Soltanto la pioggia salva Agnieszka Radwanska dall’ennesima eliminazione in uno Slam quando il tabellone è favorevole. Siamo agli ottavi di finale, nella parte bassa le avversarie non erano troppo probanti e c’erano le possibilità di qualificazione ai quarti. E invece Aga è ad un passo dall’eliminazione: sotto 6-3 5-0 contro Ekaterina Makarova, difficile pensare che una volta che si riprenderà a giocare la russa perderà il set. Sarebbe la prima volta ai quarti di Wimbledon per la russa; mentre la polacca ancora una volta si scioglie nel momento migliore e quando doveva fare il salto di qualità. Si continuerà a giocare sul centrale grazie alla copertura: Andy Murray è avanti 6-4 3-0 su Kevin Anderson. Intanto ai quarti di finale nel tabellone maschile c’è solo Marin Cilic: il croato sembra rinato, dopo aver fatto fuori Tomas Berdych ha nettamente battuto anche Jeremy Chardy e aspetta ora uno tra Novak Djokovic e Jo-Wilfried Tsonga.



Finalmente si gioca: sembra che la pioggia abbia dato una tregua e i giocatori sono tornati in campo a Wimbledon. Dove si completano altri incontri: chiude il quadro degli ottavi di finale Sabine Lisicki che conferma il suo talento sull’erba. Perso il secondo set contro Ana Ivanovic, la tedesca non si è scomposta e nel terzo ha triturato l’avversaria. Così, con il punteggio di , la finalista del 2013 arriva al quarto turno dove sfiderà Yaroslava Shvedova, altra specialista sull’erba che però è inferiore alla tedesca, la quale avrebbe poi un’eventuale quarto contro Simona Halep in un match che si profila stupendo. Intanto ai quarti ci è già arrivata Eugenie Bouchard: la canadese lo fa per la terza volta consecutiva negli Slam mostrando una sensazionale crescita nel breve periodo (un anno fa si era sempre fermata prima del terzo turno, raggiunto solo a Wimbledon, e agli Australian Open non aveva passato le qualificazioni). Battuta la francese Alizé Cornet che sabato aveva fatto fuori Serena Williams ma non è riuscita a tenere lo stesso livello; dimostrando da una parte che ogni partita fa a sè su un campo da tennis, e soprattutto che le nuove leve stanno crescendo, e anche in fretta. Ora per la Bouchard c’è un ostacolo comunque duro: Maria Sharapova, che l’ha battuta recentemente nella semifinale del Roland Garros, o Angelique Kerber che sempre all’Open di Francia ha battuto agli ottavi di finale, ma da cui era stata sconfitta al secondo turno degli Us Open 2013. Quando però la Bouchard non era ancora Genie.



Ancora pioggia. Nemmeno il tempo di chiudere un paio di incontri (Yaroslava Shvedova si è qualificata per gli ottavi di finale, più che altro perchè Madison Keys non si è ripresentata in campo dopo l’interruzione di sabato) e il cielo di Londra ha nuovamente iniziato a vomitare acqua sui campi in erba di Wimbledon. E dunque, tutto fermo: maledirà il momento Ana Ivanovic tanto quanto lo aveva fatto due giorni fa Sabine Lisicki (ma allora il problema era l’oscurità). La serba infatti ha ripreso alla grande il suo incontro e messo alle strette la finalista 2013, portandosi sul 5-2 con un break di vantaggio. Annullata alla tedesca una palla per il 5-3, ha dovuto rientrare negli spogliatoi con il timore di perdere l’inerzia del match. 



A Wimbledon 2014 è arrivato il momento della Repubblica Ceca. Che questo Paese avesse una forte identità tennistica lo sapevamo fin dai tempi di Martina Navratilova, Ivan Lendl, Hana Mandlikova e perchè no Helena Sukova e Jana Novotna (passata dal pianto sulla spalla della Duchessa di Kent al sollevare il piatto cinque anni più tardi), e non si vincono due Fed Cup consecutive (2011 e 2012) se non si ha un movimento femminile ben organizzato e di talento; ma qui ai Championhips si sta andando oltre le più rosee aspettative, con ben due giocatrici ai quarti di finale. Una era scontata: c’era in programma un derby, che è stato appannaggio di Lucie Safarova (6-0 6-2) contro la più giovane e inesperta Tereza Smitkova (classe ’94). Primo quarto di finale Slam per la Safarova dai tempi degli Australian Open 2007; ancora meglio è riuscita a fare la connazionale Barbora Zahlavova Strycova. Che ha un anno più di lei (è del 1986) ma finora non era mai andata oltre il terzo turno di un Major. Oggi ha nettamente sconfitto la testa di serie numero 16 Caroline Wozniacki, che qualche segnale di fatica l’aveva già accusato contro la giovanissima Ana Konjuh andando più volte vicina a perdere il servizio ma salvandosi sempre nei momenti complicati anche grazie all’inesperienza della croata. Così, due ceche sono inaspettatamente ai quarti di Wimbledon; la terza potrebbe e dovrebbe essere Petra Kvitova, che su questa erba ci ha vinto tre anni fa e che affronta oggi Shuai Peng, fortissima in doppio ma decisamente meno nel singolare. Peccato siano tutte dalla stessa parte del tabellone: è più facile che una di loro arrivi in finale, ma non ci sarà comunque un derby all’ultimo atto.

Sfuma il sogno di Simone Bolelli di raggiungere per la prima volta in carriera gli ottavi di finale di un torneo dello Slam: il suo incontro a Wimbledon 2014, interrotto sabato per pioggia quando eravamo sul 3-3 al quinto set, si è appena concluso con la vittoria di Kei Nishikori che ha infine avuto la meglio con il punteggio di . Una grossa delusione per Simone: certo nei pronostici della vigilia non era favorito e va pur sempre ricordato che Nishikori è la testa di serie numero 10, ma per come si era messo l’incontro c’erano tutti i presupposti per un grande risultato. Nel frattempo sono iniziati gli altri incontri, con l’eccezione dei due campi principali che come al solito aprono i battenti alle 13 locali (le 14 in Italia): stanno giocnando soprattutto gli juniores.

Sedici gradi: si alza la temperatura a Londra, ma adesso si segnalano anche alcune nuvole: che anche questa giornata di Wimbledon 2014 sia minacciata dalla pioggia? Si spera di no: intanto si preparano ad entrare in campo i primi giocatori impegnati nel programma odierno. Alize Cornet-Eugenie Bouchard inaugura il campo centrale, sul numero 1 si conclude Ana Ivanovic-Sabine Lisicki (punteggio parziale 4-6 1-1). Simone Bolelli, che riparte dal 3-3 nel quinto set contro Kei Nishikori, è impegnato a breve sul campo numero 8.

Ci sono sole e 13 gradi su Londra: se tutto va bene, a Wimbledon oggi si dovrebbe giocare. Notizia positiva dopo un sabato disastroso dal punto di vista climatico, con incontri sospesi e rimandati a 48 ore di distanza (come quello tra il nostro Simone Bolelli, a caccia di uno storico posto negli ottavi di finale, e Kei Nishikori) e altri che nemmeno sono cominciati. Intanto. su La Gazzetta dello Sport, dello Slam in corso ha parlato Martina Hingis; oggi 33enne, rientrata nel circuito solo per giocare in doppio, la svizzera di origine slovacca è stata una campionessa di grande precocità (era numero 1 del mondo a 16 anni) e ha vinto cinque titoli dei Major tra cui una volta i Championships (nel 1997), ma troppi infortuni alle caviglie e l’esplosione delle sorelle Williams ne hanno frenato una carriera che sarebbe potuta essere leggendaria. “Non amavo particolarmente l’erba” ha raccontato“ “ma siccome mi piaceva tantissimo la terra e non ho mai vinto il Roland Garros (due finali, ndr) forse dovrei rivedere le mie convinzioni”. Per quanto riguarda le previsioni sul torneo: “L’eliminazione di Serena Williams non mi sorprende più di tanto: lei rimane la più forte, ma il livello si è alzato e le avversarie sono più agguerrite. La favorita? Maria Sharapova mi ha impressionato. Sta giocando bene e non ha sentito il passaggio da terra a erba”. Possibili outsider? “La Lisicki ha già confermato che può arrivare in fondo, Petra Kvitova se ritrova la condizione può diventare ingiocabile su questi campi”. E nel tabellone maschile? “I soliti quattro: Murray è il campione, Djokovic è il più in forma ma Nadal diventa pericoloso quando passa la prima settimana. E Federer… lui ha un posto nel mio cuore, sono convinta che possa vincere un altro Slam e Wimbledon è casa sua”. Chiusura su Belinda Bencic, che fa parte della scuderia di giovani talenti gestita dalla madre di Martina, e che la stessa Hingis ha allenato; lei pure svizzera di origine slovacca, lei pure campionessa a Roland Garros e Wimbledon juniores, nello stesso anno, 19 dopo Martina. “E’ un grande talento, ma deve seguire la sua strada a piccoli passi senza lasciarsi influenzare da quello che sente intorno a lei”.

La domenica è sacra a Wimbledon: non si gioca mai, nemmeno se si tratta di recuperare sul programma vessato dalla pioggia. Ieri per ore non si è potuto scendere in campo; con un po’ di clemenza il cielo sopra Londra ha offerto uno spiraglio nel tardo pomeriggio, così che si è potuto procedere almeno un po’; abbiamo così visto l’eliminazione di Serena Williams che fallisce il terzo Slam consecutivo senza centrare i quarti, le vittorie di Rafa Nadal (che ha perso ancora un set) e Roger Federer, le avanzate inesorabili di Maria Sharapova (11 game in fila dopo lo svantaggio iniziale) e Simona Halep. Il terzo turno però non si è completato; accadrà oggi, alla ripresa delle operazioni. Per seguire gli incontri vi basta accendere il satellite: Sky Sport infatti mette a disposizione i canali Sky Wimbledon 1 (203) e Sky Wimbledon 2 (204) e tutto un pacchetto di canali tra il 255 e il 260. Oltre 240 ore di diretta per non perdere nemmeno un momento degli incontri, i canali sono raggiungibili attraverso il mosaico e, in assenza di un televisore, anche in streaming video con l’applicazione Sky Go, riservata agli abbonati in modo gratuito. Poi ci sono ovviamente live score e statistiche sul sito ufficiale del torneo (www.wimbledon.com), le pagine ufficiali, sui social network, che sono Wimbledon (su Facebook) e @Wimbledon (su Twitter) e i canali del circuito maschile e femminile, rispettivamente ATP World Tour e @ATPWorldTour, e . Occhio al campo 8: alle 12:30 italiane Simone Bolelli chiude la sua fatica nel tentativo di prendersi uno storico ottavo di finale. L’unico italiano rimasto nei due tabelloni ci prova contro Kei Nishikori, testa di serie numero 10: il punteggio recita , la speranza è non dover maledire quel tie break in cui con un po’ più di attenzione il bolognese avrebbe potuto evitare i rischi legati a un’interruzione e volare subito a sfidare Milos Raonic. Da completare anche Yaroslava Shvedova-Madison Keys (7-6 6-6) e una bellissima Sabine Lisicki-Ana Ivanovic, con gli organizzatori che non hanno brillato per sagacia quando hanno fatto giocare i primi due game del secondo set prima di interrompere (siamo 6-4 per la tedesca, e 1-1). Ma oggi si aprono anche gli ottavi: e allora, sul campo centrale bell’incontro a tinte francofone tra Alize Cornet, galvanizzata dalla vittoria su Serena Williams ma ora con la pressione addosso, e Eugenie Bouchard che cerca la terza semifinale Slam consecutiva. Dovesse vincere, la canadese potrebbe però trovarsi a giocare contro Maria Sharapova che sogna invece il sesto Major e il primo Wimbledon da quello storico e sorprendente di dieci anni fa. Certo la russa ha in Angelique Kerber un’avversaria tosta, ma per come sta giocando in questo periodo è decisamente favorita. Tra gli uomini occhio a Andy Murray: il campione in carica sfida il sudafricano Kevin Anderson, reduce dalla battaglia contro Fabio Fognini. Favorito il numero 3 del seeding che vuole togliersi di dosso tutti gli avversari prima di arrivare alle sfide con i big. E poi attenzione ovviamente alla partita che chiude il programma sul centrale: quella tra Novak Djokovic, la cui caduta con relativo infortunio alla spalla non sembra aver lasciato conseguenze, e Jo-Wilfried Tsonga che è forse all’ultima possibilità per dimostrare che anche con i supercampioni presenti nel tabellone può vincere uno Slam. C’è anche Grigor Dimitrov, il nuovo che avanza: ci ha messo un po’ a fare il salto di qualità, ora però lo ha compiuto e contro Leonardo Mayer non può fare passi falsi, la gloria lo aspetta.