Cagliari accoglie Zdenek Zeman da trionfatore: inizia dunque sotto i migliori auspici la nuova avventura dell’allenatore boemo e anche il nuovo corso della società rossoblù, con il neo-presidente Tommaso Giulini che ha acquistato il club dall’ex patron Massimo Cellino. In primo piano però c’è lui, Zeman, accolto dal pubblico della Sardegna con grande entusiasmo e speranza, magari con il sogno di una nuova ‘Zemanlandia’. L’allenatore si presenta così: “Mi piace stare sul campo, mi piace lavorare con i giovani che mi fanno ringiovanire. Mi ero accordato col Bologna, ma mi sono spaventato per la situazione societaria. Mi fa piacere essere a Cagliari con un presidente giovane, con una nuova proprietà, con l’idea di fare il mio calcio e divertire. Non esiste un giocatore incedibile, ma vorrei che Astori restasse. Cagliari è una piazza che fa la Serie A da tanti anni, l’unica cosa che manca è lo stadio”. Un riferimento inevitabile alla dolorosa vicenda che condiziona il Cagliari da tanto – troppo – tempo. Si parla poi di alcuni singoli, a partire da Andrea Cossu, che il boemo pronuncia alla francese con l’accento sulla U: “Bisogna vedere le motivazioni che ha, è avanti con l’età”. Lo stesso discorso potrebbe valere per Daniele Conti, per il quale però Zeman si mostra più fiducioso: “L’ho fatto giocare nel ’98 (esordio nella Roma, ndR), ha personalità, è un giocatore importante, con me il regista non deve correre tanto”. C’è chi fa il paragone con Daniele De Rossi, con cui Zeman ha avuto problemi nella sua seconda avventura giallorossa. Zeman dice però di non patire i calciatori di personalità: “Forse è De Rossi che ha sofferto me, io non l’ho sofferto”. Sul passato romanista lancia un’altra frecciata: “Io credo di aver fatto bene, altri magari non sono d’accordo. Ho battuto Inter, Milan e Fiorentina, la squadra è arrivata in finale di coppa Italia, le ho fatto guadagnare tanti soldi dalle cessioni di Osvaldo, Lamela e Marquinhos, valorizzando i giovani”. A proposito di giovani, Zeman crede molto nella necessità di un rinnovamento calcistico: “Ci vuole gente che ama il calcio e non i soldi. Non c’è un allenatore ideale per me. Noi siamo rimasti indietro, qui si fa poco, altrove si fa. Pensavamo che non ci potesse succedere nulla e ci siamo sempre detti che siamo bravi. Questo è il problema”. Ha parlato naturalmente anche Giulini, che presenta con soddisfazione il tecnico “dei miei sogni” ma parla anche di calciomercato:
“Non c’è un budget preciso, finora abbiamo speso un milione per il portiere Colombi (che deve ancora firmare, ndR) e uno per la punta Capello. Non vorremmo perdere la coppia di difensori Astori-Rossettini, potremmo fare un sacrificio se andremo a prendere due giocatori importanti che stiamo seguendo. Non rimarrà chi sta qui malvolentieri”. Il riferimento è a Mauricio Pinilla, che dall’altra parte del mondo ha fatto capire che Cagliari è il passato: “Lo multeremo”, è il secco commento di Giulini, che poi annuncia una novità nello staff dirigenziale: “Stefano Filucchi mi affiancherà da oggi in tutto, in Lega, nei rapporti con le istituzioni, in Federazione”.