I Mondiali in Brasile sono terminati ieri e hanno decretato il quarto successo della Germania che in finale ha sconfitto l’Argentina 1-0 grazie a un gol realizzato da Mario Gotze al 113′ minuto, quando già si profilava lo spettro dei calci di rigore. La nazionale tedesca è stata forse quella che ha espresso il miglior gioco e ha avuto una costanza di rendimento più alta tra le varie squadre nella manifestazione iridata. Benissimo ha fatto anche l’Argentina, riuscita a blindare la porta di Sergio Romero per 486 minuti fino, appunto, alla rete che ne ha decretato la sconfitta; tante sorprese, tante conferme ma anche tante delusioni in questa Coppa del Mondo che va in archivio. Se abbiamo già stilato la nostra formazione ideale (clicca qui per approfondire) ci siamo ora concentrati sulle nazionali. Per fare un bilancio di questi Mondiali IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva il giornalista Fabio Ravezzani.
Giusta la vittoria della Germania nella finale? Diciamo che il risultato più giusto ieri sera sarebbe stato il pareggio, visto che le due squadre hanno avuto occasioni da gol più o meno allo stesso modo. La Germania però ha meritato per quello che ha fatto durante i Mondiali.
In cosa sono stati superiori i tedeschi, forse nei cambi scelti da Loew? Loew ha certamente fatto bene, ma aveva anche tanta qualità nella sua rosa. Sabella comunque non ha fatto male; ha contenuto la Germania, si è dimostrato un ottimo allenatore, è vero che ha sostituito un ottimo Lavezzi ma deve averlo vinto stanco. E poi bisogna ricordare che l’Argentina ha pagato la fatica, nel corso dei Mondiali ha giocato tre supplementari.
Dove ha sbagliato allora l’Albiceleste? Non ha concretizzato le azioni da gol che ha avuto con Higuain, Messi e Palacio: quando sbagli così, alla fine è facile che paghi. Bisogna anche dire che Messi poteva dare di più, non ha dato quell’apporto decisivo all’Argentina che ci saremmo aspettati.
I Mondiali comunque hanno mostrato una grande superiorità della squadra di Low… La sua Germania è una nazionale costruita bene, che ha puntato sul gruppo e si è preparata molto bene dal punto di vista atletico. Una squadra che ha dimostrato quella compattezza importante anche nei momenti più delicati dei suoi Mondiali.
Parliamo delle delusioni: il Brasile certamente esce dal Mondiale con le ossa rotte… Il Brasile aveva solo un fuoriclasse, Neymar; per il resto si è presentato con una difesa scarsa e non ha certo giocato a grandi livelli. Né era una nazionale di primo livello.
Cosa pensa dell’Olanda? La solita grande incompiuta? L’Olanda non valeva certo la Germania, ma ha fatto comunque ottime cose in questi Mondiali. La grande occasione l’ha però sprecata maggiormente quattro anni fa in Sudafrica, quando aveva una squadra più matura; e soprattutto negli anni Settanta.
Le delusioni dei Mondiali quali sono state? Innanzitutto il Brasile che è la più grande delusione, e poi la Spagna, l’Inghilterra e la stessa Italia. Mi aspettavo più dal Belgio, che però è una squadra molto giovane e fra quattro anni potrà riproporsi ad alti livelli.
E le squadre africane? Non hanno giocato bene, sono mancate soprattutto a livello tattico, hanno deluso quando si sono confrontate con altre scuole calcistiche.
Le sorprese? Il Costarica ovviamente, ma una squadra rivelazione c’è sempre ai Mondiali e quest’anno è toccato ai centramericani.
Come spieghi la delusione dell’Italia? L’Italia ha peccato di presunzione; dall’allenatore a Balotelli, a tanti giocatori che si sono sentiti dei piccoli fenomeni. Ora bisognerà ripartire, ma io non credo che esista per forza una programmazione nel calcio, bisogna avere più che altro i talenti in casa. Quelli che dal 1982 al 1998 ci permisero di fare degli ottimi Mondiali. Erano nazionali piene di giocatori molto buoni, c’erano dei giovani che crescevano nell’Under 21 e facevano molto bene.
Ultima domanda sui singoli: qual è il podio dei migliori giocatori di questi Mondiali? Metto al primo posto Neuer, poi Muller e infine Robben che avrebbe anche potuto fare meglio di quello che ha fatto.
(Franco Vittadini)