Italia eliminata dai Mondiali, Cesare Prandelli dimesso (insieme a Giancarlo Abete), nazionale sotto accusa e bufera su Mario Balotelli, accusato dai compagni (pubblicamente) di scarso impegno e attaccamento. La risposta di SuperMario? Abbiamo già riportato le sue parole su Instagram, lo abbiamo visto isolarsi dal gruppo ieri sera al termine della partita persa contro l’Uruguay; poco fa l’attaccante del Milan ha confidato su Twitter che il suo supporto andrà ora al Brasile. “I brasiliani stanno nel mio cuore. Dimostrate adesso che siete il paese del calcio e siete i re di questa festa!! Forza Seleçao, Mario”. Questo il messaggio; sappiamo anche dell’amicizia tra Neymar e Balotelli, quindi almeno in questo tweet possiamo non leggere nulla di particolarmente provocatorio. Del resto l’Italia è fuori dai giochi.
Era un po’ il sospetto che tutti avevano, visti i precedenti: Perché Balotelli è stato sostituito ieri nella partita contro l’Uruguay? Ovviamente per via del cartellino giallo rimediato: uno com lui quando comincia a innervosirsi arriva facilmente al secondo cartellino giallo e quindi in vista di un ipotetico superamento del turno l’Italia si sarebbe trovata con Balotelli squalificato. Ma ecco i dettagli di quanto accaduto in campo. Prandelli, decisamente arrabbiato, si è avvicinato al calciatore e gli ha detto: o cambi atteggiamento o devo sostituirti dopo dieci minuti, episodio che risale all’intervallo, prima dell’ammonizione. Evidentemente Prandelli aveva capito che il calciatore era nervoso il qual invece ha continuato a lamentarsi anche verso i suoi compagni così la sostituzione è scattata immediata.
La prematura eliminazione dell’Italia dal mondiale brasiliano scuote sportivamente tutto il Paese ed è senza dubbio l’argomento del giorno. Tra coloro che hanno commentato più ufficialmente di ogni tifoso italiano la debacle azzurra in terra verdeoro c’è Massimo Mauro, commentatore Sky e opinionista speciale de La Repubblica per la Coppa del Mondo. Queste le sue parole: “È una eliminazione meritata quella dell’Italia. Posso affermare senza dubbio che è stata la peggiore Italia mai vista. Un disastro in cui sottolineo due doverose ammissioni di responsabilità: Prandelli si è dimesso, ed è giusto che lo abbia fatto anche il presidente federale Abete”. L’ex calciatore va oltre all’arbitraggio: “D’accordo, l’arbitraggio è stato sfavorevole, ci sono delle scusanti importanti, ma cambia poco. Saremo usciti alla prossima partita. Darmian, De Sciglio, Balotelli, Immobile: da loro non abbiamo visto niente. Un po’ di grinta, ma non un dribbling, zero personalità”. Ecco poi il punto dolente, Mario Balotelli: “Facciamo diventare fenomeni ragazzi che fenomeni non sono. E qui il discorso va a Balotelli. Rispetto all’Europeo di due anni fa è stata la brutta copia, e ci dobbiamo chiedere come mai in Inghilterra faceva panchina e come mai nel Milan è un disastro. Scrivere solo su twitter non migliora le prestazioni, è ora che qualcuno glielo faccia capire”.
“Sono Mario Balotelli ho 23 anni e non ho scelto di essere italiano . L ho voluto fortemente perché sono nato in ITALIA e ho sempre vissuto in ITALIA. Ci tenevo fortemente a questo mondiale e sono triste arrabbiato deluso con me stesso . Si magari potevo fare gol con la costa rica avete ragione ma poi? Poi qual’è il problema? Forse quello che vorreste dire tutti è questo? La colpa non la faccio scaricare a me solo questa volta perché Mario Balotelli ha dato tutto per la nazionale e non ha sbagliato niente.( a livello caratteriale) quindi cercate un’altra scusa perché Mario Balotelli ha la coscienza a posto ed è pronto ad andare avanti più forte di prima e con la testa alta. Fiero di aver dato tutto per il Suo paese. O forse, come dite voi, non sono Italiano. Gli africani non scaricherebbero mai un loro ” fratello” . MAI. In questo noi negri, come ci chiamate voi, siamo anni luce avanti. VERGOGNA non è chi può sbagliare un gol o correre di meno o di più. VERGOGNOSE SONO QUESTE COSE. Italiani veri! Vero?“. Mario Balotelli ha pubblicato queste parole sul proprio profilo di Instagram, anche in risposta ad un video in cui un tifoso lo ha accusato di non essere italiano.
“Credo che Balotelli sia un giocatore sopravvalutato, non risulta decisivo, continuiamo a pensare che sia un grande calciatore, ma così non è”. E’ duro il commento dell’avvocato Dario Canovi, procuratore ed esperto di calcio contattato in esclusiva da Calcionews24.com dopo la sconfitta dell’Italia contro l’Uruguay e l’eliminazione dal Mondiale. “Non si può giocare un campionato del Mondo con una sola punta contro una squadra come il Costarica, squadra sicuramente più debole, la qualificazione si è persa lì – ha aggiunto Canovi – Se avessimo giocato con una diversa densità sarebbe andata diversamente, inoltre dalla fine del primo tempo al termine della gara ha sbagliato tutti i cambi. Cambiare modulo in corsa inoltre è un errore di concetto: o ci credi in un modulo o non ci credi, se ci credi lo utilizzi fino in fondo. Altro errore a mio avviso è stato affidarsi per il reparto difensivo al blocco bianconero, con Chiellini che è stato protagonista in negativo”. La responsabilità non è dunque tutta di Balotelli: “Ritengo che dovessero giocare Cerci ed Immobile oppure Insigne con Immobile, non voglio dire che sia colpa di Balotelli per l’eliminazione, dico che la colpa è del modulo adottato: se Balotelli gioca da solo non riesce a fare la differenza, non è Suarez”, ha spiegato ancora Canovi, secondo cui “non possiamo permetterci di giocare con una sola punta, che inoltre non è mai stata determinante, nè in questo Mondiale nè nel passato. Le partite in cui lui è stato protagonista negli ultimi anni si contano sulle dita di una mano. Portare Cassano per fare giocano venti minuti inoltre non ha senso, a questo punto si portava Totti, più decisivo di Cassano e Balotelli”.
Nell’Italia fuori dai Mondiali al primo turno c’è un grande sconfitto, e l’abbiamo detto. Si tratta di Mario Balotelli, oggetto delle dure parole di Gianluigi Buffon e Daniele De Rossi a seguito della partita contro l’Uruguay. A fine gara abbiamo visto SuperMario abbandonare subito gli spogliatoi; mentre i compagni rimanevano all’interno per un paio d’ore lui se ne andava e saliva sul pullman, accompagnato solo dalle immancabili cuffie. Secondo il quotidiano Libero, il retroscena e le cause di quel comportamento sono da ricercarsi in quanto accaduto all’intervallo. Sarebbero volate parole grosse dopo un rimprovero o comunque una critica tecnica di Cesare Prandelli all’attaccante del Milan. Balotelli avrebbe reagito male, facendo anche volare alcuni oggetti e prendendosela con una sedia; sarebbero poi arrivati i commenti dei senatori, gli inviti a smetterla. Parole grosse, insulti e qualche spintone; da lì la sostituzione con l’ingresso in campo di Parolo, e le dichiarazioni a fine partita rispetto a chi non dà tutto in campo e non c’è quando conta, e al riferimento a “personaggi e figurine”. E allora, possiamo ipotizzare, Balotelli potrebbe anche aver chiuso qui con la nazionale; a meno che questi atteggiamenti non cambino.
Non si placano i commenti sull’eliminazione dell’Italia dai Mondiali 2014 e, in particolare, sulle dure parole di Gianluigi Buffon e Daniele De Rossi nel post-partita contro l’Uruguay. Nessuno di loro ha apertamente citato Mario Balotelli, ma dal discorso si è capito che il principale destinatario delle critiche fosse lui. E allora, anche sui social network stanno spopolando commenti ironici o meno sulle prestazioni di SuperMario in Brasile. Uno, a firma di Paolo Montero; non si tratta del vero difensore che ha giocato con Atalanta e Juventus; bensì di un profilo parodia. E qui, questa mattina, trovate un simpatico paragone tra Mario Balotelli e… Graziano Pellè, un attaccante che in Olanda con le maglie di AZ Alkmaar e Feyenoord ha segnato caterve di gol ma che in Italia non si è rivelato esattamente uno sfondareti. In più, in questo caso c’è il gioco di parole: Pellè suona molto simile a Pelè, O’Rey, quello che veniva sempre citato in causa a Napoli per dire che “Maradona è megl’ e Pelè”. Ecco: qui, diventa “Balotelli è pegg’ è Pellè”. Con tutto il rispetto per il povero Pellè, sia chiaro.
Tantissimi i commenti a poche ore dall’eliminazione della Nazionale italiana dai Mondiali brasiliani. Anche Luciano Moggi, contattato in esclusiva da TuttoMercatoWeb, ha fatto il punto della situazione sul dopo-Prandelli e sulle prestazioni degli Azzurri, in particolare quella di Mario Balotelli. “La Nazionale – ha spiegato Moggi – deve essere gestita come un club, come un’azienda di calcio e soprattutto da chi di calcio ne capisce, e non mi sembra sia il caso di Valentini. Prandelli ne è stato una vittima, abbandonato a se stesso”. Anche lo stesso Balotelli “è stato un corpo estraneo alla Nazionale; poi sbagli e ne paghi le conseguenze, le parole di De Rossi sono significative. Ieri doveva scendere in campo uno come Cerci, invece l’ha messo contro la Costa Rica, dove non serviva un contropiedista”. Adesso, dopo le dimissioni di Prandelli, Moggi vede al suo posto “Allegri, e dopo Abete vedo Andrea Agnelli, che è nato nel calcio”.
Fallimento. Non ci si può attaccare altra etichetta al mondiale brasiliano dell’Italia, eliminata nel Girone D con Inghilterra, Costa Rica e Uruguay. Dopo il trionfo dell’esordio a Manaus contro gli inglesi (2-1, grazie ai gol di Claudio Marchisio e Mario Balotelli), sono arrivate due sconfitte per 1-0 contro la sorpresa costaricense e la fatale Celeste. La parola fallimento la pronuncia, oltre a milioni di italiani, Gianluigi Buffon, numero uno azzurro alla sua ultima – con tutta probabilità – avventura mondiale. Il capitano della nazionale, nell’intervista a caldo post partita a Sky, ha parlato con la schiettezza che lo contraddistingue puntando il dito contro coloro che non hanno tirato la carretta, con chiaro riferimento alla nuova guardia azzurra (e a Balotelli). Pesano anche le parole (ai microfoni Rai) di Daniele De Rossi: “Bisogna fare analisi con calma e con lucidità. Si rischia di sottolineare ora cose che contano meno di quanto si creda. È importante non cercare alibi. Ci sono state componenti che hanno condizionato il risultato, come il caldo o l’arbitraggio negativo, ma non dobbiamo appellarci a queste cose”. Ecco dunque l’affondo che farà fischiar le orecchie a qualcuno: “Dobbiamo tenere bene in mente tutto e ripartire dagli uomini veri, non dalle figurine o dai personaggi: questi non servono alla nazionale”. Mario, why always you?