Completato il quadro delle semifinali maschili di Wimbledon 2014: l’ultimo giocatore a qualificarsi è Milos Raonic, che in un appassionante quarto sul campo numero 1 batte il diciannovenne Nick Kyrgios con il punteggio di . Stavolta niente da fare per l’australiano: sfiancato anche emotivamente dalla battaglia vinta contro Rafa Nadal, Kyrgios ha vinto al tie break il primo set ma poi nulla ha potuto per frenare l’impeto del canadese di origini montenegrine, che conferma la sua crescita esponenziale segnata dai quarti raggiunti al Roland Garros e dalla Top Ten conquistata. Raonic l’ha portata a casa con lo spaventoso numero di 39 ace, mentre il suo avversario che ne aveva 15 dopo tre set non è più riuscito a realizzarne uno, così da perdere una delle grandi armi a sua disposizione. Per lui comunque questo Wimbledon è storico: entrerà nella Top 100 dal prossimo lunedi e la sua carriera adesso può svoltare. Conosciamo così le due semifinali maschili che si giocheranno venerdi: Djokovic-Dimitrov e Federer-Raonic. Due campionissimi contro due grandi talenti emergenti: che sia un passaggio di consegne?



 Milos Raonic fa un deciso passo avanti verso la prima semifinale Slam in carriera. Il canadese di origine montenegrina si è portato in vantaggio 2-1 nel computo dei set: . Per il momento dunque appare in difficoltà il giovane Nick Kyrgios, che pure era partito sprintando; ma l’incontro potrebbe presto cambiare, perchè si tratta di una vera e propria battaglia a bombe di servizio. Sono stati serviti addirittura 41 ace (26-15 in favore di Raonic) in 30 game più un tie break: decisamente un’enormità, sappiamo bene che l’erba è la superficie dove la battuta incide maggiormente ma è altrettanto vero che tecnicamente rispetto a qualche anno fa dovrebbe essere più lenta. Così non sembra, e allora attenzione: Raonic sta servendo con una percentuale di prima pari al 65%, se dovesse calare l’australiano potrebbe approfittarne e forzare il quinto set.



E’ Roger Federer il terzo semifinalista dell’edizione 2014 di Wimbledon. Lo svizzero si è imposto in quattro set nel derby rossocrociato contro l’amico Stanislas Wawrinka: è finita, con rimonta di Roger, . I due si sono uniti in Coppa Davis per provare a regalare al loro Paese il primo storico successo (affronteranno l’Italia a Ginevra nella semifinale di settembre), ma qui erano avversari: attenzione al Re, perchè anche nel 2012 era partito sotto traccia, tutti parlavano del primo titolo di Andy Murray, di un Nadal dominante anche sull’erba e di un Djokovic capace di fare il bis, e invece alla fine aveva vinto lui per la settima volta, tre anni dopo l’ultima. E se arrivasse anche il titolo numero 8? Non impossibile: Roger intanto evita Novak Djokovic in semifinale, e aspetta che si concluda l’ultimo quarto in programma. Nick Kyrgios sta continuando a stupire e si è portato via il primo set al tie break (vincerli a ripetizione è sintomo di nervi d’acciaio, particolare da non sottovalutare) ma Milos Raonic ha deciso che non era certo il caso di lasciar andare via l’australiano e si è preso due break di vantaggio nel secondo set. Federer si riposa: venerdi dovrà tornare in campo a caccia della storia. L’ha già fatta più volte: un’altra non gli guasterebbe affatto.



Mai scherzare con il numero 1. Novak Djokovic vince e si qualifica per la semifinale di Wimbledon 2014: la resistenza di Marin Cilic è durata tanto, ma alla fine è crollata: per il serbo, che rimane così in corsa per portare a casa il secondo titolo dei Championships (il primo nel 2011). Ha sofferto Nole, certamente; ma alla fine ha dimostrato che sulla lunga distanza sono in pochi quelli che possono batterlo, anche quando si ritrova sotto nel punteggio e sembra ad un passo dal kappaò. Sarà allora bellissima la semifinale tra lui e Grigor Dimitrov: i precedenti sono 3-1 per Djokovic, che dopo aver perso a Madrid lo scorso anno si era immediatamente rifatto demolendo il bulgaro in tre set al Roland Garros. Intanto bellissimo il duello tra i due svizzeri sul campo centrale: Roger Federer si è appena assicurato il secondo set al tie break, impattando quindi l’incontro dopo che Stanislas Wawrinka aveva prevalso per 6-3 nel primo parziale. Incontro ancora lungo, aspettiamo anche l’ingresso in campo del nuovo fenomeno Nick Kyrgios, chiamato alla conferma il giorno seguente alla grande impresa della vittoria su Rafa Nadal: l’australiano di 19 anni se la vede con Milos Raonic, testa di serie numero 8 e già capace di arrivare ai quarti di finale a Parigi lo scorso mese. 

Mentre Stanislas Wawrinka e Roger Federer hanno cominciato il derby svizzero dei quarti di finale, la notizia bomba arriva dal campo numero 1 di Wimbledon: sembrava una passeggiata di salute per Novak Djokovic che aveva stravinto il primo set, e invece Marin Cilic ha dimostrato che le vittorie dei giorni precedenti (soprattutto quella su Tomas Berdych) non erano affatto casuali e si è portato in vantaggio per due set a uno: il punteggio a favore del croato, che dunque mette il numero 1 del tabellone con le spalle al muro. La Croazia aspetta dal 2001 di mettere le mani sui Championships: lo aveva fatto Goran Ivanisevic, diventato il primo e l’unico giocatore a trionfare entrando nel tabellone con una wild card. Cilic è testa di serie numero 26 ma, dovesse battere Nole, la sensazione sarebbe forse anche superiore a quella di 13 anni fa. Del resto però Nick Kyrgios ha battuto Rafa Nadal agli ottavi, esattamente come Roger Federer aveva superato Pete Sampras al quarto turno. Sempre nel 2001: se è davvero un anno magico, povero Djoker.

La domanda che dobbiamo farci tutti in questo pomeriggio del 2 luglio 2014 è una sola: Grigor Dimitrov è finalmente arrivato nella grande elite del tennis? Certo quando sei il numero 13 al mondo non sei propriamente uno sconosciuto; non è il caso del numero 144 del ranking ATP Nick Kyrgios che fa fuori Rafa Nadal nel pomeriggio di ieri, non è la sorpresona che capita una volta ogni cento anni. Però, Dimitrov che batte, anzi tritura, il campione in carica di Wimbledon in tre comodi set e si prende la prima semifinale Slam in carriera è tanta roba. Soprattutto per un aspetto: il bulgaro del 1991 era chiamato al grande salto già da parecchio tempo ma, vuoi per un motivo o vuoi per l’altro, non si era mai confermato a certi livelli. Lo scorso anno aveva sorpreso Djokovic a Madrid: sembrava il preludio alla Top Ten e anche di più, e invece Dimitrov si era perso nel nulla o quasi. Non oggi:  nientemeno che al britannico Andy Murray, che difendeva il suo titolo con grande fiducia. Spazzato via invece dal ciclone bulgaro, finalmente – forse – pronto per le grandi vittorie; adesso per lui si prospetta un altro duello appassionante e da esame di laurea, contro il numero 1 del tabellone Novak Djokovic. Sempre che il serbo esca vincitore dalla logorante sfida contro Marin Cilic: al momento siamo un set pari e in grande equilibrio anche nel terzo.

Morto un re se ne fa un altro, recita l’adagio; vero, ma qui a Wimbledon 2014 sarebbe forse più giusto dire che i re a morire potrebbero essere due. Forse è ancora troppo presto per parlare (anzi, sicuramente lo è) ma sul campo centrale stiamo assistendo a un Grigor Dimitrov in grande spolvero, capace di demolire con un perentorio 6-1 il campione in carica Andy Murray nel primo set. Era ora, staranno dicendo in molti; perchè è ormai da tempo che il bulgaro è chiamato alla consacrazione, all’ingresso nella Top Ten e al dominio del circuito ATP, e però finora non ci è ancora riuscito, schiacciato dalle responsabilità, distratto dalla relazione con Maria Sharapova e limitato dai big che per ora sono stati ancora più forti di lui. Adesso però potrebbe essere arrivato il suo momento; siamo 4-4 nel secondo set, incontro ancora lungo ma intanto Grigor è avanti. Sul campo numero 1 invece è tutto facile per Novak Djokovic: fortemente a caccia del settimo Slam (sarebbe il secondo a Wimbledon), il serbo ha vinto il primo set per 6-1 contro Marin Cilic. Anche qui: presto per dirlo, ma forse il primo semifinalista lo conosciamo già.

Undici game consecutivi per la semifinale. Simona Halep è tra le quattro regine di Wimbledon 2014: sul campo centrale la rumena del 1991, numero 3 del ranking WTA, ha appena demolito la finalista 2013 Sabine Lisicki con un perentorio ed inequivocabile . Era sotto 0-3 e poi 1-4: da quel momento la tedesca non ha più conquistato un singolo gioco, dominata e demolita dall’avversaria che, lo diciamo chiaro e tondo dopo averlo già affermato più volte, sarà molto presto la numero 1 al mondo. Pochi punti deboli, compensa con un fisico decisamente non stuatuario con colpi ragionati e manovrati, è un muro difensivamente e toglie la capacità di ragionare mettendo la palla negli angoli, cambiando traiettorie, trovando sempre la soluzione migliore. La povera Lisicki, che pure sull’erba è a tratti imbattibile, ci ha capito ben poco. Sfuma così il suo sogno di mettere le mani su Wimbledon e, paradossalmente, la sua classifica peggiora almeno in termini di punti. Per la Halep si tratta della seconda finale Slam consecutiva, dopo quella del Roland Garros; stavolta però non si troverà di fronte Maria Sharapova che l’ha battuta a Parigi e poco prima a Madrid. Il primo Major potrebbe essere molto vicino insomma; altri due incontri per la gloria. Il primo sarà contro Eugenie Bouchard, che raggiunge per la terza volta consecutiva la semifinale di uno Slam e conferma i suoi enormi progressi. Anche lei sarà una Top, lo è già adesso che entra nelle prime dieci al mondo con pieno merito perchè mostra poliedricità su tutte le superfici e un carattere d’acciaio. Vinto il primo set per 6-3, con accelerazione dal 3-3, la canadese è partita fortissima nel secondo staccando Angelique Kerber sul 4-1. Qui la tedesca, semifinalista a Wimbledon nel 2012 ma lo scorso anno uscita al secondo turno, ha avuto la reazione che ci si aspetta da una Top Ten ed è risalita fino al 4-5. Senza però riuscire ad annullare entrambi i break, ma solo uno; il secondo ha fatto la differenza e l’incontro si è chiuso sul 6-3 6-4. Genie dunque batte la Kerber per la seconda volta nel giro di un mese: lo aveva già fatto al Roland Garros. La semifinale sarà bellissima: favorita la Halep, ma contro questa Bouchard non si può mai dire. Dall’altra parte sono avvisate Petra Kvitova e Lucie Safarova; la numero 6 del mondo i Championships li ha già vinti, ma la sensazione è che non sia lei la giocatrice favorita per il 2014. Non con le due che arrivano dalla parte bassa alta del tabellone.

Si mette male per le due tedesche ancora in tabellone a Wimbledon 2014. La Germania sogna di vincere i Championships dal 1996, anno in cui Steffi Graf ha vinto il suo settimo e ultimo titolo qui a Londra; lo scorso anno ha avuto Sabine Lisicki in finale da favorita, ma la pressione ha giocato un brutto scherzo alla giocatrice di Troisdorf. Oggi ce ne sono due a giocarsi l’accesso in semifinale: sarebbe derby, e sarebbe quindi la certezza di una finale che, guarda un po’, sarebbe il preludio a quanto avverrà a novembre quando le tedesche e la Repubblica Ceca si affronteranno nell’ultimo atto della Fed Cup. Tuttavia le cose non stanno andando bene: sul campo centrale Simona Halep ha recuperato un break di svantaggio alla Lisicki e ha vinto il primo set con il punteggio di 6-4. Sul campo numero 1 Angelique Kerber, anche provata fisicamente ed emotivamente dalla battaglia contro Maria Sharapova, ha perso la prima partita per 6-3 contro Eugenie Bouchard, che va a caccia della terza semifinale Slam consecutiva. Buone notizie intanto dal torneo juniores: al secondo turno il nostro Filippo Baldi si è liberato agevolmente (6-3 6-4) dell’argentino Jordi Arconada. Per vincere i Championships, il cui campione in carica è ancora Gianluigi Quinzi, servono altri quattro match. Strada molto dura, ma ci speriamo.

Come sempre quando siamo a Wimbledon bisogna sempre dare un’occhiata al cielo e non fidarsi mai di previsioni e affini; sarà che anche qui in Italia l’estate non è iniziata esattamente all’insegna del sole e del caldo, siamo diventati scettici e i fatti ci stanno dando più o meno ragione. Il pericolo pioggia si annida sopra Londra: ieri però è andata bene, e anche oggi le premesse sono positive. Alle 11 inglesi – le 12 da noi – e cioè a pocohi minuti dall’inizio dei primi incontri (gli juniores, su campi periferici) ci sono circa 18 gradi e un cielo con qualche nuvola ma tutto sommato abbastanza sereno; dovrebbe essere garantito l’inizio dei match. Ricordiamo che il programma di oggi prevede che i due campi principali, il centrale e il numero 1, aprano i loro battenti alle 12 locali: i primi due match ad andare in scena saranno i quarti di finale femminili, Simona Halep-Sabine Lisicki e Eugenie Bouchard-Angelique Kerber. Dall’altra parte del tabellone la semifinale è già formata: sarà un derby ceco tra Petra Kvitova, campionessa qui nel 2011, e Lucie Safarova che per la prima volta in carriera è in una semifinale Slam (aveva raggiunto i quarti agil Australian Open nel 2007).

A Wimbledon 2014 abbiamo conosciuto ieri la grande sorpresa: Nick Kyrgios, numero 144 del mondo e nemmeno 20 anni, ha eliminato Rafa Nadal agli ottavi di finale. Mancava un solo giorno al tredicesimo anniversario della vittoria di un Roger Federer adolescente sul Pete Sampras ancora padrone dei Championships, e la mente di tutti  è naturalmente corsa a quel 2 luglio 2001. Ma adesso bisogna andare avanti: l’australiano sensazione di questo Slam affronta un’altra prova, perchè di battere i campioni può capitare, di diventarlo a tua volta magari non troppo spesso. Sarà il suo caso? Per scoprirlo, e per seguire gli incontri in programma oggi sull’erba dell’All England Lawn Tennis, vi basta accendere il satellite: Sky Sport infatti mette a disposizione i canali Sky Wimbledon 1 (203) e Sky Wimbledon 2 (204) e tutto un pacchetto di canali tra il 255 e il 260. Oltre 240 ore di diretta per non perdere nemmeno un momento degli incontri, i canali sono raggiungibili attraverso il mosaico e, in assenza di un televisore, anche in streaming video con l’applicazione Sky Go, riservata agli abbonati in modo gratuito. Poi ci sono ovviamente live score e statistiche sul sito ufficiale del torneo (www.wimbledon.com), le pagine ufficiali, sui social network, che sono Wimbledon (su Facebook) e@Wimbledon (su Twitter) e i canali del circuito maschile e femminile, rispettivamente ATP World Toure @ATPWorldTour, e . Kyrgios torna in campo come terzo sul numero 1, il campo che tanto gli ha portato fortuna ieri: il suo avversario si chiama Milos Raonic, canadese che ormai è una costante nella seconda settimana degli Slam e che ha la grande occasione per giocare un’altra semifinale. Ma dovrà stare attento: adesso l’australiano ha il vento in poppa e pur se ha qualcosina in più da perdere ha già ampiamente giustificato il viaggio a Londra. Così non hanno fatto gli altri big: Stanislas Wawrinka-Roger Federer è gran derby svizzero, a Montecarlo vinse lo svizzero per ora meno “nobile” in rimonta ma qui siamo a casa del Re, siamo ai tre set su cinque e c’è la grande possibilità dell’ottavo titolo. A giocare sono anche gli altri due big: Novak Djokovic rischia qualcosa nell’incrocio serbo-croato contro un Marin Cilic in evidente crescita e vicino alle vette toccate un paio di anni fa. Andy Murray è a caccia del bis e dunque in missione: il suo quarto di finale è durissimo perchè Grigor Dimitrov è a caccia di storia e di primo titolo Slam, e sull’erba sembra giocare bene quanto il Federer al quale è stato spesso paragonato. E poi, due dei quarti femminili: Sabine Lisicki ha fretta di tornare in finale e stavolta di non crollare emotivamente, sulla sua strada però c’è la finalista del Roland Garros 2014 e numero 3 Simona Halep, ormai star di prima grandezza. Non facile per la tedesca di Troisdorf che forse resta un gradino avanti ma contro la rumena non deve avere cali mentali come accaduto negli ultimi due match, perchè Simona di sconti ne concede poco. Continua anche il sogno di due outsider che si stanno rivelando protagoniste: Eugenie Bouchard ha 20 anni, è ormai nell’elite del tennis mondiale e in odore di Top Ten, vuole la terza semifinale Slam consecutiva ma deve giocare contro Angelique Kerber che ha vinto una guerra di nervi e di colpi proibiti contro Maria Sharapova, che tutti consideravano super favorita dopo l’eliminazione di Serena Williams. Per entrambe sarebbe grande risultato; però, una volta arrivate fino a lì, la vittoria non potrà più essere un “di più”: dovrà essere l’obiettivo numero uno.