Un’eliminazione che brucia e suscita molte polemiche. Quasi nessuno sembra avere digerito il fatto che la Nazionale italiana sia uscita così presto dalla Coppa del Mondo. Adesso si cercano i colpevoli, i motivi, le cause che hanno provocato tutto questo. Ora saltano fuori i dissidi e le frizioni tra i “senatori” dell’Italia, in particolare il gruppo juventino e altri giocatori. I senatori pare abbiano mal digerito le scelte di Cesare Prandelli, le convocazioni dei ribelli Mario Balotelli e Antonio Cassano. Vari fattori, tra discussioni, polemiche e atteggiamenti che non sono piaciute, per una situazione che si è fatta esplosiva quando anche i risultati sul campo sono diventati una delusione. Le dimissioni sarebbero dunque figlie di tutto questo. Per parlare di tutto questo abbiamo sentito l’ex azzurro Giancarlo De Sisti. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Secondo lei cosa c’è alla base delle dimissioni di Prandelli? Non posso certo sapere cosa sia successo veramente, non sono a conoscenza dei fatti interni allo spogliatoio azzurro.
Si parla però di frizioni con il gruppo juventino e i senatori… Può anche essere, se ne parla oggi sui giornali e sono cose che possono essere successe, ma credo che Prandelli non abbia litigato con nessuno. Non è nel suo stile, nel suo modo di fare.
Alcune scelte tecniche del c.t. però non sono piaciute al gruppo… I senatori sapevano da tempo che Prandelli avrebbe portato Cassano, oltre a Balotelli. Lo sapevano e semmai dovevano parlargli prima se non erano d’accordo. Come era noto da anni che si sarebbe giocato in Brasile: le condizioni ambientali, il clima, la condizione dei campi, si conosceva proprio tutto…
Come giudica lo sfogo di SuperMario? Il carattere di Balotelli, come quello di Cassano, è noto da tempo. Sul suo sfogo dico che la Fifa da anni condanna il razzismo e non mi sembra il caso di dire che noi italiani siamo razzisti, a differenza degli africani, perché non l’avremmo accettato…
Le dimissioni di Prandelli sono state solo per l’eliminazione al primo turno? Alla fine il risultato è quello che conta. Eravamo partiti con tante speranze, tante aspettative e poi siamo usciti al primo turno.
Le condivide?



Prandelli si è comportato da vero signore, ha chiuso con stile la sua avventura in Nazionale.
Nella sua carriera in nazionale sono mai successe cose simili? Non così. Nel 1970 c’era stata la staffetta Mazzola-Rivera ma arrivammo secondi, qualche piccolo problema può essere successo ma non certo a questi livelli. Alla fine è stato proprio il risultato negativo a contare di più. (Franco Vittadini)

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