Partita deludente nel primo tempo, dove la più grande occasione capita sui piedi di Salpingidis. Questi sfruttando un cross di Holebas si vede respingere la palla da Navas. Nella ripresa Ruiz porta subito in vantaggio la Costa Rica, con un tiro preciso nell’angolo basso. L’errore clamoroso lo compie poco dopo Duarte, già ammonito lascia i suoi compagni in dieci. Sembra tutto finito quando Sokratis sfrutta una respinta corta di Navas e porta le squadre ai supplementari. Negli extratime la Grecia sembra veramente averne di più, andando ripetutamente vicino al gol ma dimostrando troppa fretta e poca precisione. Nei supplementari la Costa Rica deve difendere con l’inferiorità numerica e corre un solo rischio all’ultimo istante quando Navas compie un grandissimo miracolo su Mitroglou, l’ennesimo di una gara strepitosa;
La partita è noiosa nel primo tempo, trascinandosi fino alla ripresa con la Costa Rica che la sblocca all’improvviso e l’accende. Da quel momento vediamo una bella gara che però dimostra i limiti sia tecnici che tattici delle due squadre, totalmente disordinate nella loro manovra;
Parte forte nel primo tempo, ma poi sembra come messo in difficoltà dalla qualità a centrocampo della Grecia. Nella ripresa bravissimo Ruiz a sbloccare la gara, ma Duarte si fa espellere e complica tutto. Nonostante il gol subito al novantesimo la squadra di Pinto lotta con i denti e gioca dei supplementari eccezionali, riuscendo anche a impedire agli avversari di trovare la porta se non in un caso. Strepitosi poi dal dischetto con cinque gol su cinque tentativi.  La Grecia ha grandi individualità, ma non riesce mai a giocare da squadra. Troppo isolati i talenti, troppo difficile giocare insieme con tante punte all’arrembaggio. C’è però il pari che arriva in maniera un pò casuale e non riesce nella mezz’ora dei supplementari a buttarla dentro con un uomo in più. Giustamente fuori. Arbitra la partita con grande personalità, tirando fuori i cartellini per non farla incattivire. E’ costretto da Duarte al rosso, giusto. Nessuna disattenzione e nessun errore, buona prova di personalità.



Termina zero a zero un primo tempo giocato bene da entrambe le squadre. La migliore occasione ce l’ha la Grecia con Salpingidis (voto 6). L’esterno raccoglie in area di rigore una bella palla messa dentro da Holebas (voto 6.5), ma Navas è straordinario nella deviazione in angolo. Nella Costa Rica si mette in evidenza Campbell (voto 6) che gioca spalle alla porta, ma è bravo comunque a provarci. Lo assiste un ottimo Ruiz (voto 6.5), artefice dell’1-0 contro l’Italia, che spesso cerca di imbeccarlo ma trovandosi di fronte ai giganti Sokratis (voto 6) e Manolas (voto 6). Partita equilibrata, ci aspettiamo molto dal secondo tempo. 
La partita non regala grandi emozioni se non quella di Salpingidis che prova a beffare Navas, bravo a parare. Le due squadre fanno girare molto palla a centrocampo, senza mai riuscire però a creare superiorità numerica e alla fine si perdono sempre sulla trequarti. Partita molto tattica, ma poco spettacolare. 
Compie un prodigio su Salpingidis, quando se lo trova di fronte risponde coprendo lo specchio ed evitando di subire la rete. La sua parata vale come un gol, il migliore dei suoi; 
non è concentrato e forse sente la pressione di un impegno importante, perchè fino a oggi aveva fatto davvero molto bene. Sbaglia in uscita su Lazaros, concedendo una punizione che poteva essere pericolosa e rimedia anche il giallo. Prestazione al di sotto delle aspettative, ma per ora i suoi errori non hanno portato a pessime conseguenze;
 è uno dei giocatori con più esperienza e si carica la squadra sulle spalle, giocando facile e quando può illuminando l’azione con passaggi importanti e con qualità. Gli manca il colpo decisivo per fare male davvero agli avversari;
troppo frettoloso quando cerca la porta con tiri da fuori che poi risultano poco pericolosi. Gioca in mezzo e prova a spingersi davanti, ma non risulta mai decisivo. Meno bene degli altri;
non ci sono particolari decisioni particolari da prendere, ma quando deve usare il polso di ferro l’arbitro australiano lo fa che non lesina cartellini gialli. Servono i suoi interventi per mantenere la partita calma e corretta. Buona direzione, nessun errore.



(Matteo Fantozzi)

Navas 8: un altro ottimo portiere che ci ha mostrato questa competizione. Strepitoso nel primo tempo su Salpingidis, decisivo al 91mo su Mitroglou quando devia in angolo un colpo di testa violento. Decisivo anche nei supplementari quando sventa un’altra occasione di Mitroglou che solo davanti a lui si vede parare un tiro violento e preciso. Para un rigore con grande reattività e decide la partita;

Gamboa 6: nel primo tempo scende sulla corsia e prova tiro violento ma prevedibile che Karnezis blocca. Dalla sua parte blocca bene gli esterni della Grecia, buona prestazione;



(75′ Acosta 5.5): entra nel momento più difficile della partita quando la Grecia fa sul serio, dal suo lato poi Holebas è scatenato. Difficile prestazione;

Duarte 4: mette in serio pericolo la difesa della Costa Rica nel primo tempo, rimanendo troppo largo e facendosi saltare con facilità. Alla fine della prima frazione poi stende Lazaros appena fuori dall’area di rigore, rimediando un giallo. Probabile che soffra anche la pressione dell’appuntamento. Nella ripresa poi a venti dalla fine con la squadra in vantaggio si fa espellere commettendo un’ingenuità clamorosa compromettendo la gara dei suoi;

O.Gonzalez 6.5: al centro della difesa gioca con grande personalità, guidando la difesa e rimediando agli errori degli altri compagni di reparto. Grande personalità e ottima capacità in elevazione. Bravo dal dischetto;

Umana 6: riesce sempre a tenere alta la concentrazione anche quando la pressione sale per tutti. Straordinario all’inizio dei supplementari quando devia un cross di Torosidis, salvando la Costa Rica da Mitroglou. Ha il rigore più difficile da battere, quello della vittoria finale dopo l’errore di Gekas;

J.Diaz 5: sulla corsia esterna lo saltano a ripetizione, in difficoltà fin da subito. Gioca con grande sufficienza, senza neanche spingere davanti. Lazaros lo mette molto in difficoltà. Nei supplementari passano tutti dal suo lato;

Ruiz 6.5: un giocatore straordinario, realizza una rete che permette alla Costa Rica di sognare. Gioca bene tra i reparti, servendo Campbell a ripetizione. Gara di spessore e con grande precisione, tra i migliori del match. Con personalità dal dischetto;

Borges 6: la sua velocità e il cambio di passo non sono sufficienti a cambiare il volto della partita. Cala in maniera grave nella ripresa. Bravo e freddo dal dischetto;

Tejeda 6: soffre anche lui la pressione all’inizio della gara, ma poi cresce giocando una buona gara in interdizione. Esce a venti dalla fine, scarico fisicamente;

(64′, Cubero 5.5): i suoi interventi a fine gara portano a due punizioni molto pericolose, ingenuità in una competizione che forse gli rende ancor più difficile giocare per le pressioni che ne comporta. Bella progressione con palla in mezzo per Campbell nel secondo supplementare;

Bolanos 6.5: corsa e grande fisicità alle spalle di Campbell, gioca una partita di grande sacrificio e prova anche qualche giocata. Esce stremato a 8 dalla fine;

(82′ Brenes 6.5): è quello che ne ha di più, correndo con ritmo e proponendosi davanti. Pinto gli consegna l’intera fascia in fase difensiva e offensiva per l’espulsione di Duarte. Ci prova nei supplementari almeno due volte. Si prende un rischio enorme al 116mo quando in scivolata in area la tocca a Holebas in angolo, bravo e coraggioso;

Campbell 6.5: parte fortissimo nel primo tempo dimostrando grande personalità e discreta tecnica. Cala nella ripresa e sparisce nei tempi supplementari, dimostrando di non essere nemmeno al massimo della forma. Nei supplementari ci mette grande voglia e le ultime forze, giocando con continuità sulla corsia andando a tenere il pallone per far passare i minuti. Perfetto dal dischetto;

All.Jorge Luis Pinto 8: passa la Costa Rica per un appuntamento storico e lo fa soffrendo dopo aver pensato di essere già ai quarti nei tempi regolamentari. Non cala la tensione in dieci e nemmeno quando arriva il pari di Sokratis. Ai rigori si erano allenati e si è visto;

Karnezis 6: incolpevole sul gol subito, viene sorpreso dalla traiettoria beffarda del tiro di Ruiz. Per il resto comanda la difesa con grande spessore e autorità;

Torosidis 5.5: il terzino della Roma rimane schiacciato, senza riuscire a mai ad andare sul fondo come nelle sue caratteristiche. Impreciso e fuori tempo, non riesce mai nel passo in avanti. Nei supplementari mette dentro un pallone per Mitroglou, respinto da Umana;

Manolas 5.5: si lascia trasportare dal ritmo della partita, innervosendosi spesso. Dietro soffre la velocità di Campbell soprattutto nel primo tempo;

Papastathopoulos 7: la sua esperienza è determinante al centro della difesa, anche se pure lui si deve arrendere al gol di Diaz. Decisivo nel finale quando butta dentro un pallone che rimette in piedi la partita; 

Holebas 7: il migliore dei suoi, è una freccia sulla corsia sinistra quando si spinge in avanti. Tutte le possibilità, compresa la grandissima di Salpingidis nel primo tempo, arrivano dai suoi piedi. Nei supplementari tira fuori forze che si credevano perse, gioca sulla corsia con grande qualità. Preciso dal dischetto;

Maniatis 5: Non riesce a reggere la pressione e si lascia sfuggire gli interni della Costa Rica che gli cambiano sempre passo, lasciandolo dietro. Ingiustificata la rabbia quando viene sostituito a 15 dalla fine, immagine che ci saremo francamente risparmiati;

(75′ Katsouranis 6.5): buona dose di esperienza che serve quando gli altri sono stremati nei supplementari. Grande intervento nel primo quando ferma un cross pericolosissimo di Grenes;

Samaris 5: nel primo tempo è tra i peggiori della Grecia, ci prova da fuori ma senza mai trovare la porta e soprattutto non sfruttando situazioni che potevano essere più vantaggiose. Nella ripresa la sua prestazione è ancora peggiore, con grande difficoltà rimane tra le linee e non riesce a imporre il suo gioco. Sostituito dopo il gol della Costa Rica;

(57′, Mitroglou 6.5): entra acciaccato ancora con i postumi di una botta al fianco. Non riesce però a dare spessore alla manovra, senza riuscire mai a entrare nel gioco. Poi al minuto novanta è bravo a girare in porta un pallone, che Navas respinge sui piedi di Sokratis autore poi del pareggio. Un minuto dopo la gira violenta di testa e Navas impedisce alla Grecia di ribaltarla durante i tempi regolamentari. Freddo dal dischetto;

Karagounis 5.5: gioca un ottimo primo tempo, prendendo per mano la sua squadra. Cala vorticosamente nella ripresa, quando si vede un pò stanco in mezzo al campo e poco incisivo davanti. Non riesce a dare la scossa e finisce con lo scomparire dal campo;

Salpingidis 5: nel primo tempo si vede con una grande occasione, divorandosi un gol solo davanti a Navas. In realtà è l’unica volta che lo si vede, assente ingiustificato della partita esce a venti dalla fine per far spazio a una punta; 

(68′ Gekas 5): entra e si da da fare senza continuità, impreciso e impacciato ci prova ma non ci riesce stasera. Mette una bella palla a Mitroglou alla fine dei supplementari. Decisivo in negativo, sbagli il calcio di rigore che consente alla Costa Rica di vincere;

Christodoulopoulos 7: uno dei migliori dei suoi, soprattutto nel primo tempo. Gioca in lungo e in largo dando modo ai suoi compagni di spaziare sul fronte offensivo. Nella ripresa cala come tutta la Grecia. Si risveglia, recuperando energie, nei supplementari quando salta gli avversari e prova sempre a creare problemi agli avversari. Freddo e preciso dal dischetto;

Samaras 5: delude la prestazione del centravanti ex Celtic, che parte bene ma sparisce presto nella ripresa. Non riesce a saltare l’uomo e non è mai pericoloso. Nei supplementari sembra non farcela più, rimanendo spesso troppo largo;

All.Fernando Santos 4: la sua Grecia non ha un’idea precisa di gioco, affidandosi spesso alle giocate dei singoli. Non riesce a dare spessore ai suoi talenti, che salvano la partita con un guizzo all’ultimo minuto. Immotivate le sue proteste a fine gara che gli costano l’espulsione nel momento in cui doveva stare vicino alla sua squadra;

 

(Matteo Fantozzi)

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