Al 68′ minuto di gioco Australia-Olanda 2-3 in diretta all’Estadio Beira-Rio di Porto Alegre. L’Olanda sorpassa grazie al gol del neoentrato Memphis Depay, seconda punta classe 1994 del PSV Eindhoven. Depay riceve nella trequarti dell’Australia, avanza centralmente e scarica il destro dai 20 metri: il portiere Ryan si tuffa bene ma manca la respinta con ambo le mani e la palla si insacca nell’angolo alla sua sinistra. Primo gol con la nazionale maggiore dell’Olanda per Memphis Depay. 



Al 57′ minuto di gioco il risultato è Australia 2 Olanda 2. Ancora una volta a Porto Alegre il vantaggio di una delle due squadre dura pochissimo: stavolta è l’Olanda a rimontare e Robin Van Persie toglie le castagne dal fuoco alla squadra del c.t. Van Gaal salendo a quota 3 gol in classifica marcatori, proprio come il compagno di squadra Robben. L’attaccante del Manchester United si presenta davanti al portiere avversario e lo batte con freddezza.



Al 54′ minuto di gioco il risultato è Australia 2 Olanda 1. Clamoroso a Porto Alegre, dove gli austrialiani passano in vantaggio grazie al calcio di rigore trasformato da Mile Jedinak con una perfetta esecuzione che ha spiazzato il portiere. Il penalty era stato concesso per un fallo di mano di Janmaat, e ora clamorosamente gli uomini di Van Gaal devono inseguire…

Al 21′ minuto di gioco si sblocca il risultato: Australia 1 Olanda 1. Botta e risposta incredibile: prima Arjen Robben riceve in area di rigore e con un sinistro rasoterra incrocia la traiettoria battendo Ryan per il suo terzo gol in due partite del Mondiale. Un minuto dopo ci pensa Tim Cahill, al secondo gol consecutivo dopo quello segnato al Cile: spettacolare sinistro al volo dal limite dell’area che si infila sotto la traversa battendo Cillessen. Partita vivissima dunque, con l’Olanda che non riesce a scappare. 



Ci avviciniamo al 20′ minuto di gioco a Porto Alegre: il punteggio ancora non è cambiato, Australia 0 Olanda 0. Per il momento, meglio i Socceroos: niente di trascendentale, però gli uomini di Angelos Postecoglu si sono fatti vedere dalle parti di Cillessen e hanno messo un po’ di pressione alla difesa orange, che comunque se l’è cavata. Per il momento l’Olanda bada a rimanere ben organizzata e andare in porta in velocità con tre passaggi; ma su una di queste occasioni Sneijder sbaglia la misura del passaggio per Robben e l’azione sfuma. 

Australia-Olanda sta per iniziare: Angelos Postecoglu e Louis Van Gaal hanno rivelato le formazioni ufficiali delle due squadre che scendono in campo a Porto Alegre per la partita del gruppo B di Coppa del Mondo 2014. Orange per gli ottavi di finale, Socceroos per restare in vita: ecco le scelte dei due Commissari Tecnici. 1 Ryan; 19 McGowan, 22 Wilkinson, 6 Spiranovic, 3 Davidson; 16 Jedinak, 17 McKay; 7 Leckie, 23 Bresciano, 11 Oar; 4 T. Cahill. A disposizione: 18 Galekovic, 12 Langerak, 8 Wright, 14 Troisi, 20 Vidosic, 13 Bozanic, 16 Holland, 21 Luongo, 10 Halloran, 9 Taggart. Allenatore: Postecoglu 1 Cillessen; 7 Janmaat, 2 Vlaar, 3 De Vrij, 4 Martins Indi, 5 Blind; 8 De Guzman, 10 Sneijder, 6 N. De Jong; 11 Robben, 9 Van Persie. A disposizione: 22 Vorm, 23 Krul, 12 Verhaeg, 14 Kongolo, 13 Veltman, 20 Wijnaldum, 18 Fer, 16 Clasie, 15 Kuyt, 19 Huntelaar, 17 Lens, 21 Depay. Allenatore: Van Gaal 

Chi sono gli allenatori di Australia-Olanda? Diretta dall’arbitro algerino Haimoudi, la partita inizia tra poco e per presentarla abbiamo deciso di mettere a confronto anche i due Commissari Tecnici delle nazionali che si sfidano all’Arena Beira-Mar di Porto Alegre. Tradisce origini greche e infatti è nato ad Atene. Ha 48 anni ed è stato un calciatore di discreto livello, difensore che in carriera ha vestito solo le maglie di South Melbourne e Western Suburbs, ritirandosi a soli 29 anni. Da allenatore ha iniziato proprio con la formazione di Melbourne con cui ha vinto tre campionati e la Champions League dell’Oceania. Non è mai uscito dall’Australia: per sette anni è stato il Commissario Tecnico dell’Under 20 del suo Paese, poi ha allenato i Brisbane Roar con cui ha vinto altri titoli e nuovamente Melbourne Victory. E’ in carica dall’ottobre 2013: ha preso il posto di Holger Osieck che aveva conquistato la qualificazione ai Mondiali ma non è stato confermato. Di lui sappiamo tutto. Ha 62 anni, la nazionale l’aveva già allenata nel 2000-2001 fallendo però la qualificazione ai Mondiali di Corea e Giappone. Ex difensore (più di 200 partite con lo Sparta Rotterdam), con i club ha vinto tutto: ha guidato l’Ajax degli anni Novanta a tre titoli in Eredivisie con altrettante Supercoppe (e una Coppa d’Olanda) e all’accoppiata Champions League-Intecontinentale nel 1995, raggiungendo un’altra finale europea l’anno seguente. Poi è passato al Barcellona del post-Cruijff: due volte consecutive la Liga e la Coppa di Spagna. Al Bayern Monaco ha vinto il Meisterschale e la Coppa di Germania perdendo la possibilità di triplete nella finale di Champions League; dopo i Mondiali proverà a risollevare il Manchester United. Non deve essere un personaggio troppo malleabile: ha spesso atteggiamenti fuori dagli schemi, perde facilmente la calma e dalle squadre che ha allenato se ne è sempre andato più o meno in polemica. Ma è un genio per come prepara le partite e per come allena: in carriera ha utilizzato tanti schemi, dimostrando di adattare il modulo ai giocatori a disposizione e non viceversa. I risultati gli hanno dato ragione, sempre o quasi. 

Inizia tra poco Australia-Olanda, valida per il gruppo B dei Mondiali 2014. I Socceroos giocano per evitare l’eliminazione, gli Orange per trovare gli ottavi di finale con un turno di anticipo. Tanti giocatori interessanti in campo, ma anche tra i pali: e allora, abbiamo messo a confronto i due portieri dando un po’ di risalto anche a loro, che si troveranno a bloccare le iniziative dei rispettivi avversari. Ha raccolto la difficile eredità di Schwarzer, portiere veterano che ha lasciato spazio ai giovani. E’ un ’92 con una carriera già lunga: nel 2010 l’esordio con i Blacktown City Demons e la scorsa estate la grande occasione di andare in Europa per vestire la maglia del Bruges. A soli 22 anni si è ritrovato titolare al Mondiale dopo un ottimo campionato in Belgio; le sue doti le ha già dimostrate contro il Cile, può essere il numero 1 dei Socceroos per almeno 15 anni. Anche qui eredità pesante: quella di una leggenda come Van der Sar, ma anche di Stekelenburg. Cresciuto nel NEC Nijmegen, questo portiere venticinquenne è passato all’Ajax nel 2011. Inizialmente era considerato la riserva di Vermeer, ma nel corso dell’ultima stagione ne ha preso il posto e si è poi confermato titolare a suon di ottime prestazioni; riuscendo anche a conquistare la porta della nazionale scalzando Tim Krul, considerato a lungo il post-Stekelenburg, e vincendo anche la concorrenza di Vorm che ha fatto benissimo nello Swansea. Ha un bel futuro davanti a sè, il Mondiale lo può consacrare. 

Australia-Olanda si gioca questo pomeriggio alle ore 13 locali (le 18 in Italia), è diretta dall’arbitro algerino Haimoudi e mette di fronte una squadra che deve vincere per rimanere in corsa e una che all’esordio ha schiantato per 5-1 nientemeno che i campioni del mondo in carica. Si tratta di due nazionali giovani, che si stanno rinnovando; ma che ovviamente hanno in campo anche dei veterani. Scopriamo allora quali sono i due calciatori che hanno messo insieme più presenze con le rispettive squadre. In rete all’esordio, era in campo anche nel 2006 e già allora lo spauracchio numero uno dei Socceroos. E’ andato a giocare nella MLS americana dopo una lunga militanza in Premier League con la maglia dell’Everton; a quasi 35 anni è all’ultimo Mondiale. Centrocampista offensivo o attaccante, a dispetto dell’altezza (178 centimetri) è un grandissimo colpitore di testa perchè sfrutta la straordinaria elevazione. In area di rigore può essere una sentenza, a lui si affida l’Australia per restare in corsa. Ha fatto cifra tonda contro la Spagna, rientrando nel ristretto club dei 100. E’ ancora oggi decisivo: ha attraversato un periodo buio quando l’Inter lo aveva messo fuori rosa, si è rimesso in discussione al Galatasaray timbrando contro la Juventus il gol della qualificazione agli ottavi di Champions League. Per Van Gaal, che lo ha conosciuto e cresciuto all’Ajax, è un regista a centrocampo, che inizia l’azione e dà qualità. Posizione più arretrata, stesso talento; in Sudafrica fu uno dei capocannonieri con 5 gol, compresa la doppietta al Brasile nei quarti di finale. 

Si avvicina la diretta live di Australia Olanda. La squadra di Van Gaal è chiaramente favorita ed è chiamata a confermarsi contro la formazione sulla carta più debole del girone. Sulle formazioni non ci sono molti dubbi: l’Olanda punta di nuovo sul mix di giovani (su tutti Blind e De Vrij) e campioni già affermati, con Robben e Van Persie che hanno entrambi debuttato con una doppietta contro la Spagna e ora cercheranno di approfittare di questa partita per fare ulteriori passi avanti nella classifica dei marcatori. Il turnover sarà dunque di fatto inesistente: l’obiettivo è vincere per blindare la qualificazione con un turno di anticipo. In casa Australia, invece, le speranze sono ancora affidate quasi tutte al tandem di veterani formato da Bresciano e Cahill, a indicare un ricambio generazionale ampiamente deficitario. Tra i giovani potrebbe invece mettersi in mostra Oar, ma non sarà semplice contro gli arancioni…

Oggi, mercoledì 18 giugno 2014, sono in programma tre nuove partite dei Mondiali in Brasile, valide per la seconda giornata dei girone B e A. La prima sfida in programma è Australia-Olanda per il girone B: sarà trasmessa in diretta dall’Estadio Beira-Rio di Porto Alegre sul canale Sky Mondiale 1 HD (il numero 201). Il collegamento con il Brasile inizierà alle ore 17:15 ‘Copacabana Live Studio’ condotto da Marco Cattaneo, con Federico Buffa in studio. Alle 18:00 inizierà la diretta della partita con la telecronaca di Andrea Marinozzi e il commento tecnico di Ciro Ferrara. Il match verrà poi riproposto in replica alle ore 20:00 sul canale Sky Mondiale 2 HD (252). La partita Australia-Olanda non verrà dalle reti RAI, ma come ogni giorno alle 17:00 su RAI Due ci sarà l’appuntamento quotidiano con ‘Dribbling Mondiale’, condotto da Sabrina Gandolfi con Italo Cucci e Fabrizio Failla in studio. Infine ricordiamo che sarà possibile seguire Australia-Olanda anche sulle frequenze di Radio 1, che trasmette tutte le partite in diretta, e dalle 17:50 su RTL 102.5 con ‘Noi dire gol’ e la telecronaca della Gialappa’s Band. 

Estadio Beira-Rio di Porto Alegre, ore 18 italiane: Australia-Olanda vale per la seconda giornata del gruppo B della prima fase di Coppa del Mondo 2014. Gli Orange possono andare direttamente agli ottavi di finale di questa partita, viceversa i Socceroos potrebbero essere eliminati prima ancora di giocare l’ultimo incontro del girone. C’è una chiara favorita in questa partita: naturalmente si tratta dell’Olanda, che è la finalista dello scorso anno e che nella sua gara di esordio ha impressionato tutti. L’Australia per contro è decisamente più debole rispetto a otto anni fa, avendo perso molte delle sue stelle: si è presentata in Brasile senza troppe pretese, nella partita di esordio ha perso e dunque oggi deve provare a rimanere in corsa almeno fino all’ultimo impegno, per non renderlo inutile. Per gli oceanici si tratta della quarta partecipazione alla fase finale di una Coppa del Mondo: il miglior risultato risale al 2006 quando arrivò agli ottavi di finale e fu sconfitta dagli Azzurri. La curiosità? Allora era allenata dall’olandese Guus Hiddink, che otto anni prima aveva guidato la nazionale del suo Paese al quarto posto in Francia. Dunque è lui il doppio ex della sfida; non ci sono invece precedenti ai Mondiali, le due formazioni non si sono mai incrociate. Per quanto riguarda l’Olanda, si tratta della decima partecipazione alla fase finale: il periodo buio è arrivato negli anni Sessanta perchè tra il 1958 e il 1970 gli Orange non sono mai riusciti a qualificarsi. Poi però è arrivato il ciclo dell’Arancia Meccanica e del calcio totale, e di due finali consecutive purtroppo entrambe perse contro i rispettivi padroni di casa delle edizioni 1974 e 1978. Da allora un altro calo, la vittoria all’Europeo 1988 guardacaso con il ritorno di Michels in panchina e il secondo posto nel 2010. L’Olanda è un’eterna incompiuta: ha sempre avuto grandi rose, tanto talento e le potenzialità per arrivare fino in fondo, ma l’ha fatto raramente.  Va però dato atto al movimento orange di aver sempre saputo investire sui loro settori giovanili e formare gruppi di ottimo  valore, che potessero durare nel tempo senza dover necessariamente cambiare pelle ogni volta. La squadra è stata affidata a Louis Van Gaal, che pure aveva fallito la qualificazione ai Mondiali del 2001. Tuttavia nel corso degli anni il suo curriculum si è ulteriormente arricchito, e così la federazione ha deciso di riprovarci. Vista la partita di esordio, con ottimi risultati. L’Australia è invece in mano ad Angelos Postecoglu, ex difensore che nei Socceroos non ha mai trovato grosse fortune, mettendo insieme appena 4 presenze nel 1986. Prima di questa esperienza aveva allenato soltanto in patria (per sette anni è stato selezionatore dell’Under 20). E’ un’Australia che si è affacciata ai Mondiali senza troppe pretese. Addirittura i quotidiani locali si chiedevano se la nazionale fosse in grado non solo di vincere una partita, ma addirittura di segnare un gol. Domande che derivavano certo dalla composizione del girone, ma che erano anche indicative del reale valore del gruppo. La questione gol è stata subito risolta dal veterano Tim Cahill, uno dei pochi sopravvissuti della spedizione 2006; ma la sconfitta contro il Cile è arrivata comunque, e siccome ai Socceroos restano da giocare le partite sulla carta più difficili pensare ad un passaggio del turno è affare complicato anche per i più ottimisti. Si proverà a non sfigurare contro le due superpotenze da affrontare, ma realmente la squadra non ha troppe alternative; basti dire che l’attaccante più pericoloso, per l’appunto Cahill, attaccante non è, che la fase offensiva è debole e che dietro si balla parecchio visti gli addii di Lucas Neill e del portiere Schwarzer. Sarà dunque durissima contro l’Olanda, una squadra che invece ha stupito tutti per come ha battuto la Spagna; lo stesso Van Gaal ha fatto sapere alla stampa che una vittoria se la aspettava, ma non di quelle proporzioni. Un 5-1 ai campioni di tutto che da 8 anni non subivano più di un gol in una fase finale di un torneo (esclusa la Confederations Cup): le potenzialità per arrivare fino in fondo ci sono tutte. Con qualche punto di domanda, in ogni caso; perchè Arjen Robben e Robin Van Persie hanno segnato due gol a testa, ma non essendo più degli arzilli ventenni la loro condizione va verificata giorno per giorno e questa brillantezza potrebbero non averla nelle altre uscite. Certo: se sono quelli visti in campo lo scorso venerdi, allora l’Olanda diventa una candidata per il titolo e anche seria, perchè i giovani del reparto arretrato hanno tenuto benissimo contro i palleggiatori iberici e per di più Stefan De Vrij è stato capace di spingersi in gol. Insomma: partita che sembra avere un esito scontato, anche se non si può naturalmente darla per chiusa a priori in favore degli Orange. Ad ogni modo Van Gaal chiederà ai suoi di sbrigare subito la pratica qualificazione per poi concentrarsi sul primo posto nel girone (basterebbe un pareggio contro il Cile), sperando che il Brasile non faccia scherzetti e compia il suo dovere vincendo il gruppo A. Per quanto riguarda questo pomeriggio, non resta che dare la parola al campo e stare a vedere come finirà questa partita: la diretta di Australia-Olanda sta per cominciare…

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