Iran-Nigeria termina con il risultato finale di 0-0. All’Arena da Biaxada di Curitiba si registra il primo pareggio e la prima partita senza gol della Coppa del Mondo 2014. Il secondo tempo si è sviluppato sulla falsariga del primo: Nigeria più spinta in avanti e predominante nel possesso della palla, ma per lo più improduttiva eccezion fatta per un paio di guizzi nell’ultimo quarto d’ora, firmati Odemwingie (subentrato ad Azeez) e Ameobi (ha cambiato un grigio Moses). La difesa della nazionale iraniana ha ribattuto colpo su colpo e alla fine il pareggio si può definire il risultato più giusto, tutto considerato. Il girone F del Mondiale 2014 tornerà in scena sabato 21 giugno: le partite in programma sono Argentina-Iran alle ore 18 italiane, e Nigeria-Bosnia alle 24.



Sempre 0 a 0 tra Iran e Nigeria. Siamo al minuto 74′, l’Iran nel secondo tempo è passato al 4-4-2 nella speranza di riuscire a cambiare le sorti della partita. Match che stenta a decollare con una Nigeria che non riesce ad imporre il gioco ed a far valere il suo tasso tecnico maggiore. L’Iron si difende bene e non concede spazi interpretando una partita poco spettacolare ma molto intelligente. Un pareggio stasera potrebbe essere fatale per entrambe le nazionali in vista della qualificazione alla fase successiva. 



Al termine del primo tempo la partita Iran-Nigeria in diretta all’Arena de Baixada di Curitiba è ferma sul punteggio di 0-0. La Nigeria ha attaccato di più e gestito maggiormente la palla ma anche l’Iran ha avuto la sua occasione: al 34′ calcio d’angolo dalla bandierina di sinistra, colpo di testa da distanza ravvicinata di Ghoochannejhad e grande riflesso del portiere nigeriano Enyeama, che ha salvato le Super Aquile. Per la Nigeria la chance migliore è stata doppia, precisamente tra il 9′ e il 10′: prima Musa è stato anticipato di un soffio nell’area piccola, sul bel cross da sinistra di Emenike, poi sul corto rinvio della difesa Onazi non ha centrato di poco la porta da posizione favorevole. Al 29′ la Nigeria ha dovuto sostituire il difensore centrale Godfrey Oboabona che ha subito un colpo ad una gamba in un contrasto: dentro al suo posto l’esperto pariruolo Yoseph Yobo che ha raccolto anche la fascia di capitano.



Siamo al minuto 11 della partita Iran e Nigeria. Entrambe le squadre si giocano molto stasera e sapendo dell’importanza di conquistare i 3 punti si stanno ancora studiando alla ricerca di un varco per colpire. A fare la gara come era da immaginarsi è la Nigeria con l’Iran chiuso a riccio pronto ad andare in contropiede.

Sono state comunicate le formazioni ufficiali della partita Iran-Nigeria, che sarà diretta dall’arbitro ecuadoregno Vera all’Arena da Baixada di Curitiba. Iran (4-3-3): 12 Haghighi; 4 Hosseini, 5 Sadeghi, 15 Montazeri, 23 Pooladi; 14 Timotian, 6 Nekounam, 2 Heydari; 21 Dejagah, 16 Ghoochannejhad, 3 Haji Safi In panchina: 1 Ahmadi (p), Davari (p), 17 Alenemeh, 20 Beitashour, 13 Mahini, 19 Beikzadeh, 18 Rahmani, 8 Haghighi, 10 Ansari Allenatore: Carlos Queiroz Nigeria (4-2-3-1): 1 Enyeama; 5 Ambrose, 13 Oshaniw, 14 Oboabona, 22 Omeruo; 10 Mikel, 17 Onazi; 7 Musa, 15 Azeez, 11 Moses; 9 Emenike In panchina: 16 Ejide (p), 21 Agbim (p), 2 Yobo, 6 Egwek, 12 Odunlam, 4 Gabriel, 3 Uzoenyi, 8 Odemwingie, 19 Nwofor, 18 Babatunde Allenatore: Stephen Keshi Arbitro: Vera (Ecuador)

Iran-Nigeria sarà diretta dall’arbitro ecuadoreno Vera ed è valida per il gruppo F di Coppa del Mondo. Una partita tra le due outsider del girone che sognano di superare la Bosnia nelle gerarchie e prendersi gli ottavi di finale. Sarebbe la terza volta per le Super Aquile, la prima assoluta e storica per gli eredi di Persia. Grande fascino hanno da sempre i numeri 10; anche se oggi le numerazioni fisse ed ufficiali hanno tolto un po’ della poesia di u tempo, con questa maglia di solito si individua il calciatore di maggior talento. Vediamo se è così anche in questo caso. Tecnicamente non inizia come titolare: è un centrocampista offensivo molto fisico e abile nel gioco aereo, che in patria paragonano ad Ali Daei che è il miglior marcatore della nazionale iraniana e il giocatore che ha segnato più gol nella storia di tutte le nazionali al mondo. Insomma: mica male. Lui però deve ancora crescere: ha 24 anni e viene da un’ottima stagione in prestito al Tractor Sazi, con cui ha tenuto la media di un gol ogni due partite (14 in 28 presenze). Il suo cartellino è del Persepolis, che ha vinto otto volte il campionato ma non festeggia dal 2008: chissà che il suo rientro nella capitale non possa coincidere con il nono titolo. E’ certamente il giocatore più esperto del calcio nigeriano di oggi: 27 anni compiuti da quasi due mesi, gioca in Europa da quando ne aveva 18: acquistato dal Lyn Oslo, un grande Mondiale Under 20 gli ha spalancato le porte dei Chelsea che riesce ad aggirare anche un precedente accordo con il Manchester United (sotto forma di oneroso pagamento). Con José Mourinho è subito titolare e importante: da otto stagioni è protagonista a Stamford Bridge, ha vinto una Premier League, quattro FA Cup e la Champions League. Con la Nigeria, di cui è il faro in regia, ha 59 presenze e 4 gol. 

Inizia tra poco Iran-Nigeria, partita diretta dall’arbitro Vera: prima giornata del gruppo F della Coppa del Mondo 2014. Dopo la vittoria dell’Argentina le due squadre provano a prendersi una vittoria da primo posto nel girone, così da mantenere intatte le speranze di qualificazione agli ottavi di finale. A poco dal calcio d’inizio abbiamo messo a confronto i due portieri delle nazionali, che si danno battaglia questa sera all’Arena Baixada di Curitiba. E’ uno dei tre calciatori che l’Iran ha “naturalizzato” per portare in nazionale, o che comunque hanno origini straniere. Incredibile ma vero, a Teheran hanno preso una decisione che fino a qualche tempo fa sarebbe stata considerata impopolare: Daniel Davari è nato a Giessen, una città dell’Assia nella Germania centro-occidentale. Fin dalla più tenera età ha giocato in questo Paese: cresciuto poi nel Mainz, è stato titolare dell’Eintracht Braunschweig e dalla prossima stagione sarà in Svizzera con il Grasshoppers. Si è formato alla scuola tedesca che ha prodotto grandi portieri come Sepp Mayer, Harald Schumacher, Oliver Kahn e Manuel Neuer: chissà che non possa seguire le loro orme. Lo avevamo conosciuto e apprezzato nel corso del Mondiale in Sudafrica. Classe ’82, con parate eccezionali aveva contenuto il passivo della sua Nigeria contro l’Argentina di Messi e Aguero, che si ritrova di fronte in Brasile. Si è affermato in Israele, giocando prima con il Bnei Yehuda e poi con l’Hapoel Tel Aviv; nel 2011 la grande occasione con il passaggio al Lille, dove però agli ordini di Luis Garcia non ha mai giocato. Tornato in Israele in prestito (questa volta con il Maccabi Tel Aviv) si è preso la titolarità ed è stato a lungo il portiere meno battuto della Ligue 1, chiudendo il torneo poi al secondo posto dietro al solo Sirigu, con 26 reti al passivo. E’ uno dei veterani di un gruppo in generale molto giovane. 

L’Arena Biaxada di Curitiba ospita questa sera alle ore 21 (italiane) la diretta Iran-Nigeria, partita valida per la prima fase della Coppa del Mondo 2014, gruppo F (prima giornata). Non è una partita a eliminazione diretta ma, almeno per la nazionale africana, potremmo dire che è come se lo fosse: infatti il girone prevede la presenza anche di Argentina e Bosnia e le Aquile verdi puntano alla qualificazione agli ottavi di finale. Per farlo non possono permettersi di perdere punti contro gli asiatici: se la giocano con la formazione balcanica e anche la differenza reti potrebbe fare la sua parte. Diverso il discorso per l’Iran, che parte decisamente dietro le tre avversarie come potenzialità: difficile prevedere una clamorosa qualificazione, pur se le sorprese ai Mondiali non mancano mai. Andando ad analizzare la storia delle due nazionali in Coppa del Mondo scopriamo che gli iraniani sono alla quarta partecipazione: nel 1978 uscirono al primo turno pareggiando una partita e perdendone due, lo stesso score del 2006 quando a parità di gol segnati (2) ne subirono due in meno (6 contro gli 8 di Argentina ’78). Andò meglio nel 1998: ancora due gol segnati ma “solo” 4 subiti, soprattutto ci fu la vittoria storica contro gli Stati Uniti che ebbe anche importanti risvolti politici. La Nigeria invece ha quattro partecipazioni: le prime due sono rimaste nella storia del Paese, perchè ci sono state due qualificazioni agli ottavi di finale con due vittorie e una sconfitta. Poi le cose sono andate male, ma nel 1994 nel Mondiale americano le Aquile arrivarono ad un passo dai quarti di finale subendo negli ultimi minuti la rete di Roberto Baggio che mandò tutto ai tempi supplementari, dove alla fine persero a causa di un calcio di rigore. Le altre due partecipazioni, 2002 e 2010, si sono invece chiuse al primo turno con appena due pareggi raccolti, dunque la Nigeria entra in questa Coppa del Mondo 2014 con una striscia di sette partite senza vittorie (due pareggi e cinque sconfitte). Chissà che oggi una delle due nazionali non riesca a spezzare il digiuno (per l’Iran comunque si tratta di tre gare, poichè la vittoria sugli Stati Uniti arrivò all’ultima giornata del girone). L’Iran si è qualificato per il Mondiale direttamente. Nella zona asiatica ha battuto nettamente le Maldive (4-0 e 1-0) nel secondo round, poi ha superato al primo posto e senza sconfitte un girone decisamente abbordabile e in quello finale è riuscito a stare davanti alla superpotenza Corea del Sud vincendo in trasferta la partita decisiva e chiudendo con 16 punti. La nazionale è allenata da una vecchia volpe come Carlos Queiroz, che in passato è stato nel Real Madrid e nel Manchester United (come assistente); grande svolta con l’apertura a tre naturalizzati tra cui spicca la figura di Ashkan Dejagah di cui si parlava benissimo quando era giovane e ha fatto la trafila delle giovanili delle nazionali tedesche per poi sentire il richiamo della “patria”, non prima di aver vinto la Bundesliga con la maglia del Wolfsburg. Non la prima volta che un iraniano esplode in Germania:  ricorderete i casi di Ali Daei e Ali Karimi nel Bayern Monaco, e di Mehdi Mahdavikia (Amburgo). La Nigeria arriva a questo Mondiale forte della vittoria ottenuta in Coppa d’Africa nel gennaio di un anno fa: il gruppo è sostanzialmente lo stesso che ha ottenuto il trionfo battendo in finale il Burkina Faso. E stupendo tutti: la rosa è molto giovane e non si pensava si potesse vincere subito, per di più che superpotenze come Costa d’Avorio e Ghana apparivano superiori. Le Aquile stanno provando a riprendersi quello che era loro negli anni Novanta: lo status di nazione trainante del calcio africano. Una leadership ottenuta attraverso i risultati: i due Mondiali con gli ottavi raggiunti parlano da soli. Purtroppo ritirare fuori una generazione come quella di Okocha, Finidi, Yekini, Amokachi e dello stesso Stephen Keshi, oggi Commissario Tecnico, si è rivelato semi-impossibile: solo adesso la Nigeria ha ripreso quota grazie a giocatori come Obi Mikel, da otto stagioni nel Chelsea, Emmanuel Emenike che sta facendo benissimo al Fenerbahce e Victor Moses, girato dai Blues al Liverpool dove è stato protagonista. C’è anche il laziale Ogenyi Onazi, mentre non è stato convocato Oduamadi che pure era stato titolare nella Confederations Cup della scorsa estate. Il pregio della squadra è quello di essere veloce, fantasiosa e atleticamente preparata; il difetto è un tatticismo ancora tutto da affinare, cosa che rende la fase difensiva molto vulnerabile. Tuttavia per questa sera dovrebbe bastare anche così: la Nigeria non vuole e non può fallire l’appuntamento con la vittoria se vuole restare in corsa per gli ottavi di finale. L’Iran, dal canto suo, ci proverà. Non resta allora che mettersi comodi e dare la parola all’Arena Baixada di Curitiba, che viene inaugurata questa sera: la diretta di Iran-Nigeria sta per cominciare…

Il tabellino

Iran (4-2-3-1): Haghighi; Hosseini, Ssdeghi, Montazeri, Pooladi; Nekouam, Teymourian; Heydari (89’Shojaei), Dajegah (78’Jahanbakhsh), Haji Safi; Ghoochannejhad (Davari, Ahmadi, Haddadifa, Mahini, Beitashour, Alenemeh, Beikadzeh, Rahmani, Ansarifard). All.Queiroz.

Nigeria (4-2-3-1): Enyeama; Ambrose, Oboabona (29’Yobo), Omeruo, Oshaniwa; Mikel, Onazi; Musa, Azeez (69’Odemwingie), Moses (52’Ameobi); Emenike (Ejide, Agbim, Uchebo, Egwuekwe, Odunlami, Uzoenyi, Gabriel, Babatunde, Nwofor). All.Keshi.

Arbitro: Carlos Vera (Ecuador)

Ammoniti: 75’Teymourian (I) per gioco scorretto

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