A conferma del fatto che l’avventura di Claudio Ranieri come allenatore del Monaco è giunta alla conclusione arriva la notizia di una super offerta che Carlo Ancelotti avrebbe rifiutato: si parla di una proposta triennale da 15 milioni di euro a stagione per un totale di 45 milioni, un contratto folle che però rientra nelle disponibilità economiche del patron russo Dmitrij Rybolovlev, dal dicembre 2011 alla guida del club. Ancelotti però è legato al Real Madrid con il quale nella sua prima stagione potrebbe centrare il triplete; in questo senso si legge il rifiuto di trasferirsi nel Principato, e dunque il Monaco è ancora alla ricerca di un nuovo allenatore.
Il tempo di Claudio Ranieri sulla panchina del Monaco è terminato. Non è ufficiale, ma il patron russo Dmitrij Rybolovlev – lo scrive L’Equipe – ha ormai deciso di dare il benservito all’allenatore testaccino. Che in generale non ha fatto male: ha riportato la squadra del Principato in Ligue 1 e poi alla fase a gironi della prossima Champions League. Paga, tuttavia, tre cose: il fatto che abbia perso la semifinale di Coppa di Francia contro i futuri campioni del Guingamp, qualche battuta di arresto in campionato, dove nonostante gli sforzi profusi sul calciomercato estivo la concorrenza al PSG è durata poco, e i rapporti andati in progressivo deterioramento con lo spogliatoio, soprattutto a causa delle frequenti panchine e tribune di Eric Abidal. Certo a Rybolovlev andrebbe spiegato che senza i gol di Radamel Falcao (fermatosi a 9 prima del grave infortunio) andare lontani non era facile; e che per assemblare una squadra vincente serve del tempo, si guardi in casa di Manchester City e dello stesso , sorpreso dal Montpellier nel primo anno dello sceicco. Ma tant’è: evidentemente la dirigenza ha deciso che Ranieri non è l’allenatore giusto per far entrare il Monaco nell’elite d’Europa. E allora, porte aperte alla successione: chi sarà il nuovo tecnico al Louis II? Sembra che i primi due candidati siano ormai da escludere: Zinedine Zidane potrebbe fare un emozionale ritorno nel Bordeaux che lo ha lanciato, mentre Paulo Bento ha appena rinnovato il contratto con la Federazione portoghese e a meno che non voglia portare avanti un (difficile) doppio impegno non si sposterà da Lisbona. Si guarda perciò all’Italia: dove Antonio Conte ha rilasciato parole che suonano come un proposito di addio alla Juventus. Il salentino piace per come ha saputo imporre un dominio in campionato – quello che inizialmente pare voglia fare il Monaco – ma è anche più attratto dalla Premier League e un ruolo più da manager, e la pista non è immediata. Altri tre italiani sono candidati: Roberto Mancini sarebbe potuto essere già allenatore del Monaco, che però aveva rifiutato una volta e potrebbe farlo la seconda. Luciano Spalletti deve rimettersi in gioco dopo l’esonero russo, ma l’esperienza allo Zenit San Pietroburgo impone forse qualcosa di più e c’è il ritorno in patria che chiama (Juventus e Milan, in caso di addio di Conte e Seedorf, potrebbero contenderselo, per non dire dell’Inter non sicura di confermare Walter Mazzarri). Massimiliano Allegri infine, che pare orientato verso l’estero:
Sembrava vicino al Tottenham ed è lì che potrebbe finire (ma non ha ancora firmato nulla, il che lo rende ancora disponibile). Sullo sfondo si muovono altri personaggi, a cominciare da Arsene Wenger che proprio qui ha iniziato la sua carriera (ha allenato Thierry Henry a Montecarlo prima di farlo all’Arsenal) ma non è certissimo di lasciare i Gunners; Roberto Di Matteo, rimasto senza una panchina dopo l’esonero dal Chelsea ma possessore a curriculum di una Champions League e una FA Cup. Per quanto riguarda Ranieri, il suo futuro è nebuloso: potrebbe tornare in Italia, ma sulle grandi panchine (Milan a parte) ci è già stato e un ritorno è poco probabile. Altrimenti, la pista estera: in Premier League è apprezzato ma ha allenato anche nella Liga, dove si sta per liberare la panchina del Celta Vigo.
(Claudio Franceschini)