Sta per cominciare il big match di oggi venerdì 13 giugno 2014, Spagna-Olanda che sarà diretta dall’italiano Nicola Rizzoli. La partita propone tra gli altri il duello tra i due portieri: Iker Casillas della Spagna, 154 presenze con la maglia delle Furie Rosse, e Jasper Cillessen dell’Olanda che invece non ha ancora raggiunto i 10 gettoni (è a quota 8 prima del Mondiale). Nemmeno i ballottaggi delle ultime stagioni hanno scalfito la leggenda di Casillas, che da titolare ha vinto la Coppa del Mondo 2010 e gli Europei nel 2008 e nel 2012. E naturalmente l’ultima Champions League con il suo Real Madrid. Di fronte l’emergente Cillessen, classe 1989 ancora poco conosciuto a livello internazionale ma titolare dell’Ajax, e fresco di titolo d’Olanda: per lui è il debutto mondiale, saprà difendere la propria porta al meglio? 



Spagna-Olanda è diretta dall’arbitro Nicola Rizzoli e inizia tra poche ore; è una partita speciale per gli Oranje che devono vendicare la sconfitta subita nella finale di quattro anni fa, ma soprattutto lo è per Wesley Sneijder. Questa sera infatti il numero 10 arancione tocca quota 100 presenze ufficiali con la sua nazionale (26 gol); traguardo importante per un giocatore che tra l’altro si troverà di fronte gli ex compagni – nel Real Madrid – Iker Casillas e Sergio Ramos. Ricoprirà anche un ruolo tattico non indifferente: partirà dalla linea mediana nel 5-3-2 iniziale, ma dovrà unire i due reparti andando a giocare tra le linee e spesso e volentieri trovandosi anche insieme ai due attaccanti. Di fatto è il giocatore libero di svariare, un po’ come Robben che però terrà sempre d’occhio la riga laterale per poi accentrarsi e calciare o servire l’assist; Sneijder dovrà tenere impegnati i grandi palleggiatori spagnoli dando loro preoccupazioni difensive così che le Furie Rosse non alzino troppo il baricentro.



In attesa di Spagna-Olanda, attesa partita che seguiremo in diretta da Salvador per il girone B dei Mondiali Brasile 2014, ecco il messaggio di incoraggiamento di Fernando Llorente per la Nazionale campione in carica: “Quiero desear mucha suerte a mis compañeros en su debut de hoy en el Mundial. Vaaaaamos España!!!” (Auguro buona fortuna ai miei compagni per il loro debutto di oggi al Mondiale. Forza Spagna!!!). Un messaggio tramite il social network Twitter, con il quale l’attaccante della Juventus ha voluto esprimere il proprio sostegno alla Furie Rosse, anche se è stato uno degli ultimi giocatori tagliati dal c.t. Vicente Del Bosque a pochi giorni dalla partenza per la spedizione iridata. Nessun rancore, il bianconero sarà il primo tifoso dei suoi connazionali nella rivincita della finale 2010. 



La diretta Spagna-Olanda è la prima, grande partita dei Mondiali 2014. Siamo ancora nella prima fase e anzi questa è la partita di esordio del gruppo B; si gioca all’Arena Fonte Nova di Salvador, non è ad eliminazione diretta ma in un certo senso è come se lo fosse. Chiaro il motivo: il gruppo B è stato definito da tutti il girone di ferro, e vincere questa sfida che è certamente la più ostica per entrambe le nazionali significa fare un deciso passo avanti per gli ottavi di finale. Al contrario, perdere potrebbe complicare non di poco il cammino. Che Spagna e Olanda siano finite nello stesso raggruppamento è certamente una crudeltà del sorteggio; ma gli Oranje non erano una testa di serie e questo è quanto. Sappiamo bene quando è stata l’ultima volta in cui le due nazionali si sono affrontate: è successo nella finale dell’ultima edizione della Coppa del Mondo, nel 2010. Allora vinsero le Furie Rosse: a pochi minuti dai calci di rigore Andrès Iniesta scaraventò in porta un assist di Fabregas e consegnò alla Spagna la prima gioia mondiale della storia, costringendo invece l’Olanda alla terza sconfitta in altrettante finali. Da allora le due nazionali hanno seguito percorsi diversi: gli iberici erano all’epoca un gruppo giovane che infatti si è confermato nel tempo (passando attraverso la vittoria del secondo Europeo consecutivo) ed è arrivato quasi intatto in Brasile dove probabilmente si giocherà l’ultima grande manifestazione con questo organico. L’Olanda invece era, quattro anni fa, una squadra esperta e con molti elementi all’ultima chiamata o quasi; prova ne è il fatto che i 23 convocati di oggi sono giovani e il gruppo si è rinnovato come è da tradizione oranje, grazie alla capacità di crescere talenti in erba e lanciarli presto nel calcio che conta. Inevitabile però che alla lunga a essere decisivi dovranno essere i senatori, vale da una parte e dall’altra. La formula la conosciamo bene: si qualificano le prime due squadre del girone mentre le altre due sono eliminate, e attenzione: questo gruppo per gli ottavi di finale è accoppiato con quello del Brasile, perciò arrivare secondi significherebbe al 90% essere costretti a giocare immediatamente contro i verdeoro padroni di casa. Cosa voglia dire lo sa molto bene la Spagna, che lo scorso anno è stata letteralmente dominata nella finale di Confederations Cup. Comunque, tensione e clima potrebbero impedirci di assistere a una bella partita, almeno dal punto di vista dello spettacolo; le due squadre in realtà sono abituate a controllare il pallone e farlo girare anche a oltranza, dunque il caldo e l’umidità non dovrebbero influenzare più di tanto la filosofia di calcio di Spagna e Olanda. Le altre due squadre del girone sono Cile e Australia; passi per i Kangaroos che non sono più la nazionale che ci mise in crisi otto anni fa, ma la Roja è una delle outsider più agguerrite, nel 2010 fece sudare i futuri campioni del mondo della Spagna e non è escluso che vada a rubare qualche punto prezioso alle favorite per la qualificazione. Di fatto la presenza di una terza nazionale così competitiva mette in dubbio tutto l’equilibrio del gruppo B. Spagna e Olanda avrebbero certamente preferito avere a che fare con due avversarie più morbide, così da pensare unicamente al primo posto e a evitare il Brasile; e invece è anche possibile che la differenza reti, quindi i gol che eventualmente si riusciranno a fare contro l’Australia, possa risultare decisiva anche solo ai fini della prosecuzione dell’avventura. Comunque: negli ultimi anni la Spagna ha sempre deluso le aspettative, si è sempre presentata ai Mondali con rose di qualità e spessore ma le eliminazioni sono state precoci. La svolta in Sudafrica, dove la partenza è stata a rilento ma la fiducia acquisita con la vittoria dell’Europeo due anni prima ha fatto la differenza e reso le Furie Rosse la nazionale più forte al mondo. Soprattutto, la Spagna è diventata l’unica nella storia a vincere tre grandi manifestazioni consecutivamente (ci era andata vicina la Germania che però ha perso la finale europea del 1976). E’ alla fine di un ciclo: ci sono già tanti giovani pronti a raccogliere il testimone, per ora però si va con i senatori che dovranno dimostrare di averne ancora per un ultimo giro di giostra. L’Olanda, terminati i fasti del calcio totale degli anni Settanta con due finali consecutive (perse) è sempre rimasta più o meno sulla breccia; a inizio anni Ottanta ha vissuto un periodo difficile terminato però con la vittoria dell’Europeo, poi ha fatto ottavi a Italia ’90, quarti a USA ’94, quarto posto a Francia ’98. Nel 2002 non si è qualificata, nel 2006 ha perso agli ottavi, quattro anni fa la terza finale persa. Il gruppo è nuovo, ma può contare sulla presenza in panchina di Louis Van Gaal, quasi una garanzia, su tanto talento e sulla leadership dei Robben e dei Van Persie. Entrambe le nazionali hanno perso qualche pezzo pregiato: la Spagna si è presentata senza Arbeloa (recuperato, ma non così tanto da giocare con continuità) e Thiago Alcantara (uno delle nuove leve), l’Olanda ha dovuto rinunciare a Van der Vaart e soprattutto Kevin Strootman che era il capitano designato. Secondo giorno di Coppa del Mondo, subito una partita spettacolare: la speranza è che all’Arena Fonta Nova l’attesa sia ripagata. Non vediamo l’ora di assistere a questa sfida: ci mettiamo comodi e lasciamo parlare il campo, perchè la diretta di Spagna-Olanda sta per cominciare…

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