Ha vinto il Giro d’Italia 2014. Manca ancora una tappa, ma dopo la fine della Maniago-Monte Zoncolan non c’è più nessun dubbio: il capitano della Movistar diventerà domani il primo colombiano della storia a vincere la Corsa Rosa. Oggi la maglia rosa ha corso da dominatore, limitandosi a controllare la fuga che ha avuto spazio, regalando a Michael Rogers la gioia del successo di tappa davanti agli italiani Franco Pellizotti e Francesco Manuel Bongiorno e limitandosi ad arrivare insieme al connazionale e grande rivale Rigoberto Uran, con la piccola soddisfazione di una mini “volata” per arrivargli davanti sul prestigioso traguardo dello Zoncolan. Dunque, paradossalmente la classe regina ha cambiato poco o niente nella classifica generale: bella notizia per il giovanissimo Fabio Aru, che in questo modo ha difeso il suo terzo posto e quindi il podio, che tre settimane fa era completamente inatteso. Questo è il Giro della consacrazione per il talento sardo, che insieme a Quintana (di cui è più giovane di qualche mese) è il futuro delle grandi corse a tappe. Aru non è riuscito ad attaccare Uran, ma ha dimostrato di sapersi gestire benissimo dopo il grande sforzo della cronosquadre e non ha mai rischiato di subire attacchi da Pierre Rolland, che chiude in quarta posizione davanti a Domenico Pozzovivo, quinto. Per il lucano è il miglior Giro di sempre. L’unica novità di oggi è stato il sorpasso di Wilco Kelderman su Cadel Evans: settimo l’olandese, ottavo l’australiano, alle spalle del polacco Rafal Majka. Questi dunque sono stati i verdetti della strada: il margine di oltre tre minuti di Quintana su Uran spazza via anche i dubbi sulla discesa dello Stelvio, che non ha deciso l’esito finale. Ha vinto il più forte in salita. (Mauro Mantegazza) –
Ha vinto la Maniago-Monte Zoncolan (167 km), ventesima tappa del Giro d’Italia 2014. Nella frazione regina della Corsa Rosa ha avuto in realtà via libera la fuga da lontano, e ne ha approfittato nel migliore dei modi il corridore australiano della Tinkoff-Saxo, che va a cogliere una vittoria di enorme prestigio in un Giro per lui indimenticabile, visto che aveva già vinto la tappa di Savona. Questo successo naturalmente vale molto di più, sulla salita più difficile d’Europa. Splendida prestazione anche per il veterano Franco Pellizotti, secondo in una delle giornate più belle di una carriera già molto ricca di momenti importanti, e terzo il giovane Francesco Manuel Bongiorno, purtroppo andato un po’ in crisi nel finale dopo un contatto con un tifoso che lo ha spinto facendogli perdere il passo. Nelle prime dieci posizioni dell’ordine d’arrivo troviamo solamente fuggitivi: insomma, può sembrare assurdo sullo Zoncolan, ma tutto sommato oggi sono stati i big a recitare da comprimari. La Movistar ha dato spazio ai fuggitivi, e poi Nairo Quintana si è limitato ad arrivare insieme al suo grande rivale Rigoberto Uran: in ogni caso, il sigillo del più forte, che conquista così il Giro d’Italia numero 97. Poco dietro di loro sono arrivati anche tutti gli altri uomini di classifica: nessuna novità dunque, e Fabio Aru ha così difeso il suo posto sul podio.
DIRETTA GIRO D’ITALIA 2014 VENTESIMA TAPPA: MANIAGO-MONTE ZONCOLAN (167 KM), AGGIORNAMENTO ARRIVO – Michael Rogers ha vinto la Maniago-Monte Zoncolan, splendida ventesima tappa del Giro d’Italia 2014. Grande giornata per l’australiano della Tinkoff-Saxo, che concede il bis dopo la vittoria di Savona, ma in una frazione molto più prestigiosa. Rogers ha approfittato della disavventura di Francesco Manuel Bongiorno, ma obiettivamente nel finale ha dimostrato di averne di più: successo meritato. Secondo posto per Franco Pellizotti, che nel finale ha scavalcato un Bongiorno andato in grossa difficoltà, sia fisica sia probabilmente psicologica. Per il giovane della Bardiani comunque un bel terzo posto. Intanto Nairo Quintana e Rigoberto Uran sono arrivati insieme: è il sigillo sul Giro del primo…
In diretta dallo Zoncolan, un tifoso probabilmente ha rovinato il sogno di Francesco Manuel Bongiorno. Davvero una disdertta per il corridore della Bardiani-Csf, penalizzato da un tifoso che pensava di fargli un favore spingendolo. Mai idea fu più sciagurata: Bongiorno è stato sbilanciato, e tornare a pedalare sulle rampe dello Zoncolan è esercizio davvero difficile. Bongiorno ha così perso terreno da Michael Rogers, chiaramente incolpevole e forse nemmeno accortosi di quanto successo subito dietro di lui (in quel momento nella coppia di testa stava tirando l’australiano). Dietro invece Nairo Quintana e Rigoberto Uran hanno – ma non definitivamente – staccato gli altri big, mentre si è formato un quartetto con Fabio Aru, Pierre Rolland, Domenico Pozzovivo e Rafal Majka: il terzo, il quarto, il quinto e il sesto sono tutti insieme.
In diretta dallo Zoncolan, Nairo Quintana e Rigoberto Uran sembrano in grado di allungare rispetto a tutti gli altri big, grazie anche al lavoro di Wouter Poels. Più in difficoltà Fabio Aru, che comunque resta insieme a Pierre Rolland e quindi al momento difende benissimo il suo terzo posto in classifica generale e il podio. Davanti però è grande battaglia per il successo di tappa: straordinaria la prova di Francesco Manuel Bongiorno, che sta scattando a ripetizione e ha fatto fuori tutti gli altri fuggitivi tranne Michael Rogers e – leggermente staccato – Franco Pellizotti. Comunque eccellente Bongiorno, ennesima perla per la Bardiani-Csf in questo Giro eccellente per la squadra italiana.
La salita dello Zoncolan, che sitiamo vivendo in diretta dal Giro d’Italia 2014, è iniziata in modo anomalo: infatti, in testa al gruppo maglia rosa la Movistar ha allungato con due uomini che sono scattati come se dovessero tirare la volata ad uno sprinter. Dietro di loro c’era il capitano Nairo Quintana, che dunque aveva allungato nei confronti degli altri big, ma poi ha ritenuto più saggio non proseguire in un’azione così forte fin dai primissimi metri della durissima salita friulana. Dunque per ora i migliori sono ancora tutti insieme, mentre il vantaggio della testa della corsa è sceso sotto i sette minuti, ma resta molto buono. Qualcuno potrebbe farcela…
Comincia la salita dello Zoncolan, comincia la salita più dura d’Europa: pronti a vivere in diretta il pezzo forte della Maniago-Monte Zoncolan, che è la ventesima tappa del Giro d’Italia 2014. Il vantaggio della fuga si è dilatato: adesso sono ben sette minuti e mezzo nei confronti del gruppo maglia rosa, quindi almeno qualcuno degli attaccanti potrebbe farcela a precedere Nairo Quintana e gli altri big per vincere la tappa più attesa di questa edizione della Corsa Rosa. In ogni caso, uno spettacolo da non perdere, l’apoteosi del ciclismo…
Superato anche il secondo Gpm nella Maniago-Monte Zoncolan. La ventesima tappa del Giro d’Italia 2014, che stiamo seguendo in diretta, ha infatti superato la Sella Razzo. Ancora una volta primo posto per Dario Cataldo, che blinda il suo secondo posto nella apposita classifica della maglia azzurra. Secondo posto per il venezuelano Monsalve, terzo l’austriaco Preidler. Intanto però sta calando il ritardo del gruppo maglia rosa, e questo perché è molto attiva la Europcar, che sta lavorando per lanciare nel modo migliore Pierre Rolland: se la Movistar non si danna l’anima, visto che i fuggitivi sono fuori classifica e così Nairo Quintana potrà avere a disposizione più gregari nel finale, c’è chi tiene molto a provare vincere questa prestigiosa tappa, e così adesso il ritardo dei big è di poco più di quattro minuti.
Superato il primo Gpm nella Maniago-Monte Zoncolan. La ventesima tappa del Giro d’Italia 2014, che stiamo seguendo in diretta, ha infatti superato la salita del Passo del Pura, dove è transitato per primo Dario Cataldo, uno dei grandi protagonisti delle tappe di montagna. L’abruzzese del Team Sky è ora secondo nella classifica della maglia azzurra, che però è ormai intoccabile sulle spalle di Julian Arredondo. Secondo posto per il venezuelano Monsalve, terzo il russo Belkov. La fuga è sempre in atto, anzi il gruppo maglia rosa ha affrontato con grande tranquillità questa prima grande difficoltà proposta dall’altimetria di oggi, per cui il margine di vantaggio dei fuggitivi è tornato oltre i quattro minuti. Ma le sentenze arriveranno sullo Zoncolan, per i fuggitivi è un’impresa quasi impossibile…
Entra sempre più nel vivo la Maniago-Monte Zoncolan. La ventesima tappa del Giro d’Italia 2014, che stiamo seguendo in diretta, ha visto infatti ormai concludersi la prima parte pianeggiante. Sempre in corso la fuga di 19 uomini: F. Pellizotti, J. Rodriguez (Androni-Venezuela),F. Bongiorno (Bardiani-CSF), M. Rabottini (Neri-Alé), M. Monfort (Lotto-Belisol), P. Serry (Omega Pharma-QuickStep), Y. Arashiro (Europcar), S. Geschke, G. Preidler (Giant-Shimano), M. Belkov (Katusha), A. Domont (Ag2r), M. Tjallingii (Belkin), B. Bookwalter (BMC), M. Cattaneo (Lampre-Merida) D. Cataldo (Sky), N. Roche, M. Rogers (Tinkoff-Saxo), D.Hondo, R. Zoidl (Trek Factory), con gli italiani evidenziati in neretto. E’ stato superato il traguardo volante posto in località Villa Santina, che ha visto passare per primo Tjallingii davanti a Domont e Bookwalter, siamo ormai pronti a vedere cosa succederà nella salita del Gpm del Passo del Pura, che i fuggitivi affronteranno con circa tre minuti e mezzo di vantaggio, perché il gruppo ha lasciato davvero poco spazio. Che lo spettacolo abbia inizio…
Subito grande battaglia nella Maniago-Monte Zoncolan. La ventesima tappa del Giro d’Italia 2014, che stiamo seguendo in diretta, è partita fortissimo nella prima parte pianeggiante. La media della prima ora è stata superiore ai 50 km/h, con una fuga subito in atto ma il gruppo che lascia poco spazio: il vantaggio è infatti inferiore ai quattro minuti. Ecco comunque la composizione della pattuglia degli attaccanti: F. Pellizotti, J. Rodriguez (Androni-Venezuela), F. Bongiorno (Bardiani-CSF), M. Rabottini (Neri-Alé), M. Monfort (Lotto-Belisol), P. Serry (Omega Pharma-QuickStep), Y. Arashiro (Europcar), S. Geschke, G. Preidler (Giant-Shimano), M. Belkov (Katusha), A. Domont (Ag2r), M. Tjallingii (Belkin), B. Bookwalter (BMC), M. Cattaneo (Lampre-Merida) D. Cataldo (Sky), N. Roche, M. Rogers (Tinkoff-Saxo), D.Hondo, R. Zoidl (Trek Factory), con gli italiani evidenziati in neretto. Complimenti a loro, ma i big non lasciano spazio: vogliono essere loro a giocarsi il successo in questa frazione così prestigiosa.
Parte la ventesima tappa del Giro d’Italia 2014, quella più attesa, quella con l’arrivo sullo Zoncolan. Noi la seguiremo in diretta: la prima parte è pianeggiante, ma poi sarà grandissima battaglia – magari ancora tra Nairo Quintana e Fabio Aru – che culminerà in quello che è uno “stadio” a cielo aperto. Nella presentazione sul sito ufficiale del Giro si può leggere “Welcome to Hell”, cioè Benvenuti all’Inferno. Il soprannome dello Zoncolan è Kaiser. Insomma, bastano le definizioni per capire che la montagna friulana è molto più di una salita: ma adesso tocca agli atleti, comincia la loro fatica, poco più di 80 km in pianura e poi sarà il grande spettacolo della montagna. Il Giro si decide oggi…
Oggi lo Zoncolan sarà il giudice supremo del Giro d’Italia 2014. In attesa di vivere in diretta tutte le emozioni della ventesima tappa, ci avviciniamo a questa grande giornata con le parole di Fabio Aru, nuovo eroe del ciclismo italiano: “Non conosco lo Zoncolan, quando si sale su quelle pendenze ci vuole anche un po’ di incoscienza. Proverò a fare qualcosa, questo è sicuro”. Il giovane sardo dunque lancia la sfida: proverà a battere Nairo Quintana, almeno per il successo di tappa che naturalmente sarebbe di grandissimo prestigio, senza contare che c’è pure da blindare un posto sul podio, traguardo che ad inizio Giro sembrava impossibile per la promessa del team Astana, che però in queste tre settimane è diventato una splendida realtà. L’Italia tifa per lui, e anche la maglia rosa è avvertita…
Maniago-Monte Zoncolan: basta la parola. La ventesima tappa del Giro d’Italia 2014, in programma oggi, è l’ultima occasione per modificare la classifica generale, e in ogni caso ci regalerà grandi emozioni. Non potrebbe essere altrimenti, visto che lo Zoncolan è la salita più dura d’Europa, e se questo non bastasse bisogna pure tenere presente che i 167 km della frazione odierna presenteranno altre due salite impegnative prima dell’ultima, difficilissima ascesa. Non perdiamo dunque altro tempo e andiamo ad esaminare il percorso di questa tappa in dettaglio. Basta guardare l’altimetria (che vi proponiamo in seconda pagina) per capire che si tratta di un tappone, giusta apoteosi di questo Giro prima della passerella finale di domani a Trieste. La partenza è in pianura: il via sarà data a Maniago, in provincia di Pordenone, alle ore 12.15, e la prima parte del tracciato sarà semplice, snodandosi nella pianura friulana e poi risalendo verso le montagne, ma rimanendo sul fondovalle fino a dopo il traguardo volante di Villa Santina (km 80,5) e il rifornimento di Enemonzo (km 84). Qui però finisce la parte facile, perché subito dopo si comincia a salire verso il Passo del Pura, prima salita di giornata e Gran Premio della Montagna di prima categoria: guai dunque a sottovalutarlo, anche se i big difficilmente si muoveranno così presto. Comunque, si tratta di una salita di 11 km con pendenza media del 7,7% e punte di pendenza massima che toccheranno il 13% a circa un chilometro dallo scollinamento. Il Gpm sarà posto al km 103,7 di gara, poi ecco una discesa breve ma insidiosa verso il Lago della Maina, e poi si ricomincerà subito a salire verso Sella Razzo (breve passaggio in provincia di Belluno prima di tornare in quella di Udine): complessivamente la salita è lunga, visto che misura 15,8 km, anche se è decisamente irregolare e in molti tratti molto facile. Ecco perché si tratterà di un Gpm di seconda categoria: attenzione però alla parte finale, dove ci sarà un tratto decisamente impegnativo con punte di pendenza massima fino al 15%. Globalmente la pendenza media è invece del 5,2%, ma è un dato poco significativo visto che appunto l’ascesa sarà molto irregolare. Comincerà poi una lunga discesa che porterà la corsa fino ad Ovaro (km 156,9): gli appassionati lo sanno benissimo, si tratta del paese da cui comincia la salita verso lo Zoncolan. Si tratta della quinta volta che il Giro affronta questa durissima e ormai mitica salita friulana: la prima fu nel 2003 dal versante di Sutrio (globalmente meno impegnativo, anche se con un finale con pendenze fino al 27%), e vittoria di Gilberto Simoni, che poi diede il bis nel 2007, quando per la prima volta si salì da Ovaro. Nel 2010 ci fu il capolavoro di Ivan Basso, decisivo per la vittoria del varesino in quel Giro, mentre nel 2011 Igor Anton precedette i big che si contendevano quel Giro, da Contador a Nibali e Scarponi. Oggi dunque il quinto atto, quarto su queste strade. I numeri parlano chiaro: lunghezza di 10,1 km, dislivello di 1203 metri per una pendenza media del l’11,9% e punte di pendenza massima fino al 22%. Più ancora del dato più estremo, è quello medio che impressiona: 11,9% globale vuol dire non avere mai respiro, se non all’inizio e poi a circa un chilometro dall’arrivo, quando si trova qualche tratto più semplice. In compenso, nel mezzo ci sono circa 5 km nei quali non si scende mai sotto il 14%: un dato senza paragoni, che non teme il confronto nemmeno del Mortirolo e dell’Angliru in Spagna. Qui ci sarà il sigillo finale al Giro: si saprà definitivamente chi avrà vinto la corsa, e di sicuro ci sarà grandissima battaglia anche per il successo di tappa, che darà grande prestigio a chi riuscirà a tagliare per primo il traguardo. E complimenti a tutti: dal primo all’ultimo, la fatica sarà tanta per tutti…
1. Michael ROGERS (Aus, Tinkoff-Saxo) in 4h41’55”
2. Franco PELLIZOTTI (Ita, Androni Giocattoli-Venezuela) a 38”
3. Francesco Manuel BONGIORNO (Ita, Bardiani-Csf) a 49”
4. Nicolas ROCHE (Irl, Tinkoff-Saxo) a 1’35”
5. Brent BOOKWALTER (Usa, Bmc) a 1’37”
6. Robinson CHALAPUD (Col, Colombia) a 1’46”
7. Georg PREIDLER (Aut, Giant-Shimano) a 1’52”
8. Maxime MONFORT (Bel, Lotto-Belisol) a 2’12”
9. Dario CATALDO (Ita, Sky) a 2’24”
10. Simon GESCHKE (Ger, Giant-Shimano) a 2’37”
1. Nairo QUINTANA (Col, Movistar) in 83h50’25”
2. Rigoberto URAN (Col, Omega Pharma-Quick Step) a 3’07”
3. Fabio ARU (Ita, Astana) a 4’04”
4. Pierre ROLLAND (Fra, Europcar) a 5’46”
5. Domenico POZZOVIVO (Ita, Ag2R-La Mondiale) a 6’41”
6. Rafal MAJKA (Pol, Tinkoff-Saxo) a 7’13”
7. Wilco KELDERMAN (Ola, Belkin) a 11’09”
8. Cadel EVANS (Aus, Bmc) a 12’00”
9. Ryder HESJEDAL (Can, Garmin-Sharp) a 13’35”
10. Robert KISERLOVSKI (Cro, Trek) a 15’49”