Olanda-Messico si gioca alle ore 18 di questo pomeriggio: vale per gli ottavi di finale di Coppa del Mondo 2014. Nelle probabili formazioni della partita di Fortaleza abbiamo provato a individuare un protagonista per parte, uno di quelli che sia in grado di fare la differenza e portare la propria nazionale agli ottavi di finale. Vediamo allora le nostre scelte. Dei senatori orange è quello che non ha ancora fatto il salto di qualità in questo Mondiale. Se Robben e Van Persie hanno incantato con gol e giocate, lui si è un po’ nascosto, tenendo il freno a mano tirato (almeno, questa è la sensazione). Quattro anni fa era stato dei capocannonieri del Mondiale sudafricano; se svolta, l’Olanda può fare realmente paura a tutti a cominciare da questo pomeriggio. Esperienza e coraggio non gli mancano, semplicemente – forse – finora non c’è stato bisogno di lui. Lo abbiamo visto ieri: i portieri possono fare la differenza in partite così equilibrate, soprattutto se si arriverà ai rigori saranno chiamati in causa in prima persona. Ochoa è, insieme a Courtois e Keylor Navas, il portiere meno battuto della prima fase: ha subito gol soltanto da Perisic, quando il Messico era già ampiamente agli ottavi. Classe ’85, il Milan ci ha fatto più di un pensiero ed è ancora sulle sue tracce; la partita della vita l’ha giocata contro il Brasile, ma vuole e può ripetersi. 



Olanda-Messico si gioca questa sera all’estadio Castelao di Fortaleza; è il terzo ottavo di finale della Coppa del Mondo 2014. Dopo la qualificazione di Brasile e Cile ci prova un’altra delle favorite, quantomeno una nazionale che ha impressionato al primo turno; gli Orange vogliono ripetere la finale dello scorso anno e provare per la prima volta a mettere le mani sulla coppa. Dall’altra parte c’è però un Messico che ha subito un solo gol nel girone eliminatorio e che può dare ampiamente filo da torcere a Louis Van Gaal e ai suoi. Chi vince sfida Costa Rica o Grecia che si affrontano stasera; un buon accoppiamento che però non può far dare nulla per scontato. Arbitra il portoghese Pedro Proença. 



Van Gaal deve fare i conti con la condizione non eccezionale di Martins Indi; per la prima volta, salvo la partita contro il Cile che serviva solo per definire il primato nel girone, il tecnico dell’Olanda cambia la sua formazione. In campo c’è Verhaegh sulla destra, mentre incredibilmente si potrebbe vedere Dirk Kuyt, poliedrico sì ma forse non fino a questo punto, occupare la fascia sinistra con Daley Blind che stringe la sua posizione al fianco di De Vrij, centrale designato insieme all’esperto Vlaar. Cambia qualcosa anche a centrocampo: c’è il talento di Wijnaldum sul centrodestra, a fare coppia con Sneijder che si occuperà di impostare la manovra, mentre De Jong come al solito farà lavoro di copertura e andrà ad unire i reparti. Davanti non si può fare a meno della coppia Van Persie-Robben: tre gol a testa per loro che inseguono James Rodriguez e gli altri nella classifica cannonieri, ma soprattutto vogliono spingere l’Olanda ai quarti di finale. 



Che sia turnover o meno, si siedono tre dei titolari di questa nazionale; di Martins Indi abbiamo detto, gli altri due sono Janmaat e De Guzman. Il secondo è diffidato, dunque potrebbe trattarsi eventualmente di precauzione in vista dei possibili quarti di finale. Per il resto c’è tanta varietà; basti pensare che si alza dalla panchina Memphis Depay, che ha già realizzato due gol in questo Mondiale, o che non abbiamo ancora visto all’opera Klaas-Jan Huntelaar, uno che ha segnato tantissimo con la maglia dello Schalke 04. Per il centrocampo ci sarebbe Jordi Clasie, definito il nuovo Xavi ma che in nazionale trova poco spazio per ragioni tattiche; e occhio a Lens, la cui velocità può risultare utile a gara in corso, quando le squadre iniziano ad allungarsi e ci sono più spazi da sfruttare.

Fer, a segno contro il Cile nella terza partita del girone, è un altro dei giocatori che in questa Coppa del Mondo hanno pagato dazio a una lunga stagione alle spalle e al clima brasiliano che può essere ostico; rimane fuori per questa partita e con le condizioni da valutare per l’eventuale prosieguo del torneo. 

Miguel Herrera non cambia nulla: giocano sempre gli stessi, l’unico cambio è forzato e riguarda il centro del campo dove giocherà Fabian, uomo destinato a iniziare l’azione ed ergersi a ulteriore schermo davanti alla difesa in fase di non possesso. C’è sempre Rafa Marquez in mezzo al reparto arretrato, davanti a Ochoa che con il solo gol subito contro la Croazia è stato il portiere meno battuto della fase a gironi. Aguilar e Layun a spingere sulle fasce, a centrocampo il dinamismo di Hector Herrera e la qualità di Guardado, che sulla corsia sinistra può giocare tre ruoli e qui parte interno di centrocampo per dare una mano alle due punte. Che sono, come al solito, Oribe Peralta e Giovani dos Santos; il primo ha segnato tantissimo nelle qualificazioni, qui è fermo a un solo gol ma fa tanto lavoro per la squadra. Il secondo ha un talento strabordante ma è anche discontinuo, e si deve ancora sbloccare in questo Mondiale.

Spicca ovviamente un nome su tutti: quello di Javier Hernandez. Un lusso averlo in panchina: un attaccante del genere è letale e per le avversarie sapere che quando fiato e gambe cominciano a venir meno possa entrare uno come lui è psicologicamente frustrante. Ma gli uomini a disposizione del Messico non sono solo Chicharito; ci sono anche Jimenez e Pulido per la fase offensiva, c’è un giocatore come Pena di cui si parla molto bene e che potrebbe rappresentare una buona soluzione, c’è Ponce che è rientrato all’ultimo nella lista dei 23 per sostituire gli infortunati e adesso vuole dire la sua. 

Non ci sono infortunati per Miguel Herrera, ma Vazquez è fermo per squalifica; tegola non da poco per il CT del Messico che perde il suo riferimento a centrocampo, il giocatore preposto a farsi dare la palla in fase di impostazione e a rappresentare il primo baluardo contro gli attacchi avversari. 

 

1 Cillessen; 12 Verhaegh, 3 De Vrij 2 Vlaar, 5 Blind, 15 Kuyt; 20 Wijnaldum, 10 Sneijder, 6 N. De Jong; 9 Van Persie, 11 Robben. Allenatore: Van Gaal

A disposizione: 22 Vorm, 23 Krul, 7 Janmaat, 13 Veltman, 4 Martins Indi, 14 Kongolo, 16 Clasie, 6 N. De Jong, 17 Lens, 19 Huntelaar, 21 Depay

Squalificati:

Indisponibili: Fer

13 Ochoa; 22 Aguilar, 2 F. Rodriguez, 4 Rafa Marquez, 15 Moreno, 7 Layun; 6 H. Herrera, 8 Fabian, 18 Guardado; 10 Giovani dos Santos, 19 Peralta. Allenatore: M. Herrera

A disposizione: 1 Corona, 12 Talavera, 5 Reyes, 16 Ponce, 3 Salcido, 17 Brizuela, 20 Aquino, 21 Pena, 9 R. Jimenez, 11 Pulido, 14 J. Hernandez

Squalificati: Vazquez

Indisponibili:

 

Arbitro: Proença (Portogallo)

Si gioca domani a Fortaleza, Estadio Castelao (ore 18 italiane), il terzo ottavo di finale della Coppa del Mondo 2014: Olanda-Messico. Gli orange sono favoriti, sono i vice campioni del mondo in carica e hanno già mostrato di cosa possano essere capaci nel corso della prima fase; ma occhio al Messico, che nelle tre partite del girone ha incassato un solo gol e quindi ha le armi a disposizione per frenare lo strabordante talento degli uomini offensivi di Louis Van Gaal. Chi vince va a sfidare una tra Costa Rica e Grecia, in un accoppiamento dunque che almeno sulla carta sarebbe favorevole. 

Tre vittorie in tre partite con dieci gol segnati: se l’Olanda è tornata Arancia Meccanica si vedrà, ma per il momento i segnali sono questi. D’accordo: la Spagna si è rivelata fragile e a fine ciclo, l’Australia era quello che era e contro il Cile si giocava a qualificazione già ottenuta per entrambi. Tuttavia i 9 punti bisogna sempre farli e, soprattutto, la nazionale di Louis Van Gaal ha dimostrato che può accendere la luce più o meno a piacimento, e che se Robben e Van Persie sono in giornata non ce n’è per nessuno. Il CT ha fatto riposare i titolari nell’ultima partita del girone, ma domani tornano tutti. Il centravanti del Manchester United ha scontato il turno di squalifica e proverà a segnare il quarto gol in questi Mondiali (a quota 3 c’è anche Robben), a centrocampo sempre la qualità di Sneijder unita al dinamismo e alla quantità di Nigel De Jong e Jonathan de Guzman, che proverà più che altro a buttarsi negli spazi creati dai movimenti degli attaccanti. Dalla panchina possono alzarsi giocatori come Depay e Fer (in gol contro il Cile), Wijnaldum e Kuyt: rosa infinita, per questo gli orange sono considerati favoriti e possono arrivare ancora fino in fondo. 

Squadra che vince non si cambia: Miguel Herrera ha insistito per tutto il girone con i suoi titolari e di certo non apporterà rischiose modifiche proprio nella prima gara da dentro o fuori. Ecco perchè Javier Hernandez va ancora in panchina: per ora la scelta ha pagato anche se va detto che il Messico qualche difficoltà ad andare in gol l’ha avuta. Tuttavia il CT preferisce un attaccante che magari segna meno ma sgomita anche sulla trequarti e apre spazi per le incursioni di Giovani dos Santos (alla ricerca del primo gol ai Mondiali) e di Guardado. Occhio alle palle inattive: nella decisiva partita contro la Croazia i centramericani hanno segnato ben due gol da azione nata sugli sviluppi di calcio d’angolo. Ma la nazionale di Herrera dovrà reggere soprattutto in difesa: finora l’ottimo portiere Ochoa ha subito un solo gol e quando i conti erano già chiusi, il CT del Messico è fermamente convinto che il miglior attacco nasca da una fase difensiva attenta e ordinata. Se riusciranno a tenere botta e non far avvicinare troppo gli olandesi, gli uomini in verde potrebbero anche portare la partita sui binari che preferiscono.

Leggi anche

Coppa del Mondo 2014/ Video Top 10 gol: le reti più belle dei MondialiCoppa del Mondo 2014/ Trionfo Germania, delusione Brasile e gli altri verdetti: il parere di Fabio Ravezzani (esclusiva)Coppa del Mondo 2014/ Video, la classifica marcatori del Mondiale: James Rodriguez re dei bomber