Olanda-Cile si è conclusa sul risultato di 2-0 per i Tulipani, che hanno così ottenuto la terza vittoria in altrettante partite del girone B. La nazionale allenata da Louis Van Gaal conferma la qualificazione agli ottavi di finale ed ottiene anche il primo posto nel gruppo: il prossimo ostacolo sarà la seconda classificata del girone A quindi una tra Croazia e Messico, a meno che il Brasile non scivoli contro il Giappone. All’Arena Corinthians di San Paolo hanno deciso i gol di Leroy Fer al 77′ e di Memphis Depay al 92′: entrambi erano subentrati nel corso della ripresa.
La sfida si è salvata in extremis, ma globalmente ha deluso le aspettative di spettacolo. Entrambe le nazionali erano già qualificate agli ottavi e per questo si era immaginato un approccio più spensierato: invece l’Olanda, priva di Van Persie, ha preferito contenere raccolta e solo nel finale ha colpito, con un calcio piazzato e un contropiede; il Cile dal canto suo ha provato ad attaccare di più ma non è quasi mai riuscito a costruire occasioni pulite in area. Match tattico insomma, intenso ma non dei più divertenti.
La squadra si conferma pragmatica e per la prima volta non subisce gol in questa Coppa del Mondo. Merito di una difesa stratificata: i tre centrocampisti hanno aiutato la retroguardia intasando gli spazi nella metacampo arancione (sacrificando però lo spirito creativo), Daley Blind ha calzato stivali borchiati per la marcatura personalizzata di Sanchez ed anche gli esterni d’attacco, soprattutto Kuyt, hanno ripiegato spesso e volentieri. Rimandato Lens nel ruolo di punta centrale (perché non Huntelaar?), conferme positive per il martello De Jong e il trascinatore Robben, buone notizie dalla panchina che ha portato i due gol. A lungo andare è emersa la maggiore qualità complessiva degli arancioni che ha compensato lo scarso spirito d’iniziativa.
La nazionale cilena ha mantenuto l’iniziativa per tutto l’arco del match come testimonia il possesso palla largamente a favore (64%-36%). Ha però patito la mancanza di un attaccante centrale di riferimento, che contro i lungagnoni della difesa oranje avrebbe fatto comodo e favorito i più piccoli, soprattutto Edu Vargas che è non ha mai avuto spazi decenti per azionarsi (guarda caso il “gemello” Sanchez è spesso arretrato sino a metacampo per giocare la palla in libertà). Nella ripresa Sampaoli ha provato a dare una scossa inserendo Valdivia e passando dal modulo 3-4-3 al 4-3-1-2, ma non è servito. Delusioni da qualche singolo (Gutierrez e poi Beausejour impalpabili o quasi, Isla grigio) ma complessivamente non si può rimproverare molto al Cile.
Mantiene sempre la calma anche quando gli animi attorno a lui si surriscaldano. Direzione forse non perfetta ma pulita negli episodi chiave: nella ripresa Sanchez evita Cillessen in uscita e il portiere lo tocca, ma dopo aver già deviato la palla e quindi è parso giusto non concedere il penalty; successivamente De Vrij salva con un braccio il colpo di testa all’indietro di De Jong, ma l’arto incriminato è attaccato al corpo di un avversario in un gesto di marcatura e la velocità dell’accaduto giustifica il non fischio.
Il primo tempo di Olanda-Cile si è concluso sul risultato di 0-0. 45 minuti senza troppe emozioni: per l’Olanda un pericoloso colpo di testa di De Vrij al 35′, in volo sulla punizione da destra di Robben, per il Cile invece un altro colpo di testa, spalle alla porta ma da posizione favorevole, di Gutierrez sul calcio da fermo di Aranguiz. Il resto è stato supremazia cilena e qualche tentativo in contropiede per gli oranje: in particolare al 40′ una scivolata di Sneijder lancia Robben nella rapida traversata della metacampo avversaria, concluso da dribbling secco al limite e diagonale mancino fuori di poco. Prima frazione un pò deludente rispetto alle aspettative, più tattica che tecnica: meglio il Cile dell’Olanda in ogni caso. Migliore in campo Olanda: Robben voto 6,5 poche accelerazioni ma ficcanti, si accende due-tre volte e rischia il gol. Peggiore in campo Olanda: Lens voto 5 Si muove con buona volontà ma solo una volta riesce a ricevere in condizioni favorevoli: punta l’area ma spara altissimo col destro. Male anche Wijnaldum (voto 5), che si è visto davvero poco. Migliore in campo Cile: Aranguiz voto 6,5 si conferma un giocatore interessante: carico a molla, cerca sempre di inserirsi in area e calcia bene un paio di punizioni nel mucchio. Peggiore in campo Cile: Isla 5 Non se n’è ancora capito esattamente il ruolo: punta esterna o fluidificante? Nel dubbio resta abbastanza piatto sulla destra. (Carlo Necchi)
Olanda
Sicuro nelle uscite alte, meno in quelle basse ma se la cava. Rischia un rigore toccando Sanchez ma è bravo a raggiungere prima la palla.
Redime un primo tempo poco intraprendente (giusto uno spunto offensivo) con il perfetto cross che Fer trasforma in gol.
Se la cava con modi spicci, sfiora il gol di testa nel primo tempo. Mezzo punto in più per il gol salvato nella ripresa, quasi per sbaglio.
Anestetizza Edu Vargas con una marcatura efficace e senza fronzoli.
Si dedica alle gambe di Sanchez come a quelle di un’amante: tocca di qui e tocca di là alla fine arriva un giallo sacrosanto. Ordini di scuderia?
Utile a protezione della difesa ma quasi nullo in fase d’attacco: nella ripresa si affaccia qualche volta in più.
Il Cile cerca varchi laterali perché dalle sue parti si rimbalza indietro: il contesto lo favorisce, fa il suo lavoro.
Anche lui: apprezzabile per come si sacrifica ma il vero Sneijder è un altro. Ogni tanto chiama palla ma viene spesso bypassato da passaggi alti dal 75’FER 7 Dentro e gol. E che gol: gran torsione di testa, decisiva.
Sia “venezia” che uomo squadra: per un’ora abbondante l’Olanda spera solo nelle sue accelerazioni, che sono poche ma buone. Alla fine piazza un assist.
Anche lui è snaturato: sarebbe un esterno ma gioca centrale, e pur avendo fisico non riesce a farsi valere dal 69’DEPAY 7 In 20′ scarsi fa più di Lens: un bel tiro, potente ma centrale, e il gol che chiude il conto.
Prezioso in fase di contenimento e di raddoppio su Sanchez, ma la prossima volta non lo si spacci per attaccante nelle formazioni di partenza dall’89’KONGOLO s.v. Dentro per intasare l’area.
All.VAN GAAL 6,5 Ottiene ciò che voleva e questa e questo viene prima di tutto, anche di una tattica che farà discutere gli esteti.
Cile
Respinge Robben nel secondo tempo ma sui gol può far davvero poco: il primo in particolare è imparabile.
Attento ma un pò troppo ruvido: ammonito dal 71’VALDIVIA 6 Uomo di fantasia, imbocca un paio di filtranti potenzialmente maligni ma la difesa regge.
E’ sempre lui che imposta, il più delle volte con passaggi semplici. Contro Lens se la cava in scioltezza.
Dei tre difensori è quello più dinamico e quindi anche quello che lascia più spazi: perde Robben in un paio di occasioni.
Grinta ma poca efficacia: non riesce quasi mai a sfondare a destra e ne risente anche il vicino Sanchez, che respira a fatica.
Conferma una certa irrequietudine, che lo porta a scattare spesso e volentieri verso l’area. Uno dei più attivi.
Partita di grande impegno ma senza particolari spunti tecnici.
Si propone con puntualità sulla fascia sinistra e centra due-tre cross interessanti.
Non pervenuto o quasi, perlomeno nella fascia d’attacco dove dovrebbe agire: troppo distante da Vargas. Ha giusto un’occasione di testa ma alza la mira dal 46’BEAUSEJOUR 5 Non riesce ad entrare in partita, anche se avrebbe le qualità per farlo.
Si fa vedere e qualcosina riceve, ma è sempre braccato dai giganti arancioni e non riesce a farsi spazio dall’81’PINILLA 6 Alza il volume offensivo ma non ha modo di combinare granchè.
Curato come un’opera d’arte deve arretrare molto per ricevere palla, ma riesce comunque a prodursi in qualche guizzo d’autore.
All.SAMPAOLI 6 Il Cile non entusiasma ma ci prova per quasi tutta la partita, con due moduli diversi; cade però nella trappola olandese.
(Carlo Necchi)