Era il 2 luglio 2001. Roger Federer, già numero 15 del mondo, aveva ancora capelli lunghi raccolti in un codino e non era che un giovane in grande crescita ma con un highlight in carriera che parlava di una finale a Milano. A Wimbledon, campo numero 2 e ottavi di finale, batteva Pete Sampras, 7 volte campione di Londra e vincitore da quattro anni consecutivi, al termine di un’epica battaglia in cinque set. E allora, quel pomeriggio, Federer era diventato Roger, anche se Re lo sarebbe stato un paio di anni dopo. Oggi è il primo luglio 2014: quasi 13 anni fa, manca giusto un giorno. Nick Kyrgios è un ragazzino di 19 anni, nato a Canberra – Australia – il 27 aprile del 1995. A Wimbledon, campo numero 1 e ottavi di finale, ha appena battuto Rafa Nadal: clamoroso ma vero, è finita . E noi lì a dire “ma no, tanto adesso Rafa si rialza, ecco adesso vince il tie break, ecco ora gli prende il servizio”. No signori: ha vinto Kyrgios, giocatore che da juniores ha fatto il fenomeno (ha vinto gli Australian Open nel 2013) ma che tra i pro doveva ancora costruirsi. Bel modo per farlo, e chissà che adesso il suo coach Simon Rea non possa restare al suo fianco: i due hanno già annunciato la separazione professionale per divergenze sul luogo degli allenamenti. Cosa conta adesso? Kyrgios ha fatto fuori Nadal, uno che ha vinto 14 Slam, uno che a Wimbledon ha trionfato due volte, uno che mette paura ai trentenni solo quando inizia il rituale pre-servizio. Stiamo vivendo quanto accaduto tredici anni fa? Chi può dirlo: quando si sta scrivendo la storia la percezione reale non c’è mai, lo si sa soltanto a posteriori. Se Kyrgios diventerà un fenomeno non è dato stabilirlo ora, nemmeno se la carriera del maiorchino numero 1 del mondo sia arrivata ad un punto fermo; dopo tutto, Rafa un mese fa ha vinto l’ottavo Roland Garros. Questa però è una caduta mica da ridere: battuto da un ragazzino, forte e predestinato quanto vuoi ma sempre un ragazzino. E allora, benvenuto a Nick Kyrgios: l’australiano che arrivava a Londra da numero 144 del mondo sarà certamente nei 100 dalla prossima settimana, e ora se la vede adesso con Milos Raonic e cercherà un’altra strepitosa impresa. Tutti coloro che hanno testimoniato la caduta di Nadal potranno dirlo, chissà, tra qualche tempo: io c’ero, o ho visto, nel giorno in cui si è riscritta la storia del tennis. (Claudio Franceschini)



Cos’ha Serena Williams? La scena che ci si è presentata davanti agli occhi sul campo numero 1 ha dell’incredibile. Lei e Venus erano impegnate nel secondo turno del doppio, contro la coppia Barrois-Voegele; ormai le Williams non si prestano più per evidenti motivi, ma agli Slam solitamente non rinunciano. Il problema è che dopo due game erano sotto 0-2 e al servizio si è presentata la numero 1 al mondo; in una sequenza di immagini pazzesche e in un certo qual modo doloroso, Serena ha commesso quattro doppi falli in successione. Non solo: inizialmente non riusciva ad andare al di là della rete con la pallina che quasi rimbalzava prima di toccarla. Alla fine Serena ha cambiato strategia, ma solo per dare improbabili traiettorie alla pallina che è finita inevitabilmente fuori. La più giovane delle Williams aveva difficoltà anche solo a raccogliere la palla da terra e farla rimbalzare; il medico è intervenuto ma non c’è stato niente da fare: ritiro per le Williams, e adesso indiscrezioni aperte su quale sia il reale problema che affligge Serena che, ricordiamo, è uscita al terzo turno del torneo di singolare. Intanto sul campo centrale Rafa Nadal ha perso ancora una volta, e sempre al tie break, il primo set: sorpreso da Nick Kyrgios si è rifatto prendendosi per 7-5 la seconda partita, ma sta soffrendo e non è detto al momento che ne esca vincitore. Conosciamo anche il nome del terzo giocatore ai quarti di finale nella parte bassa del tabellone: è Milos Raonic, che ha sconfitto in quattro set il giapponese Kei Nishikori. La prima semifinalista tra le donne è invece Lucie Safarova, prima semifinale Slam in carriera per lei, che ha vinto senza il minimo problema contro Ekaterina Makarova. E dunque, visto che l’altro quarto da quella parte di tabellone è un derby, avremo almeno una ceca nella finale di Wimbledon 2014.



Sorpresona? Sorpresona. Alzi la mano chi, dopo l’eliminazione di Serena Williams al terzo turno di Wimbledon 2014, aveva indicato come favorita per la vittoria finale Maria Sharapova, campionessa al Roland Garros e data in grande forma. “Peraltro sono passati esattamente dieci anni da quella prima e unica volta” si diceva. Già. Ma nessuno aveva fatto i conti con Angelique Kerber, la tedesca di Brema del 1988; e invece avremmo dovuto, giacchè Angelique qui ha giocato una semifinale due anni fa. Era sotto 4-1 nei precedenti la tedesca, ma oggi ha vinto lei: , con brividoni finali e anche nel primo set, perchè la russa ha recuperato il servizio che aveva perso e forzato il tie break, salvo poi perderlo. Nel terzo e decisivo set la Kerber è salita 5-2 e qui Masha ha dimostrato di avere ancora la forza per reagire e per non accettare un’eliminazione già segnata: 5-3, poi 5-4 e servizio. Ci ha provato fino in fondo, ma l’avversaria ha avuto due match point. Annullati, ma poi ne è arrivato un terzo. Poi un quarto. E un quinto. Alla fine la battaglia è diventata epica, Angelique ha sentito profumo di impresa e non ha più tentennato. Vittoria, e quarto di finale contro Eugenie Bouchard. Alla quale deve restituire qualcosa: a Parigi, il mese scorso, la canadese l’ha demolita lasciandole appena tre game. Già, ma qui siamo a Wimbledon. Dove le cose potrebbero essere diverse. O forse no, chissà.



Anche Roger Federer timbra il pass per i quarti di finale di Wimbledon 2014. Lo svizzero continua a sognare l’ottavo titolo dei Championships: intanto si è liberato di Tommy Robredo con il punteggio netto di . Non una vittoria scontata: i precedenti erano 10-1 ma l’ultimo, agli Us Open dello scorso anno, era stato nettamente vinto dallo spagnolo. Qui però siamo sull’erba, nel giardino di casa Roger; altre regole, altro risultato. Federer prosegue la sua marcia, e adesso aspetta: spera naturalmente di incrociare Feliciano Lopez, che sarebbe un cliente decisamente più abbordabile rispetto al connazionale Stanislas Wawrinka, che però è avanti due set a zero (li ha vinti entrambi al tie break). Però, vale il discorso fatto prima: se il Re sta bene, sul verde deve solo attendere la sfida ai big. Nel frattempo è sotto di un set Milos Raonic, sorpreso da un Kei Nishikori evidentemente rinfrancato dalla vittoria su Simone Bolelli in un match per il quale si è rimasti in ballo tre giorni (c’è stata di mezzo la domenica di pausa). 

Una ha dominato (6-3 6-0), l’altra si è qualificata con il brivido (6-3 3-6 6-4), entrambe hanno fatto fuori due kazake (Zarina Diyas e Yaroslava Shvedova); quel che conta è che ai quarti di finale di Wimbledon 2014 avremo una partita bellissima: Simona Halep-Sabine Lisicki. La rumena è la numero 3 del mondo e, visto anche il flop londinese di Na Li, prepara l’assalto alla posizione di prima inseguitrice di Serena Williams; la seconda è la finalista del 2013, che può risultare ingiocabile sull’erba come hanno imparato tutte le sue avversarie fino a qui. Non vediamo l’ora di un match simile: sulla carta la Lisicki ha qualcosa in più su questa superficie, ma la Halep è giocatrice cresciuta enormemente nell’ultimo anno e in grado di mandare in tilt il piano partita di Sabine, che dal 2009 a oggi (con interruzione nel 2010, quando saltò per infortunio) ha centrato tre volte i quarti di finale, una la semifinale e una la finale ai Championships. Per la Halep si tratta della prima volta nelle prime otto a Londra: mai prima del 2014 si era spinta oltre il quarto turno in uno Slam, quest’anno è già a tre su tre. Ma intanto attenzione, perchè Angelique Kerber e Maria Sharapova si stanno sfidando senza esclusione di colpi sul centrale: la tedesca è partita fortissima mettendo a segno il break, la russa nel momento in cui ha avuto le spalle al muro (4-5 e servizio Kerber) ha reagito e ora conduce 6-5 dopo una striscia di tre game consecutivi. Avanti un set a zero Roger Federer che pare in pieno controllo su Tommy Robredo, confermando il suo stato di forma e la candidatura a un clamoroso ottavo titolo (per ora); ha vinto il primo anche Stanislas Wawrinka, che sta giocando contro Feliciano Lopez: con la vittoria su John Isner, lo spagnolo ha negato agli Stati Uniti un giocatore (donne comprese) agli ottavi di Wimbledon per la prima volta dopo la bellezza di 103 anni.

Iniziano gli incontri a Wimbledon: il tempo regge, tanto che gli juniores sono già in campo da un po’. Ma ora hanno cominciato anche i big; meglio, le big. Sul campo numero 2 infatti è iniziato l’ottavo di finale tra Simona Halep, testa di serie numero 3 e finalista all’ultimo Roland Garros, e la sorprendente kazaka Zarina Diyas che è in grande crescita e ha eliminato addirittura Carla Suarez Navarro al secondo turno; sul campo numero 3 Sabine Lisicki, finalista 2013 e tra le favorite per la vittoria del torneo, se la vede con l’altra kazaka, ovvero Yaroslava Shvedova che due anni fa inflisse un umiliante golden set a Sara Errani e fece tremare Serena Williams (che avrebbe vinto il titolo) e che in generale è una brutta cliente se affrontata sull’erba. Come sempre il campo centrale e il campo numero 1 apriranno i loro battenti alle ore 14 italiane: Angelique Kerber-Maria Sharapova è sfida di ottavo di finale capace di spodestare Sua Maestà dallo stadio principale, e infatti Roger Federer deve traslocare sul campo numero 1 per sfidare Tommy Robredo.

Si giocherà oggi a Wimbledon? Come al solito pubblico, giocatori e soprattutto organizzatori incrociano le dita: in questo momento la temperatura di Londra è di circa 19 gradi e il cielo è chiaro. C’è il sole, ma il sole c’era anche ieri mattina e poi si è visto come è andata. L’ultimo a completare il suo match ieri sera è stato Novak Djokovic, che spazzando via in tre set Jo-Wilfried Tsonga è stato il terzo a qualificarsi per i quarti di finale, seguendo Andy Murray (che non ha fatto mistero di non essere un grande fan del tetto sul campo centrale), Marin Cilic che sarà proprio l’avversario della testa di serie numero 1 in una appassionante sfida serbo-croata, peraltro non scontata perchè Cilic sembra rinato, e Grigor Dimitrov che è pronto a entrare nella Top Ten ATP e soprattutto farà sudare il campione in carica, chiamato alla prima grande prova nella difesa del titolo. Il bulgaro ha chiuso ieri sera intorno alle 20 italiane: tecnicamente ci sarebbe stato tempo per un altro incontro e sul campo numero 1 avrebbe dovuto fare il suo ingresso la fidanzata di Dimitrov, ovvero Maria Sharapova che cerca il pass per i quarti di finale contro Angelique Kerber (semifinalista ai Championships nel 2012) e sa già che dovrà affrontare eventualmente Eugenie Bouchard, contro cui aveva faticato non poco al Roland Garros. Gli organizzatori però sono stati clementi: non avrebbe avuto senso far cominciare un match senza la certezza di portarlo a termine oltre il limite fissato dall’oscurità, e così hanno deciso di rimandare tutto a oggi partendo dallo 0-0. Con la speranza che la pioggia non si presenti.

Pioggia, pioggia e ancora pioggia. Anche ieri i cieli si sono aperti su Londra, e su Wimbledon 2014: era andata bene nei primi giorni, ma da sabato siamo decisamente in credito con acqua e maltempo. E così il terzo turno si è concluso quasi per miracolo, e soltanto alle 19 locali i giocatori sono riusciti a tornare in campo per riprendere gli incontri che si erano interrotti. Anche così, vanno completati gli ottavi di finale (soprattutto quelli maschili) anche tra le donne perchè, per esempio, Sabine Lisicki non poteva certo giocare due partite nel giro di tre ore. Si riparte oggi, ma attenzione: il programma potrebbe subire variazioni dovute al fatto che gli organizzatori dovranno più o meno fare i salti mortali per piazzare tutti e recuperare, tanto più adesso che è iniziato anche il torneo degli juniores. Per seguire gli incontri vi basta accendere il satellite: Sky Sport infatti mette a disposizione i canali Sky Wimbledon 1 (203) e Sky Wimbledon 2 (204) e tutto un pacchetto di canali tra il 255 e il 260. Oltre 240 ore di diretta per non perdere nemmeno un momento degli incontri, i canali sono raggiungibili attraverso il mosaico e, in assenza di un televisore, anche in streaming video con l’applicazione Sky Go, riservata agli abbonati in modo gratuito. Poi ci sono ovviamente live score e statistiche sul sito ufficiale del torneo (www.wimbledon.com), le pagine ufficiali, sui social network, che sono Wimbledon (su Facebook) e @Wimbledon (su Twitter) e i canali del circuito maschile e femminile, rispettivamente ATP World Toure @ATPWorldTour, e . Come sappiamo non ci sono più italiani in tabellone, nè da una parte nè dall’altra: fuori anche Simone Bolelli che era la nostra ultima speranza, ci accontentiamo di seguire le sfide londinesi sapendo che ancora una volta abbiamo fallito – più o meno – l’appuntamento con la storia. Possiamo dire però che questo sia il torneo delle prime volte: Barbora Zahlavova Strycova, Lucie Safarova ed Ekaterina Makarova per la prima volta sono ai quarti di Wimbledon, e con l’aggiunta di Petra Kvitova sono tre le ceche rimaste nella parte bassa del tabellone. Nell’altra metà c’è Eugenie Bouchard che andrà a caccia della terza semifinale consecutiva negli Slam, e c’è Sabine Lisicki che guarda le avversarie rimaste in gara e pensa che sì, se batterà Simona Halep questa volta i Championships potrebbero essere suoi. Tra gli uomini, qualificato ai quarti Andy Murray che ieri ha chiuso in tre set contro Kevin Anderson, aspettiamo i big: Roger Federer affronta Tommy Robredo che gli evoca brutti ricordi, Rafa Nadal che può incrociarlo in semifinale ha il giovane Nick Kyrgios che reclama spazio nell’elite del tennis. Da vedere anche Maria Sharapova-Angelique Kerber, che definirà l’avversaria della Bouchard.