Tra i papabili protagonisti di Argentina-Svizzera ci sono dei giocatori di grande qualità che possono cambiare la sfida con una singola giocata, soprattutto se si tratterà di una partita bloccata. E allora, nelle probabili formazioni di oggi pomeriggio ecco chi abbiamo individuato. ARGENTINA, IL PROTAGONISTA: ANGEL DI MARIA D’accordo, un certo Lionel Messi potrebbe non essere d’accordo. Ma il Mondiale si vince anche di squadra, pur se è stato il CT Sabella a paragonare Leo al Diego Maradona del 1986. Ad ogni modo, Di Maria sarà fondamentale oggi: spostato a centrocampo come studiato e proposto da Ancelotti nel Real Madrid, il numero 7 avrà il compito di velocizzare la manovra, giocare di prima, eseguire passaggi non scolastici per superare il pressing e l’organizzazione degli Stati Uniti che sanno essere molto ficcanti e non permettono di giocare. E poi, saltare l’uomo: a volte si vince anche così, creando superiorità numerica con la giocata del singolo. Poi, Di Maria sa anche fare gol: potrebbe risultare molto utile anche questo aspetto. SVIZZERA, IL PROTAGONISTA: XHERDAN SHAQIRI Dicono lo abbia già preso il Liverpool, o che comunque ci sia molto vicino. Uno dei tanti gioielli emersi dal Basilea di questi anni, è andato al Bayern Monaco ma naturalmente gli spazi erano ridotti; tuttavia anche in Baviera ha lasciato la sua impronta di talento, velocità e visione della porta. E’ reduce dalla tripletta realizzata nella partita decisiva contro l’Honduras: i gol li sa fare ed è il giocatore che può trascinare la Svizzera alla grande impresa. A patto però che non si isoli sulla destra del campo ma partecipi attivamente alla costruzione del gioco e soprattutto si sacrifichi in copertura su Lavezzi-Di Maria che agiranno dalla sua parte e provi a contenere le avanzate di Marcos Rojo. Può essere grande protagonista.
Oggi alle ore 18.00 italiane la Coppa del Mondo 2014 ci propone Argentina-Svizzera, interessante ottavo di finale che andrà in scena allo stadio Arena Corinthians di San Paolo. Favorita l’Albiceleste di uno scatenato Leo Messi, ma attenzione alla Svizzera che ha un’ottima squadra multietnica: questo Mondiale ci ha già insegnato che non ci sono partite scontate. Eccovi dunque ora le ultime notizie sulle due squadre e le probabili formazioni di Argentina-Svizzera, partita che sarà diretta dall’arbitro svedese Eriksson.
Queste sono state le parole di Alejandro Sabella nella conferenza stampa della vigilia: “Messi è il migliore del mondo. Leo sta facendo un gran Mondiale, quello che speravano i compagni e tutto il popolo argentino. Sono molto contento per lui, è decisivo quanto lo è stato Maradona a Messico ’86. Non posso confermare la squadra che giocherà. Lavezzi ha la particolarità di poter agire sia da attaccante che da centrocampista di destra. Con lui posso avere due schemi con gli stessi uomini. Dobbiamo migliorare, certo. Soprattutto non possiamo più commettere errori, che d’ora in poi possono esser fatali. Ma già con la Nigeria ci sono stati passi avanti, per me la squadra ha giocato da sette. In questa fase serve soprattutto equilibrio: fisico, tattico e mentale. Il fattore emozionale può essere decisivo. Visto il Brasile col Cile? Quasi la pressione gli fa un brutto scherzo. La Svizzera è un avversario pericoloso, giocano allo stesso modo e insieme da molto tempo. Ma ha punti deboli che non sto certo a raccontarvi. Noi dobbiamo giocare come sappiamo, bisogna attaccare bene per difendere bene. Le due cose sono indivisibili. Io vedo molto bene questo gruppo. E’ molto motivato. Da molto tempo l’Argentina non vince un Mondiale e questa è un gran motivazione. Non voglio aggiungere altro”. Non si annunciano particolari novità: vero che è stato provato anche un 4-4-2 con Maxi Rodriguez, ma è quasi certa la conferma del 4-3-3 con Lavezzi al fianco dei sicuri titolari Higuain e – naturalmente – Messi. Conferme anche negli altri reparti, anche se non tutti hanno convinto finora.
Detto che Maxi Rodriguez ha appunto la chance di giocare titolare nel caso di un (improbabile) cambio di modulo, tra le alternative a disposizione di Sabella spiccano molti giocatori del nostro campionato, soprattutto nerazzurri. In difesa ecco Campagnaro, a centrocampo il laziale Biglia, per le fasce Alvarez e in attacco Palacio, senza dimenticare come secondo portiere (riserva dell’ex doriano Romero) Andujar, del Catania e di proprietà del Napoli.
Un solo assente, ma è un nome pesante: per Aguero il Mondiale rischia di essere finito anzitempo. Il Kun sta lavorando duro per recuperare, ma ci sono speranze solo per la finale, a patto naturalmente che i suoi compagni di squadra riescano ad arrivarci.
Così ha parlato Ottmar Hitzfeld nella conferenza stampa ufficiale alla vigilia della partita: “Sono ottimista perché siamo migliorati molto. La vittoria con l’Honduras ci ha liberato mentalmente, e sappiamo come fermare Messi. Chiunque deve marcarlo sa che avrà dei problemi, ma io ho fiducia nella mia difesa e più in generale in tutta la mia squadra. Siamo molto concentrati e dimostreremo che possiamo arrivare ai quarti. L’Argentina ha una tale batteria di fuoriclasse che per loro non è un problema nemmeno sostituire un grande giocatore come Aguero: Lavezzi può essere pericolosissimo. Io guardo ai miei giocatori. Ripeto, siamo in forma. Credo che vinceremo se giocheremo ancora meglio che nell’ultima partita, e possiamo farlo. Se mi ritiro dopo questa gara? Io penso ad andare avanti nel Mondiale”. La Svizzera scenderà in campo con un 4-3-3 speculare a quello argentino: in difesa spicca la presenza del juventino Lichtsteiner, anche se un compito particolarmente impegnativo spetterà ai centrali Djourou-Von Bergen davanti al portiere Benaglio. Dal centrocampo in su, la Svizzera è totalmente multietnica: in mezzo molto Napoli con Behrami e Inler insieme al numero 10 Xhaka, perno fondamentale della formazione di Hitzfeld. In attacco invece ecco Shaqiri (tripletta per lui contro l’Honduras), probabilmente insieme a Seferovic e Mehmedi, decisivi nella prima sfida contro l’Ecuador.
Ciò significa che non dovrebbe giocare titolare Drmic, pur autore di ben due assist per Shaqiri nell’ultima partita del girone. Sarà comunque lui la prima alternativa per l’attacco, mentre a centrocampo spiccano il terzo “napoletano” Dzemaili e Stocker e in difesa il primo nome è certamente quello del giovane Schar.
Nessun giocatore infortunato e nessuno squalificato: situazione ideale per i rossocrociati sotto questo punto di vista per una sfida molto difficile.
1 Romero; 4 Zabaleta, 17 F. Fernandez, 2 Garay, 16 Rojo; 5 Gago, 14 Mascherano, 7 Di Maria; 10 Messi, 9 Higuain, 22 Lavezzi. All. Sabella.
A disp.: 21 Andujar, 12 Orion, 3 Campagnaro, 15 Demichelis, 23 Basanta, 6 Biglia, 8 Perez, 13 A. Fernandez, 19 Alvarez, 11 M. Rodriguez, 18 Palacio.
Squalificati: nessuno.
Indisponibili: Aguero.
Diffidati: Rojo.
1 Benaglio; 2 Lichtsteiner, 20 Djourou, 5 Von Bergen, 13 Rodriguez; 11 Behrami, 10 Xhaka, 8 Inler; 23 Shaqiri, 9 Seferovic, 18 Mehmedi. All. Hitzfeld.
A disp.: 12 Sommer, 21 Burki, 3 Ziegler, 4 Senderos, 6 Lang, 22 Schar, 7 Barnetta, 14 Stocker, 15 Dzemaili, 16 Fernandes, 17 Gavranovic, 19 Drmic.
Squalificati: nessuno.
Indisponibili: nessuno.
Diffidati: Djourou.
Arbitro: Eriksson (Sve).
Alle ore 18 di domani pomeriggio, all’Arena do Corinthians di Sao Paulo, si gioca l’ottavo di finale della Coppa del Mondo 2014: Argentina-Svizzera. E’ lo stadio che ha visto l’esordio dei Mondiali brasiliani, e dove finora si sono giocate altre tre partite; le sudamericane ci hanno sempre vinto perciò l’Albiceleste ha anche il favore della tradizione recente. E’ anche favorita per valori tecnici e profondità della rosa; ma attenzione a sottovalutare la Svizzera, una squadra che pur con qualche limite strutturale è arrivata con merito agli ottavi e adesso vuole anche arrivare più in là. Chi passerà il turno andrà ad incrociare la vincente di Belgio-Stati Uniti, che è l’altra partita di oggi (alle ore 22, sempre italiane).
La tegola per Alejandro Sabella è rappresentata dall’infortunio di Sergio Aguero; il Kun ha riportato la lesione muscolare di primo grado alla coscia nel corso della terza partita (quella contro la Nigeria) e dunque il suo Mondiale è già finito. La Seleccion ha comunque il suo sostituto naturale, Ezequiel Lavezzi; vede meno la porta rispetto ad Aguero ma può essere più utile quando si parte in contropiede o per saltare l’uomo e aprire spazi per Messi e Higuain. Che completano ovviamente il tridente in attacco; la Pulce, accusata spesso di non riuscire a fare la differenza in nazionale come fa invece con il Barcellona, ha già timbrato quattro gol in questi Mondiali e adesso il sogno di tutta l’Argentina è che sia lui a segnare il gol della coppa al Maracanà, magari contro il Brasile. Per il resto non si cambia la squadra che ha vinto tutte le partite del gruppo: Gago e Mascherano a centrocampo con Di Maria, che ormai è avvezzo ad un ruolo nel quale si è riciclato nel Real Madrid, in difesa Fernandez e Garay coppia centrale con Zabaleta e Marco Rojo sulle corsie laterali.
Anche Ottmar Hitzfeld, giunto alla fine del suo mandato con la confederazione elvetica, deve rinunciare a due pedine: si tratta del difensore centrale Von Bergen, visto in Italia con le maglie di Cesena e Palermo e protagonista quattro anni fa in Sudafrica, e dell’attaccante Gavranovic. Non cambia comunque più di tanto la formazione titolare; i dubbi sono in mezzo dove Schar non sta benissimo ma stringe i denti per posizionarsi al fianco di Djourou, che ha convinto poco. Lichtsteiner e Ricardo Rodriguez hanno un ruolo importante: devono spingere sulle fasce e costringere gli argentini ad abbassare il baricentro e posizionarsi più guardinghi. In mezzo al campo dovrebbe essere confermata la coppia del Napoli Behrami-Iner, con Dzemaili prima opzione dalla panchina; davanti, come già accaduto contro Honduras, il sacrificato è Stocker perchè Mehmedi allarga la sua posizione sulla sinistra lasciando il ruolo di prima punta a Drmic, con Shaqiri (che sembra vicino al Liverpool) e Xhaka intoccabili sulla trequarti. E’ una squadra, la Svizzera, che ha tanto talento ma che spesso e volentieri si perde nei suoi fraseggi non riuscendo a dare ritmo alla manovra, e dietro come detto soffre troppo.