“Sono davvero contento di iniziare una collaborazione con Amélie. E’ stata una grandissima tennista e ha vinto titoli molto importanti”. A rilasciare queste dichiarazioni è Andy Murray, che finalmente ha sciolto le riserve riguardo il suo nuovo allenatore (avrebbe dovuto annunciarlo a inizio aprile); la sorpresa di questa notizia è che il coach è Amélie Mauresmo. Una scelta interessante quella del britannico, recente semifinalista al Roland Garros: dopo aver interrotto il rapporto di due anni con Ivan Lendl, che gli ha portato in dote gli Us Open, l’oro olimpico e soprattutto il tanto agognato Wimbledon, Murray si rimette in gioco scegliendo la Mauresmo, che ricopre già il ruolo di capitano per la nazionale francese di Fed Cup e si sdoppierà tra gli impegni (a febbraio la Francia sfiderà l’Italia nel primo turno). Una donna ad allenare un uomo? Potrebbe funzionare: vero che Amélie non è troppo abituata a giocare ai cinque set, ma i maschi lo fanno solo in quattro tornei l’anno (benchè siano i più importanti) e soprattutto il tennis è tennis, che duri due o quattro ore. E poi la Mauresmo è una campionessa: è stata numero 1 del mondo (la prima francese dagli anni Settanta) e in bacheca vanta due Slam, gli Australian Open e soprattutto Wimbledon, entrambi nel 2006 e sempre battendo Justine Henin in finale. Il ritiro è avvenuto presto: a soli 30 anni, quando ha annunciato di non avere più stimoli per continuare. Recentemente era entrata nello staff di Marion Bartoli, tennista di talento ma troppo insicura e incostante; risultato, Marion ha trionfato a Wimbledon scioccando tutti e subito dopo si è ritirata. “Non vedo l’ora di lavorare con Andy” ha commentato la Mauresmo. “E’ uno dei giocatori più talentuosi del circuito e so di potergli dare molto”. Perchè anche Amélie aveva tanto talento, e anche lei sa cosa significhi non riuscire a onorarlo al 100%; lo scozzese apre la stagione sull’erba dove lo scorso anno oltre ai Championships ha trionfato anche al Queen’s. Buon lavoro ad entrambi.
(Claudio Franceschini)