Finale del Campionato Primavera stasera alle 21.00 tra Torino e Chievo allo stadio Romeo Neri di Rimini, che sta ospitando delle Final Eight certamente emozionanti, appassionanti e divertenti, ottimo spot per il calcio giovanile italiano. Il Torino in semifinale ha sconfitto i campioni uscenti della Lazio per 4-3, il Chievo ha avuto la meglio sulla Fiorentina solo ai calci di rigore. Si affrontano due squadre che in stagione regolare hanno vinto i rispettivi gironi, dunque due formazioni molto quotate. Probabilmente però i granata avranno dalla loro parte i favori del pronostico: il Torino sembra essere tornato ai livelli di un tempo per quello che riguarda il suo settore giovanile, che un tempo era sicuramente il migliore in Italia. Il Chievo però vanta una semifinale ottenuta la scorsa stagione in questo campionato e di certo ha le capacità per cucirsi il tricolore sul petto: sarà una finale incerta e combattuta, e del resto in queste partite delle Final Eight c’è quasi sempre stata tanta incertezza. Per presentare la finale Torino-Chievo abbiamo sentito Lorenzo D’Anna, da giocatore simbolo del Chievo e allenatore proprio della Primavera della squadra veronese l’anno scorso. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Torino-Chievo era una finale attesa? Non direi, diciamo che le due squadre sono state brave a superare rivali molto valide e ad arrivare a questa finale.
Il Torino è la squadra più forte? Non sono così d’accordo. Vedremo cosa succederà sul campo, entrambe le formazioni avranno possibilità di vincere questa partita secca: potrebbe succedere di tutto.
Il Torino è tornato a essere squadra leader a livello giovanile? Diciamo che ha lavorato molto bene e ha superato squadre che lo precedevano come Inter e Lazio, questa finale è il frutto di una programmazione precisa del club granata.
Il Chievo si mantiene a alti livello, semifinale l’anno scorso e finale quest’anno. Ha qualcosa in più rispetto a un anno fa? Forse sotto rete è più incisiva, questo magari gli ha permesso di raggiungere la finale.
Ci può dare un giudizio sui due tecnici Longo e Nicolato? Conosco poco Longo come allenatore, anche se era stato mio compagno di squadra al Chievo. Comunque preferisce puntare sul gioco. Invece Nicolato è molto attento al lavoro difensivo e punta più su un gioco basato sul contropiede.
Cosa pensa del “suo” Chievo?



Sono molto contento per il lavoro di Nicolato e per il traguardo raggiunto da ragazzi che l’anno scorso non erano stati così fortunati. Complimenti anche al lavoro di Costanzi che, come responsabile del settore giovanile del Chievo, ha portato la società veronese alla finale del Campionato Primavera. Testimonia proprio che il Chievo ha fatto bene a questi livelli.
Si aspettava di più dalla Lazio campione d’Italia? Sinceramente no, non mi aveva entusiasmato neanche al Torneo di Viareggio. Invece mi aspettavo di più dalla Juventus.
Che partita potrebbe essere dal punto di vista tattico? Il Torino giocherà col 4-3-3, il Chievo col 5-3-2. Il Torino quindi cercherà di prendere il controllo della partita, mentre il Chievo agirà molto più in contropiede. (Franco Vittadini)

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