La Coppa del Mondo 2014 ha vissuto il suo atto conclusivo all’Estadio Maracanà di Rio de Janeiro, dove si è giocata la finale tra Germania e Argentina. Dei due tempi regolamentari il primo è stato più costellato di occasioni, il secondo invece si è caratterizzato per una maggiore accortezza da parte delle due squadre, ma è stato ugualmente intenso. 



Problema dell’ultimo minuto nella la formazione della Germania. Si è fatto male Sami Khedira nell’ultima parte del riscaldamento: al suo posto gioca titolare Cristoph Kramer, centrocampista classe 1991 del Borussia Monchengladbach. Tatticamente cambia poco: il modulo della Germania resta il 4-3-3 ma a centrocampo il perno sarà Schweinsteiger, con Kramer posizionato nel ruolo di interno destro. A livello tecnico invece il peso di questa imprevista sostituzione è da verificare: Khedira è sempre stato molto importante nell’economia del gioco tedesco, saprà il giovane Kramer, che sinora ha accumulato poco più di 10 minuti in questa Coppa del Mondo, sostituirlo al meglio? 



Al 16′ minuto il tedesco Cristoph Kramer ha rimediato una forte botta al volto, apparentemente senza conseguenze gravi. Scattando verso l’area di rigore dalla fascia destra il centrocampista tedesco ha impattato contro la spalla di Garay, che lo ha colpito involontariamente ma ad alta velocità d’impatto. Kramer è rimasto a terra per un minuto, sempre cosciente ma dolorante, prima che il gioco fosse fermato e gli fosse prestato soccorso. Il giocatore classe 1991 è rientrato in campo poco dopo. Un episodio che al momento non sembra condizionante ma che finirà per avere il suo peso nel corso del primo tempo. 



Al 21′ minuto di gioco Gonzalo Higuain ha fallito una ghiotta occasione per l’Argentina, la prima vera palla gol della partita. Errore di Toni Kroos che dalla propria trequarti esegue un colpo di testa all’indietro, la palla scavalca i difensori e arriva a Higuain che sta rientrando dal fuorigioco ma si ritrova in posizione regolare perché servito da un avversario: il centravanti argentino lascia rimbalzare la palla e la colpisce di destro, ma il tiro esce incredibilmente storto. Un errore davvero insolito per un grande attaccante come Higuain: l’Argentina poteva portarsi in vantaggio nella prima fetta di gara e questo avrebbe sicuramente condizionato il prosieguo, perché la Germania avrebbe dovuto attaccare con più insistenza. 

Al 30′ minuto di gioco gol annullato all’Argentina. L’azione: passaggio per Lavezzi che dalla trequarti destra cross al centro dell’area tedesca senza perdere tempo, in mezzo Higuain colpisce di prima intenzione e questa volta non sbaglia superando Neuer di destro, ma il guardalinee Stefani ha già alzato la bandierina segnalando il fuorigioco. Segnalazione corretta del guardalinee Stefani che ha preso la decisione giusta: sul cross di Lavezzi Higuain è oltre tutti i difensori dell’Albiceleste. Episodio che influisce più che altro a livello emozionale, perché Higuain si era riscattato dopo l’occasione fallita in precedenza. 

Al 31′ minuto di gioco prima sostituzione nella finale della Coppa del Mondo 2014: deve abbandonare il terreno di gioco Cristoph Kramer, che ancora risente dello scontro rimediato poco prima con Ezequiel Garay. Le conseguenze tattiche: la Germania si ridisegna in un 4-2-3-1 con il subentrato Schurrle (inizialmente a destra), Muller e Ozil interscambiabili dietro a Klose, e due centrocampisti davanti alla difesa ovvero Schweinsteiger e Kroos, che dunque arretra un pò il suo raggio d’azione. 

Al 34′ minuto di gioco altra ottima occasione per l’Argentina. Bravissimo Ezequiel Lavezzi che parte palla al piede nella trequarti sinistra della Germania, poi riesce a servire Messi che prosegue l’azione fino a dentro l’area: il numero 10 cerca il filtrante per Higuain che sarebbe solo davanti a Neuer in caso di ricezione, ma il recupero di gran carriera di Bastian Schweinsteiger salva la Germania e manda la palla in calcio d’angolo. Bella partita all’Estadio Maracanà di Rio de Janeiro. 

Al 40′ minuto di gioco altra occasione da brividi a favore dell’Argentina. Questa volta è Messi ad iniziare l’azione con una bella percussione nel lato destro della metacampo avversaria: la Pulce riesce a penetrare in area e prova il tocco in mezzo, a metà tra il tiro e il cross basso; la palla scavalca l’uscita di Neuer e passa verso la porta tedesca, ma l’ottimo intervento di Jerome Boateng allontana la minaccia. Fondamentale giocata del difensore tedesco che evita il peggio spazzando lontano. Dopo questa azione la Germania, forse più intimorita, arretra leggermente il proprio baricentro. 

Nell’ultimo dei due minuti di recupero del primo tempo la Germania ha avuto una grandissima occasione per passare in vantaggio. Calcio d’angolo dalla bandierina di destra, Kroos scodella al centro: gran “frustata” di testa di Benedikt Howedes e palo pieno, poi Thomas Muller devia verso la rete ma lo fa partendo da posizione irregolare, segnalata con puntualità dall’assistente Faverani. Episodio che poteva indirizzare la gara verso la Germania: un gol prima dell’intervallo è sempre una mazzata forte per chi lo subisce.

In corso la ripresa di Germania-Argentina, finale della Coppa del Mondo 2014. Al 47′ minuto di gioco clamorosa occasione per l’Argentina: grande assisti di Lucas Biglia che passa in verticale per Messi, la Pulce scatta in posizione regolare, entra in area inseguito da Boateng e incrocia il diagonale mancino: palla fuori di un niente. Momento molto importante soprattutto per Messi, che ha avuto l’occasione per sbloccare la gara e che sarà ancor più sotto pressione dopo questo errore. Nell’intervallo prima sostituzione per l’Argentina: fuori un affaticato Lavezzi (tra i più positivi dei suoi nella prima frazione di gioco) e dentro Sergio Aguero. Secondo tempo iniziato col botto: grande occasione per Messi, non è ancora quella buona.

Al 57′ minuto episodio poco chiaro al limite dell’area tedesca. Bel lancio in profondità per lo scatto di Higuain, Neuer esce come suo solito al limite della propria area, salta per anticipare l’attaccante e colpisce la palla per primo, allontanandola in fallo laterale con un pugno. Successivamente i due vengono a contatto e Higuain rimedia una brutta botta alla mascella, fortunatamente senza conseguenze gravi; l’arbitro Rizzoli opta per il fallo dell’attaccante sul portiere, decisione che lascia qualche dubbio perché Higuain stava guardando la palla e non ha cercato di andare addosso a Neuer, che dal canto suo è uscito con irruenza e non ha potuto evitare lo scontro dopo aver toccato la palla. Higuain si è ripreso senza troppi problemi, restano sospetti sulla scelta di Rizzoli: in ogni caso non si sarebbe trattato di calcio di rigore, ma la sanzione contro l’attaccante è parsa errata.

Al 78′ minuto di gioco seconda sostituzione nell’Argentina: esce Gonzalo Higuain, entra Rodrigo Palacio. Ciò significa meno potenza ma più agilità, meno stazza centrale ma più freschezza laterale, e meno riferimenti fissi per la difesa sudamericana.
Buona occasione per la Germania all’81’ minuto. Passaggio in verticale di Boateng per lo scatto di Ozil che dalla fascia destra converge e tocca al limite per l’accorrente Kroos, che prova la battuta di prima intenzione: destro rasoterra, troppo morbido però, palla che rotola sul fondo controllata da Romero.

All’86’ minuto di gioco l’Argentina effettua la terza ed ultima sostituzione: esce Enzo Perez ed entra un altro centrocampista ovvero Fernando Gago. Rispetto al predecessore quest’ultimo è più votato al palleggio e ai passaggi rispetto alla corsa e al pressing, questo può avere pro e contro soprattutto in ottica tempi supplementari, dove servono energie ma anche lucidità extra. A livello tatitco invece non cambia nulla: l’Albiceleste mantiene il modulo 4-3-3. 
All’88’ minuto di gioco seconda sostituzione per la Germania: esce Miroslav Klose che dunque saluta per sempre la Coppa del Mondo, non a caso tutto il Maracanà gli tributa un forte applauso, ed entra Mario Gotze. Cosa cambia? Thomas Muller torna a ricoprire i panni del centravanti mentre il neoentrato si piazza alle sue spalle: avrà il compito di dare velocità ed imprevedibilità all’azione tedesca.

Al 91′ minuto di gioco occasione notevole per la Germania, che inizia bene i tempi supplementari. Schurrle riesce a servire Gotze nel lato sinistro dell’area argentina: il talento del Bayern chiude il triangolo con un bel tocco di ritorno e Schurrle calcia a rete di prima, ma Romero è ben piazzato e respinge prontamente. Sul rinvio della difesa molto bravi prima Boateng e poi Howedes, che con due ottimi interventi in scivolata fermano il contropiede argentino. Sembra delinearsi il piano tattico degli extra time: Germania con un maggiore possesso di palla, Argentina pronta a ripartire in velocità.

Al 97′ minuto di gioco grande occasione per l’Argentina. Cross dalla fascia sinistra, Hummels manca l’intervento per la prima volta o quasi in tutta la partita e Palacio controlla a seguire entrando in area smarcato: la conclusione del Trença però esce sballata, un pallonetto di collo che scavalca l’uscita di Neuer ma muore a lato. Momento molto importante del match perché difficilmente chi passa in svantaggio nei supplementari riesce poi a recuperare: se Palacio avesse segnato avrebbe probabilmente indirizzato la Coppa verso l’Argentina. D’altra parte la storia non si fa con i ‘se’, come abbiamo imparato.

Al 107′ minuto tackle in scivolata simultaneo di Biglia e Mascherano per fermare Schweinsteiger: Rizzoli sanziona il fallo ma non ammonisce nessuno dei due argentini. Ha rischiato soprattutto Mascherano che affondando l’intervento e senza aver colpito la palla poteva essere ammonito per la seconda volta, ma non è stato così. 

Al 109′ minuto altro episodio arbitrale che poteva sfavorire l’Argentina. Su un pallone alto intervengono assieme il tedesco Schweinsteiger e l’argentino Aguero: quest’ultimo tiene il pugno chiuso e colpisce, non si capisce si volontariamente o meno, l’avversario sulla faccia. Schweinsteiger deve uscire sanguinante, l’arbitro opta per l’involontarietà del gesto di Aguero che come Mascherano ha rischiato la seconda ammonizione.

Al 113′ minuto di gioco la Germania passa in vantaggio. E’ Mariolino Gotze l’autore del gol ma grande assist da parte di Andrè Schurrle: i due tedeschi subentrati hanno costruito l’azione vincente. Accelerazione di Schurrle sulla fascia sinistra, l’ala del Chelsea attira il raddoppio di marcatura e riesce a crossare in mezzo all’era, dove Gotze controlla e gira velocemente in rete di sinistro, tutto al volo. Troppo larghi i due difensori centrali dell’Argentina, che pagano la stanchezza e vengono puniti dal folletto Gotze, più fresco e pronto al guizzo perché subentrato nel secondo tempo regolamentare. 

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