Ha vinto la quattordicesima tappa del Tour de France 2014. Bel successo per il corridore polacco della Tinkoff-Saxo sul traguardo di Risoul, al termine della seconda e ultima frazione alpina di questo Tour. Sono però due i “vincitori” di giornata: può infatti essere molto soddisfatto anche Vincenzo Nibali, che ancora una volta ha staccato tutti i suoi rivali per la classifica generale e adesso il vantaggio della maglia gialla sull’inseguitore più vicino, cioè lo spagnolo Alejandro Valverde, è di ben 4’37”. Valverde è in effetti lo sconfitto di giornata: si è classificato solo al decimo posto, un minuto dietro il siciliano e staccato anche da molti altri uomini di classifica, a partire dal francese Jean Christophe Peraud, che è stato l’unico in grado di rimanere con Nibali quasi fin sul traguardo – quando lo Squalo lo ha battuto in volata per “punire” uno scatto di Peraud per provare ad agguantare il secondo posto di tappa dopo non avere mai dato un cambio al capitano della Astana. A metà strada fra Nibali e Valverde sono arrivati gli altri due francesi di alta classifica, cioè Thibaut Pinot e Romain Bardet, che mettono un altro tassello nel loro progetto di salire sul podio a Parigi, come a nessun transalpino riesce dall’ormai lontano 1997. Tornando a Majka, per il polacco si tratta della prima vittoria della carriera, ma non si tratta certo di uno sconosciuto. Anzi, in Italia lo conosciamo molto bene visto che è arrivato settimo al Giro 2013 e sesto al Giro 2014, oltre che terzo al Giro di Lombardia dell’anno scorso. Doveva fare il gregario a Contador, dopo il ritiro dello spagnolo ha avuto il via libera e lo sta sfruttando benissimo: secondo ieri dietro a Nibali, oggi si sono invertite le posizioni. Si meritano una citazione anche due attaccanti della fuga da lontano: Joaquim Rodriguez torna in possesso della maglia a pois grazie al primo posto sul mitico Col d’Izoard, mentre il nostro Alessandro De Marchi è stato nominato per il secondo giorno consecutivo corridore più combattivo della tappa. Complimenti anche a lui. (Mauro Mantegazza)
Rafal Majka ha vinto la quattordicesima tappa del Tour de France 2014. Splendida azione del corridore polacco della Tinkoff-Saxo, che arriva da solo sul traguardo della Grenoble-Risoul e regala una grande gioia alla squadra di Alberto Contador. Ride però anche Vincenzo Nibali, che ha staccato tutti gli uomini di classifica tranne un ottimo Jean Christophe Peraud, che è giunto all’arrivo appena dietro lo Squalo siciliano. La maglia gialla ha però guadagnato su tutti i rivali più pericolosi, a partire da un Alejandro Valverde in grossa difficoltà.
In diretta dalla quattordicesima tappa del Tour de France 2014 siamo ormai a meno di 3 km dall’arrivo. In testa da solo c’è Rafal Majka, che potrebbe essere avviato ad una prestigiosa vittoria di tappa, mentre dietro ecco l’ormai consueto attacco di Vincenzo Nibali, che anche oggi punta a guadagnare ulteriore terreno sugli altri uomini di classifica. Pronti al gran finale!
In diretta dalla quattordicesima tappa del Tour de France 2014 siamo ormai ai piedi della salita finale verso Risoul: quasi azzerato il vantaggio della fuga, ormai destinata al fallimento pur se dobbiamo segnalare un Alessandro De Marchi ancora molto attivo, a causa dell’azione di una Ag2R a dir poco scatenata al servizio di Romain Bardet, terzo in classifica generale. Per adesso comunque nessun problema per Vincenzo Nibali, anzi tutto sommato all’Astana avrà fatto piacere che sia stata un’altra squadra a fare il grosso del lavoro. A 10 km dall’arrivo, adesso l’attesa è tutta per capire come si muoveranno i big e se ci saranno novità in classifica generale…
La quattordicesima tappa del Tour de France 2014 ha appena superato il Col d’Izoard, cioè la cima più alta di questa edizione della Grande Boucle, salita mitica nella storia del ciclismo. Il primo posto è andato a Joaquim Rodriguez, che così ottiene un risultato molto prestigioso e torna ad essere a tutti gli effetti il titolare della maglia a pois, davanti agli altri big della fuga da lontano, cioè il polacco Rafal Majka e l’altro spagnolo Mikel Nieve. Sono proprio loro ad avere le maggiori possibilità di raggiungere con successo il traguardo di Risoul per provare a giocarsi il successo di tappa, sempre molto prestigioso in un tappone alpino. Tutto tranquillo invece nel gruppo della maglia gialla, gestito senza timori dalla Astana di Vincenzo Nibali con un ritardo di poco più di due minuti dai fuggitivi, ma attenzione perché anche la Ag2R è molto attiva per Romain Bardet.
La quattordicesima tappa del Tour de France 2014 sta affrontando il leggendario Col d’Izoard, salita su cui sono state scritte tante pagine di storia del Tour e del ciclismo, che quest’anno sarà pure la vetta più alta della corsa, per cui costituirà il Souvenir Henri Desgrange – l’equivalente della Cima Coppi del Giro. Per ora nulla di particolare da segnalare in diretta dalle strade francesi: in fuga sono rimasti 15 corridori, perché si sono staccati Peter Sagan e Albert Timmer, mentre il gruppo insegue con poco meno di tre minuti di ritardo.
La quattordicesima tappa del Tour de France 2014 ha già affrontato la prima salita in programma, il Gpm alpino del Col du Lautaret. Come era prevedibile, in prima posizione è transitato Joaquim Rodriguez, che indossa la maglia a pois anche se in “prestito” da Vincenzo Nibali, che ieri lo ha scavalcato nella classifica degli scalatori ma naturalmente indossa la maglia gialla. In seconda posizione è transitato Rafal Majka, già grande protagonista della tappa di ieri, terzo Nicolas Roche e poi ci sono punti anche per José Serpa e Alessandro De Marchi, rispettivamente quarto e quinto. Il ritardo del gruppo è invece di circa 4’50”. Adesso una lunga discesa, poi sarà Izoard.
La quattordicesima tappa del Tour de France 2014 si appresta ad entrare nel vivo: mancano ancora circa 110 km all’arrivo, ma in diretta dalla corsa stiamo vedendo i 17 fuggitivi e poi il gruppo (staccato di circa quattro minuti) che iniziano a salire verso il Col du Lautaret, salita lunghissima anche se non molto impegnativa come pendenza. Si tratta in ogni caso di una salita mitica della Grande Boucle, che poi affronterà l’ancor più celebre Izoard prima dell’ascesa finale verso Risoul. Per adesso nulla di particolare da segnalare: in fuga tutti vanno d’accordo – poi chi ha caratteristiche da scalatore prenderà il largo rispetto agli altri – mentre in gruppo a tirare (ma senza spendere troppe energie) c’è l’Astana compatta a servizio della maglia gialla Vincenzo Nibali.
La prima parte della quattordicesima tappa del Tour de France 2014 è caratterizzata dalla fuga di ben 17 atleti. Si tratta di Mikel Nieve e Geraint Thomas (Sky), Jesus Herrada (Movistar), Joaquim Rodriguez (Katusha), Rafal Majka e Nicolas Roche (Tinkoff), Peter Sagan e Alessandro De Marchi (Cannondale), Steven Kruijswijk (Belkin), Christophe Riblon (AG2R), Albert Timmer (Giant), José Serpa (Lampre), Amaël Moinard (BMC), Cyril Gautier (Europcar), Nicolas Edet e Rein Taaramäe (Cofidis), Simon Yates (Orica). Non mancano quindi i nomi illustri, con obiettivi diversi. Ad esempio Rodriguez punterà a riprendersi la leadership della classifica della maglia a pois, che oggi indossa solo perché ovviamente Vincenzo Nibali è vestito di giallo, mentre Sagan si è già tolto la soddisfazione di vincere lo sprint intermedio. Il suo dominio nella classifica della maglia verde è sempre più totale. Ma tutte le salite di oggi devono ancora essere affrontate, la giornata sarà lunga…
Tutti attaccano, tutti ci provano, ma lui sembra quello che la spunta sempre: stiamo parlando ovviamente di Vincenzo Nibali, che quella maglia gialla sembra avercela attaccata addosso e non la vuole proprio lasciare. Sta letteralmente dominando il Tour de France e con anche una certa umiltà, visto che quando può e fin quando se lo può permettere, si ferma ad aspettare tutti gli altri attaccanti. Non può essere altrettanto contento invece Joacquim Rodriguez che ha fatto bene al principio ed è comunque uno tra i grandi favoriti per la maglia a pois, ma in queste ultime tappe sembra che stia letteralmente perdendo colpi…Intanto, ecco qua una foto che ritrae i due ciclisti che chiacchierano…chissà cosa si staranno dicendo?
.@vincenzonibali & @PuritoRodriguez moment de détente avant le départ / Relaxing before start pic.twitter.com/H0NNif9RbR
— Le Tour de France (@letour) 19 Luglio 2014
In un Tour de France 2014 sempre più sotto il segno di un Vincenzo Nibali scatenato, si fanno largo a suon di pedalate anche altri grandi protagonisti. Certo non sono i Froome o i Contador, ritirati, ma non per questo danno meno sapore a queste tappe di montagna che sono il sale del Tour de France. Stiamo parlando di un Thibaut Pinot in grandissimo spolvero e che ha fatto vedere che in montagna lui c’è e può preoccupare tutti. Anche la maglia gialla. Spirito guerriero e poca (anzi nulla) voglia di arrendersi a Nibali e compagni, con dichiarazioni battagliere anche prima del via della tappa di oggi. “Se avrò gamba ci proverò”, ha dichiarato il buon Thibaut, frase che suona (sportivamente si intende) come una minaccia. Non si tratta più di rispondere alle accelerazioni prodigiose di Nibali, ma di attaccare, duro, all’improvviso e nei punti meno agevoli. Questa la strategia, ora resta da vedere come reagirà il gruppo e la maglia gialla.
In attesa di vivere in diretta la tappa odierna del Tour de France 2014, nuovo arrivo in salita alpino a Risoul dopo avere scalato anche l’Izoard, andiamo a leggere l’interessante intervista concessa a La Gazzetta dello Sport dal direttore sportivo della Astana, il bresciano Giuseppe Martinelli, che dall’ammiraglia segue da vicino le grandi imprese di Vincenzo Nibali come aveva già fatto nel 1998 con il trionfo di Marco Pantani. Ecco il suo commento sulla vittoria di ieri dello Squalo a Chamrousse: “Merita il voto massimo. Ha fatto bene a sfruttare l’occasione, di occasioni per vincere in maglia gialla non ce ne sono poi molte al Tour. Non pensavo che Vincenzo si muovesse a poco meno di 7 chilometri dalla fine, ma si vede che stava bene e lo ha dimostrato… Noi volevamo guadagnare più margine sugli avversari. Porte è saltato, ma Valverde lo considero ancora abbastanza pericoloso. Questa è stata la vittoria del cuore. Se Vincenzo sta bene, glielo leggi negli occhi. La cosa che mi colpisce di più di lui è un motore da fenomeno. Nella posizione in cui siamo, ci conviene sperare che da adesso in poi il Tour sia noioso, ma di sorprese in questa edizione ce ne sono state già tantissime…”. Cosa succederà oggi?
Il Tour de France 2014 vivrà oggi la sua quattordicesima tappa, la seconda e ultima sulle Alpi. C’è dunque grande attesa per la Grenoble-Risoul di 177 km, che sarà una frazione molto importante per la classifica generale. Dunque una giornata da non perdere: le emozioni non mancano mai nelle tappe di alta montagna della Grande Boucle, naturalmente sperando che possa essere ancora una volta grande protagonista il nostro Vincenzo Nibali. In attesa dei verdetti della strada, non c’è niente di meglio da fare se non andare ad analizzare il percorso di questa tappa, per capire che cosa ci proporrà l’altimetria di questa frazione alpina. Diciamo subito che la partenza avverrà da Grenoble alle ore 11.55: la città, capoluogo del dipartimento dell’Isère, è da sempre sede tradizionale per il Tour quando la corsa si appresta a salire sulle Alpi. Si inizia quasi subito a salire, anche se inizialmente in modo molto graduale: il primo punto significativo della tappa sarà dunque lo sprint intermedio posto in località La Paute al km 40 del tracciato. Poco dopo, si inizia a fare sul serio: il primo Gpm in programma è infatti il Col du Lautaret (prima categoria), e si tratta subito di una classica salita alpina del Tour, che spesso l’ha affrontata. Un’ascesa che spicca più che altro per la sua lunghezza infinita (34 km di salita) più che per la difficoltà, visto che la pendenza media si attesta sul 3,9%. Molto lunga sarà anche la discesa, che ci porterà ai piedi di una delle salite mito del ciclismo mondiale: il Col d’Izoard, che in questa edizione della Grande Boucle sarà pure il Souvenir Henri Desgrange, cioè la vetta più alta dell’intero Tour con i suoi 2360 metri d’altitudine al momento dello scollinamento al Gpm, che avverrà al km 132,5 della corsa, dopo un’ascesa di 19 km con pendenza del 6%. Anche in questo caso non sono percentuali terribili, ma l’Izoard incute rispetto sia per l’altitudine sia perché la parte più difficile sono gli ultimi 7 km, quando la pendenza non scende mai sotto al 7,5%. Ecco poi una lunga discesa, impegnativa soprattutto nei primi 10 km, poi decisamente più dolce fino all’attacco dell’ultima salita verso il traguardo di Risoul: saranno 12,6 km di salita al 6,9% di pendenza media verso il Gpm di prima categoria, e soprattutto lo striscione dell’arrivo in questa località di turismo montano che ospita il Tour per la prima volta. Pure questa salita non è difficilissima, ma attenzione perché il tratto più impegnativo è proprio negli ultimi 3 km, quando potrebbero avvenire gli attacchi più significativi. Globalmente meno impegnativa della frazione precedente, sarà comunque una giornata da non perdere.
1. Rafal MAJKA (Pol, Tinkoff-Saxo) in 5h08’27”
2. Vincenzo NIBALI (Ita, Astana) a 24”
3. Jean Christophe PERAUD (Fra, Ag2R La Mondiale) a 26”
4. Thibaut PINOT (Fra, Fdj.fr) a 50”
5. Romain BARDET (Fra, Ag2R-La Mondiale) s.t.
6. Tejay VAN GARDEREN (Usa, Bmc) a 54”
7. Frank SCHLECK (Lus, Trek) a 1’01”
8. Laurens TEN DAM (Ola, Belkin) a 1’07”
9. Leopold KONIG (Cze, Netapp-Endura) a 1’20”
10. Alejandro VALVERDE (Spa, Movistar) a 1’24”
1. Vincenzo NIBALI (Ita, Astana) in 61h52’54”
2. Alejandro VALVERDE (Spa, Movistar) a 4’37”
3. Romain BARDET (Fra, Ag2R La Mondiale) a 4’50”
4. Thibaut PINOT (Fra, Fdj.fr) a 5’06”
5. Tejay VAN GARDEREN (Usa, Bmc) a 5’49”
6. Jean Christophe PERAUD (Fra, Ag2R La Mondiale) a 6’08”
7. Bauke MOLLEMA (Ola, Belkin) a 8’33”
8. Leopold KONIG (Cze, Netapp-Endura) a 9’32”
9. Laurens TEN DAM (Ola, Belkin) a 10’01”
10. Pierre ROLLAND (Fra, Europcar) a 10’48”