Mi ero proposto di scrivere l’angolino solo il giorno in cui la nostra nazionale avesse finito la sua “gita ” brasileira, naturalmente speravo fosse a luglio avanzato dopo un comportamento brillante che sfociasse almeno in un’epica semifinale. Non rifiutavo qualcosa di più anche se temevo quello che poi è successo. Sono arrivato da Praga dove si è tenuta la riunione semestrale dei costruttori europei di macchine utensili in tempo per vedere il secondo tempo di Italia-Uruguay. Ero stato avvisato che nel primo tempo avevamo tenuto a fatica e di tutta la squadra si erano salvati solo Verratti e Buffon. Poi la partita è stata solo una lenta agonia in attesa della sconfitta. L’arbitro qualche cavolata pesante l’ha fatta ma non troviamo scusanti, questo è il valore del nostro campionato e del nostro movimento calcistico. Per la sesta volta nel dopoguerra siamo stati eliminati al primo scoglio nei campionati mondiali (nel 1958 non ci siamo neanche arrivati).
Ancora una volta ci toccherà vedere partite che non ci interessano più, perché finché la nostra squadra è in lizza, è bello vedere anche Australia-Honduras o di peggio in quanto, sentendoci tutti commissari della nazionale le vediamo per spiare i nostri possibili avversari e preparare la corretta tattica per batterli; ma una volta fuori cosa ce ne frega anche di Brasile-Germania che, vedrete, se non si scontrano prima per un fato malefico, sarà la finale.
Ora rifondiamo il nostro calcio, mettiamo qualche faccia nuova e preparata in federazione, ringraziamo Prandelli che dopo aver sbagliato tutto, ma proprio tutto, ha avuto la decenza di dimettersi. I costruttori di macchine utensili, il primo indicatore dell’andamento economico, hanno affermato che qualcosa nell’industria si sta favorevolmente muovendo; se solo si incentivasse un poco la necessità improrogabile di ammodernare il parco delle macchine utensili in Europa il manifatturiero continentale potrebbe riappropriarsi del proprio ruolo di guida.
Ecco, anche il nostro calcio ha bisogno di un ammodernamento, necessita prendere atto che non siamo più una nazione che sa mettere in campo giocatori orgogliosi di vincere anche solo per dare soddisfazione a persone che spesso faticano e risparmiano, per andarli a vedere da vicino allo stadio. Ragazzini che cercano in loro modelli di vita e che viceversa sono spesso costretti a vederli impegnati più nel campo del gossip che in quello calcistico. Signori, la squadra nazionale è questa, bisogna cercare di…
…rieducare i ragazzi all’impegno, al sacrificio, all’onore e all’importanza del proprio lavoro: solo così potremo riprenderci in tutti i campi compreso quello calcistico. Il calcio non è avulso dal resto della società ma ne è parte importante, o funzionano entrambe o nessuna!
Se poi prendi un mediocre allenatore lo strapaghi e lo nomini commissario, che cosa vuoi? E’logico che arriverà ai campionati del mondo senza un modulo calcistico definito, che improvviserà con giocatori o ex calciatori improponibili, che se rimani in dieci contro l’Uruguay e ti si infortuna (?) l’unica punta rimasta, ti inserirà il lento Cassano anziché un contropedista come Cerci. Siamo partiti contro l’Inghilterra con una squadra che aveva una logica, abbiamo vinto: perché abbiamo cambiato tutto con i mediocri costaricani?
E poi una mia grande delusione: Balotelli. E’un giocatore che immaginavo con un futuro da pallone d’oro, debbo prendere atto che se farà la carriera di Cassano sarà per lui zucchero. Concludo con la mia nazionale del futuro. Commissario tecnico: Allegri Formazione (4-2-3-1): Sirigu; Darmian, Ranocchia, Bonucci, De Sciglio; Verratti, Cigarini; Candreva, Bonaventura, Insigne; Destro. Mentre scrivo la televisione manda in atto promozioni commerciali di acqua, finestre ed altro affermando che le usa e propone la nazionale: non le comprerò mai!