I giornalisti di Sport Mediaset Pierluigi Pardo, Bruno Longhi e Massimo Callegari hanno dato un loro personale giudizio su Mario Balotelli: “Di occasioni ne ha perse tantissime in carriera – spiega Pardo, il primo a prendere la parola – e questa era la migliore perché c’erano tutti i presupposti personali e tecnici per fare bene: una maglia da titolare quasi per decreto legge, l’amore dei brasiliani, il matrimonio. Insomma, francamente è una grande occasione fallita. Ha ragione Galliani quando dice che è stato l’unico attaccante a segnare, ma è anche vero che è stato l’unico a giocare con regolarità e che da uno come lui inevitabilmente ci si aspetta che faccia la differenza”. Longhi invece in parte lo difende, dicendo che “ha steccato Balotelli come hanno steccato tutti i debuttanti in questo Mondiale: Cassano, Abate, De Sciglio… Noi ce la prendiamo con Balotelli per un motivo semplicissimo: perché attaccando lui vogliamo nascondere quelli che sono i veri problemi del calcio italiano”. Infine Callegari: “Non bisogna dimenticare quanto ha fatto di buono a Euro 2012, però rimane un giocatore inaffidabile dal punto di vista disciplinare, tanto che avrebbe anche saltato gli ottavi se avessimo superato il turno, ma soprattutto sul piano tecnico perché non è continuo e non gioca con la squadra. Nessun grande campione vince da solo, quindi meglio puntare su giocatori meno talentuosi ma più disponibili ed entusiasti per la nazionale come Destro, Giuseppe Rossi ed Immobile, nell’attesa che lui maturi definitivamente come da tanti anni ci aspettiamo”. Clicca qui per vedere il video
Il mesto rientro in Italia della nostra nazionale è avvenuto questa mattina: il volo charter che ha riportato a casa gli azzurri ha toccato terra qualche minuto dopo le 10.30, dopo undici ore di volo (partenza da Rio de Janeiro e arrivo a Malpensa). Da segnalare, oltre alle facce chiaramente poco sorridenti, l’isolamento di Mario Balotelli rispetto al resto del gruppo: l’attaccante del Milan è stato il primo a lasciare l’aeroporto in compagnia della fidanzata Fanny – con la quale ha trascorso parte del viaggio – a bordo di un minivan. Cappellino, cresta bionda e vistose cuffie per ascoltare la musica e via, senza rilasciare alcuna dichiarazione.
Anche Giovanni Storti, uno dei membri del popolarissimo trio comico Aldo Giovanni e Giacomo, ha dato il suo parere sull’eliminazione dell’Italia dai Mondiali 2014 e in particolare sul caso Mario Balotelli. Intercettato dalle telecamere di VareseNews alla Malpensa, dove gli Azzurri sono sbarcati questa mattina e dove lui era impegnato nelle riprese del suo nuovo film, Giovanni ha prima dichiarato che “non possiamo certo dare tutta la colpa a lui”; e poi, alla domanda sulla sostituzione effettuata da Cesare Prandelli nell’intervallo della partita contro l’Uruguay, forse ricordando le dichiarazioni di SuperMario su Instagram e su come i suoi fratelli africani non l’avrebbero mai abbandonato, con la sua consueta ironia ha detto che “forse lì l’avrebbero messo nel pentolone“. Una battuta di spirito che spezza anche tutte le tensioni e le polemiche di questi giorni.
La Coppa del Mondo 2014 di Mario Balotelli, lo sappiamo tutti, è finita (in campo) con la sostituzione nell’intervallo di Italia-Uruguay. A quanto pare, mentre SuperMario protestava con Cesare Prandelli per questa decisione, sarebbe anche scoppiata una mezza rissa con Leonardo Bonucci e forse anche altri giocatori. Naturalmente non ci sono certezze su quanto sia davvero successo nello spogliatoio azzurro, ma di certo non regnava l’armonia. Dunque all’Arena das Dunas di Natal, è andata in scena la tragi-commedia italiana. All’intervallo Bonucci avrebbe sbattuto Balotelli fuori dallo spogliatoio: “Imbecille, esci da qua e stai zitto”, anticipando Daniele De Rossi che avrebbe avuto intenzioni ancora più bellicose nei confronti dell’attaccante del Milan. Dall’album delle figurine con 23 Balotelli, a Fanny e amici che imperversavano nel ritiro, fino allo scatto verso il pullman mentre tutto il resto del gruppo era ancora nello spogliatoio dopo la fine della partita di Natal. Aggiungeteci il messaggio di ieri su Instagram: non sarà facile ricucire lo strappo.
“Balotelli dovrà dimostrare di meritare l’azzurro, oppure ci saranno altri”. A parlare è il vicepresidente della Federcalcio, Demetrio Albertini, anche lui sul volo da Rio a Milano che ha riportato gli Azzurri in Italia dopo l’eliminazione dai Mondiali. “Non è vero che ha più colpe di altri – ha aggiunto l’ex calciatore del Milan – ma il talento è una missione e va messo al servizio della squadra. Deciderà il nuovo ct, ma la gestione del gruppo prescinde dai singoli”. Albertini ha poi parlato del possibile nuovo allenatore: “Ci saranno tempi stretti, lunedì ne parleremo in consiglio. Non ci sono i tempi perchè a sceglierlo sia il nuovo presidente: gli stessi che lo eleggeranno dovranno prendersi prima la responsabilità della scelta per l’Italia”.
Tutti contro Mario Balotelli, anche il campione del Mondo 2006 con la Nazionale italiana Mauro German Camoranesi. “È un giocatore sopravvalutato, assolutamente sì – è il durissimo giudizio dell’ex Azzurro intervistato dalla rete televisiva Univision – Non so cosa abbia, ma mi rode davvero il c… vedere che un giocatore non è pronto a impegnarsi e dare tutto. Anche io ho fatto il testa di ca… nella mia carriera: ma ho alzato il braccio, mi sono preso le mie colpe e sono cresciuto”. Camoranesi assolve Prandelli e continua ad attaccare il numero 9 della Nazionale con parole pesanti: “Di teste di ca… ce ne sono in ogni squadra. Anche io volevo diventare come Figo, e non ci sono riuscito. Lo dico da oriundo, per arrivare in nazionale ho dovuto pagare dazio e farmi il c…. Poi sono arrivato in azzurro, giocatori come Buffon, De Rossi, Pirlo, Gattuso, Cannavaro mi hanno fatto capire cosa vuol dire l’atteggiamento giusto verso la squadra, la disponibilità, l’amore per la nazionale”. Anche Balotelli ha esempi del genere, spiega Camoranesi, “perché non faccia il salto non lo so davvero. Si può prescindere dalla qualità, ma mai dall’impegno. Ma mi rode il c… vederlo in campo in quel modo, e scrivetelo per esteso, me ne sbatto di quel che dicono delle mie parole”.