La Coppa del Mondo 2014 ormai è finita. Ci ha lasciato il trionfo meritato della Germania e 171 gol, all’ottima media di 2,67 reti a partita, esattamente come nel 1998 (da allora si era sempre segnato di meno). Ci siamo divertiti a scegliere la nostra Top 10 dei gol più belli, pur consapevoli che naturalmente in queste classifiche hanno un grande peso i gusti individuali. Ecco comunque i nostri gol preferiti, con l’avvertenza che abbiamo scelto un solo gol per ogni giocatore. il capocannoniere di questi Mondiali si prende anche la prima posizione con quello che per noi è senza discussione il gol più bello del torneo iridato, e naturalmente anche il migliore dei sei segnati dal giocatore del Monaco. Controllo di petto, girata e tiro al volo di sinistro da fuori area, con palla che s’infila all’incrocio dei pali per affondare la Celeste agli ottavi. Detto così, sembra quasi semplice. gol bellissimo e decisivo nei tempi supplementari della finale dei Mondiali, per di più dopo un torneo difficile per Gotze, che da titolare era finito riserva. Gotze però si riscatta così: controllo di petto su cross di Schurrle dalla fascia, girata e tiro di sinistro al volo che si infila sul secondo palo. Applausi per lui, ma soprattutto la Coppa: cosa chiedere di più? l’infiltrato (pur non sconosciuto) fra tanti illustri big. L’Australia è tornata a casa con tre sconfitte in altrettante partite, ma anche con lo splendido gol del veterano Cahill contro gli olandesi. Il buon Tim calcia al volo su un lancio lungo da centrocampo: esecuzione splendida per potenza e precisione, con la palla che colpisce la parte bassa della traversa e s’infila in rete. Da podio. la Pulce ha finalmente disputato un ottimo Mondiale, segnando quattro gol e trascinando l’Argentina in finale, anche se il Pallone d’Oro del torneo sembra un po’ eccessivo. Tra i suoi gol scegliamo quello all’Iran, perché ha il merito di risolvere al 91′ una partita che per l’Albiceleste si era messa davvero male, oltre che per l’oggettiva bellezza dell’esecuzione del tiro di sinistro a giro, imparabile per il portiere. il gol che ha cambiato la storia. Il dominio della Spagna sulle grandi competizioni internazionali crolla con lo splendido colpo di testa in tuffo dell’attaccante del Manchester United, che si inventa un gesto tecnico sorprendente su un lancio lungo di Blind e con un pallonetto supera Casillas. Vale il pareggio e l’inizio di un’impresa che in Olanda (e in Spagna) non dimenticheranno mai. d’accordo, la partita era ormai morta e sepolta, ma il gol più bello di una semifinale che verrà ricordata anche fra 100 anni come il ‘Mineirazo’ che umiliò i padroni di casa è il settimo di una Germania incontenibile. Grande controllo per il giocatore del Chelsea, che poi da una posizione non semplice fa partire un tiro che si insacca all’incrocio dei pali, sotto la traversa. Imparabile per il frastornato ma incolpevole Julio Cesar. riecco l’unica partita che manda ben due gol nella Top 10. D’altronde, come non premiare anche la serpentina per la doppietta del fantasista del Bayern, che supera gli avversari come fossero birilli e poi mette a sedere pure Casillas prima di depositare in rete tra due difensori? Il colpo di grazie per il toro in una corrida imprevedibile. la Nazionale di casa si consola con il gol del difensore, un missile spettacolare per potenza e precisione su una punizione da circa 30 metri che aveva spalancato al Brasile la porta delle semifinali. Il problema è che i difensori hanno segnato più e meglio degli attaccanti, mentre nel loro reparto non hanno fatto altrettanto bene… per il talentino elvetico una partita che resterà indimenticabile. Non capita spesso di fare tripletta ai Mondiali, regalando pure alla tua squadra la qualificazione agli ottavi. Merita una citazione speciale il primo gol, e non solo perché sblocca la partita: un tiro a giro di sinistro splendido e imparabile. d’accordo, qui c’è un pizzico di patriottismo. Tuttavia, il gol merita per la bellezza dello schema e della conclusione del centrocampista della Juventus, su azione da calcio d’angolo e dopo il velo di Pirlo. Un inizio che ci aveva fatto sognare in grande, invece rimarrà una perla isolata in un Mondiale globalmente da dimenticare per noi… (Mauro Mantegazza)