Italia-Uruguay: una partita decisiva per la qualificazione agli ottavi di finale quella gli azzurri giocheranno oggi alle ore 18.00 italiane all’Arena Das Dunas a Natal nell’ultima giornata del girone D. Dopo la brutta prestazione col Costa Rica, speriamo che gli azzurri ritrovino una buona condizione fisica e mentale, tornando ai livelli dell’ottimo esordio contro l’Inghilterra. Ci basterà anche pareggiare per passare il turno, come successe nella Confederations Cup 2013, quando la finale per il terzo posto finì 2-2 (e poi l’Italia vinse ai rigori). Prandelli schiererà una squadra col 3-5-2, una grande novità che comporterà pure la presenza di Ciro Immobile in attacco accanto a Mario Balotelli. Da temere naturalmente Luis Suarez ed Edinson Cavani, sorvegliati speciali di una difesa italiana che punterà sul trio juventino. In un girone ricco di sorprese, solo una delle tre big passerà il turno: il verdetto arriverà dal campo di Natal, che in un senso oppure nell’altro darà inevitabilmente la svolta al torneo. Per presentare questo match abbiamo sentito Mario Corso. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Italia-Uruguay: come vede questa partita? Difficile e complicata, come è normale aspettarsi visto che tutte e due le squadre si giocheranno la qualificazione. Abbiamo comunque una buona difesa, pur se non eccezionale, che ci potrebbe aiutare.
La convince il 3-5-2 come modulo tattico per gli azzurri? Sì, è il modulo giusto con cui affrontare l’Uruguay. Mi sembra però un po’ strano arrivare alla terza partita per scegliere il modo con cui giocare le partite.
Giusto affiancare Immobile a Balotelli? Direi di sì, mi sembra la soluzione migliore, del resto Balotelli ha sprecato due palle gol col Costa Rica ma ha pure ricevuto pochi palloni giocabili. Con un giocatore come Immobile magari la situazione in attacco migliorerà.
Partita decisiva anche per il futuro di Prandelli? Direi di si, sarà una partita molto importante per il c.t. Se l’Italia sarà eliminata, non avremo raggiunto nessun traguardo a questi Mondiali.
Come fermare Suarez e Cavani? Non sarà facile, perché sono veramente forti, sono giocatori di un’altra categoria.
Cosa altro temere ancora dell’Uruguay?



L’Uruguay non è una grande squadra, oltre a Suarez e Cavani non ci sono calciatori eccezionali. Ha anche una difesa non certo fortissima, che potrebbe creare molti problemi.
Le condizioni ambientali favoriranno la squadra di Tabarez? Questo discorso delle condizioni ambientali non mi piace molto, alla fine non penso che influenzi più di tanto l’esito dei vari incontri.
Il suo pronostico? Il cuore dice Italia, ma onestamente devo ammettere che sarà una partita da tripla. (Franco Vittadini)

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