Ha vinto la dodicesima tappa del Tour de France 2014. Era l’ultima occasione per i velocisti prima delle Alpi, e l’ha sfruttata nel migliore dei modi il corridore norvegese della Katusha, che quest’anno ha vinto pure la Milano-Sanremo. Uno sprint condotto in maniera magistrale per lui, che ha vinto davanti a Peter Sagan: il Tour 2014 sembra essere maledetto per lo slovacco della Cannondale, sempre più maglia verde ma che non riesce ancora a vincere una tappa nonostante una serie incredibile di piazzamenti. Il successo di Kristoff è stato comunque pienamente meritato: il più forte nello sprint odierno è stato il norvegese. Buon terzo posto di Arnaud Demare, che torna a farsi vedere dopo una prima parte di Tour molto difficile. Da rilevare anche i buoni piazzamenti di tre corridori italiani: sesto posto per Matteo Trentin, ormai una garanzia in tappe di questo genere, ed ecco poi Daniele Bennati al settimo posto e Daniel Oss al nono. Non sono mancati gli attacchi nel corso della tappa, che presentava un percorso vallonato: citazioni d’obbligo per l’australiano Simon Clarke (il più generoso di giornata), per lo spagnolo David De La Cruz, vincitore dei primi due Gpm ma poi costretto al ritiro per una brutta caduta, e per il francese Cyril Gautier, il più attivo nel finale. Per quanto riguarda invece la classifica generale, nessun problema a conservare la maglia gialla per Vincenzo Nibali e una sola novità nelle prime dieci posizioni, dalle quali è uscito il francese Tony Gallopin, staccatosi dopo aver vissuto ieri una giornata indimenticabile. Ma adesso le montagne chiamano: appuntamento a Chamrousse… (Mauro Mantegazza)
Ha vinto la dodicesima tappa Bourg en Bresse-Saint Etienne del Tour de France 2014. Grande gioia per il norvegese della Katusha, già vincitore quest’anno della Milano-Sanremo, che ha battuto allo sprint Peter Sagan, ancora una volta secondo ed eterno piazzato in questa Grande Boucle. Terzo posto per il redivivo francese Arnaud Demare. Esito in volata dunque, dopo tanti tentativi, fra cui l’ultimo di Cyril Gautier insieme a Simon Clarke, reduce della fuga iniziale e raggiunto dal francese della Europcar, che era uscito dal gruppo insieme al compagno di squadra Perrig Quemeneur. Nulla da fare però, al massimo per Clarke la soddisfazione di essere premiato come il più combattivo del giorno. La gioia però è tutta per Kristoff, e naturalmente anche per Vincenzo Nibali, la cui maglia gialla oggi non ha vissuto nessun pericolo.
In diretta dalla dodicesima tappa Bourg en Bresse-Saint Etienne del Tour de France 2014, davanti sono rimasti solamente due dei fuggitivi, cioè Sebastian Langeveld e Simon Clarke. L’olandese e l’australiano sono passati in quest’ordine sul terzo Gpm di giornata, mentre per gli altri fuggitivi della prima ora non c’è più niente da fare. Non sarà facile comunque nemmeno per Langeveld e Clarke arrivare al traguardo, perché hanno poco più di due minuti di vantaggio quando all’arrivo mancano ancora circa 40 km. Il gruppo recupera, molto probabile che riesca a raggiungerli.
In diretta dalla dodicesima tappa Bourg en Bresse-Saint Etienne del Tour de France 2014, abbiamo da poco vissuto il dramma di David De La Cruz, il corridore spagnolo della NetApp che faceva parte della fuga. Per lui era una giornata di gloria, coronata dal passaggio al primo posto in entrambi i Gpm già affrontati (in tutto oggi saranno quattro), ed invece ecco che una caduta ha spezzato la sua avventura, ponendo anche fine al suo Tour, dal momento che è stato costretto al ritiro. Restano ancora quattro fuggitivi quindi alla testa della corsa, ma il loro vantaggio è in calo e si attesta ora a circa tre minuti e mezzo sul gruppo.
In diretta dalla dodicesima tappa Bourg en Bresse-Saint Etienne del Tour de France 2014, la situazione sostanzialmente è sempre la stessa. Continua l’attacco dei cinque fuggitivi (Langeveld, Rast, Clarke, De La Cruz e Vachon), controllata però dal gruppo che in questo momento concede loro circa quattro minuti quando mancano ancora poco più di 100 km all’arrivo. Lo spagnolo De La Cruz si è aggiudicato il primo Gpm della giornata, fra poco verrà affrontato il secondo, ma nulla di particolarmente impegnativo.
In diretta dalla dodicesima tappa Bourg en Bresse-Saint Etienne del Tour de France 2014, ecco in atto una fuga di cinque coraggiosi attaccanti. Subito i loro nomi: si tratta dell’olandese Sebastian Langeveld (Garmin-Sharp), dello svizzero Gregory Rast (Trek), dell’australiano Simon Clarke (Orica), dello spagnolo David De La Cruz (NetApp) e del francese Florian Vachon (Bretagne-Séché), che è passato per primo allo sprint intermedio di Romanèche Thorins. Per loro il vantaggio sul gruppo è di circa cinque minuti quando sono stati percorsi poco più di 40 km. Da segnalare che non ha preso il via Andrew Talansky, mentre il campione del Mondo Rui Costa soffre per una bronchite, e anche per questo motivo ieri ha perso circa un minuto e mezzo.
Ormai tutto è pronto per la partenza della dodicesima tappa del Tour de France 2014, che seguiremo in diretta. La Bourg en Bresse-Saint Etienne (185,5 km) è l’ultima tappa prima delle Alpi, quindi potrebbe esserci il via libera ad una fuga da lontano. In programma quattro Gpm, ma tutti di terza o quarta categoria: resta da capire se ci sarà qualche velocista in grado di reggere, e se le loro squadre lavoreranno per tenere compatta la corsa. I detentori delle maglie si schierano sulla linea di partenza, naturalmente a partire da Vincenzo Nibali. Pronti per un’altra giornata della Grande Boucle…
In attesa di seguire in diretta la dodicesima tappa Bourg en Bresse-Saint Etienne del Tour de France 2014, diamo ancora spazio ai protagonisti della giornata di ieri. In primo piano naturalmente il vincitore Tony Gallopin, ma anche l’ultimo, un eroico Andrew Talansky che è giunto al traguardo entro il tempo massimo nonostante il mal di schiena che lo tormenta da giorni. Così Gallopin, che in questo Tour aveva già indossato la maglia gialla per un giorno dopo la fuga di domenica e adesso si gode un’altra giornata di gloria: “L’emozione per questo successo è stata ancora più forte di quella provata quando ho indossato la maglia gialla”. Queste invece le parole dell’americano, salutato sul traguardo dagli applausi del pubblico, che ha riconosciuto i suoi sforzi nella sofferenza: “In gara avevo forti dolori alla schiena, ma ho voluto comunque proseguire fino al traguardo per la squadra, non potevo arrendermi”. Le ambizioni erano altre per il vincitore del Giro del Delfinato, ma anche così si conquistano l’affetto del pubblico e la stima dei colleghi.
In attesa di seguire in diretta la dodicesima tappa Bourg en Bresse-Saint Etienne del Tour de France 2014, questa mattina sulla Gazzetta dello Sport ecco una lunga intervista ad Ivan Basso che parla del suo ex compagno di squadra Vincenzo Nibali, fin qui dominatore assoluto di questa Grande Boucle. Il giudizio del varesino sullo Squalo è chiarissimo: “Sta facendo un capolavoro. Per finirlo, sarà sufficiente che continui a fare il Vincenzo Nibali. Non serve altro. Mi sono piaciute la vittoria di Sheffield e la tappa di Arenberg. In Inghilterra è stato magnifico a cogliere l’attimo. Se sei capace di farlo, vuol dire che sei lucido quando gli altri sono al gancio. Sul pavé, per me l’abilità di guidare la bici è importante ma non decisiva. Servivano grande forza e grande freschezza. Quando sei fresco ti funziona bene la mente, che conta quanto le gambe. Sarebbe stato all’altezza anche in montagna contro Froome e Contador. Il primo vero arrivo in salita di un grande giro serve a mettere in chiaro le gerarchie, e a La Planche des Belles Filles è stato perfetto”. Su quello che potrà ancora succedere, ecco il commento di Basso: “Nessun rivale va sottovalutato. Porte spesso in salita è stato capace di tenere lo stesso ritmo di Froome, Valverde potrebbe venire fuori con il caldo e i francesi magari si inventeranno qualcosa. Avere la maglia gialla è meglio che non averla, e Vincenzo è un campione con già tanti podi nei grandi giri. Non ha bisogno di consigli”.
Il Tour de France 2014 vivrà oggi la sua dodicesima tappa, la Bourg en Bresse-Saint Etienne di 185,5 km. Una giornata che possiamo considerare di trasferimento in attesa dei due successivi tapponi alpini che ci terranno compagnia venerdì e sabato e daranno di nuovo una svolta a molte posizioni della classifica generale. Oggi non dovrebbe succedere niente di tutto questo, con l’unico dubbio su come terminerà la tappa: riusciranno i velocisti ad arrivare a giocarsi il successo allo sprint, oppure arriverà una fuga? Per provare a capirlo, andiamo come di consueto ad analizzare il percorso e l’altimetria di questa frazione della Grande Boucle. La prima annotazione spetta naturalmente alla partenza, che avverrà alle ore 12.50 da Bourg en Bresse, capoluogo del dipartimento dell’Ain che ospita il Tour per la terza volta nella sua storia. La prima parte del tracciato è sostanzialmente pianeggiante, con qualche lieve saliscendi non impegnativo. Arriverà molto presto oggi lo sprint intermedio, che sarà posto in località Romanèche Thorins al km 39,5 della corsa. Poi ecco il primo Gpm di giornata, il Col de Brouilly, una salita di quarta categoria posta al km 58,5 del percorso. Nulla comunque di particolarmente impegnativo, come d’altronde le salite successive: il secondo Gpm sarà la Côte du Saule-d’Oingt, una salita di terza categoria al km 83. Da notare che la successiva discesa sarà decisamente più lunga della breve salita, poi ecco nella seconda parte della frazione altre due discese, entrambe piuttosto lunghe ma anche decisamente facili. Non capita infatti spesso che una salita di 15,3 km come il Col des Brosses (Gpm al km 138) sia soltanto di terza categoria, ma la pendenza media del 3,3% spiega che si tratta di una salita pedalabile, che non farà selezione. Discorso che vale a maggior ragione per la Côte de Grammond, lunga 9,8 km (Gpm al km 164) ma con pendenza media del 2,9%, tanto da essere catalogata come ascesa di quarta categoria. Salite che non dovrebbero impensierire nemmeno i velocisti, anche se lunghe globalmente 25 km: bisognerà però capire se avrà il via libera una fuga da lontano di uomini fuori classifica o se a Saint Etienne, sede di tappa per la venticinquesima volta nella storia del Tour, ci sarà uno sprint a ranghi compatti favorito da un finale molto semplice, in leggerissima salita.
1. Alexander KRISTOFF (Nor, Katusha) in 4h32’11”
2. Peter SAGAN (Svk, Cannondale) s.t.
3. Arnaud DEMARE (Fra, Fdj.fr) s.t.
4. Michael ALBASINI (Svi, Orica GreenEdge) s.t.
5. Ramunas NAVARDAUSKAS (Lit, Garmin-Sharp) s.t.
6. Matteo TRENTIN (Ita, Omega Pharma-Quick Step) s.t.
7. Daniele BENNATI (Ita, Tinkoff-Saxo) s.t.
8. Bryan COCQUARD (Fra, Europcar) s.t.
9. Daniel OSS (Ita, Bmc) s.t.
10. Samuel DUMOULIN (Fra, Ag2R La Mondiale) s.t.
1. Vincenzo NIBALI (Ita, Astana) 51h31’34”
2. Richie PORTE (Aus, Sky) a 2’23”
3. Alejandro VALVERDE (Spa, Movistar) a 2’47”
4. Romain BARDET (Fra, Ag2R-La Mondiale) a 3’01”
5. Thibaut PINOT (Fra, Fdj.fr) a 3’47”
6. Tejay VAN GARDEREN (Usa, Bmc) a 3’56”
7. Jean Christophe PERAUD (Fra, Ag2R La Mondiale) a 3’57”
8. Bauke MOLLEMA (Ola, Belkin) a 4’08”
9. Jurgen VAN DEN BROECK (Bel, Lotto-Belisol) a 4’18”
10. Jakob FUGLSANG (Dan, Astana) a 4’31”