All’85’ minuto di gioco Brasile-Messico sono ancora sullo 0-0 in diretta all’Estadio Castelao di Fortaleza. Ma la partita è stata molto vicina a sbloccarsi: calcio d’angolo dalla sinistra, colpo di testa di Thiago Silva da pochi metri e altro miracolo del portiere messicano Guillermo Ochoa, che respinge con un altro riflesso con la mano destra. L’inzuccata di Thiago Silva è stata centrale ma era potente e da distanza ravvicinata: Ochoa ha evitato un gol. Il brasile ha inserito Jo e Willian e continua a spingere, ma il Messico ha tenuto botta sinora e merita il pareggio. 



All’intervallo la partita Brasile-Messico è ancora ferma sul punteggio di 0-0, in diretta all’Estadio Castelao di Fortaleza. Al 44′ minuto di gioco grossa occasione per il Brasile. Su una punizione dalla trequarti Thiago Silva fa sponda di petto e Paulinho arriva a colpire di prima sottomisura col piede destro, ma il portiere Ochoa riesce a respingere con un ottimo riflesso. Seconda grande parata del portiere messicano che ha disputato un ottimo primo tempo. Al 45′ ammonito il brasiliano Ramires per un fallo a centrocampo, poi termina il primo tempo. 



Prosegue la partita Brasile-Messico in diretta all’Estadio Castelao di Fortaleza, il risultato è ancora di 0-0 Al 14′ minuto buona accelerazione di Oscar sulla fascia sinistra, cross d’esterno destro in mezzo e zampata di Fred sottomisura che termina sull’esterno della rete. Il guardalinee aveva però alzato la bandierina per segnalare la posizione di fuorigioco del numero 9 brasiliano. Al 24′ sventola da fuori area del messicano Herrera, Julio Cesar alza sopra la traversa con un bel tuffo ma nè l’arbitro nè il guardalinee ravvisano la deviazione del portiere, e si riparte con una rimessa dal fondo. Al 26′ la parata forse più bella della Coppa del Mondo: cross dalla fascia destra di Dani Alves, grande stacco di Neymar che svetta su Rafa Marquez e colpisce di testa a fil di palo, il portiere Ochoa si tuffa e respinge con la mano destra, un vero e proprio miracolo.



Felipe Scolari e Miguel Herrera, i due Commissari Tecnici, hanno scoperto le carte e hanno presentato la lista con le formazioni ufficiali di Brasile-Messico, partita diretta dall’arbitro turco Cakir. Entrambe le nazionali hanno vinto all’esordio, dunque ora possono arrivare ad un passo dagli ottavi di finale con una vittoria. Ecco le scelte dei verdeoro e dei centramericani per la sfida di Fortaleza. 12 Julio Cesar; 2 Dani Alves, 3 Thiago Silva, 4 David Luiz, 6 Marcelo; 8 Paulinho, 17 Luiz Gustavo; 16 Ramires, 11 Oscar, 10 Neymar; 9 Fred. A disposizione: 1 Jefferson, 22 Victor, 23 Maicon, 15 Henrique, 13 Dante, 14 Maxwell, 5 Fernandinho, 18 Hernanes, 19 Willian, 21 Jo, 20 Bernard, 7 Hulk. Allenatore: Scolari 13 Ochoa; 22 Aguilar, 2F. Rodriguez, 4 Rafa Marquez, 15 H. Moreno, 7 Layun; 6 H. Herrera, 23 Vazquez, 18 Guardado; 10 Giovani dos Santos, 9 Peralta. A disposizione: 1 Corona, 12 Talavera, 3 Salcido, 5 D. Reyes, 16 Ponce, 8 Fabian, 17 Brizuela, 21 Pena, 20 Aquino, 11 Pulido, 9 Jimenez, 14 J. Hernandez. Allenatore: M. Herrera

Sta per iniziare la seconda partita dei padroni di casa: Brasile-Messico è diretta dall’arbitro turco Cakir e mette di fronte le due squadre vincitrici nella prima giornata del gruppo A dei Mondiali 2014. Abbiamo presentato formazioni e scelte dei due allenatori, ora ci concentriamo su una curiosità: gli inni nazionali. Non sarà sfuggito il ruggito dell’Arena Corinthians nel momento in cui sono partite le note dell’inno brasiliano, e le lacrime di commozione di Julio Cesar: a chi si devono quelle parole? E la musica? Ecco un breve riassunto. Il primo inno adottato dal Brasile a livello ufficiale risale alla prima metà del 1800 e si deve all’Imperatore Pedro I; si chiamava Hino da Independencia ma nel momento dell’abdicazione, nel 1831, la melodia perse di popolarità e al suo posto crebbe nel gradiment ola Marcha Triunfal firmata da Francisco Manuel da Silva. Che è l’inno che si conosce oggi, sostanzialmente per acclamazione popolare e nonostante altri tentativi di modificarla. Le parole divennero ufficiali solo nel 1922, e si devono al giornalista Joaquim Osorio Duque Estrada. Si chiama semplicemente Himno Nacional Mexicano e i compositori sono due: Francisco Gonzalez Bocanegra e Jaime Nuno si aggiudicarono il concorso che il Generalissimo Antonio Lopez de Santa Anna aveva indotto per trovare una musica ufficiale al Paese. A cantarlo e dirigerlo per la prima volta, nel 1854, due italiani: Lorenzo Salvi e Giovanni Bottesini. Da allora non è più cambiato.

Si avvicina il fischio d’inizio della partita Brasile-Messico, che sarà diretta dal turco Cakir e valida per la seconda giornata del girone A della Coppa del Mondo 2014. Oltre ai protagonisti più attesi e quindi i vari Neymar, Oscar, Giovani Dos Santos e Chicharito Hernandez (che dovrebbe però partire in panchina) ci sono altri giocatori che potrebbero essere decisivi con il loro lavoro, risultando veri e propri jolly per le rispettive nazionali. Nel Brasile la sorpresa può essere Ramires, che dovrebbe partire sulla fascia destra al posto dell’infortunato Hulk. Il centrocampista del Chelsea non ha le caratteristiche tipiche del funambolo carioca ma qualità molto più spicce, come velocità caparbietà e un’incredibile resistenza. In un Brasile apparso molto “europeo” la sostanza di Ramires potrebbe trovare terreno fertile per germogliare, a patto che Neymar e compagnia non spengano la luce. Nel Messico invece attenzione a Hector Herrera, altro giocatore che non si fa problemi ad inzuppare la maglia di sudore. Nel debutto vincente contro il Camerun un suo passaggio in area ha propiziato il gol decisivo realizzato da Oribe Peralta, oggi la certezza di partenza è che Herrera non mollerà facilmente in mezzo al campo. 

Brasile-Messico è partita diretta dall’arbitro turco Cunayet Cakir: vale per la seconda giornata del gruppo A della prima fase di Coppa del Mondo 2014. La chiave tattica è presto fatta e detta: i verdeoro attaccheranno, perchè è nella loro natura e cultura e perchè quando sei la squadra di casa e favorita dai pronostici non puoi fare altrimenti. Possesso palla, divertimento, tentativo – si è visto anche con la Croazia – di allargare il campo sfruttando la fantasia di Neymar che è incaricato di saltare l’uomo e di andare anche a prendersi la sfera vicino alla riga di metacampo per partire da lontano. Dall’altra parte Dani Alves è un’ala aggiunta: lo vedremo in costante spinta offensiva, così che Luiz Gustavo e Ramires si dovranno sdoppiare nel lavoro di aiuto difensivo, ecco perchè il giocatore del Chelsea è stato preferito a Willian. E ancora: attenzione alla posizione di Oscar, che spesso e volentieri si allarga. Sarà da quella parte che il Brasile manovrerà, mentre dall’altra cercherà soprattutto le invenzioni individuali di Neymar. Il Messico lo sa bene, e svilupperà prevalentemente la sua azione sulla corsia sinistra (offensiva) dove un giocatore come Guardando si sa proporre; Giovani dos Santos andrà molte volte a cercare quella mattonella prendendo d’infilata Dani Alves che come detto sarà molto alto, e sfidando Thiago Silva a uscire dalla sua zona di competenza così da lasciare Oribe Peralta in uno contro uno con David Luiz. In più, qualora i verdeoro non dovessero segnare subito il Messico prenderebbe fiducia alzando il baricentro, ed è qui che la nazionale di Felipe Scolari può andare in difficoltà.

L’esordio contro la Croazia a San Paolo è stato sì vincente, ma il Brasile non ha certo convinto. La Seleção è tenuta a vincere (ovviamente) e a convincere nella seconda uscita, all’Estádio Castelão di Fortaleza, dove i verdeoro se la vedranno con il Messico (anch’esso vittorioso nella partita inaugurale: 1-0 al Camerun). Felipe Scolari dovrà però fare a meno di Hulk (Ramires, preferito a Hernanes, dovrebbe conquistare la maglia da titolare) mentre Miguel Herrera ha tutti a disposizione per un impegno decisivo per il cammino dei suoi, schierati con un 5-3-2 prudente e volto a portare via un punto ai padroni di casa in vista dell’ultimo e decisivo match contro la Croazia. La retroguardia brasiliana avrà i suoi grattacapi nel curare Peralta e Giovani dos Santos, mentre il Chicharito Hernandez partirà dalla panchina.

Il Castelao di Fortaleza sarà il teatro della seconda partita del Brasile, che alle 21.00 italiane scenderà in campo contro il Messico. Sia i verdeoro che i centroamericani hanno vinto all’esordio e si contendono dunque il primo posto del girone , con i padroni di casa ovviamente favoriti. In vista del match, e per un pronostico, IlSussidiario.net ha contattato Emiliano Mondonico: “In teoria il Brasile è più forte, questo non si discute, ma in questi Mondiali si sta vedendo che non ci sono squadre sprovvedute tecnicamente e tatticamente: c’è veramente tanto equilibrio in campo. Poi vedo che nessuna Nazionale si butta tutta all’attacco, neanche lo stesso Brasile. Tutti stanno attenti anche alla fase difensiva. Penso quindi che non sarà una partita così scontata a favore del Brasile. Mentre su Neymar: “Mi è piaciuto di più Oscar, che è stata la vera anima del Brasile contro la Croazia. Neymar ha il merito di essere un attaccante completo, che torna indietro, difende, partecipa all’azione della squadra”

Grande attesa per la partita Brasile-Messico presso l’Estadio Castelao. Il match verrà trasmesso sia su Rai Uno che su Sky. Alle 20.35 ci sarà il collegamento pre-partita su Rai Uno e Rai HD e alle 21.00 calcio di inizio con la telecronaca di Alberto Rimedio. Sarà possibile seguire la partita anche su Rai Sport 1 alle 20.35 spazio al trio Max Giusti, Marco Civoli e Vincenzo D’Amico per “Maxinho do Brazil”. Per quanto riguarda la radio sarà possibile seguire Brasile-Messico sulle frequenze di Radio 1, che trasmette tutte le partite in diretta, e dalle 20.50 su RTL 102.5 con “Noi dire gol” e la telecronaca della Gialappa’s Band. Dalle 21.00 su Rai Radio 2 “Un Giorno da Pecorao Mundiao” proporrà la telecronaca “alternativa” del senatore Antonio Razzi. Per quanto riguarda Sky il collegamento con il Brasile inizierà alle 20.15 con “Sky Mondiale Show”, mentre dalle 21.00 la telecronaca sarà affidata a Massimo Marianella e il commento a Luca Marchegiani. La replica della partita verrà trasmessa alle 23.00 su Sky Mondiale 2 HD.

Brasile-Messico si gioca all’Estadio Castelao di Fortaleza ed è valida per la seconda giornata del gruppo A di Coppa del Mondo 2014. Potrebbe già essere una sfida decisiva: nei loro primi impegni infatti le due nazionali hanno vinto e dunque al momento comandano il girone con 3 punti. Passano le prime due: un pareggio lascerebbe le cose invariate a meno che non esca il segno X anche nell’altra gara del gruppo, chi invece dovesse vincere avrebbe la strada spianata verso gli ottavi di finale, in via ufficiale in caso di parità nell’altra partita o comunque se ci fosse la vittoria da parte della formazione che giocherebbe il terzo incontro contro la squadra perdente tra verdeoro e messicani. Tra le due nazionali comunque quella che è chiamata a dare una risposta è il Brasile: l’esordio ha visto una vittoria, ma il gioco ha latitato e la sensazione è che l’arbitro giapponese Nishimura abbia aggiunto gli effetti speciali. Sia come sia, entrambe giocano per gli ottavi di finale da conquistare con una giornata di anticipo: attenzione anche a quello che potrebbe accadere nel girone accoppiato, perchè si pensava che la Spagna dovesse essere destinata a chiudere al primo posto e invece il clamoroso 1-5 subito all’esordio dai campioni del mondo in carica ha scombussolato i piani anche del Messico e del Brasile. Naturalmente i calcoli non si possono fare, e non li faranno nè Felipe Scolari nè Miguel Herrera. Il precedente tra queste due nazionali è recente ed è particolarmente felice per il Messico, drammatico per il Brasile. Si è giocato a Wembley, 11 agosto 2012: finale del Torneo Olimpico. I verdeoro erano i superfavoriti, arrivavano in finale con cinque vittorie in cinque partite e 15 gol segnati. Ma vinse il Messico, 2-1: doppietta di Oribe Peralta e gol della bandiera di Hulk già nei minuti di recupero. Quattro dei titolari di quella formazione allenata da Mano Menezes fanno oggi parte della spedizione casalinga del Brasile, mentre di quel Messico sono ancora sette i reduci che oggi sono qui a giocarsi i Mondiali, più dei tre che subentrarono nel secondo tempo. Il Brasile ci penserà: non sarà una delusione pari a quella vissuta nel Maracanazo, ma la medaglia d’oro olimpica è l’unica cosa che ancora manca al Futebol Bailado che anzi dal 1984 a oggi ha perso per ben cinque volte la finale dovendo accontentarsi dell’argento. Per il Messico è stata invece la prima grande vittoria internazionale: non è mai arrivata la Copa America (finali perse nel 1993 e nel 2001) mentre ai Mondiali il risultato migliore è il quarto di finale conquistato nel 1970 e nel 1986, ovvero nelle edizioni casalinghe. L’episodio più recente risale alla Confederations Cup 2013, la scorsa estate; proprio a Castelao di Fortaleza il Brasile si impose per 2-0, reti di Neymar e Jo. Nell’esordio dell’Arena Corinthians è arrivato il 3-1 sulla Croazia, ma il Brasile non ha brillato. Al di là del rigore che non c’era e della possibile espulsione per Neymar, i verdeoro non sono riusciti a convincere sul piano del gioco. Lenti e impacciati, hanno sofferto eccessivamente nella fase difensiva e raramente hanno creato pericoli a Pletikosa, risultando incisivi soltanto nella seconda metà del primo tempo. La sensazione è che Felipe Scolari possa intervenire tatticamente: servirebbe almeno un centrocampista in più che possa prendere il posto di uno dei trequartisti, poco protetti da una mediana nella quale Luiz Gustavo resta imprescindibile per il lavoro di sacrificio ma Paulinho ha sofferto fisicamente. Le note positive: anche in una partita poco appariscente il Brasile ha vinto segnando tre gol e Neymar, atteso da tutto il suo popolo e dal mondo intero, ha messo dentro una doppietta alla prima partita assoluta in una Coppa del Mondo. Un grande inizio che ha dimostrato una volta di più come questo ragazzo non senta la pressione. Vincere significherebbe aver di fatto ottenuto il primo posto nel girone, ma forse non evitare la Spagna vista la clamorosa sconfitta delle Furie Rosse contro l’Olanda. Il Brasile non fa comunque calcoli: è giusto così, perchè i padroni di casa che sono anche considerati i più forti non possono che giocare e vincere, qualunque sia l’avversario. Bisogna però fare attenzione al Messico di Miguel Herrera; una formazione sulla quale i dubbi erano non pochi, e che invece all’esordio ha sostanzialmente dominato il Camerun. E’ finita 1-0 con la rete di Oribe Peralta (guarda un po’), ma la realtà dei fatti è che l’arbitro (più che altro il guardalinee) ha annullato due reti regolari a Giovani dos Santos, così che la nazionale centramericana è passata in vantaggio soltanto a metà del secondo tempo. Il gioco c’è, il talento anche; per il momento fa panchina un grande attaccante come Javier Hernandez, a dimostrazione di come la squadra abbia tante soluzioni. Ha retto anche la difesa, che si pensava essere l’anello debole; il vecchio leone Rafa Marquez ha ottimamente guidato i suoi e Ochoa ha dovuto compiere una sola parata importante, nel finale. Insomma: primo esame superato e situazione di classifica ottima per il Messico, che però a sua volta non può fare calcoli se vuole qualificarsi agli ottavi di finale. Il Brasile resta ovviamente favorito per questa partita: è chiamato a rispondere alle critiche e a migliorare anche sul piano del gioco, e vedremo se Scolari oserà cambiare il suo collaudatissimo undici titolare che è lo stesso della Confederations Cup. Non ci resta che dare la parola al campo, metterci comodi e stare a vedere come finirà questa partita a Fortaleza, secondo impegno per i padroni di casa: la diretta di Brasile-Messico sta per cominciare…

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