L’Italia ha perso per 1-0 contro l’Uruguay venendo eliminata dalla Coppa del Mondo 2014, il ct Cesare Prandelli ha rassegnato le dimissioni assumendosi la responsabilità del fallimento tecnico, il presidente della FIGC Giancarlo Abete lo ha seguito a ruota con una decisione definita irrevocabile. Forse non avremmo mai immaginato che il bollettino post Italia-Uruguay potesse essere così pesante, eppure ora il nostro sistema calcistico si trova d un punto di non ritorno. Bisognerà scegliere il successore di Prandelli anche se questi saranno i giorni del processo e delle colpe. Per parlare della nazionale italiana ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva l’allenatore ed ex difensore Corrado Verdelli.
Eliminazione meritata? Direi proprio di si, in questa partita non abbiamo mai tirato in porta, l’Uruguay ha avuto due occasioni da gol anche prima dell’espulsione di Marchisio. Ci ha salvato Buffon in tante occasioni. E poi ha segnato Godin, non so dove erano i difensori azzurri su quel calcio d’angolo…
Il modulo tattico 3-5-2 l’ha convinta? Non è stato tanto il modulo tattico il fattore determinante, visto che l’Uruguay e l’Italia hanno utilizzato lo stesso. Diverso però è stato l’atteggiamento dell’Uruguay in questa partita.
Quali sono le colpe di Prandelli? Le colpe vanno divise sempre tra giocatori ed allenatore in questi casi: con l’Uruguay si sono salvati solo Pirlo e Verratti dal punto di vista dell’efficacia in campo. I calciatori italiani non hanno fatto la partita che ci si aspettava.
Bisognava convocare altri giocatori? E’ facile dirlo adesso. Diciamo che uno come Luca Toni che aveva finito la stagione nel modo migliore l’avrei portato: in questo tipo di partite sa essere decisivo.
In attacco c’era Balotelli, che è uscito nell’intervallo… Diciamo che i suoi momenti positivi sono exploit, a livello generale è ancora un giocatore normale. Nell’eccezionalità Balotelli sa essere grande, ma non è un giocatore regolare: anche qui ai Mondiali non è che abbia disputato grandi incontri. Contro l’Inghilterra ha fatto il suo dovere segnando, ma con Costa Rica ed Uruguay non è stato positivo.
Come ha visto invece l’Uruguay? E’ una squadra normale che ha giocato con umiltà, non certo una squadra trascendentale. Del resto non ho visto grandissime nazionali ai Mondiali, ci sono solo squadre che corrono tantissimo.
Quanto ha inciso l’arbitro? Secondo me l’arbitro non ha sbagliato sull’espulsione di Marchisio: in diretta non sembrava così netto il fallo, al replay invece si vede che affonda sullo stinco di Arevalo. E direi anche che non era facile vedere il morso di Suarez, solo Chiellini se n’è accorto.
Cosa ne pensa delle dimissioni di Prandelli e Abete? Penso che siano una normale consefuenza del risultato, l’allenatore e il presidente federale si sono presi delle responsabilità e hanno voluto lanciare un segnale. La decisione fa molto onore a Prandelli, ma voglio ribadire che le colpe vanno divise con tutti, non solo tra loro.
Cosa pensa invece del fatto che Abete ha detto che avrebbe lasciato la Federazione in ogni caso, alla fine dei Mondiali? Probabilmente aveva deciso così, aveva esaurito il suo compito e voleva lasciare, terminare il suo mandato di presidente federale. Anche perchè è in sella da più anni e in questo momento la situazione del calcio italiano non è facilissima.



(Franco Vittadini)

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