Moduli speculari e fantasia al potere: questa sarà Brasile Croazia, partita inaugurale della Coppa del Mondo 2014. Sia Felipe Scolari che Nico Kovac utilizzano un 4-2-3-1 con una sola punta che ama stazionare in area di rigore e lavorare di fisico per aprire spazi; tre mezzepunte alle spalle. I titolari sono fatti, ma nelle probabili formazioni ci sono anche i giocatori che partono dalla panchina, e che possono cambiare la partita con la loro freschezza. Chi? Vediamo un nome per nazionale. Willian Borges da Silva, classe ’88, ha un talento strabordante. Cresciuto nel Corinthians, dopo sole due stagioni e un oro ai Mondiali Under-17 ha lasciato Sao Paulo per trasferirsi nella ricca e “brasiliana” Donetsk. Qui è esploso: quattro campionati, tre coppe nazionali e tre supercoppe, ma anche i quarti di finale di Champions League. Nell’Anzhi è durato poco: la smobilitazione del club ha fatto avvicinare le inglesi. Lo aveva preso il Tottenham, ma quando il giocatore aveva già effettuato le visite mediche il Chelsea glielo ha soffiato mettendo sul piatto due milioni in più (37). A Stamford Bridge Willian ha giocato e non giocato, è partito riserva per finire titolare, dimostrando di aver convinto José Mourinho. Nel Brasile parte dalla panchina: difficile scalzare il talento da predestinato di Neymar, l’equilibrio tattico di Oscar e la forza fisica di Hulk. Ma Scolari lo considera una sorta di dodicesimo titolare: ecco perchè Willian può fare un figurone nel Mondiale casalingo, magari iniziando questa sera. Jorge Sammir Cruz Campos, classe ’87, sentirà particolarmente questa partita. Il nome spiega tutto: è brasiliano di Itabuna, dello stato di Bahia. Dal 2007 però ha la cittadinanza croata; in patria ha iniziato nell’Atletico Paranaense ma non ha mai sfondato, dopo una serie di esperienze sotto traccia è finito alla Dinamo Zagabria e qui, con il numero 10 sulle spalle, ha vinto 12 titoli in sette stagioni e mezza e segnato più di 50 gol. La federazione non ha perso tempo: Sammir fino a lì aveva una decina di apparizioni nell’Under-17 brasiliana e così ha potuto scendere in campo con la Croazia. Poco utilizzato, ha però tanto talento e da gennaio gioca a Getafe, dove si è affinato in un campionato più competitivo. Sarà difficile scalzare i Rakitic, i Kovacic e – perchè no – i Brozovic dalle gerarchie di Nico Kovac, ma lui ha il talento giusto per mettere in difficoltà il suo Commissario Tecnico e diventare protagonista di questa Coppa del Mondo.
Brasile-Croazia si gioca questa sera alle ore 22: inaugura la Coppa del Mondo 2014 all’Arena Corinthians di Sao Paulo. Le probabili formazioni sono, di fatto, già ufficiali: sia Felipe Scolari che Nico Kovac hanno ben pochi dubbi su chi scenderà in campo. Protagonisti potranno essercene tanti: siamo ai Mondiali dove tutto è possibile. C’è però un incrocio molto interessante tra due giocatori che dal prossimo agosto lavoreranno insieme come compagni di squadra: il primo é Neymar da Silva Santos Junior, 22 anni, il giocatore al quale tutto il Brasile chiede di guidare la Seleçao al sesto titolo. Il secondo è Ivan Rakitic, 26 anni, ispiratore insieme a Luka Modric della nazionale croata. Gioca nel Siviglia, meglio giocava: sì, perchè il Barcellona ha bruciato tutti e se lo è assicurato per 20 milioni di euro e il cartellino di Denis Suarez. Trascinatore degli andalusi che ha condotto alla vittoria dell’Europa League, al Camp Nou troverà Neymar: questa sera i due sono rivali, ma qualche parola nell’orecchio se la diranno già. “E’ un sogno che si realizza” ha detto il croato commentando il suo passaggio in blaugrana. Le stesse parole usate dal brasiliano un anno fa. Questa sera a Sao Paulo si parlerà anche catalano.
Brasile-Croazia inaugura i Mondiali 2014. Si gioca questa sera alle ore 22; in Italia almeno, perchè all’Arena Corinthians di Sao Paulo saranno le 17. Al termine della cerimonia inaugurale le due squadre scenderanno in campo per aprire la ventesima edizione della Coppa del Mondo. Arbitra il giapponese Nishimura; per la terza volta consecutiva (ma era già successo nel 1958 e nel 1966) la nazionale che ospita il torneo gioca la partita di esordio, mentre in precedenza erano i campioni del mondo in carica a giocare per primi.
Felipe Scolari è pronto a vincere un altro Mondiale dopo quello ottenuto nel 2002. Al proposito ha ovviamente aperto a paragoni tra quella formazione e questa. “Ci sono molti punti in comune. Ci sono i campioni e c’è un grande spirito di gruppo. Siamo pronti a provarci ma dobbiamo stare uniti, perchè questo è il nostro Mondiale. Non sento la pressione: dormo sempre prima delle partite, se avessi contro Neymar avrei qualche pensiero in più ma dormirei comunque. Arrivo a questa partita convinto di aver fatto un percorso giusto, in questo mese è stato tutto corretto; adesso si tratta solo di vincere”. La formazione è quella che avevamo lasciato nella finale di Conferations Cup: l’unico dubbio era Oscar, che non stava benissimo, ma il fantasista del Chelsea ha recuperato e allora sulla linea della trequarti gioca lui, con Neymar e Hulk ai suoi lati. Davanti Fred: se c’è una pecca in questo Brasile è proprio un attacco non scintillante, privo dei grandissimi nomi. Anche Paulinho ce la fa: gioca al fianco di Luiz Gustavo, mentre in difesa la coppia Thiago Silva-David Luiz si ritroverà poi al PSG e comanderà il reparto a protezione di Julio Cesar, con Dani Alves e Marcelo a spingere sulle corsie ma anche a doversi preoccupare della fase difensiva.
Della vecchia guardia fanno parte Ramires e Maicon, che c’erano nel 2010 quando il Brasile fu eliminato ai quarti dall’Olanda; il resto della panchina è giovane ma di talento, come la stella Bernard che ha lasciato l’Atletico Mineiro per accasarsi allo Shakhtar Donetsk, come il regista Fernandinho che ha giocato titolare nel Manchester City. Ci sono i due “italiani” Henrique (a sorpresa) e Hernanes, , c’è il talento di Willian che ha trovato continuità nel Chelsea; come detto il difetto è quello di avere scarso peso nelle prime punte, l’unica alternativa vera a Fred è Jo, che a 24 anni è tornato in Brasile dopo aver convinto poco in Premier League, in Russia e in Turchia. Sembrava destinato a una grande carriera, invece si è un po’ perso per strada.
Tutti disponibili per l’esordio; anche Neymar, che aveva accusato qualche problema nel corso degli allenamenti e non era al meglio per aver saltato alcune partite con il Barcellona nel finale di stagione. Nessun problema per Oscar, con cui Scolari si è confrontato per verificarne il completo recupero in vista di questa partita.
Nico Kovac ha giocato 83 partite con la nazionale croata, ma era ancora troppo giovane quando la squadra centrò un incredibile terzo posto all’esordio mondiale. Oggi guida il gruppo avendo ereditato il posto da Stimac appena prima del playoff di qualificazione; non ha pertanto avuto troppo tempo per dare la sua impronta alla squadra. Gran parte dei giocatori è reduce dall’Europeo 2012, chiuso con l’eliminazione al primo turno; i leader tecnici sono in mezzo al campo, ovvero Luka Modric e Ivan Rakitic. Del primo sappiamo tutto, il secondo si è consacrato in una stagione nella quale ha portato il Siviglia a vincere l’Europa League, e ha brillato così tanto che il Barcellona ci ha messo le mani sopra per sostituire Fabregas che è sempre più vicino al Chelsea. In difesa ci si affida all’esperienza di Pletikosa e Srna e alla gioventù di Lovren e Vrsaljko, che cambia fascia rispetto a dove gioca con il Genoa; le mezzepunte hanno qualità ma forse peccano in concretezza, di sicuro Ivica Olic ne ha viste tante e può dare il suo contributo mentre Ivan Perisic è il nuovo che avanza e giocava nel super Borussia Dortmund dal quale però è stato venduto (al Wolfsburg). Anche Mateo Kovacic si è guadagnato un posto in squadra: parte inizialmente dietro la punta ma potrebbe scambiarsi la posizione con Rakitic nel corso della partita. L’attaccante è Nikica Jelavic, che era esploso nell’Everton a suon di gol ma poi si è un po’ perso e oggi gioca nell’Hull City; Kovac vuole un giocatore fisico che dia una mano anche in difesa sui calci piazzati.
Anche il giovane Ante Rebic si è guadagnato un posto, nonostante la sua stagione alla Fiorentina sia stata a singhiozzo anche a causa di un infortunio. I giocatori da tenere d’occhio sono i due brasiliani naturalizzati: Eduardo da Silva è in nazionale da tempo, era esploso con l’Arsenal e poi è stato venduto allo Shakhtar Donetsk anche a seguito di un terribile infortunio. Rappresenta la prima alternativa agli esterni d’attacco; per la trequarti invece c’è Sammir, che ha preso la nazionalità croata nel 2007 ma in nazionale gioca da nemmeno due ani, e si è trasferito lo scorso inverno al Getafe. C’è poi il centrocampista centrale Marcelo Brozovic, uno della nuova frontiera croata (classe ’92) e c’è il veterano Ognjen Vukojevic, classe ’83 che oggi gioca in Russia.
La Croazia dovrà affrontare la prima partita dei Mondiali, la più difficile del gruppo, senza Mario Mandzukic: l’attaccante del Bayern Monaco è stato espulso nel playoff contro l’Islanda e così deve rinunciare a giocare contro i verdeoro. Prima dei Mondiali si è invece infortunato Nico Kranjcar, uno dei giocatori più esperti; non è nemmeno stato convocato nei 23.
1 Julio Cesar; 2 Dani Alves, 3 Thiago Silva, 4 David Luiz, 6 Marcelo; 8 Paulinho, 17 Luiz Gustavo; 7 Hulk, 11 Oscar, 10 Neymar; 9 Fred. Allenatore: Scolari
A disposizione: 1 Jefferson, 22 Victor, 23 Maicon, 15 Henrique, 13 Dante, 14 Maxwell, 16 Ramires, 5 Fernandinho, 9 Willian, 20 Bernard, 21 Jo
Squalificati: –
Indisponibili: –
1 Pletikosa; 11 Srna, 5 Corluka, 6 Lovren, 2 Vrsaljko; 10 Modric, 14 Brozovic; 18 Olic, 7 Rakitic, 4 Perisic; 9 Jelavic. Allenatore: N. Kovac
A disposizione: 23 Subasic, 12 Zelenika, 3 Pranjic, 13 Schildenfeld, 21 Vida, 15 Mocinic, 19 Sammir, 8 Vukojevic, 22 Eduardo, 20 Rakitic, 16 Rebic
Squalificati: Mandzukic
Indisponibili: –
Arbitro: Nishimura (Giappone)
Finalmente i Mondiali 2014 iniziano. Oggi alle ore 22, allo stadio Corinthians di Sao Paulo, a fare il loro esordio sono come da consuetudine delle ultime edizioni i padroni di casa: Brasile-Croazia, diretta dall’arbitro giapponese Nishimura, è dunque la partita inaugurale della Coppa del Mondo numero 20. In un girone che comprende anche Messico e Camerun (che giocheranno venerdi) i verdeoro sono naturalmente strafavoriti per il passaggio del turno e devono compiere le aspettative di un Paese che ricorda ancora nitidiamente (quantomeno nei racconti) il Maracanazo del 1950. Il girone è accoppiato con il gruppo B di Spagna e Olanda; anche per questo arrivare primi può fare tutta la differenza del mondo.
Un popolo intero spinge i verdeoro; in Brasile le tensioni per gli aumenti dei prezzi ci sono ancora, le immagini delle violente proteste in seno alla Confederations Cup sono ancora negli occhi e almeno un brasiliano su due pensa che tutti i soldi stanziati per la costruzione di stadi che in alcuni casi non saranno poi più utilizzati andassero destinati ad altro uso. Sia come sia, la Nazionale si è preparata per un trionfo in campo e inizia da qui la sua scalata verso il titolo. Felipe Scolari non ha mai avuto dubbi di formazione: gli undici che vanno in campo sono quelli che hanno trionfato un anno fa. Unici dubbi: le condizioni fisiche di Neymar e Oscar, due dei tre trequartisti alle spalle di Fred. Willian nel caso è già pronto a sostituire uno dei due, in caso di forfait anche di Neymar potrebbe essere utilizzato Hernanes che il CT verdeoro di solito schiera più vicino alla porta, oppure Ramires come esterno. Il resto è confermatissimo: sono Paulinho e Luiz Gustavo a comporre la cerniera centrale, la coppia difensiva che proteggerà Julio Cesar è formata da Thiago Silva e David Luiz che dopo i Mondiali si troveranno anche nel PSG. Dani Alves e Marcelo spingeranno sulle corsie; formazione rodata e di grande valore tecnico, per ora i dubbi sul filtro a centrocampo in fase di non possesso sono stati dissipati ma è chiaro che in questo senso bisognerà forse testare qualcosa. Il punto debole potrebbe essere la panchina che non ha grandissimi nomi, soprattutto in attacco; Jo è l’unica alternativa come prima punta, Bernard è un grande talento che però finora ha lasciato poco il segno. Per il centrocampo c’è invece Fernandinho, sulla difesa ci sono stati dubbi circa la mancata convocazione di Miranda e Filipe Luis, reduci da una grande stagione con l’Atletico Madrid.
C’è subito una tegola per Nico Kovac: la squalifica di Mario Mandzukic, che priva la sua Croazia del terminale offensivo che fa anche un gran lavoro per la squadra. Due le alternative: Jelavic, che dopo le stagioni con l’Everton ha perso un po’ di smalto, ed Eduardo da Silva che è più un esterno. Oppure, potrebbe essere schierato Olic davanti al tridente. Il giovane CT, che ha preso il posto di Stimac appena prima del playoff di spareggio, ha comunque le idee chiare; la sua nazionale ha talento dalla cintola in su, Rakitic (ormai del Barcellona) e Modric sono la mente di una squadra che si affiderà alle sue folate offensive ma che forse manca di un vero incontrista in mezzo al campo (anche per questo Brozovic dovrebbe avere la meglio su Kovacic). I senatori ci sono: Pletikosa e soprattutto il capitano Dario Srna sono i leader dello spogliatoio e cercheranno di guidare i compagni. Ivan Perisic è un esterno di fisico e tiro, potrebbe essere l’arma in più di questa nazionale che se la giocherà con Messico e Camerun per il secondo posto; con il rientro di Mandzukic naturalmente le possibilità aumenteranno. Lascia qualche dubbio la fase difensiva: Corluka ha giocato poco ultimamente e soprattutto a Leverkusen faceva il terzino destro, Pranjic non ha brillato nelle esperienze con Celta Vigo e Panathinaikos e anche per questo il suo posto potrebbe prenderlo Sime Vrsaljko, reduce da una buona stagione con la maglia del Genoa. Come tutte le formazioni dell’area balcanica la Croazia ha fiammate che possono mettere in difficoltà chiunque, ma pecca in solidità e carattere quando la palla scotta sul serio. La storia comunque parla: il terzo posto di Francia ’98 lo ricordano ancora in tanti.