La Germania supera 2-1 l’Algeria ai tempi supplementari. Decisive le reti di Schurrle e Ozil: a nulla è valsa la rete nel finale di Djabou utile soltanto per l’onore. Nei tedeschi molti giocatori sono apparsi sotto tono: da Kroos a Gotze passando per lo stesso Ozil sicuramente non nella sua versione migliore. Benissimo invece Schurrle, decisivo con il suo ingresso in campo. Nell’Algeria il più propositivo è Ghoulam, spinta incessante sulla propria fascia e autore dell’assist a Djabou, ben entrato in partita. Si è visto troppo poco Feghouli. In una gara tranquilla non si segnalano errori clamorosi. Il suo assistente sbaglia una chiamata a inizio gara su Mustafi poi corrette tutte le altre valutazioni.
L’eterna incompiuta Germania contro la rivelazione Algeria: l’ottavo di finale di questa sera mette di fronte due squadre sulla carta agli antipodi. Da una parte la solidità tedesca racchiusa in una squadra bella ma da troppo tempo incapace di tagliare il traguardo finale di un torneo internazionale, dall’altra l’inesperienza degli uomini di Halihodzic, mai arrivati a questo punto in una Coppa del Mondo. Il campo, soprattutto nella fase ad eliminazione diretta dove tutto può succedere, non si basa soltanto sui freddi numeri della vigilia e allora le Volpi del deserto vogliono continuare a sognare fregandosene di ogni pronostico. I tedeschi sono arrivati al Mondiale brasiliano come una delle compagini favorite per la vittoria del titolo: nel gruppo G i panzer hanno ottenuto il primato grazie a due vittorie (4-0 col Portogallo e 1-0 con gli Usa) e un pareggio (2-2 con il Ghana). L’Algeria rappresenta invece una delle tante outsiders dell’evento giunta a questo step dopo un convincente primo turno: buona la gara d’esordio contro il più quotato Belgio (sconfitta arrivata in rimonta nel secondo tempo), goleada alla Corea del Sud e pareggio con la Russia di Capello. Un 1-1 quest’ultimo, destinato ad entrare nella storia del calcio algerino. Infatti, nelle tre edizioni in cui l’Algeria ha partecipato al Mondiale, le Volpi del deserto mai avevano superato il primo turno. Comunque vada a finire, per gli uomini di Halihodzic sarà un successo. Facendo un salto nel passato si nota che i precedenti tra le due squadre sono soltanto due e clamorosamente entrambi sorridono ai maghrebini: un’amichevole datata 1964 terminata 2-0 e un 2-1 più recente (Mondiale spagnolo del 1982). Proprio collegato a quest’ultimo risultato, resterà nella storia il “biscotto” fra Germania Ovest e Austria – che si trovavano nello stesso girone dell’Algeria – nell’ultimo match della fase a gironi in Spagna ’82 grazie al quale gli algerini vennero estromessi dalla competizione in mezzo a mille polemiche. Che sia arrivato per l’Algeria il momento di vendicarsi? All’Estadio Beira-Rio di Porto Alegre scendono in campo le due squadre contornate dal pubblico delle grandi occasioni. Formazione tipo per la Germania con Low che ripropone il classico 4-2-3-1 che tanto ha impressionato nelle ultime uscite: Neuer tra i pali; Mustafi (il giocatore della Sampdoria sostituisce Hummels rimasto in albergo causa attacco febbrile), Boateng, Mertesacker e Howedes a comporre la linea difensiva; Lahm e Schweinsteiger (in ballottaggio fino all’ultimo con Khedira poi rimasto in panchina) a formare la cerniera mediana; Ozil, Kroos e Goetze con la licenza di inventare dietro l’unica punta Muller. L’Algeria sa di dover affrontare la sfida con intelligenza e sapienza tattica visto l’abisso tecnico fra le due formazioni quindi niente moduli azzardati. Halihodzic opta per un accorto 4-4-2: M’Bolhi in porta quindi difesa con Mandi, Belkalem, Halliche e Ghoulam (terzino del Napoli), Feghouli, Mostefa, Lacen, Taider a centrocampo. In attacco spazio al tandem Slimani-Soudani. Nei primi minuti la Germania esercita un elevato possesso palla ma di varchi i tedeschi non ne trovano nemmeno a pregare: ordinata la camaleontica formazione algerina che non concede spazi agli avversari. Il binario preferito della squadra di Low è quello a destra dove Mustafi (voto 6) si propone spesso e volentieri: sono almeno tre i traversoni messi in mezzo dal doriano senza però trovare fortuna. La prima grande occasione del match è però dell’Algeria: da un lungo rinvio difensivo Soudani (voto 6) si ritrova in campo aperto e non ci pensa due volte ad involarsi verso Neuer (voto 6). Decisiva l’uscita del portiere del Bayern a disinnescare il (grande) potenziale pericolo in corner. La Germania palleggia con maestria ma si contano più retropassaggi verso Neuer che verticalizzazioni per i tagli dei fantasisti quindi ai panzer non resta che tentare con i tiri da fuori. Ci prova quindi al 12’ Scweinsteiger (voto 6) con una bordata respinta in qualche modo dai guantoni di M’Bolhi (voto 6). L’Algeria non si fa pregare e al 16’ le Volpi del deserto trovano la via del gol anche se, il colpo di testa di Slimani (voto 6) sul traversone di Ghoulam (voto 6,5), è vanificato dalla netta posizione di fuorigioco dell’attaccante algerino. Ghoulam è uno dei migliori: il partenopeo sfiora addirittura la rete al minuto 18 quando un suo tiro cross dalla sinistra esce di poco sul fondo. Questa è l’Algeria. E la Germania? I tedeschi si limitano a fraseggi orizzontali ridondanti e inutili. Manca l’idea, manca chi crea gioco: a causa del forsennato pressing algerino sono i centrali Mertesacker (voto 5,5) e Boateng (voto 5,5) a dover impostare la manovra con pessimi risultati. Negli ultimi dieci minuti l’Algeria si allunga e la Germania cresce: i tedeschi sfiorano il gol confezionando una palla gol clamorosa al 41’. Kroos (voto 5,5) ha spazio e da fuori calcia in porta: buona la risposta di M’Bolhi una prima volta e ancora bravo l’estremo difensore a murare il tap in di Gotze (voto 5,5). Incoraggianti segnali di vita dei tedeschi in vista della ripresa.
Poche palle gol ma tanto agonismo soprattutto per merito della fame algerina. Da premiare l’impegno delle Volpi del deserto vicini al gol in almeno un paio di circostanze. Ci si aspetta di più dai fantasisti tedeschi. I ritmi di gioco non sempre sono altissimi.
Low deve cambiare qualcosa. La sua Germania fa una fatica incredibile ad impostare un’azione che sia una. Il pressing avversario strozza ogni fonte di gioco e manca il piano B. Muller in attacco è troppo isolato e la manovra stenta a decollare. Si notano segni di vita nel finale.
Non brillano le stelle quindi la palma di migliore in campo va al giocatore della Samp. Apprezzabile in avvio, si spenge un po’ nel finale ma la prestazione è buona.
Prestazione timida. Non si azzarda a superare la metà campo e in difesa spesso traballa assieme al collega Boateng.
Un primo tempo ottimo. L’approccio alla partita è simile a quello visto contro il Belgio. Le Volpi del deserto hanno creato delle buone occasioni. Ok l’assetto difensivo ma il calo nel finale si poteva forse evitare.
Uno dei migliori in campo. Attacca e difende con esperienza. In una delle sue sortite sfiora il gol con un tiro cross che esce non di molto. Tutto grasso che cola per il Napoli.
Deve carburare. Il talento del Valencia ancora non è entrato in partita. All’Algeria serve la sua classe per mettere in difficoltà Howedes. Non è una piena bocciatura ma per quanto visto il ragazzo potrebbe sicuramente fare di meglio.
Errata una chiamata del suo assistente a Mustafi in avvio. Giusto annullare il gol a Slimani e corretta la scelta di ammonire Halliche per un duro intervento su Scweinsteiger. Nel complesso siamo sulla sufficienza. Partita facile. (Federico Giuliani)
Non deve compiere neppure una parata eppure a suo modo è decisivo con un paio di uscite ad anticipare con i piedi i rapidi avversari.
Chiamato a sostituire Hummels, il giocatore della Sampdoria disputa un buon primo tempo. Nella ripresa va vicino al gol con un colpo di testa. Prova positiva. Resterà alla Sampdoria o qualche big si farà avanti? Esce per un problema fisico (dal 69’KHEDIRA 6 Picchia e distrugge il gioco degli avversari. Un classico mediano).
Causa necessità viene spostato al centro della difesa, non è il suo ruolo e si vede. Nel primo tempo va in affanno per via di alcuni errati posizionamenti non proprio da centrale. Slimani poi è un brutto cliente. Quando deve impostare perde parecchi palloni. Si guadagna la pagnotta con un intervento decisivo nei supplementari su Slimani che se ne stava andando in campo aperto.
Non da mai l’idea di essere insuperabile. Utile nel gioco aereo. Non chiedetegli però di far partire la manovra. Dorme sulla rete di Djabou. Piccola disattenzione che gli costa la sufficienza.
Non si nota quasi mai. Con il passare dei minuti da la sensazione di non esserci. Ci si accorge di lui soltanto quando batte le rimesse laterali.
Il solito generoso capitano. Intelligentissimo e sapiente anche in questa appiccicosa gara. Inizia da playmaker, conclude da terzino. Sul 2-1 algerino non segue però Djabou.
Preferito a Khedira, il centrocampista del Bayern fa il suo e qualcosa in più. Una buona conclusione nel primo tempo e una preziosa sponda nella ripresa. Apprezzabili gli inserimenti che portano scompiglio nella retroguardia algerina. (Dal 108’KRAMER sv).
El mago di Oz si vede e non si vede. Ci prova con un paio di tiri senza impensierire più di tanto M’Bolhi. Alla lunga svanisce e di lui non si hanno tracce fino al 2-0 finale. Quanta sofferenza!
Cala nella ripresa il giovane tedesco. Se nel primo tempo si fa vedere con un buon tiro, nella ripresa non incide. Tatticamente emblematica la sua posizione in campo. Si smarrisce e vaga in mezzo al campo.
Low lo sostituisce per far entrare il man of the match Schurrle. Alla lunga il cambio ha portato bene alla Germania. Luci e ombre per il prodigio tedesco anche se non è il peggiore dei suoi. (dal 46’SCHURRLE 6,5 Il migliore dei suoi. Le accelerazioni del giocatore del Chelsea sono decisive. Insacca con freddezza un bell’assist di Muller).
Uno così lo vorrebbe avere ogni squadra. Ha fame di gol e dopo un inizio così così cresce fino a costruire almeno due palle gol colossali per i suoi. Soltanto M’Bolhi gli nega il meritato gol. Regala l’assist a Schurrle. Decisivo ai fini della vittoria.
Passo indietro rispetto alla fase a gironi ma vittoria comunque importantissima. La Germania arriva ai quarti di finale non senza soffrire. Per il bel gioco si può aspettare. Finché la squadra vince non ci sono problemi…
M’BOLHI 6,5 Non ha uno stile elegante ma comunque efficace. Salva i suoi in almeno tre occasioni con altrettanti interventi rapidi e plastici. Nulla può sul gol di Schurrle e Ozil.
Inizia bene poi si perde. Simile a Howedes con la differenza che l’algerino in fase difensiva si fa apprezzare. Cala con il passare dei minuti come molti giocatori questa sera.
Capitano duro ma fondamentale per l’equilibrio difensivo dei suoi. Costretto ad uscire ai supplementari dopo una gara generosa. Poteva risparmiarsi il giallo (dal 96’BOUGHERRA 5,5 Entra nei supplementari quando i giochi sono ormai chiusi o quasi. In balia dei contropiedi tedeschi non sempre si fa trovare pronto).
Prestazione attenta fino al gol della Germania. Posizionamento non impeccabile sul traversone di Muller. La generosità non manca.
Il terzino del Napoli gioca una grande partita. Bene nei tempi regolamentari dove sfiora il gol. All’ultimo respiro regala l’assist per il 2-1 a Djabou. Motorino inesauribile.
Uno come lui questa sera all’Algeria sarebbe servito come il pane. Il talentuoso algerino invece si perde in mezzo a mille ghirigori inutili.
Silenzioso picchiatore in mezzo al campo. Sfiora la rete con un bolide da fuori deviato e va vicino al pareggio ai supplementari dopo un liscio di Khedira.
In mezzo al campo si nota poco. Troppo falloso. In una serata dove i fantasisti tedeschi non sono al meglio si poteva fare meglio.
Una conoscenza del calcio italiano. Gioca bene finché ha fiato poi è costretto ad uscire stremato. (dal 71’BRAHIMI 6 Uno dei più freschi. Durante i supplementari sarà lui a portare in avanti, pur senza successo, diverse azioni per i suoi).
Prestazione valida per questo giocatore molto duttile. All’inizio vorrebbe spaccare il mondo poi si affloscia. Gara comunque non da buttare (dal 99’DJABOU 6,5 Entra e si vede che ha voglia di mettersi in mostra. Premiato con il gol finale).
Troppo isolato, riceve pochi palloni e il suo rendimento ne risente. Alla lunga Boateng gli prende le misure e lo disattiva. Potrebbe riaprire i giochi ai supplementari ma si incarta facendosi recuperare in campo aperto.
Con il materiale che ha, fa quello che può. Visti i pronostici alla vigilia è già tanto che abbia portato l’Algeria sino a questo punto. Esce con onore dal Mondiale.
(Federico Giuliani)