Scatta oggi da Belfast la novantasettesima edizione del Giro d’Italia 2014. La Corsa Rosa si svolgerà in 21 tappe fino a domenica 1 giugno per un totale di 3449,9 chilometri, a partire dalla cronometro a squadre di oggi. E’ l’undicesima volta che la prima tappa si disputa fuori dai confini nazionali, e questa sarà la prima volta sia per il Regno Unito (si parte infatti dall’Irlanda del Nord) sia per l’Eire, dove si arriverà domenica con la tappa che terminerà nella capitale Dublino. Si rientrerà poi in Italia nel primo di tre giorni di riposo, per poi ricominciare dalla Puglia la lunga marcia verso Trieste, scelta quest’anno come sede dell’arrivo dell’ultima tappa. Gli arrivi in salita saranno cinque: Oropa, Montecampione (due tappe dedicate alla memoria di Marco Pantani, che su queste salite compì imprese memorabili), Val Martello in una tappa identica a quella annullata l’anno scorso per maltempo, Rifugio Panarotta e Monte Zoncolan, nel tappone simbolo di questa edizione e che emetterà gli ultimi verdetti sabato 31 maggio, il giorno prima della passerella a Trieste. Verrà disputata anche una cronoscalata di 26,8 chilometri, da Bassano al Monte Grappa, che si aggiungerà alla cronosquadre di oggi e alla cronometro che si disputerà nella dodicesima tappa in Piemonte, da Barbaresco a Barolo. La cima Coppi sarà posta ai 2757 metri del Passo dello Stelvio, nella tappa con arrivo a Salsomaggiore. Oltre che per Pantani, ci sarà anche un omaggio per Gino Bartali nel centenario della sua nascita. I favoriti dovrebbero essere i corridori colombiani Nairo Quintana e Rigoberto Uran, lo spagnolo Joaquin Rodriguez e l’australiano Cadel Evans. Molto attesi anche i cugini irlandesi Nicholas Roche e Daniel Martin. Ci saranno alla partenza del Giro anche gli ex trionfatori della corsa rosa Michele Scarponi (2011), Ivan Basso (2006 e 2010), Damiano Cunego (2004) e Ryder Hesjedal (2012). Tra i giovani ci si aspetta molto da Fabio Aru. Non ci sarà Vincenzo Nibali, vincitore nel 2013, che quest’anno punta tutto sul Tour. Tra gli sprinter da segnalare in particolare il tedesco Marcel Kittel, il francese Nacer Bouhanni, lo statunitense Tyler Farrar e gli italiani Alessandro Petacchi ed Elia Viviani. Al via 22 squadre composte da 9 corridori ciascuna, per un totale di 198 partecipanti. Per presentare questo Giro abbiamo sentito Gilberto Simoni, vincitore della corsa nel 2001 e nel 2003. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Cosa pensa di questa partenza dall’Irlanda? Vuol dire che il Giro ha tanta importanza, ha una risonanza internazionale e sarà bello in questo senso partire dall’Irlanda, una nazione fantastica…
Ci saranno anche due corridori irlandesi come Martin e Roche alla partenza di questo Giro… Non so cosa potranno fare, non credo che potranno vincere il Giro, certo per loro sarà una soddisfazione personale partire dall’Irlanda, disputare alcune tappe nella loro nazione.
Il finale invece sarà a Trieste… Mi sembra giusto portare il Giro in ogni parte d’Italia e finire questa corsa non solo a Milano ma, come si è fatto tante volte in questi anni, anche in altre città. Trieste mi sembra proprio un luogo ideale per la chiusura della Corsa Rosa.
Come giudica il tracciato del Giro 2014?



Dovrebbe essere un Giro per scalatori, un Giro che mi sarebbe piaciuto disputare, dove avrei potuto fare cose importanti…
Dove si deciderà? Il penultimo giorno sullo Zoncolan? Non lo so, saranno tante le tappe per scalatori dove il Giro si potrebbe decidere, non so quindi se sarà proprio lo Zoncolan la salita determinante.
Quali saranno i favoriti di questo Giro? Evans mi è piaciuto molto al Giro del Trentino, potrebbe fare cose importanti. Poi ci saranno i corridori colombiani come Quintana e Uran. Potrebbe essere il loro anno, l’anno della prima vittoria colombiana al Giro d’Italia.
Quali saranno le speranze dei corridori italiani? Vedo bene i giovani, in particolare Aru potrebbe fare un ottimo Giro. Lo stesso Michele Scarponi avrà le sue possibilità di mettersi in luce.
Dispiaciuto per l’assenza di Nibali? Nibali ha fatto le sue scelte, in particolare quella di puntare al Tour de France, la corsa principale per lui in questa stagione.
Giusto l’omaggio del Giro a Gino Bartali e Marco Pantani? Direi proprio di si. Mi sembra giusto ricordare questi corridori, che tanto hanno fatto nella storia del ciclismo. (Franco Vittadini)

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