S’è c’è qualcuno che conosce bene Mario Balotelli, questo è Josè Mourinho. Lo Special One ha fatto in tempo ad allenare Super Mario all’Inter prima che lo stesso lasciasse Milano per trasferirsi in Premier League. Interpellato da Eurosport Italia, il tecnico di Setubal ha ammesso: «Mario sarà sempre Mario, a 30 anni farà sempre alcune delle cose che faceva quando ne aveva 19-20. Non cambia la sua essenza, ma allo stesso tempo penso che con gli anni e le esperienze internazionali, con l’Inter, l’Inghilterra, il ritorno in Italia al Milan, ha tutte le condizioni nelle sue mani di arrivare a un livello ancora più alto. Con il potenziale tecnico e fisico che ha può fare ancora molto meglio. È una questione sua capire che può fare meglio, capire le sue vere potenzialità. Io dico sempre ai miei giocatori, specie ai giovani, che quando Dio ti ha dato una potenzialità speciali, tu devi approfittarne e non sbagliare, facendo una carriera non bella, ma bellissima». Si passa quindi a parlare dell’Italia, in vista dell’appuntamento contro la Costa Rica di venerdì sera, secondo appuntamento degli azzurri ai Mondiali, che secondo Mourinho non prevederà sorprese: «Penso che l’Italia vincerà contro la Costa Rica. L’Italia ha il savoir faire, ha grande stabilità nella squadra, fiducia, tranquillità, ha già tre punti. La Costa Rica poi ha fatto già la gran sorpresa, è difficile fare una seconda enorme sorpresa quattro giorni dopo. E poi adesso Joel Campbell non è una novità, il sistema tattico non è una novità, il modo in cui pressano non è una novità. L’Italia sa perfettamente che la Costa Rica non è facile, e Prandelli ha anche il tempo di pensare se continuare con la stessa squadra o fare dei cambi». Infine un commento sulla Spagna, che con la sconfitta di ieri sera contro il Cile ha detto addio molto prematuramente al Mondiale e posto la parola fine al proprio ciclo vincente dopo due Europei e un Mondiale: «È molto facile cambiare, rinnovare, vale per la Nazionale e per i club, quando non si vince. Quando vinci è difficile. Quante volte capita che un club è campione, non fa innovazione perché è difficile farlo da un punto di vista emozionale, e poi la stagione seguente va malissimo? In Nazionale penso sia lo stesso. Quattro anni nel calcio sono tantissimi, se vinci non c’è la tendenza naturale a rinnovare, perché a livello emozionale esiste empatia, quasi un debito morale con i giocatori, pensi: ‘ho vinto con te, devo continuare con te’. Prima era difficile dire ‘ora tocca a Koke, De Gea, Morata, adesso è facile. È successo in passato con l’Italia, con la Francia, è difficile cambiare quando tu vinci».
Inizia ufficialmente l’avventura dell’Italia contro la Costa Rica, seconda sfida dei Mondiali brasiliani 2014. Dopo l’ottimo esordio contro l’Inghilterra (gara conclusasi con la vittoria dei nostri per due reti a uno), la compagine di Cesare Prandelli tornerà in campo domani sera contro i sudamericani, vera rivelazione del Girone D dopo aver superato la nazionale uruguagia. Poco fa, alle 12.30, l’Italia ha lasciato il ritiro di Mangaratiba per volare verso Recife, dove all’Arena Pernambucano, domani alle ore 18.00 italiane (le 13.00 in Brasile), si terrà appunto la partita contro i costaricani. Prandelli potrà disporre di tutti gli effettivi, compresi gli ex acciaccati Gianluigi Buffon e Mattia De Sciglio. Il capitano degli azzurri dovrebbe partire dal primo minuto, rispendendo Sirigu in panchina, mentre per il terzino sinistro milanista ci sono ancora dei dubbi visto l’infortunio di natura muscolare. Non è da escludere che Prandelli possa puntare su Darmian sulla fascia mancina con Abate a destra.
Crede nel sogno Mondiale il centrocampista della nazionale cilena Arturo Vidal. Dopo la spettacolare vittoria contro la Spagna per due reti a zero, nessuno ostacolo può ora pararsi davanti alla Roja sudamericana, per lo meno, stando a quanto spiega il calciatore juventino: «Abbiamo fatto una bella partita – ammette l’ex Bayer Leverkusen – siamo una squadra giovane, che vuole vincere il Mondiale. L’avevo detto, saremo la sorpresa del torneo». Vidal punta alla finalissima, magari contro la nazionale italiana: «Ho parlato con Buffon prima della gara – svela il centrocampista del Cile – ci siamo fatti gli auguri. Speriamo di incontrarci in finale…». Fino ad oggi la nazionale cilena ha tenuto un cammino impeccabile in Brasile con due vittorie nelle prime due partite contro Australia e appunto Spagna. In virtù della doppia sconfitta degli iberici e degli australiani, sia il Cile quanto l’Olanda sono già qualificate agli ottavi di finale.
Tira fuori gli artigli il Brasile e si difende dopo le accuse piovute in seguito alla vittoria contro la Croazia, ma soprattutto, lo scialbo pareggio con il Messico. Secondo il numero uno della , la federcalcio brasiliana, c’è un complotto ordito da diversi media internazionali, teso a colpire il Brasile, sfavorendo di conseguenza la Selecao: «Ho la massima fiducia in Felipao Scolari – le parole di José Maria Marin, ex governatore dello stato di San Paolo ed ex calciatore – Piuttosto, c’è un complotto internazionale, ordito da alcuni media, per fare pressione – anche sugli arbitri – contro il Brasile». Secondo Marin (pensiero condiviso anche da altri brasiliani), l’errore di Nishimura nella sfida contro la Croazia, ha creato una sorta di boomerang nei confronti dei verdeoro, che ora rischiano di giocare i prossimi match con un arbitraggio sempre sfavorevole. «Avete solo criticato per la storia di Fred – tuona Scolari – A adesso? Che succede? Non daranno più rigori al Brasile, com’è successo con Marcelo?». Della stessa idea anche Thiago Silva, il capitano del Brasile: «Se non ci fosse stata tutta quest’enfasi mediatica sul rigore su Fred, ieri l’arbitro avrebbe fischiato il penalty su Marcelo».