifre dovute. Oggi ho perso quello che ho guadagnato sul campo, quello che una squadra di provincia ha saputo conquistare dopo il più grande crack finanziario a livello europeo degli ultimi anni”. Ghirardi ha ricordato gli inizi: “Sono partito dalla Terza Categoria, quando gli spettatori erano due: io e il presidente dell’altra società. Dopo nove anni sono arrivato in Coppa UEFA, l’ho meritata sul campo, e me l’hanno tolta”. E ancora: “Perchè mi chiamano oggi? Quando uno è all’ospedale non si chiama dopo che è morto. Avrebbero dovuto chiamarmi prima; io ho 39 anni, ma sembra che ci siano sessantenni ai quali bisogna insegnare a stare al mondo”. Poi ha lasciato la sala: il futuro del Parma Football Club resta un mistero.



Il presidente del Parma Tommaso Ghirardi è intervenuto in conferenza stampa a Collecchio per chiarire la vicenda relativa all’esclusione della società ducale dall’Europa League. Fermo sulle sue posizioni, ha confermato quanto detto ieri: “Con il mondo del calcio ho chiuso, me ne torno al mio paesello”. E ancora: “Ho rassegnato le mie dimissioni da presidente del Parma, ho chiesto a Pietro Leonardi di gestire la società”. Questo il concetto espresso da Tommaso Ghirardi: Siete riusciti a farmi abbandonare la mia più grande passione e dovete vergognarvi tutti. Io con il calcio e lo sport ho chiuso, me ne ritorno al mio paesello, però voi vergognatevi di quello che avete fatto. Togliere un successo sul campo a chi fa sport: ma chi mi ha giudicato?”. Toni forti da parte del patron, che ha continuato: “Chi ha mai speso un euro per fare sport? Chi ha il coraggio di giudicarmi? Io sono partito dalla terza categoria e sono arrivato in coppa UEFA, me la sono meritata sul campo e ne sono orgoglioso”. E adesso, chi prenderà in mano il Parma?



Il Parma Football Club ha annunciato per oggi pomeriggio alle ore , presso il centro direzionale di Collecchio, una conferenza stampa che sarà presieduta dal presidente della società Tommaso Ghirardi. Al centro dell’incontro con i giornalisti ovviamente la vicenda tristemente nota: ieri sera l’Alta Corte del Coni ha ufficialmente escluso i ducali dall’Europa League 2013-2014. Una qualificazione che era stata conquistata sul campo: sesto posto con 58 punti e la vittoria finale sul Livorno, con doppietta di Amauri, a sancire il ritorno a giocare le competizioni internazionali da parte di una squadra che negli anni Novanta aveva vinto Coppa UEFA (due volte) e Coppa delle Coppe oltre alla Supercoppa Europea. Stagione esaltante quella dei ducali, fatta anche del nuovo record di 17 partite consecutive senza sconfitta, e di belle soddisfazioni come le vittorie di San Siro (contro il Milan) e di Napoli. Ma adesso è tutto cancellato: l’UEFA contesta al Parma il ritardato pagamento IRPEF (la scadenza era il 31 marzo scorso) sul tesseramento di giocatori poi andati in prestito in altre società. Il Parma ha ovviamente fatto ricorso, ma è stato respinto; resta il TAS di Losanna, ma le possibilità che il verdetto si inverta sono decisamente poche. Così in Europa League va il Torino, che si è classificato al settimo posto in campionato e dunque di diritto guadagna la partecipazione; il presidente Ghirardi commentando la sentenza ha detto una semplice frase, ovvero “il calcio per me è finito”. Naturalmente la città e tutto il movimento gialloblu temono che queste parole siano veritiere e non semplici affermazioni a caldo; la conferenza stampa di oggi potrà eventualmente chiarire anche questo aspetto. Di sicuro c’è una nube sul futuro del Parma; senza Europa League sarà anche difficile trattenere i pezzi pregiati della rosa, compreso lo stesso Roberto Donadoni. Sono però discorsi che si faranno poi; intanto bisogna capire quale sia la decisione di Ghirardi.