All’Arena Pernambuco di Recife Italia-Costa Rica vale tanto in ottica ottavi di finale: per gli Azzurri ma anche i centramericani, perchè con una vittoria si avvicinerebbero agli ottavi di finale avendo vinto la prima partita. Farà caldo, lo sappiamo: le condizioni climatiche possono giocare un ruolo importante e quindi i due allenatori dovranno rivolgersi alle panchine per trovare nuove risorse nel secondo tempo. Ecco allora un jolly per parte, cioè un giocatore che non parte titolare ma può cambiare la partita. Il nome invocato da tutti alla vigilia; ce n’è sempre uno, in Italia, che il popolo vuole in campo a dispetto delle scelte del CT. Ha segnato 22 gol in Serie A di cui è stato capocannoniere, ma non ha esperienza internazionale; le sue doti di goleador però sono sotto gli occhi di tutti e Prandelli potrebbe farne l’arma vincente nella ripresa, perchè la Costa Rica giocherà di rimessa chiudendo gli spazi davanti all’area e potrebbe esserci bisogno di un giocatore che si muove sulla linea del fuorigioco e sorprende i difensori con tagli senza palla e la giusta freddezza sotto porta. Uno dei giocatori più esperti di questa nazionale: ha messo insieme 37 presenze. E’ un mediano, che gioca in patria con la maglia dellHerediano: presenza importante che il Commissario Tecnico Jorge Luis Pinto può sfruttare qualora la partita si metta in un certo modo. Gamba e grinta, soprattutto un giocatore in più da mettere in mezzo al campo per creare densità; la manovra dell’Italia potrebbe risentirne e incepparsi, attenzione dunque a sfruttare nel modo migliore le fasce laterali ed evitare di perdersi in un imbuto centrale.
Italia-Costa Rica si gioca all’Arena Pernambuco di Recife: dopo la vittoria dell’Uruguay sull’Inghilterra gli Azzurri sono chiamati a prendersi i 3 punti per non rischiare di rimanere fuori in un girone le cui gerarchie si stanno ribaltando. I protagonisti della sfida? Siamo andati a sceglierli scavando nelle probabili formazioni del match, provando a ipotizzare almeno un giocatore per nazionale che possa lasciare il segno nel pomeriggio di Recife. Ecco dunque le nostre scelte. Per lui un’investitura importante: giocherà al posto di Verratti che il sentimento nazional-popolare avrebbe voluto sempre in campo. E’ l’uomo forte di Prandelli: c’era all’Europeo 2012, c’è oggi. Partiva come riserva, questo pomeriggio sarà titolare: protagonista perchè la grande occasione, se sfruttata a dovere, può consentirgli di aumentare le sue quotazioni in vista dei prossimi impegni. In maglia azzurra l’abbiamo visto fare anche il trequartista, ma qui è impiegato da centrale con il preciso compito di dare una mano a Pirlo nell’impostazione del gioco; rispetto a Verratti aumenta anche l’incidenza sulle palle inattive potendo andare a staccare di testa e aiutando anche nella fase difensiva. Forse è anche per questo che oggi è titolare. Lo abbiamo conosciuto nella partita contro l’Uruguay. Classe ’92, è un centrocampista centrale di grinta e temperamento, uno di quelli che si possono incendiare anche dal punto di vista caratteriale. Gioca nel Saprissa, ancora in patria; in più di 100 partite ha segnato 5 gol, dunque non è esattamente uno che veda la porta. Infatti si occupa più che altro di spezzare il gioco avversario, di fare da frangiflutti davanti alla difesa; corre per due e può essere uno spauracchio per l’Italia che ha bisogno di sviluppare la manovra partendo dai suoi centrocampisti e in lui può trovare un ostacolo. Da vedere se si metterà a uomo su Pirlo andando a bloccargli la linea di passaggio o se invece rimarrà nella sua zona di competenza azzannando tutto quello che passa.
A Recife sta per andare in scena Italia-Costa Rica, una partita importante per la nostra Nazionale che con una vittoria vedrebbe gli ottavi di finale molto vicini. Nelle probabili formazioni della partita, dopo aver presentato i possibili protagonisti, abbiamo anche parlato dei portieri: importanti anche loro per definire il risultato, chiamati a bloccare gli attacchi avversari con il contributo della difesa. Vediamo allora chi sono i due estremi difensori nella sfida dell’Arena Pernambuco. Con 140 presenze è già il calciatore con più presenze in Nazionale; questa sera torna in campo dopo aver saltato l’esordio contro l’Inghilterra. E’ il suo quinto Mondiale, anche se tecnicamente scenderà in campo per la quarta edizione, visto che nel 1998 era il terzo portiere e non giocò mai. Le sue doti le conosciamo bene: lo avevano dato per semi-finito, e invece nell’ultima stagione ha dimostrato di saperci ancora fare e ha lasciato la sua indelebile firma sul terzo scudetto consecutivo con la Juventus. Eroe del trionfo del 2006, oggi gli si chiede di ripetere quei giorni magici e portarci agli ottavi di finale; naturalmente, sarà bene che qualcuno là davanti la metta in porta. Classe ’86, in nazionale ha 54 presenze. Gioca nel Levante dal 2011: in Spagna ci era arrivato grazie all’Albacete che lo aveva acquistato dal Saprissa. Quest’anno è diventato il portiere titolare della sua squadra, subendo 39 gol in 37 partite: ottima reattività tra i pali, contro l’Uruguay ha dimostrato un buon affidamento e ottimi riflessi, che potranno essere utili anche questa sera quando probabilmente sarà bersaglio dei tiri degli Azzurri. Il Mondiale per lui è una grande vetrina: non che il Levante sia una soluzione da buttar via per un costaricense, ma con partite sopra le righe potrebbe anche guadagnarsi un club che disputi l’Europa League e decida di puntare su di lui.
Prandelli dovrebbe schierare la formazione dell’Italia con il modulo 4-1-4-1 nella partita di oggi contro il Costa Rica, match che sarà possibile vedere in tv sul Canali Sky o su Rai Sport 1. L’attacco vedrà Balotelli ancora una volta utilizzato nel ruolo di prima punta supportato questa volta da 4 giocatori a centrocampo l’intento è quello di infoltire la linea mediana per rallentare il gioco della Costa Rica, lasciando a Candreva la libertà di svariare sul fronte d’attacco, con De Rossi davanti alla difesa a fare da diga. Come sottolineava a fine partita di esordio il giocatore della roma, Balotelli deve ancora imparare bene i meccanismi nel ruolo di prima punta ma potenzialmente è un “animale d’area” che potrebbe garantire un buon numero di gol. Quindi riassumendo alle spalle del bomber del Milan dovrebbe essere schierato il quartetto: Candreva-Marchisio-Pirlo-Thiago Motta.
Tocca di nuovo agli Azzurri. Alle 18.00 italiane, all’Arena Pernambuco di Recife l’Italia affronterà la Costa Rica, che all’esordio ha sorprendentemente battuto l’Uruguay per 3-1. Ieri sera i sudamericani hanno avuto la meglio dell’Inghilterra (che abbiamo superato 2-1 a Manaus grazie ai gol di Marchisio e Balotelli), praticamente eliminata dal Mondiale brasiliano. L’occasione è ghiotta: chi vince oggi, con tutta probabilità, vincerà il girone D. I costaricensi, da cenerentola del torneo e dello stesso gruppo, vogliono ora stupire il mondo e questa sera daranno tutto per fare lo scherzetto alla nostra nazionale, che deve districarsi tra qualche infortunio di troppo. Arbitra il cileno Enrique Osses.
Prandelli cambia gli uomini, ma non l’assetto del suo undici. Rispetto alla partita inaugurale di Manaus contro gli inglesi, tra i pali dovrebbe tornare Gianluigi Buffon, ma il portiere della Juventus non è al top e quindi Salvatore Sirigu, fino all’ultimo, potrebbe sostituirlo nuovamente. Per quanto concerne invece la linea di difesa, il ct opta per due terzini di ruolo, seppur entrambi destri: Abate agirà sulla sua fascia prediletta, mentre Darmian sarò dirottato a sinistra. In mezzo, ecco Chiellini (riportato laddove rende di più) e Bonucci (visto che Barzagli è acciaccato; ma tra i due juventini sarà ballottaggio fino all’ultimo). Thiago Motta dovrebbe prendere il posto di Verratti in un centrocampo che Prandelli vuole più muscolare e fisico per contrastare la fisicità dei costaricensi. Se Pirlo sarà il playmaker degli Azzurri davanti alla difesa, ad affiancare il giocatore del Paris Saint-Germain sarà Daniele De Rossi, con Marchisio e Candreva nel ruolo di incursori alle spalle dell’unica punta, SuperMario Balotelli.
Sirigu, Barzagli, Cerci, Perin, Aquilani, Cerci, Paletta, Parolo, Immobile, Insigne, Cassano. Sono questi gli uomini che Cesare Prandelli si porterà in panchina (ricordiamoci sempre l’asterisco su Sirigu e Barzagli). In molti vorrebbero un Italia più offensiva con l’inserimento tra gli undici titolari di uno tra Cerci, Cassano, Insigne e Immobile, ma tale scelta potrebbe togliere equilibrio a una squadra che nella partita inaugurale ha mostrato solidità e organizzazione tattica. Ma non dimentichiamoci di gente come Aquilani e Parolo che lì in mezzo possono dare molto.
Non ce la fa sicuramente De Sciglio, che si punta a recuperare per l’ultima partita del gruppo contro l’Uruguay. Da valutare poi, come detto, la condizione di Gianluigi Buffon e Andrea Barzagli, ma entrambi dovrebbero comunque andare in panchina nel caso in cui non saranno schierati titolari.
Jorge Luis Pinto conferma gli “eroi” che hanno sconfitto 3-1 l’Uruguay. Il ct della Costa Rica propone dunque un 5-4-1 di chiara matrice difensiva, puntando a fare tanta densità in mezzo al campo, per poi sperare che là davanti Joel Campbell faccia nuove magie. Tra i pali Keylor Navas, mentre la retroguardia dovrebbe essere formata da Gamboa, Duarte (in ballottaggio con Acosta), Gonzalez, Umana e Diaz. Davanti a loro Ruiz, Borges, Tejeda e Bolanos e poi, come detto, l’attaccante dell’Arsenal in presito all’Olympiakos che ha già dato ampie dimostrazioni del suo valore, probabilmente per la soddisfazione di Arsene Wenger che potrebbe farne la sua punta titolare per la prossima stagione. I Ticos sognano l’impresa e una qualificazione storica e per farlo le parole d’ordine in casa costaricense sono due: fermare Balotelli e Pirlo (che ha ricevuto un’investitura calcistica dallo stesso Pinto). L’arma in più della Costa Rica è la velocità e una fisicità che ha preso infilata gli uruguaiani, oltre all’essere abituati a giocare in determinate (e avverse) condizioni climatiche; attenzione ai due esterni Bolanos e Bryan Ruiz, che hanno esperienza internazionale e la qualità giusta per mettere in difficoltà la retroguardia azzurra.
Acosta, Mora, Barrates, Francis, Granados, Brenes, Pemberton, Miller, Calvo, Urena, Cubero, Cambronero sono gli uomini che Jorge Luis Pinto avrà a disposizione. Come già anticipato, Duarte (che ha segnato contro l’Uruguay) potrebbe cedere il posto ad Acosta; per il resto non ci saranno cambiamenti nell’undici che ha incredibilmente vinto nella giornata dello scorso sabato.
Tutti a disposizione di mister Pinto, che peraltro non ha diffidati: dunque può arrivare alla partita potenzialmente decisiva contro l’Uruguay avendo i 23 giocatori pienamente arruolabili (ovviamente salvo espulsioni nella partita di oggi).
1 Buffon; 7 Abate, 15 Barzagli, 3 Chiellini, 4 Darmian; 16 De Rossi; 6 Candreva, 21 Pirlo, 5 Thiago Motta, 8 Marchisio; 9 Balotelli. Allenatore: Prandelli
A disposizione: 12 Sirigu, 13 Perin, 19 Bonucci, 20 Paletta, 14 Aquilani, 23 Verratti, 18 Parolo, 11 Cerci, 22 L. Insigne, 10 Cassano, 17 Immobile
Squalificati: –
Indisponibili: De Sciglio
Diffidati: –
1 K. Navas; 16 Gamboa, 6 Duarte, 3 G. Gonzalez, 4 Umana, 15 Diaz; 10 Bryan Ruiz, 5 Borges, 17 Tejeda, 7 Bolanos; 9 Campbell. Allenatore: Pinto
A disposizione: 18 Pemberton, 23 Cambronero, 2 Acosta, 8 Myrie, 12 Francis, 19 Miller, 11 Barrantes, 13 Granados, 20 Calvo, 22 Cubero, 14 Brenes, 21 Urena
Squalificati: –
Indisponibili: –
Diffidati: –
Arbitro: Osses (Cile)
Italia-Costa Rica si gioca a Recife all’Arena Pernambuco: è la seconda giornata del gruppo D dei Mondiali 2014. Gli Azzurri hanno vinto all’esordio contro l’Inghilterra, e così hanno fatto i centramericani che si sono liberati dell’Uruguay con grande sorpresa di tutti. Significa che con una vittoria la squadra di Cesare Prandelli sarebbe quasi certa degli ottavi di finale, che diventerebbero già aritmetici in caso di pareggio tra la Celeste e gli inglesi. In caso contrario, occhio alla differenza reti che è criterio superiore agli scontri diretti; il discorso naturalmente vale anche per la Costa Rica. Arbitra il cileno Enrique Osses, 40 anni.
Cesare Prandelli sembra aver sciolto ogni dubbio relativo alla formazione anti-Costa Rica: già da martedi Buffon e De Rossi sono tornati ad allenarsi in gruppo, e dunque dovrebbero essere in campo. Per il portiere sarà l’esordio in questa Coppa del Mondo: la quinta, anche se nel 1998 non aveva mai giocato e quindi metterebbe piede in campo per la quarta edizione. Ha recuperato anche Mattia De Sciglio che però non è ancora al 100%: va soltanto in panchina con Abate sulla fascia destra e l’ottimo Darmian confermatissimo ma “costretto” a traslocare sull’altro lato del campo. L’altra novità è Thiago Motta, che prende il posto di Verratti in mediana; sulla carta lo schema è un 4-1-4-1 che diventa poi albero di Natale con Candreva e Marchisio che agiscono alle spalle di Balotelli. In difesa un ballottaggio: Chiellini torna al centro e a fargli da spalla ci sarà uno tra Barzagli (che si è allenato poco) e Bonucci, con Paletta che dunque va in panchina dopo il titubante esordio contro l’Inghilterra,
Squadra che vince non si cambia; lo sa bene Jorge Luis Pinto che non si aspettava probabilmente di dominare l’Uruguay e adesso non modifica di una virgola il suo 5-4-1 che ha mostrato grandi qualità anche e soprattutto offensive. In difesa il ballottaggio Duarte-Acosta sarà vinto ancora una volta dal primo, che è pure andato in gol contro la Celeste; Gamboa e Diaz sugli esterni, Gonzalez e Umana completano la batteria dei tre centrali. Il pezzo forte arriva sicuramente a centrocampo, dove l’esperienza dei due esterni Bolanos e Bryan Ruiz è stata utilissima nella partita di sabato; mentre in mezzo al campo sono confermati Borges e l’ottimo Yeltsin Tejeda, che ha mostrato grande garra e polmoni infaticabili. Davanti Joel Campbell, gioiellino di proprietà dell’Arsenal: é partito in sordina quasi come se sentisse il peso delle aspettative, poi è salito di colpi fino a dominare la partita e segnare il bellissimo gol del momentaneo pareggio. Tecnicamente ci sono inferiori, ma hanno tanta voglia ed entusiasmo e, come ha ricordato De Rossi in conferenza stampa, il clima afoso e umido può dare un vantaggio a loro, seppur minimo.