Nelle probabili formazioni di Costa Rica-Grecia compaiono entrambi i numeri dieci delle due nazionali. Giocatori diversi ma ugualmente importanti nei rispettivi scacchieri. Quello della Costa Rica è Bryan Ruiz, trequartista nato a San Josè il 18 agosto 1985. E’ un giocatore quasi vecchio stampo per certi versi perché ha movenze compassate ed eleganti e un dribbling secco e fantasioso, ma non per questo si può definire un calciatore fisicamente debole. Ce ne siamo accorti bene noi italiani, quando nello scontro diretto del girone D il giocatore in forza al PSV Eindhoven ha realizzato il gol decisivo di testa. Dall’altra parte una conoscenza del nostro campionato ovvero l’intramontabile Giorgios Karagounis, che si svincolato dal Fulham ma che non vuole saperne di svestire la maglia ellenica. L’ex giocatore dell’Inter sta offrendo il suo contributo di grinta e dinamismo anche in questa Coppa del Mondo, l’impressione è che finchè c’è lui in campo c’è speranza per la Grecia. 



Chi sarà il protagonista di Costa Rica-Grecia? Chi deciderà l’ottavo di finale di Coppa del Mondo 2014 che si gioca a Recife? Le due nazionali hanno stupito nei gironi e vogliono continuare a farlo; potrebbe regnare l’equilibrio in campo, e allora ecco la nostra scelta di un giocatore per parte che possa essere in grado di fare la differenza per i suoi. Lo abbiamo inserito nella formazione dei migliori giovani della prima fase; 25 anni da compiere il prossimo ottobre, è un terzino destro che gioca in Scandinavia da tempo e si è messo in gran luce in questo Mondiale. Corsa e fiato non gli mancano, partecipa attivamente alla fase offensiva potendo trasformare il 5-4-1 di base in un 4-5-1. Il suo apporto questa sera può essere importante: ha il compito di far rimanere basso l’esterno della Grecia in modo da prendere il sopravvento e alzare il baricentro della squadra. Uno dei veterani della squadra, compirà 33 anni il prossimo agosto. Non un goleador; dal 2010 gioca con il Paok Salonicco che aveva già visitato per sei stagioni, le sue doti sono altre ovvero tanta leadership e una grinta che non finisce mai. Sa giocare davanti come sull’esterno, coinvolge i compagni, lotta come un leone su ogni pallone. Senza Mitroglou la Grecia si affida a lui per centrare un’altra storica impresa, per di più che in questo Mondiale si deve ancora sbloccare dal punto di vista realizzativo e potrebbe farlo questa sera. Perchè no?



A Recife, Arena Pernambuco, si gioca questa sera alle ore 22 Costa Rica-Grecia, l’ottavo di finale certamente meno pronosticabile alla vigilia in questa Coppa del Mondo 2014. Sotto la direzione dell’arbitro australiano Williams le due nazionali si giocano un posto nella storia: mai i centramericani hanno toccato i quarti di finale (arrivarono agli ottavi nel 1990) mentre gli ellenici addirittura non avevano mai superato la prima fase. Comunque andrà sarà dunque un successo per una delle due; la vincente sfiderà Olanda o Messico, naturalmente non partirà favorita ma a quel punto del torneo chi potrà dire cosa potrà succedere?



Stanno tutti bene nella Costa Rica che è stata la sensazione del Mondiale, capace non solo di uscire indenne dal girone con Italia, Inghilterra e Uruguay ma addirittura di vincerlo con 7 punti. Ha destato grande sensazione il 5-4-1 di Pinto che, va ricordato, nelle tre partite della prima fase ha subito appena un gol, e soltanto su calcio di rigore. Naturalmente le cose migliori sono davanti, con Bryan Ruiz e Bolanos che agiscono sulle corsie ma sono in realtà liberi di svariare per tutta la media e spingersi in avanti, con Tejeda che è uno dei migliori Under 23 della competizione e con quel Joel Campbell che ha sì segnato un solo gol ma rimane giocatore sublime e in grado di aprire tanti spazi per i compagni. Dietro però c’è una linea solida davanti a Keylor Navas, uno dei portieri migliori dell’ultimo campionato spagnolo: Umana è uno dei reduci della spedizione del 2006 ed è considerato il leader del reparto arretrato, ma insieme a lui ci sono anche Oscar Duarte, Gonzalez e due laterali come Gamboa e Diaz che spingono tanto. 

Se c’è un difetto nella formazione centramericana è quello di avere una panchina non lunghissima; infatti giocano sempre gli stessi. Attenzione però a due elementi, a parte il difensore Acosta che era in ballo per un posto da titolare; Cubero e Urena, che sono due uomini offensivi che possono far saltare il banco. Il secondo, Marco Urena, è riuscito a segnare un minuto dopo il suo ingresso in campo nella prima partita contro l’Uruguay. 

Come detto, Jorge Luis Pinto ha tutti i giocatori a disposizione; questo clima inoltre favorisce la sua Costa Rica che è più abituata a certe temperature e quindi anche il recupero tra una partita e l’altra viene più naturale. Questo naturalmente non significa che la nazionale arriverà fino in fondo, ma è un buon punto di partenza. 

L’incredibile Grecia ancora una volta riesce a qualificarsi sul filo del rasoio, come già era accaduto due anni fa all’Europeo. Aveva segnato un solo gol nelle prime due partite del girone e sembrava fuori corsa, poi un calcio di rigore di Samaras al 93’ minuto della partita contro la Costa d’Avorio ha regalato gli ottavi di finale per la prima storica volta alla nazionale guidata da Fernando Santos. Che è partito dovendo subire critiche per le sue convocazioni, ma che adesso si sta prendendo una rivincita niente male; la sua Grecia oggi si schiera con un 4-5-1 che negli intenti dovrà essere più o meno speculare al modulo della Costa Rica e fare quello che sa fare meglio, ovvero densità in mezzo al campo con Maniatis a gestire le operazioni, due interni come Christodoulopoulos e Samaras che sono decisamente offensivi e l’esperienza di Karagounis sulla corsia destra. L’unico attaccante sarà Salpingidis, che proprio prima punta non è; più che altro si tratta di un esterno che però vede la porta e soprattutto dovrà garantire lavoro di sponda e sacrificio per l’inserimento dei centrocampisti. 

Due pezzi pregiati in panchina per la Grecia: uno è Theofanis Gekas, attaccante che ha sempre visto la porta ma che oggi, a 34 anni, non può più garantire lo stesso rendimento di un tempo. Santos si affida comunque a lui nei momenti caldi perchè sa che un gol può sempre arrivare; e potrebbe affidarsi anche alle qualità di funambolo di Fetfatzidis, reduce da una bella stagione con la maglia del Genoa. Ci sono anche Katsouranis, uno dei reduci dell’epopea del 2004, Moras tornato in nazionale dopo una lunga pausa e Tachtsidis, che non ha rispettato le tabelle di marcia che lo vedevano già in enorme crescita lo scorso anno ma rimane un regista di talento.

Tegole per Santos: non c’è Panagiotis Kone che arriva da esperienze solide in Italia (Brescia e Bologna), soprattutto non c’è Kostas Mitroglou. Non è una novità: l’eroe del playoff qualificazione è arrivato in Brasile ancora sulla via del recupero da una seconda parte di stagione che lo ha visto in campo per meno di 150 minuti, si è provato di tutto per rimetterlo in sesto ma purtroppo non è stato possibile. Resta la sensazione che senza di lui la Grecia potrebbe essere un’altra cosa, anche se per il momento se la sta comunque cavando bene.

 

 1 K. Navas; 16 Gamboa, 2 6 O. Duarte, 2 G. Gonzalez, 4 Umana, 15 Junior Diaz; 10 Bryan Ruiz, 5 Borges, 17 Tejeda, 7 Bolanos; 9 Campbell

A disposizione: 18 Pemberton, 23 Cambronero, 2 Acosta, 8 Mirye, 12 Francis, 19 Miller, 11 Barrantes, 13 Granados, 20 Calvo, 22 Cubero, 14 Brenes, 21 Urena

Squalificati: –

Indisponibili:

 1 Karnezis; 20 Holebas, 15 Torodisis, 19 Papastathopoulos, 4 Manolas; 10 Karagounis, 16 Christodoulopoulos, 2 Maniatis, 7 Samaras, 22 Samaris; 14 Salpingidis. Allenatore: F. Santos

A disposizione: 12 Glykos, 13 Kapino, 3 Tzavellas, 5 Moras, 11 Vyntra, 6 Tziolis, 18 Fetfatzidis, 21 Katsouranis, 23 Tachtsidis, 17 Gekas

Squalificati:

Indisponibili: P. Kone, Mitroglou

 

Arbitro: Williams (Australia)

 All’Arena Pernambuco di Recife, domani sera alle ore 22, si gioca Costa Rica-Grecia: partita valida per gli ottavi di finale della Coppa del Mondo 2014. Dentro o fuori, vinci o sei a casa: finalmente arriva questa fase dei Mondiali, e queste due nazionali sono già contente di essere arrivate fino a qui perchè in pochi si aspettavano exploit di questo genere; e tuttavia adesso vogliono proseguire, sapendo di avere una grande opportunità per arrivare almeno fino ai quarti e una volta lì, chissà, puntare su un altro colpo di fortuna. Si vedrà.

La nazionale di Jorge Luis Pinto è decisamente la grande sorpresa di questo Mondiale, più dell’Algeria e della stessa Grecia. Lo dice il girone che ha superato: Inghilterra, Italia e Uruguay avrebbero dovuto mangiarsi i sudamericani e invece è finita che il piccolo stato che doveva essere vittima sacrificale ha addirittura vinto il gruppo con 7 punti. C’è tanta qualità nella squadra, magari un po’ di inesperienza e qualche confusione tattica di troppo; ma giocatori come Bolanos e Bryan Ruiz, che occupano gli esterni a centrocampo, sanno il fatto loro così come Joel Campbell, che era tacciato di essere grande protagonista in questa Coppa del Mondo e si sta confermando ad alti livelli (un gol per lui, contro l’Uruguay all’esordio). Giocano gli stessi: impossibile cambiare formazione in questo momento. Tejeda e Borges sono in mezzo a fare legna e permettere così ai giocatori di qualità a disposizione di Pinto di avere più spazi per fare male. Difesa comandata da Giancarlo Gonzalez, ma occhio alla spinta sulle corsie di Gamboa e Diaz. 

La formazione della Grecia era un mistero a priori: non si sapeva chi avrebbe scelto Fernando Santos che era stato aspramente criticato per aver lasciato fuori qualche giovane interessante e aver convocato ancora i vecchi eroi del 2004, che avranno riconoscenza eterna in patria ma per i quali purtroppo l’età trascorre inesorabile. E invece al momento ha avuto ragione lui, anche se solo attraverso un rigore al 93′ è arrivata la qualificazione. Gli undici in campo dovrebbero disporsi tecnicamente con un 4-4-2 che dovrebbe prevedere ancora una volta la rinuncia a Kostas Mitroglou, uomo sul quale si fondavano le speranze elleniche e che invece si è presentato in Brasile senza avere il top della condizione fisica. Dovrebbe allora essere Samaras a fare coppia offensiva con Salpingidis, mentre a disposizione di Santos c’è quel Theofanis Gekas che ha sì 34 anni ma anche 24 gol in nazionale, un dato che a questi livelli potrebbe anche contare qualcosina.

Leggi anche

Coppa del Mondo 2014/ Video Top 10 gol: le reti più belle dei MondialiCoppa del Mondo 2014/ Trionfo Germania, delusione Brasile e gli altri verdetti: il parere di Fabio Ravezzani (esclusiva)Coppa del Mondo 2014/ Video, la classifica marcatori del Mondiale: James Rodriguez re dei bomber