Se Giorgio Chiellini ha perdonato Luis Suarez per il morso ricevuto nel corso di Italia-Uruguay, meno tenero è stato il segretario generale della FIFA Jerome Valcke. Del resto c’era da aspettarselo: è la Federazione Internazionale ad aver comminato la maxi squalifica al Pistolero, dunque le parole di Valcke non possono che ricalcare la linea dura. “Se ho un messaggio da dare a Suarez? E’ difficile dire qualcosa senza venire criticato, ma lui deve trovare un modo per fermarsi. Gli suggerisco di sottoporsi a un trattamento perchè la cosa non si ripeta più”. In teoria l’attaccante del Liverpool e della nazionale uruguayana sarebbe già in cura, ma evidentemente non è sufficiente visto che si tratta già del terzo morso ad un avversario in carriera (il primo in Olanda quando ancora giocava nell’Ajax, il secondo a Branislav Ivanovic in una partita di Premier League contro il Chelsea, gesto che gli era costato dieci giornate di squalifica.
Nella vicenda di Luis Suarez e sulla vicenda di Luis Suarez si è detto tutto: la maxi squalifica, l’addio ai Mondiali, le proteste in Uruguay contro la FIFA. Non si era ancora parlato della reazione di uno dei diretti interessati: Giorgio Chiellini, ovvero colui che ha subito il morso del Pistolero. Ne ha mostrato subito i segni all’arbitro messicano Rodriguez Moreno, ma non è servito sul momento; oggi ha rilasciato alcune dichiarazioni che mettono fine alla vicenda, almeno da parte sua. “Non ho nessun sentimento di vendetta o rabbia contro Suarez” ha affermato il difensore della Nazionale italiana. “Spero possa rimanere vicino ai compagni”. In realtà come sappiamo non è così: Suarez è già rientrato a Montevideo. Naturalmente anche a lui è stato chiesto un parere sull’entità della squalifica, e Chiellini in tutta onestà ha risposto che “la sanzione è eccessiva”. Insomma: un fatto che nasce e muore sul campo, secondo il toscano.
È il personaggio del momento. Squalificato per nove giornate dalla FIFA, il Pistolero è rientrato ieri a Montevideo. Il morso a Giorgio Chiellini, terza volta in cui aggredisce così un avversario, gli è costata la fine del suo personale Mondiale; in Uruguay hanno reagito malissimo alla decisione, definendole folle ed esagerata. Intanto però sui social network è scoppiata la parodia, anzi le parodie: tantissime foto ritraggono l’attaccante dell’Uruguay con denti da vampiro, oppure con la celeberrima museruola che Anthony Hopkins indossava nei film in cui interpretava un cannibale. E anche i bambini, pare, si divertono con la nuova moda: infilare il dito nella bocca semovente del Pistolero…
Tutti contro la FIFA. Luis Suarez è rientrato ieri a Montevideo: il suo Mondiale è finito, la stangata per il morso a Giorgio Chiellini nel corso di Italia-Uruguay è stata durissima. Nove giornate di squalifica per le partite della Celeste, più l’interdizione di quattro mesi da qualunque competizione. Tradotto: il Pistolero rientrerà in campo a ottobre, mentre salterà la Copa America 2015 e buona parte delle qualificazioni alla Coppa del Mondo 2018. Non solo: il Liverpool non lo potrà vendere in questa sessione di calciomercato (non che lo volesse fare). Insomma, l’Uruguay è a pezzi, ed è furente con la Federazione Internazionale. Su Twitter gira l’hashtag #SomosTodosSuarez sulla scia di quanto era accaduto in occasione della reazione di Dani Alves al lancio di una banana; e soprattutto le migliaia di persone ad attendere l’attaccante all’aeroporto hanno fatto sentire la loro voce nei confronti della . Tra di loro anche personaggi illustri. Un esempio? Enzo Francescoli, trascinatore dell’Uruguay negli anni Ottanta e Novanta e forse tuttora il talento più fulgido che la Celeste abbia prodotto, ha detto senza mezzi termini che la decisione della squalifica è “una follia. Provo delusione e rabbia, non voglio giustificare Luis per quello che ha fatto ma una punizione del genere non sta nè in cielo nè in terra. Se si va giù così pesanti per un morso, cosa si dovrebbe fare per una gomitata o un pugno?”. Fred, attaccante del Brasile che potrebbe incrociare la Celeste ai quarti, in barba al sentimento nazional-popolare di vendetta per il Maracanazo sostiene che la punizione sia “eccessivamente severa”. Ma ad aspettare il Pistolero ieri – non si sono però incrociati a causa del ritardo dell’aereo sul quale viaggiava il giocatore – c’era anche il presidente dell’Uruguay, José “Pepe” Mujica. Che non ha certo contenuto lo sdegno: “Siamo furiosi: la FIFA usa due pesi e due misure, stavolta si è passato il limite. Si vedono falli ben più gravi, gesti ben più gravi, ma ci trattano con i piedi perchè siamo piccoli e contiamo poco. Saranno arrabbiati perchè abbiamo eliminato due superpotenze come Italia e Inghilterra”. E ancora: “Gli italiani sì che se ne intendono di provocazioni, chi ha più esperienza dovrebbe saper ponderare gli episodi; adesso sono guai per tutti, quando ci danno addosso sappiamo sempre reagire con veemenza”. Nel frattempo a far sentire la sua voce è stato anche Diego Armando Maradona; un altro che con l’Uruguay non dovrebbe avere rapporti esattamente d’amore, ma che ha voluto difendere Suarez. “Non capiscono niente, si sono accaniti contro di lui in modo spietato. E’ chiaro che si è voluto penalizzare l’Uruguay: se si applicasse sempre questo metro di giudizio le partite finirebbero cinque contro cinque“. Il messaggio del Pibe de Oro era anche su una maglietta che indossava: “Luisito siamo con te”. A non essere d’accordo con questa linea di pensiero sono gli sponsor del Pistolero: loro naturalmente guardano a marketing, immagine e denaro e non hanno accettato il comportamento di Suarez. “Inaccettabile, siamo totalmente d’accordo con la FIFA: Luis non incarna minimamente gli ideali sportivi che cerchiamo di diffondere”. Così il comunicato dell’Adidas, che fino al termine dei Mondiali ha rescisso il contratto con l’attaccante.