Nel primo tempo non si sblocca il risultato tra due squadre che si giocano gli ottavi da raggiungere insieme al Brasile. Parte forte la Croazia, ma le occasioni migliori ce le ha il Messico che prima colpisce la traversa con un tiro violento da fuori di Herrera e poi si divora un gol con Peralta che incespica in area di rigore. Nella ripresa la squadra di Herrera si sveglia all’improvviso quando Marquez sblocca il risultato buttando dentro la porta con un colpo di testa un calcio d’angolo battuto dalla destra. Il Messico decide di dilagare prima con Guardado che concretizza un’azione corale, poi con Hernandez che sfrutta una spizzata di Marquez sempre su calcio d’angolo appoggiandola in rete di testa. Finisce tre a zero col Messico che affronterà l’Olanda agli ottavi il 29 giugno prossimo e con la Croazia che torna a casa dopo una brutta sconfitta;



Partita lenta e involuta fino al gol di Rafa Marquez, che la trasforma e la rende bellissima. Momenti di puro calcio che ci regala il Messico, giocate veloci e in verticali che fanno sobbalzare gli spettatori. Se la gara fosse durata altri 10 minuti avremmo visto altre 2-3 gol. Croazia in difficoltà, dopo essere partita bene nel primo tempo;



Per il talento che ha questa squadra avremmo dovuto assistere a un Mondiale ben diverso. La Croazia invece è lenta, involuta e senza idee. La catena di registi formata da Modric e Rakitic dovrebbe regalare grandi emozioni, invece viene risucchiato dalla fisicità del Messico. Anonime le prestazioni anche di Perisic e Mandzukic lì davanti, che non riescono mai a trovare la giocata. Fuori dal Mondiale, giustamente.

Parte sornione il Messico che aveva fermato il Brasile pochi giorni fa. Riesce a giocare la partita poi ad alti livelli nella ripresa, venendo fuori dopo il gol di Marquez. Sontuoso Guardado a centrocampo, che non solo realizza il due a zero ma che macina chilometri e sposta gli equilibri. Prezioso Moreno dietro che è un vero baluardo, dalle sue parti non si passa.



Arbitra con grande personalità nel primo tempo quando la partita si stava per innervosire, prima Pletikosa-Peralta e poi Guardado-Srna l’arbitro è bravo a sedare i battibecchi e a far capire quale è la linea da seguire. Non si fa problemi a tirare fuori cartellini gialli nemmeno per giocatori dalla forte personalità, vedi Rakitic e Marquez, arbitrando sempre col polso fermo. Giusto il rosso a Rebic.

Termina 0-0 il primo tempo tra Croazia e Messico. Partono forti i ragazzi di Kovac che però non riescono a trovare la porta se non con tiri da fuori. Il Messico reagisce dopo un inizio difficile e coglie la traversa con un tiro violento da fuori di Herrera (6). Partita nervosa che costringe Irmatov a ricorrere al giallo due volte, uno per Rakitic (6) e l’altro per Rafa Marquez (5.5). Nervosismo tra le due compagini, prima scintille tra Peralta e Pletikosa (6) dopo una carica del primo sul secondo, poi tra Guardado (6.5) e Srna (6.5) dopo un normale fallo da gioco. Entrambe le squadre ci tengono a fare bella figura e soprattutto a passare il turno. Forse proprio questa voglia rende le cose più difficili per le due compagini che provano spesso il tiro da fuori. La Croazia ha un tessuto di gioco sicuramente meglio organizzato, ma il dinamismo e la forza fisica del Messico rendono la partita equilibrata e avvincente. Di sicuro avere Rakitic e Modric nel motore fa la differenza; solita grandissima generosità per questa punta classe 1979. Si mette al servizio della squadra, tornando a prendersi i palloni e giocando anche in ripiego. Generosissimo, come quando invece di schiacciare di testa verso la porta un cross di Srna preferisce fare sponda al più dotato e meglio posizionato Mandzukic; Si perde sulla corsia esterna, giocando senza la solita personalità. Avrebbe sui piedi diversi palloni da tirare verso la porta, ma finisce col pensarci troppo sempre. Non riesce mai a trovare la porta anche quando su una sponda di Mandzukic avrebbe tutto il tempo per prendere anche la mira. Male; al centro della difesa conferma di essere un centrale di livello. Ferma Mandzukic quando Olic gli fa una sponda deliziosa e marca l’attaccante del Bayer Monaco con fisico e grande personalità. Giocatore di assoluto livello; Viene pescato in area di rigore dove avrebbe il tempo per stoppare, girarsi e calciare a rete. Finisce invece per colpirsi la gamba, facendo scivolare la palla sul fondo. Situazione che è l’immagine della sua prova, apatica e fuori dal gioco. La cosa migliore la fa allo scadere in difesa; amministra la partita con grande autorità, come quando tira fuori il giallo a Rakitic per fargli capire che certi interventi non vengono tollerati. Gestisce la partita con polso, ma lasciando giocare le due squadre. Bravo a sedare un accenno di rissa dopo una carica su Pletikosa o quando si beccano Guardado e Srna, dimostra carattere. Buona prova. (Matteo Fantozzi)

Pletikosa 6: ci mette il fisico quando può, ma viene mal assistito dalla sua difesa che lo mette sempre in difficoltà. Gioca una partita di buona personalità, ma è in grande difficoltà;

Srna 6: il capitano della Croazia fa bene nel primo tempo quando scende sulla corsia e la mette dentro. Nella ripresa cala anche lui, in difficoltà contro un grande Messico;

Corluka 5: difficile prestazione contro i velocisti Peralta e Giovani dos Santos. Controlla con grande attenzione ed esperienza. E’ decisivo a venti dalla fine quando spinge fuori un calcio d’angolo che stava entrando dentro la porta. Si perde Marquez colpevolmente in occasione del gol;

Lovren 5.5: insieme a Corluka non da grande solidità alla difesa della Croazia, infatti spesso Pletikosa è chiamato all’uscita per evitare problemi, in difficoltà anche lui;

Vrsaljko 6: partita onesta senza strafare, rimane dietro e non sale mai in avanti. Però in fase difensiva è pulito e gioca con grande attenzione, esce per dare una svolta alla gara;

(57′ Kovacic 5): entra in un momento difficilissimo della gara senza riuscire a cambiare passo. Rimane tra le linee e non si vede praticamente mai; 

Rakitic 5: come Modric non riesce mai a giocare la palla bloccato dalla fisicità degli avversari. Si perde e non riesce a dare qualità. Alla fine mette Perisic in porta con un delizioso tacco, ma ormai è troppo tardi;

Pranjic 5: distratto, prova giusto il tiro da fuori senza tanta fortuna. Prestazione anonima;

(73′ Jelavic sv)

Perisic 5: nel primo tempo è arruffone e grossolano nelle giocate, ha diverse occasioni nelle quali sbaglia sempre quello che deve fare. Frettoloso e senza idee almeno si vede perchè poi nella ripresa sparisce per riapparire poi sul 3-0 e segnare un gol bello ma inutile;

Modric 5: dovrebbe accendere la luce, ma non si vede mai. Soffre la fisicità del centrocampo avversario, senza riuscire mai a prendere in mano il pallino del gioco;

Olic 5.5: è generoso nel primo tempo quando prova a saltare l’uomo e serve sempre al centro Mandzukic. Sparisce incomprensibilmente nella ripresa quando la Croazia avrebbe bisogno di un gol per passare il turno. Kovac lo fa uscire per il più fresco Rebic;

(69′ Rebic 4): entra anche bene in campo, ma compie una sciocchezza che gli costa il rosso e il quattro in pagella;

Mandzukic 4: per lui stanno litigando Milan, Juventus e altri grandi club europei. Oggi non ne vede una, bloccato dalla fisicità di Moreno non riesce mai a prendersi il pallone. Grandissima delusione della serata;

All.N.Kovac 5: la sua Croazia ha una serie di giocatori di altissimo livello, basti considerare che in mediana ha i registi di Real e Barcellona. Non riesce però a costruire una squadra che gioca a calcio, ma solo velocisti sugli esterni e tanta confusione;

 

(Matteo Fantozzi)

Ochoa 6.5: il grande protagonista della partita contro il Brasile non deve compiere grandi parate

Aguilar 6.5: sulla corsia destra ha passo e gamba, nella ripresa diventa un’arma per Herrera che lo fa spingere sempre più avanti. Le sue palle liftate in mezzo sono sempre molto pericolose;

F. Rodriguez 6.5: attento su ogni pallone, controlla gli attaccanti della Croazia a cui non da mai spazio. Si fa pericoloso anche davanti quando sale sui calci da fermo;

Rafa Marquez 7: usa l’esperienza di fronte alla forza fisica degli attaccanti della Croazia, che sono rapidi ma anche piazzati. Brutto intervento su Perisic nel primo tempo che gli costa il giallo. A venti dalla fine sale su un calcio d’angolo e butta dentro il sedicesimo gol in nazionale della sua carriera. Sul finire spizza un calcio d’angolo, favorendo il 3-0 di Hernandez;

Moreno 7.5: gioca una partita sontuosa, annientando di fatto Mandzukic che non la vede mai. Sulle sovrapposizioni di Olic e Perisic poi è puntale e preciso, usando il fisico ma con grande correttezza, una sorpresa. Grande salvataggio su Rebic a dieci dalla fine;

Layun 6.5: buon passo sulla corsia esterna, salta l’avversario e va sul fondo giocando con grande continuità e ottima qualità;

H. Herrera 6.5: dai suoi piedi nasce l’occasione migliore del primo tempo, quando con un fendente di sinistro coglie la traversa, nella ripresa cala vistosamente a livello fisico;

Vazquez 6.5: ha grande velocità e anima a centrocampo, mette i suoi muscoli al servizio della squadra recuperando una marea di palloni;

Guardado 7.5: grande prestazione del centrocampista offensivo, abile a giocare sulla corsia e anche dentro. E’ quello dell’ultimo passaggio, anche se oggi gli attaccanti non concretizzano le sue invenzioni. Mette il sigillo, meritato, sulla partita con un gol su un’azione costruita con grande intelligenza dai centroamericani;

Giovani dos Santos 5: non riesce mai a trovare il guizzo, sempre chiuso tra i centrali della Croazia, rimane troppo largo e non sostiene Peralta, sostituito nella ripresa;

(61′ Hernandez 6.5): grande intelligenza tattica quando sul secondo gol allarga il pallone e poi si butta dentro portandosi via l’uomo. Ha giocato poco, ma dato tutto quando è stato inserito;

Peralta 5.5: nel primo tempo si divora un gol gigantesco quando incespica su se stesso invece di calciare verso la porta. Corre in lungo e in largo, ma manca di precisione e cattiveria sotto porta quest’oggi;

(78′ Pena sv)

All.Herrera 8: gioca bene il suo Messico, che fa della fase difensiva la sua arma più affilata. Prestazione sontuosa di Moreno dietro che guida una difesa davvero strepitosa. Davanti poi c’è tanta qualità e l’imbarazzo della scelta, considerando che il Chicharito Hernandez siede per la terza volta consecutiva in panchina. Grande dinamismo e voglia di fare, il merito è anche di Herrera.

 

(Matteo Fantozzi)

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