La partita Belgio-Stati Uniti si è conclusa con il risultato finale di 2-1 a favore dei Diavoli Rossi. Tutti i gol nei tempi supplementari: al 93′ minuto ha aperto le marcature Kevin De Bruyne, poi all’ultimo minuto dei primo extra time (il 115′) Romelu Lukaku si è finalmente sbloccato portando i suoi sul 2-0. Ma gli americani non si sono arresi e all’inizio del secondo supplementare hanno accorciato le distanze grazie al classe 1995 Julian Green, entrato dopo la seconda rete del Belgio. La nazionale allenata da Marc Wilmots ha sofferto ma è riuscita a portare a casa la vittoria: giocherà i quarti di finale sabato 5 luglio alle ore 18 italiane, contro l’Argentina all’Estadio Nacional di Brasilia. Gli Stati Uniti invece si aggiungono alla lista delle squadre che salutano la Coppa del Mondo 2014 a testa più che alta.
Strepitoso ultimo ottavo di finale, con il Belgio che va ai quarti di finale dopo 120 minuti. 0-0 nei novanta minuti regolamentari, succede poi di tutto nei supplementari. Nel primo tempo ne segnano due i diavoli rossi con De Bruyne e Lukaku. Nella ripresa invece Green riapre la partita e gli States fanno soffrire la squadra di Wilmots che allla fine vince meritatamente.
Quando sembrava tutto finito esce dal cilindro il gol di Green che prova a tenere a galla gli Stati Uniti che giocano con grande carattere e determinazione. Partita bellissima!
Il Belgio raddoppia grazie alla grande palla servita da Origi a Lukaku! Il bomber del Belgio ha avuto un impatto devastante con questa partita, sta trascinando i suoi ai quarti!
Come la Germania anche il Belgio sblocca la partita subito all’inizio dei supplementari. Decisivo l’appena entrato Lukaku che di fisico va via all’avversario e fugge sulla corsia destra. Palla dentro per De Bruyne che salta un uomo dentro l’area di rigore e segna un gol fondamentale per il Belgio!
Grande rammarico per il Belgio, costretto ai supplementari dagli Stati Uniti. I diavoli rossi dominano in lungo e in largo, rischiando anche di perderla al minuto 92 quando Wondolowski calcia alto da solo di fronte a Courtois. Le più grandi occasioni però sono per gli uomini di Wilmots, Howard vero eroe della ripresa con una serie incredibili di parate.
La ripresa comincia con un vero e proprio assedio del Belgio. Gli Stati Uniti ogni volta che vengono fuori rischiano poi di prendere il gol in contropiede. La più grande occasione ce l’ha Origi che servito da De Bruyne coglie la traversa. Intanto Wilmots effettua il primo cambio: fuori Mertens e dentro Mirallas.
Termina a reti inviolate il primo tempo dell’ultimo ottavo di finale. Non è mancato lo spettacolo, garantito dalla qualità del Belgio e i muscoli degli Stati Uniti. La squadra di Wilmots ha le più grandi occasioni, la prima dopo 34 secondi appena con Origi. I ragazzi di Klinsmann arrancano in difesa, dove spesso si fanno trovare scoperti, ma si rendono comunque a tratti anche pericolosi.
Nella prima mezz’ora il Belgio fa la partita, chiudendo gli Stati Uniti per alcuni tratti nella propria area di rigore. Benissimo Origi, che ha una grande occasione dopo 34 secondi. Klinsmann è costretto al primo cambio dopo 30 minuti, quando è costretto a sostituire Johnson, il migliore tra i suoi, per un problema fisico. Al suo posto è entrato Yedlin.
Parte meglio il Belgio che però deve stare molto attento alle ripartenze degli Stati Uniti. Non ci sono grandissime occasioni in questi primi venti minuti, ma ritmi concitati e tanta qualità in campo. La sensazione è che se i diavoli rossi si accendono possono fare molto male agli americani.
E’ una partenza shock per gli Stati Uniti, dopo appena trentaquattro secondi Origi sfiora il gol. L’attaccante si inserisce in mezzo e Howard sventa in calcio d’angolo. Ci aspetta una bellissima partita!
Ci siamo: all’Arena Fonte Nova di Salvador sta per iniziare Belgio-Stati Uniti, partita diretta dall’arbitro algerino Haimoudi. E’ l’ultimo ottavo di finale della Coppa del Mondo 2014: chi vince va a sfidare l’Argentina, che ha conquistato il pass per Brasilia superando all’ultimo respiro (nei tempi supplementari) la Svizzera con un gol di Angel Di Maria. Vediamo allora quali sono le scelte di Marc Wilmots e Jurgen Klinsmann; le sorprese non mancano, leggi le esclusioni di Lukaku e Beckerman. 1 Courtois; 2 Alderweireld, 15 Van Buyten, 4 Kompany, 5 Vertonghen; 6 Witsel, 8 Fellaini; 14 Mertens, 7 De Bruyne, 10 E. Hazard; 17 Origi. A disposizione: 12 Mignolet, 13 Bossut, 18 Lombaerts, 23 Ciman, 3 Vermaelen, 19 Dembelé, 22 Chadli, 20 Januzaj, 11 Mirallas, 9 R. Lukaku. Allenatore: Marc Wilmots 1 Howard; 2 F. Johnson, 3 O. Gonzalez, 5 Besler, 7 Beasley; 20 Cameron, 4 Bradley, 13 J. Jones, 11 Bedoya; 8 Dempsey, 19 Zusi. A disposizione: 12 Guzan, 22 Rimando, 21 Chandler, 6 Brooks, 2 Yedlin, 15 Beckerman, 14 B. Davis, 10 Diskerud, 16 J. Green, 18 Wondolowski, 17 Altidore, 9 Johansson. Allenatore: Jurgen Klinsmann
Belgio-Stati Uniti, ultimo ottavo di finale in calendario nella Coppa del Mondo 2014, si presenta molto simile a quanto abbiamo visto ieri sera in Germania-Algeria. Si pensava che i tedeschi avrebbero preso direttamente il comando delle operazioni e schiacciato i maghrebini nella loro trequarti, ma così non è stato. Perchè? Tatticamente la spiegazione è semplice: da una parte la Germania non è riuscita nella prima frazione di partita a far circolare rapidamente il pallone, dall’altra l’Algeria era molto brava ad appoggiarsi su Slimani e a salire per offrire varie soluzioni ai centrocampisti che impostavano l’azione. La gara è cambiata quando Ozil è riuscito a scivolare tra le linee per godere di maggiore libertà e creare sulla trequarti, e quando Lahm è stato mandato nel suo ruolo naturale di terzino con Khedira in mezzo. E’ quanto il Belgio rischia questa sera: anche i Diavoli Rossi hanno due laterali che non sono terzini di ruolo, pertanto possono essere poco inclini a sovrapporsi e creare superiorità numerica sulle fasce. Questo costringerebbe la nazionale di Marc Wilmots a giocare prevalentemente al centro, intasando gli spazi e chiudendosi nell’imbuto statunitense che proprio nella tonnara centrale vuole mandare i palleggiatori avversari. Si rischia insomma di perdere molto nella fase offensiva, ma anche in quella difensiva: Brad Davis e Zusi hanno il passo per superare in velocità Alderweireld e Vermaelen e per creare situazioni pericolose, ma naturalmente la nazionale a stelle e strisce dovrà essere brava a giocare rapidamente, cambiare il fronte d’attacco e mandare dentro i suoi centrocampisti. Reggendo però più di quanto abbia fatto l’Algeria, e preparandosi all’eventualità di giocare un supplementare; quando si entra negli ultimi 20 minuti di partita il Belgio diventa letale e in quel frangente gli americani dovranno averne ancora per rintuzzare gli attacchi di giocatori che se si accendono fanno la differenza sempre e comunque (o quasi).
Sentiremo risuonare le note degli inni nazionali di Belgio e Stati Uniti nella partita di questa sera a Salvador; facciamo allora un excursus nella storia delle due composizioni, nei loro titoli e nelle loro origini. BELGIO, L’INNO NAZIONALE: LA BRABANÇONNE E’ stato scritto a Bruxelles nel settembre del 1830: la musica si deve ad Alexandre Dechet, un rivoluzionario passato agli annali con il nome di battaglia “Jenneval” e che avrebbe guidato la rivoluzione belga per l’indipendenza dal Regno Unito dei Paesi Bassi. Inizialmente la composizione si intitolava Qui aurait dit de l’arbitraire; nel 1860 fu il Primo Ministro Charles Rogier a riscriverlo in francese; ne esiste anche una versione in fiammingo, introdotto da Robert Herremann. La musica è di François vam Campenhout e si ispira decisamente all’inno francese; per Brabançonne si intende musica del Brabante (uno dei territori del Regno dei Paesi Bassi). STATI UNITI, L’INNO NAZIONALE: THE STAR-SPANGLED BANNER Uno degli inni più famosi al mondo, e dei più belli. La traduzione dice tutto. “La bandiera adorna di stelle”, perciò è un canto alla bandiera. Le parole risalgono al 1814 (il presidente era James Madison): si devono a Francis Scott Key, poeta dilettante che le mise in un poema dal titolo “The defence of Fort McHenry”. Divenuto canto patriottico sulla musica di To Anacreon in Heaven, che era stata utilizzata anche per l’inno del Lussemburgo, è ufficiale soltanto dal 3 marzo 1931 con approvazione del Congresso; ma già da parecchi anni la Marina degli Stati Uniti e la Casa Bianca lo avevano adottato.
Manca ormai poco tempo all’inizio di Belgio-Stati Uniti, partita che sarà diretta dall’arbitro algerino Haimoudi allo stadio Arena Fonte Nova di Salvador e che IlSussidiario.net ha presentato con uno degli allenatori più preparati del calcio italiano, Aldo Dolcetti. Per lui, questo ottavo di finale della Coppa del Mondo Brasile 2014 si annuncia come una partita aperta, ma con il Belgio favorito, di cui Dolcetti apprezza in modo particolare il modo di giocare. Gli americani punteranno su compattezza, organizzazione tattica e forza fisica e sono certamente una Nazionale in ascesa, ma Dolcetti spende parole importanti per il lavoro fatto nell’ultimo decennio dalla Federazione belga, che ha portato come risultato la crescita di una generazione di talenti con pochi paragoni nella storia dei Diavoli Rossi: per leggere tutta l’intervista esclusiva, clicca qui.
Si avvicina la diretta live di Belgio Stati Uniti, ottavo di finale della Coppa del Mondo 2014 in programma allo stadio Arena Fonte Nova di Salvador alle ore 22.00 italiane di questa sera. Sulla carta, una delle sfide più incerte di questo primo turno ad eliminazione diretta dei Mondiali. Il Belgio punta molto sui suoi grandi talenti, in particolare Eden Hazard ma anche il “napoletano” Dries Mertens, mentre in attacco c’è ancora un dubbio tra Romelu Lukaku e Divock Origi, che il c.t. Marc Wilmots probabilmente scioglierà solo a ridosso della partita. Gli Stati Uniti vogliono invece far innamorare sempre di più gli Usa del soccer, e Jurgen Klinsmann punta in particolare su Clint Dempsey e Michael Bradley, i due fari della squadra a stelle e strisce insieme al portiere Tim Howard. Per saperne però di più sui probabili titolari, i panchinari, gli assenti e gli squalificati: –
Belgio-Stati Uniti si gioca a Salvador, Arena Fonte Nova, alle ore 22 di questa sera (italiane): è l’ultimo ottavo di finale della Coppa del Mondo. Si affrontano due squadre che sono arrivate in Brasile con ambizioni diverse; se per gli Stati Uniti è già positivo essere arrivati alla fase ad eliminazione diretta (ma naturalmente si proverà a fare un passo in più) i Diavoli Rossi hanno forse la nazionale più competitiva di sempre, anche più di quella che negli Ottanta fu seconda all’Europeo giocato in Italia e centrò il quarto posto ai Mondiali del 1986, che rimane ancora il miglior risultato di sempre in una Coppa del Mondo. I favoriti sono chiaramente loro, ma devono stare attenti perchè l’orgoglio americano non va certamente sottovalutato. I precedenti recenti sono tutti a favore del Belgio, che ha trionfato in quattro amichevoli (l’ultima datata maggio 2013, finì 4-2); ma nel 1930, prima fase gruppo 4, si giocò a Montevideo il 17 luglio e fu un 3-0 a favore degli States, grazie a una tripletta di Bert Patenaude che all’epoca aveva 20 anni e aveva segnato tantissimo con il Fall River F.C. L’altra curiosità della partita è legata al fatto che Marc Wilmots e Jurgen Klinsmann, i due attuali Commissari Tecnici delle due nazionali, si sono affrontati sul campo ai Mondiali (e anche con le squadre di club; nel 1996-1997 uno era nello Schalke 04, l’altro nel Bayern Monaco). Naturalmente Germania-Belgio, proprio un ottavo di finale nella Coppa del Mondo 1994 che si giocò il 2 luglio al Soldier Field di Chicago. Partita splendida: Rudi Voeller aprì le marcature, nel giro di 5 minuti Georges Grun pareggiò e lo stesso Klinsmann avevano portato il risultato sul 2-1. Ancora Voeller arrotondò il punteggio, all’ultimo minuto Philippe Albert riuscì soltanto a dimezzare lo svantaggio ma fu la Germania a qualificarsi; un altro motivo per il quale oggi Wilmots, che quella partita la vide dalla panchina senza poter contribuire, vuole battere gli Stati Uniti e raggiungere i quarti di finale. Punteggio pieno nelle prime tre partite, un solo gol subito – su calcio di rigore: sì, il Belgio è tra le pretendenti alla vittoria dei Mondiali. Azzardo? Solo se guardiamo il tabellone (possibile quarto contro l’Argentina) e il blasone delle squadre, perchè la realtà del campo ci dice che i Diavoli Rossi hanno tutto per battere le avversarie più quotate. E’ vero che ha segnato poco (4 gol), ed è vero che non ha particolarmente impressionato sul piano del gioco; però c’è un dato che deve far preoccupare chi gioca o giocherà contro di loro, e cioè il fatto che negli ultimi minuti questa nazionale sia in grado di accelerare e diventare letale, comincia a crescere di colpi e mette in scacco le difese avversarie. E’ sempre successo così, al di là della forza delle squadre con cui si è misurato; ed è successo anche nella prima partita, quando la nazionale di Wilmots è passata in svantaggio e si è trovata a dover recuperare contro l’Algeria che chiudeva tutti gli spazi e si piazzava dietro a protezione del gol. L’unica nota stonata, se vogliamo, è il rendimento di Romelu Lukaku: per il momento il tanto atteso attaccante di proprietà del Chelsea non ha incantato e ha addirittura perso il posto a favore di Divock Origi, classe ’95 che ha risolto la partita contro la Russia. Gli Stati Uniti sono agli ottavi con tanto entusiasmo; hanno ormai dimostrato che il periodo in cui il calcio era considerato uno sport minore e noioso è superato, in 16 milioni hanno visto la partita contro il Ghana e cioè più o meno gli stessi telespettatori che in media hanno seguito le finali NBA. Un dato importante, e la squadra ne è lo specchio: competitiva e ostica, ha costruito la sua qualificazione agli ottavi pareggiando contro il Portogallo e dovendo soffrire più del dovuto soltanto in virtù della rete subita da Varela al quinto minuto di recupero. Klinsmann in panchina è una garanzia, perchè è un giocatore che ha sempre avuto fame di successi e si è formato alla difficile scuola tedesca, allenando la sua nazionale nel Mondiale di casa e giungendo terzo. Adesso punta ai quarti di finale: impresa difficile, ma chissà. Siamo dunque pronti a scoprire quale sarà l’ultima nazionale in grado di qualificarsi tra le migliori otto al mondo; per farlo non ci resta che metterci comodi e fare parlare il campo, perchè la diretta di Belgio-Stati Uniti sta per cominciare…
Il tabellino
Marcatori: 93’De Bruyne (B), 105’Lukaku (B), 107’J.Green (S)
Belgio (4-2-3-1): Courtois; Alderweireld, Van Buyten, Kompany, Vertonghen; Fellaini, Witsel; Mertens (60’Mirallas), De Bruyne, Hazard (111’Chadli); Origi (91’Lukaku) (Mignolet, Bossut, Vermaelen, Lombaerts, Ciman, Vanden Borre, Dembele, Januzaj). All.Wilmots.
Stati Uniti (4-2-3-1): Howard; Johnson (32’Yedlin), O.Gonzalez, Besler, Beasley; Cameron, Jones; Zusi (72’Wondolowski), Bradley, Bedoya (106’J.Green); Dempsey (Guzan, Rimando, Brooks, Chandler, Beckerman, Diskerud, Davis, Johannsson, Altidore). All.Klinsmann.
Arbitro: Djamel Haimoudi (Algeria)
Ammoniti: 18’Cameron (S), 42’Kompany (B)